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    Teck Resources festeggia accordo con Anglo American

    (Teleborsa) – Seduta decisamente positiva per Teck Resources, che tratta in rialzo del 13,86%.forte dell’annuncio di un accordo con Anglo American per unire le due società in una fusione alla pari, dando vita al gruppo Anglo Teck, leader mondiale nel settore dei minerali critici e tra i primi cinque produttori mondiali di rame, con sede in Canada e che dovrebbe offrire agli investitori un’esposizione al rame superiore al 70%.L’analisi del titolo eseguita su base settimanale mette in evidenza la trendline rialzista di Teck Resources più pronunciata rispetto all’andamento dell’S&P-500. Ciò esprime la maggiore appetibilità verso il titolo da parte del mercato.Lo status tecnico di Teck Resources è in rafforzamento nel breve periodo, con area di resistenza vista a 41,27 USD, mentre il primo supporto è stimato a 38,96. Le implicazioni tecniche propendono per un ampliamento della performance in senso rialzista, con resistenza vista a quota 43,58. LEGGI TUTTO

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    Francia senza governo, ING: finché Macron sarà presidente non prevediamo esplosione degli spread OAT

    (Teleborsa) – Il presidente francese Emmanuel Macron ha dichiarato di aver “preso atto” della caduta del governo di Francois Bayrou, il quale ha raggiunto l’Eliseo per rassegnare le dimissioni. Il presidente ha annunciato che “nominerà un nuovo primo ministro nei prossimi giorni”.In questa fase – osservano Charlotte De Montpellier, Senior Economist di Francia e Svizzera, e Michiel Tukker, Senior European Rates Strategist di ING – “il presidente Macron esclude l’opzione dello scioglimento del parlamento. Ricerca piuttosto un nuovo capo del governo in grado di sbloccare la situazione di stallo sul bilancio”.”Alcuni parlamentari centristi hanno avanzato l’idea di nominare un “negoziatore” per forgiare un accordo politico prima di nominare un nuovo primo ministro. Come accade in altri paesi come il Belgio, l’idea sarebbe quella di raggiungere un accordo sul “cosa” prima del “chi”. Se questo patto di governo venisse perseguito, significherebbe che la formazione di un esecutivo e quindi l’approvazione del bilancio richiederebbero molto tempo. Tuttavia, con le proteste nazionali previste per il 10 e il 18 settembre, Macron rischia di diventare l’unico bersaglio della rabbia pubblica in assenza di un governo funzionante”.Ad avviso di De Montpellier e Tukker, “lo scioglimento del Parlamento non è lo scenario più probabile nei prossimi giorni; il presidente cercherà prima di trovare un primo ministro che possa sopravvivere a un voto di sfiducia. Le dimissioni di Macron sono ancora meno probabili”.La crisi del governo deriva dal controverso piano di bilancio per il 2026. Bayrou ha proposto 44 miliardi di euro di tagli, ma “il voto di lunedì dimostra che il consenso a questa condizione è fuori portata, indipendentemente da chi guiderà il prossimo governo2.”Secondo un nuovo rapporto del Ministero delle Finanze, la spesa pubblica aumenterebbe di 51,1 miliardi di euro il prossimo anno senza misure correttive, spingendo il deficit al 6,1% del PIL, ben al di sopra del 4,6% indicato nel piano presentato alle autorità europee. Soprattutto, il problema non farà che aggravarsi nei prossimi anni. Senza un cambiamento di politica economica, si prevede che il debito salirà dal 113% del PIL nel 2024 al 125,3% del PIL nel 2029”.I problemi di bilancio della Francia sono dovuti principalmente all’invecchiamento della popolazione. La spesa per la protezione sociale e l’assistenza sanitaria rappresentava il 32,3% del PIL nel 2023, rispetto a una media del 27,2% nell’Eurozona, e questa spesa aumenterà naturalmente con l’invecchiamento della popolazione. “In un contesto in cui la tassazione è già elevata, l’equazione è complicata e continuerà a causare instabilità politica, non solo quest’anno, ma anche negli anni a venire”.Sebbene i dati sul sentiment post-25 agosto (data voto di fiducia) non siano ancora disponibili, “è probabile un calo della fiducia di imprese e consumatori. Le decisioni su investimenti, assunzioni e consumi potrebbero essere rinviate, rallentando lo slancio economico. L’aumento dei tassi di mercato sta gravando sui costi di finanziamento e potrebbe rallentare alcuni settori, in particolare edilizio e immobiliare”. In questo “contesto turbolento, è probabile che l’attività economica ristagni nel quarto trimestre di quest’anno”.Sebbene l’esito negativo del voto di fiducia fosse previsto, proseguono gli esperti, “evidenzia comunque l’incerto percorso verso il consolidamento fiscale della Francia. La via più probabile è la nomina di un nuovo primo ministro, ma preparare un bilancio che possa essere approvato dal Parlamento sembra difficile. I tagli alla spesa dovranno probabilmente essere edulcorati per ottenere un sostegno politico più ampio”.”Da qui in poi è improbabile che i rendimenti dei titoli di Stato francesi (OAT) scendano, mentre il potenziale di rialzo è ancora significativo. Lo spread OAT-Bund a 10 anni è ancora di circa 10 punti base più basso rispetto al picco dello scorso novembre, quando cadde il governo Barnier. Rispetto ad allora, ora c’è la possibilità di nuove elezioni parlamentari, il che complica ulteriormente il quadro e aumenta l’incertezza”.Per adesso, le ricadute sul mercato dell’Eurozona nel complesso sono limitate, ma un’escalation prolungata potrebbe portare a tassi swap più bassi. “Sebbene l’ostacolo per scontare un ulteriore allentamento da parte della Banca Centrale Europea sia elevato, per i tassi a lungo termine consideriamo il sentiment di rischio un potenziale fattore rialzista. La combinazione del peggioramento dei dati economici statunitensi e delle notizie provenienti dalla Francia potrebbe per adesso limitare il potenziale di rialzo dei tassi swap a 10 anni per ora”. E concludono, “finché Macron sarà presidente, probabilmente fino alle elezioni del 2027, non prevediamo un’esplosione degli spread OAT e uno shock più ampio al sentiment di rischio”.(Foto: Anthony DELANOIX su Unsplash ) LEGGI TUTTO

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    Rally di Tourmaline Bio dopo mossa Novartis

    (Teleborsa) – Brillante rialzo per Tourmaline Bio, che lievita in modo prepotente, con un guadagno del 57,95%.Il titolo festeggia la mossa di Novartis che ha messo sul piatto 1,4 miliardi di dollari in contanti (48 dollari per azione) per l’acquisto del gruppo farmaceutico.Comparando l’andamento del titolo con il Nasdaq 100, su base settimanale, si nota che Tourmaline Bio mantiene forza relativa positiva in confronto con l’indice, dimostrando un maggior apprezzamento da parte degli investitori rispetto all’indice stesso (performance settimanale +103,72%, rispetto a +1,42% dell’indice dei titoli tecnologici USA).L’esame di breve periodo di Tourmaline Bio classifica un rafforzamento della fase rialzista con immediata resistenza vista a 47,72 USD e primo supporto individuato a 47,6. Tecnicamente ci si attende un ulteriore spunto rialzista della curva verso nuovi top stimati in area 47,84. LEGGI TUTTO

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    Stati Uniti, crescita occupati 12 mesi rivista al ribasso di 911mila unità

    (Teleborsa) – Il Dipartimento del Lavoro americano, come previsto, ha rivisto pesantemente al ribasso i dati sugli occupati non agricoli degli ultimi dodici mesi sino a marzo. Il dato segnala infatti una revisione al ribasso di 911mila unità, contro le 598mila registrate nei dodici mesi precedenti (dato rivisto da un preliminare di -818mila), e risulta di poco inferiore ai circa 1 milione di buste paga in meno previste dagli analisti di Reuters. Ciò rappresenta un aggiustamento dello 0,6%, rispetto a una variazione media annua dello 0,2% dell’occupazione non agricola totale nell’ultimo decennio”, sottolinea il Bureau of Labour Statistics.La revisione dei numeri sulle buste paga, più accentuata del previsto, arriva dopo i deludenti dati sul mercato del lavoro di agosto, pubblicati venerdì scorso, che hanno messo in luce una netta frenata degli occupati a +22mila unità ad agosto ed addirittura il primo calo degli occupati in 4 anni e mezzo a giugno (-13mila). Dati che sembrano suggerire che il deterioramento del mercato del lavoro è iniziato ben prima dei dazi annunciati da Trump e può aver risentito di una serie di fattori concomitanti, come la riduzione del lavoro da immigrazione, conseguente alle scelte politiche di Trump, e l’aumento dell’automazione e degli strumenti di intelligenza artificiale nelle aziende. LEGGI TUTTO

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    Wall Street cauta guarda a inflazione in chiave Fed

    (Teleborsa) – Partenza in cauto rialzo per la borsa di Wall Street, con il Dow Jones che riporta una variazione pari a +0,07%; sulla stessa linea, si muove intorno alla parità l’S&P-500, che continua la giornata a 6.503 punti. Pressoché invariato il Nasdaq 100 (+0,2%); guadagni frazionali per l’S&P 100 (+0,23%).Per la giornata odierna non sono previsti dati rilevanti, mentre domani sono attesi i numeri sull’inflazione negli USA e quelli sui prezzi alla produzione, dato utile per capire la dinamica del PCE, la misura di inflazione preferita dalla Federal Reserve. Il consensus prevede una conferma della tendenza all’accelerazione dei prezzi al consumo, vista nell’ultimo mese. Il dato dovrebbe confermare le aspettative di un taglio dei tassi, da parte della Fed, nella riunione in calendario la prossima settimana, il 16-17 settembre.Restando in tema di banche centrali, tra due giorni è atteso il meeting della BCE da cui si aspetta una conferma dei tassi attuali, mentre saranno rese note le nuove stime economiche, dopo quelle presentate a giugno. Anche dalla conferenza stampa che segue la decisione è atteso uno status quo: secondo gli addetti ai lavori la presidente della Banca centrale europea, Christine Lagarde, confermerà l’approccio dipendente dai dato macro, senza fornire segnali forti sulle prossime mosse prima di fine anno. LEGGI TUTTO

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    Fondi tokenizzati ancora poco sviluppati e concentrati nel mercato monetario

    (Teleborsa) – Il totale degli asset detenuti in Treasury tokenizzati e fondi istituzionali tokenizzati ammonta a 7,8 miliardi di dollari a giugno 2025, una quota minima (meno dello 0,01%) dei fondi globali. È quanto emerge da un’analisi dell’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA).La tokenizzazione si riferisce al processo di emissione o rappresentazione di asset in forma digitale, noti come token, utilizzando la distributed ledger technology (DLT). Il report dell’ESMA considera, per fondi tokenizzati, organismi di investimento collettivo le cui quote o azioni (ma non necessariamente gli asset sottostanti) sono rappresentate digitalmente e possono essere negoziate e registrate su un registro distribuito.Nel rapporto viene comunque sottolineato che “i dati disponibili sulla tokenizzazione sono scarsi, il che suggerisce una bassa adozione”.Un solo fondo, lanciato da BlackRock nel 2024 e rivolto a investitori istituzionali, rappresentava circa un terzo del totale. I fondi del mercato monetario dominano, rappresentando 8 dei 10 fondi più grandi. Il fenomeno è in crescita (+86% in valore per i primi 10 fondi da dicembre 2024) e potrebbe accelerare con lo sviluppo di soluzioni per integrare asset regolamentati on-chain, come le stablecoin conformi al MiCA nell’UE.L’ESMA ricorda che i fondi tokenizzati offrono diversi vantaggi, tra cui una maggiore efficienza operativa e una migliore esperienza utente. L’utilizzo di un registro unificato e di contratti intelligenti può ridurre le esigenze di riconciliazione e gli errori e semplificare i processi post-negoziazione, con potenziali risparmi sui costi. Il trading on-chain 24 ore su 24, 7 giorni su 7, 365 giorni all’anno dovrebbe supportare una maggiore liquidità per gli investitori. Inoltre, il frazionamento potrebbe facilitare l’accesso a una gamma più ampia di opportunità di investimento, anche per gli investitori retail. Gli MMF tokenizzati potrebbero anche essere utilizzati come garanzia o persino come mezzo di pagamento, migliorando l’efficienza del capitale per i detentori. BCG paragona questi vantaggi a quelli offerti dagli ETF e prevede che i fondi tokenizzati potrebbero raggiungere l’1% del patrimonio gestito totale dei fondi entro il 2030.I fondi tokenizzati non rappresentano al momento rischi significativi, date le loro dimensioni ridotte. Tuttavia, potrebbero introdurre nuovi rischi per gli investitori o per il sistema finanziario, qualora dovessero crescere in modo significativo. I fondi tokenizzati possono introdurre un ulteriore livello di complessità e sono esposti alle fragilità operative della tecnologia sottostante: ad esempio, gli smart contract che regolano questi fondi sono soggetti a errori di codifica o attacchi. La tokenizzazione potrebbe anche esacerbare gli squilibri di liquidità tra attività e passività dei fondi, con gli investitori che si aspettano una liquidità continua per i loro token, mentre le attività sottostanti non sono sempre molto liquide. LEGGI TUTTO

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    Prysmian, HSBC conferma il buy e aumenta target price a 87 euro

    (Teleborsa) – Nel suo ultimo report, HSBC ha conferma la raccomandazione buy sul titolo Prysmian, aumentandone il target price a 87 da 74 euro.Tra i fattori dell’aggiornamento il fatto che “nell’ambito di Digital Solutions, il business dei cavi in ??fibra ottica sta prendendo piede negli Stati Uniti e in Cina, così come l’esposizione di Prysmian al settore dei data center (DC). Prysmian prevede che le vendite di DC supereranno 1 miliardo di euro nel 2025 (+65% su base annua)”. Gli esperti prevedono che un’ampia ripresa ciclica della domanda dai minimi di inizio 2024 continuerà e intravedono chiare opportunità di crescita pluriennale per la fibra, “trainate sia dallo scale-up dei DC (ovvero dalla connessione di un numero maggiore di server più potenti in un unico DC) sia dallo scale-out (ovvero dalla connessione di più DC)”. Quest’ultimo dovrebbe favorire “l’adozione della nuova tecnologia HCF (cavi cavi a bassissima latenza) che Prysmian ha iniziato a produrre”.Inoltre, HSBC prevede che l’integrazione di Channel, completata a giugno 2025, contribuirà a incrementare gli utili del secondo semestre. Diversi poi i fattori di crescita nel secondo semestre del 2025, nonostante il rallentamento del ciclo edilizio statunitense. Anzitutto, “Prysmian ritiene che la decisione statunitense di escludere i catodi dall’aumento dei dazi sul rame e di limitarli alle importazioni di vergelle di rame consenta all’azienda di essere competitiva sul mercato statunitense”. Altri fattori di crescita per il secondo semestre riguardano i segmenti a bassa e media tensione (LV/MV), dove “Prysmian prevede che la domanda sosterrà l’attuale robusto contesto di margini”. Infine, gli analisti spiegano che l’aumento del TP a 87 euro è il risultato di: “1) stime più elevate per il 2025-27 dopo i risultati del primo semestre (+1-2% per l’EBITDA rettificato e 5-7% per l’EPS) e 2) ipotesi di rendimento più elevate (RoIC e tasso di crescita a medio termine nel settore edile)”. “Nonostante alcuni dati non favorevoli nel settore edile statunitense, il posizionamento di Prysmian in fase avanzata del ciclo e la sua dipendenza dalle importazioni negli Stati Uniti inferiore alla media dovrebbero favorire prezzi competitivi e, a nostro avviso, Prysmian è ben posizionata per beneficiare della forte crescita della domanda nei settori verticali dei cavi di alimentazione e dati provenienti dai data center”, concludono. LEGGI TUTTO

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    Fondi e AI: cresce chi ci investe ma non chi la usa nel processo d’investimento

    (Teleborsa) – Il numero di fondi UCITS (in italiano OICVM) che menzionano l’intelligenza artificiale (AI) o termini correlati nel loro nome – rendendo questo tema centrale per la loro proposta di marketing – è cresciuto da 37 a marzo 2020 a 76 a giugno 2025. È quanto emerge da un’analisi dell’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA) su 40.000 fondi aperti e exchange-traded fund (ETF).Negli ultimi anni, il crescente interesse nei mercati finanziari per il potenziale dell’AI nel migliorare le pratiche finanziarie e creare opportunità in tutti i settori ha infatti portato molti gestori patrimoniali a lanciare fondi di investimento a tema AI.Tuttavia, il numero di fondi che promuovono l’uso della tecnologia nel loro processo di investimento (ad esempio, nell’ambito di modelli di investimento quantitativi) è diminuito rispetto al picco raggiunto all’inizio del 2023 e rappresenta una piccola nicchia di mercato (meno di 3 miliardi di euro di Assets Under Management).Il resto dei fondi a marchio AI ha scelto il settore dell’AI come principale focus di investimento, seguendo una politica di investimento attiva (33 prodotti) o replicando uno dei diversi indici di settore dedicati all’AI (10 ETF). L’offerta di mercato di questi prodotti si è notevolmente ampliata dal 2024, sulla scia del rally di mercato trainato dall’intelligenza artificiale, con 18 nuovi fondi lanciati negli ultimi sei trimestri e Assets Under Management in crescita fino a 24 miliardi di euro.L’analisi dell’ESMA evidenzia che i giganti tecnologici statunitensi hanno una forte presenza negli investimenti di portafoglio dei fondi del settore dell’intelligenza artificiale, con azioni di Nvidia, Alphabet, Microsoft, Amazon e Meta che rappresentano il 20% degli asset di questi fondi. Nel complesso, le aziende statunitensi dominano gli investimenti di questi fondi, rappresentando il 78% dei loro portafogli in termini di valore di mercato, rispetto a solo il 5% delle aziende con sede nell’UE. LEGGI TUTTO