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    Stellantis, sindacati a Filosa: incontro urgente su rilancio

    (Teleborsa) – I sindacati metalmeccanici scrivono al CEO di Stellantis, Antonio Filosa sollecitando “con urgenza un incontro, al fine di confrontarsi sulla critica situazione degli stabilimenti italiani, sulla mancata applicazione del piano industriale, degli investimenti per l’Italia anche in ricerca e sviluppo, per il lancio di nuovi modelli e motorizzazioni, utili a garantire gli occupati”. Nella lettera, i sindacati sottolineano che è “necessario un confronto sull’aggiornamento del piano industriale al fine di salvaguardare e rilanciare produzioni e occupazione in tutti i siti”. “La situazione di Stellantis nel nostro Paese è in continuo peggioramento, affermano Michele De Palma, segretario generale Fiom-Cgil e il segretario nazionale Samuele Lodi. Crollano le produzioni, aumenta l’utilizzo degli ammortizzatori sociali, cala l’occupazione, ma soprattutto non ci sono prospettive per la ricerca, lo sviluppo e la produzione. E’ necessario confrontarsi su un piano industriale che dia concrete soluzioni produttive e occupazionali a tutti gli stabilimenti. Ridurre i tempi di attesa per l’inizio delle produzioni dei modelli annunciati, prevedere ulteriori nuovi modelli soprattutto mass market, kei car, e avere certezze di investimenti anche in ricerca e sviluppo, fare ripartire il progetto per la produzione di batterie. Un piano industriale così strutturato potrebbe, inoltre, dare risposte positive anche a tutto l’indotto e alla componentistica che sta enormemente soffrendo la situazione e una politica commerciale di Stellantis che deve cambiare nei confronti dei fornitori”. “Ci aspettiamo una tempestiva risposta alla richiesta di incontro che, insieme con le altre organizzazioni sindacali, abbiamo inoltrato all’amministratore delegato di Stellantis, Antonio Filosa. Vogliamo poterci confrontare prima che sia varato il nuovo piano industriale, per esporre il punto di vista dei lavoratori italiani oggi fortemente colpiti dalla cassa integrazione e, soprattutto, per immaginare la strada di un possibile rilancio”. Lo dichiarano Rocco Palombella e Gianluca Ficco, rispettivamente leader e segretario nazionale della Uilm. “Siamo convinti che sia necessario puntare su una gamma completa di vetture ibride in tutte le fabbriche – proseguono – giacché il vecchio piano industriale che puntava solo sull’elettrico si è dimostrato fallimentare. Di conseguenza, occorre recuperare motorizzazioni endotermiche adeguate, attingendo a quel patrimonio di meccanica italiana che è sempre stato una eccellenza e che nel recente passato è stato ingiustamente trascurato. Dobbiamo combattere insieme – concludono – per modificare le ottuse regole europee, ma dobbiamo al contempo portare in Italia modelli e motorizzazioni che garantiscano la piena occupazione”. “I dati sulla situazione degli stabilimenti italiani si sta rivelando ulteriormente negativa in questo 2025, con il ricorso massiccio alla cassa integrazione che interessa la totalità dei siti produttivi e coinvolge mediamente il 50% dei lavoratori. Alla luce di questi dati è sempre più impellente una revisione del piano industriale degli stabilimenti italiani alla luce del peggioramento significativo dei volumi produttivi”, rilancia il leader della Fim-Cisl, Ferdinando Uliano. “In particolare – aggiunge – abbiamo la necessità di affrontare con l’AD la delicata condizione dello stabilimento di Termoli, dove lo stop all’investimento sulla gigafactory richiede un nuovo impegno da parte di Stellantis per garantire prospettive e nuove attività alla fabbrica di motori molisana. Mentre per tutti gli altri stabilimenti italiani è necessario un confronto con l’AD Filosa per avere rassicurazioni sul rispetto degli impegni sui nuovi lanci produttivi annunciati nel piano d’inizio anno e aprire una vera discussione su ulteriori assegnazioni di prodotti capaci di sviluppare nuovi volumi e di rafforzare la presenza industriale nel nostro Paese. Contemporaneamente alla richiesta d’incontro con Filosa sollecitiamo il Governo a riaprire il tavolo Stellantis per individuare soluzioni condivise e utili non solo agli stabilimenti, ma anche alle attività dell’intera filiera dell’indotto dell’auto”. LEGGI TUTTO

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    Enel, buyback per oltre 72,5 milioni di euro

    (Teleborsa) – Enel ha comunicato di aver acquistato, tra il 1° e il 5 settembre 2025, in seguito all’avvio di un programma di buyback, complessivamente 9.299.950 azioni proprie, al prezzo medio ponderato di 7,7996 euro per azione, per un controvalore pari a 72.535.773,808 euro.Dall’inizio del Programma, Enel ha acquistato 51.757.542 azioni proprie (pari allo 0,5091% circa del capitale sociale), per un controvalore complessivo di 406.412.865,079 euro.Considerando le azioni proprie già in portafoglio e l’avvenuta assegnazione in data 4 settembre 2025 di n. 994.428 azioni proprieai beneficiari dei Piani di incentivazione di lungo termine per il 2021 e per il 2022, Enel detiene al 5 settembre complessivamente 62.842.784 azioni proprie, pari allo 0,6181% circa del capitale sociale.In Borsa, giornata fiacca per il Gruppo energetico, che archivia la seduta con un ribasso dello 0,67%. LEGGI TUTTO

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    Difesa, UE stanzia prestiti per 150 miliardi di euro. Quota maggiore alla Polonia

    (Teleborsa) – La Commissione europea annuncia lo stanziamento provvisorio di 150 miliardi di euro per rafforzare il settore della difesa in tutta l’Unione. Questo importante passo, intrapreso nell’ambito del programma in materia di sicurezza per l’Europa (SAFE), mira a rafforzare le capacità di difesa dell’UE e ad aiutare gli Stati membri a colmare le lacune critiche, nonché ad acquistare insieme prodotti per la difesa.A seguito della sua adozione da parte del Consiglio nel maggio 2025, il programma SAFE ha suscitato un forte interesse, con 19 Stati membri che hanno espresso la loro intenzione di partecipare e di cercare sostegno al di là del bilancio disponibile.”C’era molto scetticismo per la possibilità di uno scarso interesse. Ora vediamo il contrario. L’interesse dimostrato dagli Stati membri è stato un successo clamoroso. Non solo i Paesi di frontiera dell’Est sono interessati”, ha detto il Commissario Ue per la Difesa Andrius Kubilius in una conferenza stampa.La ripartizione per Stato membroLa Polonia riceverà la quota maggiore: 43,7 miliardi di euro, segue la Romania al secondo posto con 16,7 miliardi, mentre Ungheria e Francia riceveranno 16,2 miliardi di euro ciascuna. All’Italia 14,9 miliardi, al Belgio 8,3 miliardi, alla Lituania 6,4 miliardi, al Portogallo 5,8 miliardi e alla Lettonia 5,7 miliardi.Partecipano anche Bulgaria, Croazia, Cipro, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Grecia, Slovacchia e Spagna. I 19 Paesi dovranno ora preparare dei piani di investimento e presentarli entro la fine di novembre. La Commissione valuterà i piani ed effettuerà i primi versamenti nel primo trimestre del 2026.Il programma offre un periodo di grazia di 10 anni per il rimborso del prestito, bassi tassi di interesse e consente accordi con Paesi non appartenenti all’UE, come Norvegia, Gran Bretagna o Turchia, che dispongono di attrezzature di difesa a cui l’UE è interessata. LEGGI TUTTO

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    Wall Street cauta. Revisione payroll conferma attese taglio tassi

    (Teleborsa) – Seduta in lieve rialzo per Wall Street, in una giornata priva di dati macroeconomici, mentre si guarda già ai numeri sull’inflazione negli USA e quelli sui prezzi alla produzione, utile per capire la dinamica del PCE, la misura di inflazione preferita dalla Federal Reserve. Il consensus prevede una conferma della tendenza all’accelerazione dei prezzi al consumo, vista nell’ultimo mese. Il dato dovrebbe confermare le aspettative di un taglio dei tassi, da parte della Fed, nella riunione in calendario la prossima settimana, il 16-17 settembre. Anche la revisione al ribasso dei dati sui payroll non ha intaccato le scommesse su una riduzione del costo del denaro.Tra gli indici statunitensi, il Dow Jones avanza a 45.628 punti, mentre, al contrario, incolore l’S&P-500, che continua la seduta a 6.503 punti, sui livelli della vigilia. Sui livelli della vigilia il Nasdaq 100 (+0,19%); guadagni frazionali per l’S&P 100 (+0,3%).Risultato positivo nel paniere S&P 500 per i settori energia (+1,30%), telecomunicazioni (+1,15%) e utilities (+0,65%). Tra i peggiori della lista del paniere S&P 500, in maggior calo i comparti materiali (-1,82%) e beni industriali (-0,99%).Tra le migliori Blue Chip del Dow Jones, United Health (+7,74%), Goldman Sachs (+2,49%), JP Morgan (+1,67%) e Chevron (+1,12%).I più forti ribassi, invece, si verificano su Sherwin Williams, che continua la seduta con -3,91%.Giornata fiacca per Home Depot, che segna un calo dell’1,38%.Piccola perdita per Nike, che scambia con un -1,21%.Tentenna Caterpillar, che cede l’1,18%.Tra i protagonisti del Nasdaq 100, Atlassian (+3,99%), Palantir Technologies (+3,50%), Micron Technology (+3,02%) e Datadog (+2,03%).I più forti ribassi, invece, si verificano su Shopify, che continua la seduta con -2,24%.Si concentrano le vendite su Ross Stores, che soffre un calo dell’1,83%.Vendite su Broadcom, che registra un ribasso dell’1,81%. LEGGI TUTTO

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    Kering, via libera azionisti a nomina Luca de Meo

    (Teleborsa) – Gli azionisti di Kering hanno approvato a larga maggioranza la nomina di Luca de Meo alla guida del colosso francese dl lusso. Lo annuncia Kering con una nota, in cui informa che tutte le delibere sottoposte al voto dell’Assemblea Generale Integrata odierna sono state approvate.Questa nomina, si legge, rientra nella separazione dei ruoli di Presidente del Consiglio di Amministrazione e Amministratore Delegato, con decorrenza dal 15 settembre 2025. A partire da tale data, come annunciato a giugno, de Meo assumerà il ruolo di Amministratore Delegato del Gruppo, mentre François-Henri Pinault continuerà a ricoprire la carica di Presidente del Consiglio di Amministrazione.A seguito di questa Assemblea Generale, il Consiglio di Amministrazione di Kering sarà composto da 14 membri, con un tasso di indipendenza del 58% e una rigorosa parità di genere. Sono rappresentate sei nazionalità: americana, britannica, cinese, francese, italiana e turca. LEGGI TUTTO

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    BAT Italia, amplia l’Innovation Hub di Trieste e rinnova il Memorandum d’Intesa con il Masaf

    (Teleborsa) – Nella cornice dell’A Better Tomorrow Innovation Hub di Trieste, BAT Italia ha annunciato una importante espansione dell'”A Better Tomorrow Innovation Hub” di Trieste. L’ampliamento prevederà l’aggiunta di 16 nuove linee di produzione dedicate a Nuove Categorie di prodotto (con e senza tabacco) e un piano di assunzioni mirato a rafforzare la forza lavoro, con ulteriori 150 persone entro il 2026 per la produzione di prodotti di Nuova Generazione Made in Italy.Un significativo piano di espansione che, con 2 anni di anticipo rispetto al piano industriale iniziale, porta l’hub a raggiungere una dimensione di 30.000 mq, 10.000 in più del previsto. Entro la fine del 2026, con l’entrata a pieno regime delle nuove linee, lo stabilimento raggiungerà una capacità complessiva raddoppiata rispetto all’obiettivo iniziale, consolidando il ruolo di Trieste come polo di eccellenza per le Nuove Categorie di prodotto Made in Italy.Parallelamente, BAT conferma il suo sostegno all’economia nazionale con il rinnovo del Memorandum d’Intesa (MoU) con il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (MASAF). L’accordo, che viene siglato a Trieste, impegna l’azienda ad acquistare fino a 15.000 tonnellate di tabacco italiano per il triennio 2026-2028. Questo investimento avrà un impatto diretto e positivo su oltre 400 piccole e medie imprese agricole e 6.000 addetti ai lavori in regioni chiave come Veneto, Umbria e Campania.Come risultato dell’accordo, BAT acquisterà le varietà Burley in Campania e il Virginia Bright in Veneto e Umbria.(Foto: Scott Graham su Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Sesa, acquistate 32.200 azioni proprie

    (Teleborsa) – Sesa ha reso noto che, nell’ambito del programma di acquisto di azioni proprie deliberato dal Consiglio di Amministrazione in data 27 agosto 2025 in attuazione della delibera assembleare di acquisto di azioni proprie assunta in pari data ed avviato il 28 agosto 2025, nel periodo compreso tra il 1° ed il 5 settembre 2025 sono state acquistate 32.200 azioni ordinarie proprie, ad un prezzo medio unitario di euro 74,21910 per azione, per un controvalore pari a 2.389.855 euro.Gli acquisti di azioni ordinarie proprie sono avvenuti per il tramite dell’intermediario abilitato Intermonte SIM.Al 5 settembre, in seguito a tali operazioni, la società che offre servizi informatici e digitali per il segmento business detiene in portafoglio 46.040 azioni ordinarie proprie, pari allo 0,30006950% dell’attuale capitale sociale.A Piazza Affari, oggi, debole la giornata per Sesa, che porta a casa un calo dello 0,59%. LEGGI TUTTO

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    Per Goldman Sachs i riacquisti azionari dell’S&P 500 toccheranno i 1,2 trilioni di dollari l’anno prossimo

    (Teleborsa) – Le società dell’S&P 500 hanno riacquistato azioni a un ritmo record nel primo semestre del 2025, ma la crescita dei riacquisti si è recentemente arrestata, è quanto emerge da una recente analisi di Goldman Sachs. I riacquisti azionari dell’S&P 500 nel primo semestre del 2025 hanno totalizzato quasi 550 miliardi di dollari (490 miliardi di dollari al netto delle emissioni azionarie). Tuttavia, i riacquisti azionari nel secondo trimestre del 2025 sono rimasti invariati su base annua.Nonostante un valore nozionale record dei riacquisti azionari, osservano gli esperti, il rendimento netto dei riacquisti azionari dell’S&P 500 è sceso al 2,0%, il livello più basso degli ultimi due decenni, escludendo le recessioni. “Il calo dell’impatto dei riacquisti azionari è uno dei modi in cui l’aumento delle valutazioni azionarie ha avuto un impatto riflesso negativo sui fondamentali. Mentre i rapporti di distribuzione sono rimasti notevolmente stabili nell’ultimo decennio, gli utili e i riacquisti azionari dell’S&P 500 sono pressoché raddoppiati dal 2016, mentre la capitalizzazione di mercato è quasi triplicata”. “Prevediamo che i riacquisti azionari dell’S&P 500 aumenteranno del 12% il prossimo anno, raggiungendo 1,2 trilioni di dollari,il che dovrebbe stabilizzare il rendimento dei riacquisti azionari vicino al livello attuale”, aggiunge Goldman Sachs. “Una solida crescita degli utili è il fattore trainante più importante per i riacquisti azionari. Anche l’aumento dei flussi di cassa dovuto alla recente legislazione fiscale dovrebbe contribuire a incrementare i riacquisti azionari. Tuttavia, i tassi di interesse elevati e l’aumento della spesa in conto capitale limiteranno la crescita dei riacquisti azionari, a meno che le valutazioni azionarie non diminuiscano inaspettatamente o gli investimenti in intelligenza artificiale non rallentino bruscamente”.Per gli investitori, “una conseguenza del calo del rendimento dei riacquisti azionari è un minore incremento dell’utile per azione (EPS) e una crescita più lenta dell’utile per azione (EPS)”. Sebbene l’impatto dei riacquisti azionari sia diminuito, concludono gli analisti, “gli investitori continuano a premiare le aziende con robusti riacquisti azionari. Il nostro paniere neutrale rispetto al settore di azioni dell’S&P 500 con i rendimenti da riacquisto più elevati (GSTHREPO) ha sovraperformato quest’anno. I titoli con una storia di riacquisti azionari costanti ed efficaci hanno registrato performance ancora migliori”. LEGGI TUTTO