More stories

  • in

    Crediti verso la PA, operazione da 500 milioni per il Gruppo Collextion

    (Teleborsa) – Collextion Services, società del Gruppo Collextion, ha assunto la gestione di un portafoglio crediti da oltre 500 milioni di euro di Gross Book Value (GBV). L’operazione consolida ulteriormente il posizionamento del Gruppo Collextion nel mercato del servicing dei crediti verso la Pubblica Amministrazione, portando il totale delle masse gestite a oltre 4,7 miliardi di euro.Il portafoglio, originato e gestito da Officine CST a partire dal 2018, composto prevalentemente da crediti commerciali verso enti pubblici – con una forte incidenza del comparto utility – è stato acquisito da fondi gestiti da Pollen Street Capital, hedge fund londinese specializzato nell’asset backed finance, che ha individuato in Collextion Services il partner strategico per la gestione operativa. A seguito dell’acquisizione, inoltre, è stata costituita una nuova divisione interna dedicata alla gestione dei crediti PA nel settore utility, grazie all’integrazione del team specialistico di Officine CST guidato da Pasquale Di Matteo, professionista con oltre dieci anni di esperienza nella gestione di crediti verso la Pubblica Amministrazione. Si tratta di un rafforzamento complessivo che interessa non solo il perimetro operativo, ma anche la struttura stessa dell’organizzazione, che vede l’ingresso di nuove risorse ad alto profilo provenienti da Officine CST. La nuova divisione interna – fa sapere la società in una nota – nasce con l’obiettivo di presidiare in modo specialistico il segmento dei crediti PA utility. Tale sviluppo rappresenta un tassello fondamentale per sostenere l’espansione del Gruppo su scala nazionale. “In un contesto sempre più competitivo e ad alta selettività, il rafforzamento di competenze verticali e la capacità di gestire in modo integrato l’intero ciclo del credito rappresentano elementi distintivi fondamentali – ha dichiarato Antonio Borraccino, fondatore del Gruppo Collextion –. Questa operazione segna un’evoluzione rilevante per il nostro Gruppo: aumentiamo significativamente il valore degli asset in gestione e arricchiamo la nostra struttura con un team di professionisti di comprovata esperienza. È un passo pienamente allineato alla nostra visione di crescita, che si fonda su specializzazione, solidità operativa e innovazione nei servizi di credit management rivolti alla Pubblica Amministrazione”. LEGGI TUTTO

  • in

    Iveco conferma “discussioni in stato avanzato” per settore difesa e restante società

    (Teleborsa) – Iveco Group conferma che “sono in corso discussioni in stato avanzato per potenziali operazioni riguardanti il settore della difesa, da un lato, e la restante società dall’altro”.Nella giornata odierna Bloomberg ha scritto che sta per concludere un accordo per la vendita della sua divisione difesa a Leonardo e del business dei trasporti commerciali all’indiana Tata Motors. Citando fonti vicine alla questione, ha scritto che Iveco potrebbe annunciare entrambe le transazioni già mercoledì, in occasione della presentazione dei risultati finanziari del secondo trimestre 2025.In conformità con i suoi doveri, il Consiglio di Amministrazione sta “analizzando e valutando attentamente tutti gli aspetti di queste potenziali operazioni”, si legge in una nota. Nel farlo, il Consiglio “tiene nella dovuta considerazione gli interessi di Iveco Group e di tutti i suoi stakeholder, compresi azionisti, dipendenti e clienti, e terrà informato il mercato in conformità alla normativa applicabile”, conclude la nota. LEGGI TUTTO

  • in

    Boeing riduce la perdita nel secondo trimestre. Fatturato +35%

    (Teleborsa) – Boeing, colosso statunitense che produce velivoli sia per utilizzo civile che militare, ha registrato un fatturato del secondo trimestre 2025 di 22,7 miliardi di dollari (che riflette principalmente 150 consegne commerciali), in aumento del 35% rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno, una perdita netta di 612 milioni di dollari (vs -1,44 miliardi di dollari), una perdita per azione di 0,92 dollari (vs -2,33 dollari) e una perdita core per azione (rettificata) di 1,24 (vs -2,90 dollari)L’azienda ha registrato un flusso di cassa operativo di 0,2 miliardi di dollari e un free cash flow (rettificato) di -0,2 miliardi. I risultati riflettono principalmente il miglioramento delle prestazioni operative e del volume delle consegne commerciali.”I nostri cambiamenti fondamentali per rafforzare la sicurezza e la qualità stanno producendo risultati migliori, mentre stabilizziamo le nostre operazioni e forniamo aerei, prodotti e servizi di qualità superiore ai nostri clienti – ha dichiarato il CEO Kelly Ortberg – Guardando alla seconda metà dell’anno, restiamo concentrati sul ripristino della fiducia e sul continuo progresso nella nostra ripresa, operando in un contesto globale dinamico”.Il portafoglio ordini totale dell’azienda a fine trimestre era di 619 miliardi di dollari.Il programma 737 ha aumentato il tasso di produzione a 38 aerei al mese nel secondo trimestre e prevede di stabilizzarsi a tale ritmo prima di richiedere l’approvazione per aumentare a 42 aerei al mese entro la fine dell’anno. Il tasso di produzione del programma 787 è ora di 7 al mese. LEGGI TUTTO

  • in

    Zegna, Temasek Holdings entra con il 10% nel capitale. Alla società 126,4 milioni di dollari

    (Teleborsa) – Ermenegildo Zegna, gruppo italiano quotato a Wall Street e attivo nel settore dell’abbigliamento di lusso maschile, ha annunciato un accordo in base al quale Temasek Holdings, società di investimento di proprietà del governo di Singapore, investirà nel gruppo italiano del lusso. Temasek ha concordato di acquistare 14.121.062 azioni proprie della società, al prezzo di 8,95 dollari per azione, in linea con la media ponderata per il volume dei prezzi delle azioni ZGN nel periodo dal 30 giugno al 25 luglio 2025. Temasek ha precedentemente acquisito 12.699.981 azioni ordinarie della società tramite acquisti sul mercato che, insieme alle azioni da acquisire nell’ambito della transazione, rappresenteranno una partecipazione del 10% nel capitale sociale.”Sono lieto di dare il benvenuto a Temasek come investitore strategico nell’azionariato del nostro Gruppo – ha commentato il CEO Ermenegildo “Gildo” Zegna – Il loro investimento rappresenta un forte sostegno alla nostra visione e al nostro potenziale di crescita a lungo termine, riconoscendo al contempo l’importanza globale del settore del lusso italiano. Grazie alla partnership con Temasek, siamo ancora meglio posizionati per contribuire a rafforzare la nostra espansione organica a livello globale e a consolidare il nostro ruolo unico di custode di marchi autentici”.”Il Gruppo Ermenegildo Zegna si è affermato con successo nel segmento del lusso di alta gamma e offre significative opportunità di creazione di valore a lungo termine per ogni marchio – ha detto Nagi Hamiyeh, Responsabile EMEA di Temasek – Il nostro investimento sottolinea il nostro costante impegno a supportare le principali aziende europee con una solida esperienza e un potenziale globale. Non vediamo l’ora di essere un partner attento e a lungo termine per la famiglia Zegna e il team dirigenziale, consentendo loro di realizzare la loro strategia di crescita e supportando la loro visione di valorizzare i loro marchi iconici e la loro presenza globale”.Al termine dell’operazione, il Gruppo Ermenegildo Zegna riceverà un corrispettivo complessivo in contanti di 126,4 milioni di dollari. La maggiore flessibilità finanziaria consentirà al gruppo di cogliere attentamente opportunità selezionate per accelerare la crescita organica dell’attuale portafoglio marchi, si legge in una nota. La vasta esperienza di Temasek nel settore del lusso e la profonda conoscenza del mercato asiatico supporteranno l’espansione in aree geografiche chiave in cui la presenza del gruppo rimane poco sviluppata.Si prevede che Nagi Hamiyeh, Responsabile EMEA di Temasek, entrerà a far parte del Consiglio di Amministrazione del gruppo a giugno 2026. LEGGI TUTTO

  • in

    Segnalazioni sospette all’UIF in aumento del 15,6% nel 1° semestre

    (Teleborsa) – Nel primo semestre 2025 sono aumentate ancora le denunce di operazioni sospette all’UIF – l’Unità di Informazine Finanziaria, raggiungendo le 80.930 unità (+15,6% rispetto al periodo corrispondente del 2024).L’aumento delle segnalazioni è stato determinato principalmente da banche e Poste, dagli operatori del settore dei giochi e delle scommesse, dal comparto degli istituti di pagamento e punti di contatto di prestatori di servizi comunitari e dai prestatori di servizi per le cripto-attività.Nel periodo l’attività di analisi finanziaria svolta dall’Unità è stata particolarmente intensa: sono state esaminate e trasmesse agli Organi investigativi 81.312 segnalazioni (in aumento del 16,4%), il numero più alto di SOS analizzate in un semestre.Nell’ambito di tali analisi, sono state complessivamente inviate ai soggetti obbligati 2.945 richieste di informazioni. Nella maggior parte dei casi (il 59,2%) la richiesta è stata inoltrata a un segnalante diverso da quello che ha trasmesso la segnalazione oggetto di analisi. Oltre l’80 per cento delle risposte è pervenuto alla UIF entro una settimana dalla ricezione della richiesta. LEGGI TUTTO

  • in

    Novo Nordisk abbassa guidance 2025 con crescente competizione negli USA

    (Teleborsa) – Novo Nordisk, colosso danese della farmaceutica, ha comunicato che nei primi sei mesi del 2025 il fatturato è aumentato del 18% e l’utile operativo è aumentato del 29%, entrambi a tassi di cambio costanti. La crescita del fatturato è stata influenzata positivamente dalle rettifiche del rapporto tra fatturato lordo e netto relative agli anni precedenti, tra cui una rettifica relativa all’accantonamento di 340 miliardi di corone danesi nel secondo trimestre del 2025. La crescita dell’utile operativo è influenzata positivamente dalla svalutazione dell’ocedurenone nel secondo trimestre del 2024, parzialmente compensata dagli impatti relativi all’acquisizione dei tre siti produttivi di Catalent.Novo Nordisk ha abbassato le previsioni per l’intero anno 2025, con una crescita delle vendite prevista tra l’8 e il 14% (rispetto al precedente intervallo del 13-21%) e una crescita dell’utile operativo tra il 10 e il 16% (rispetto alla precedente previsione del 16-24%), entrambe a tassi di cambio costanti. La crescita delle vendite e dell’utile operativo, espressa in corone danesi, dovrebbe essere rispettivamente inferiore di 4 e 7 punti percentuali rispetto ai tassi di cambio costanti, principalmente a causa del deprezzamento del tasso di cambio USD/DKK.Le previsioni di vendita ridotte per il 2025 sono dovute a minori aspettative di crescita per la seconda metà del 2025. Ciò è dovuto alle minori aspettative di crescita per Wegovy nel mercato statunitense dell’obesità, alle minori aspettative di crescita per Ozempic nel mercato statunitense del diabete GLP-1, nonché a una penetrazione inferiore alle aspettative per Wegovy in mercati IO selezionati.Per Wegovy negli Stati Uniti, le previsioni di vendita riflettono l’uso persistente di GLP-1 composti, un’espansione del mercato più lenta del previsto e la concorrenza.”Nonostante la scadenza del periodo di grazia della FDA per la preparazione di massa il 22 maggio 2025, le ricerche di mercato di Novo Nordisk mostrano che la preparazione di massa pericolosa e illegale è continuata e che diverse entità continuano a commercializzare e vendere GLP-1 preparati con il falso pretesto della “personalizzazione” – si legge nella nota sui conti – Novo Nordisk sta perseguendo molteplici strategie, tra cui azioni legali, per proteggere i pazienti dai farmaci contraffatti a base di “semaglutide”. Novo Nordisk è profondamente preoccupata che, senza un intervento deciso da parte delle autorità di regolamentazione federali e statali e delle forze dell’ordine, i pazienti continueranno a essere esposti ai rischi significativi posti dai farmaci contraffatti a base di “semaglutide” realizzati con principi attivi farmaceutici esteri illeciti o non autentici”. LEGGI TUTTO

  • in

    Spotify, outlook misto. Abbonati salgono a 276 milioni nel secondo trimestre

    (Teleborsa) – Spotify, colosso svedese dello streaming di musica e podcast, ha comunicato che gli abbonati sono aumentati del 12% su base annua nel secondo trimestre 2025, raggiungendo i 276 milioni. Gli utenti attivi mensili sono cresciuti dell’11% su base annua, raggiungendo i 696 milioni.I ricavi totali sono aumentati del 10% su base annua, raggiungendo i 4,2 miliardi di euro. Il margine lordo è migliorato di 227 punti base su base annua, raggiungendo il 31,5%.L’utile operativo di 406 milioni di euro (+53%) è stato inferiore alle previsioni a causa di 116 milioni di euro di oneri, maggiori stipendi e spese correlate e un cambiamento nel mix dei ricavi.”Le persone arrivano su Spotify e ci rimangono. Grazie alla nostra continua evoluzione, creiamo sempre più valore per i quasi 700 milioni di persone che utilizzano la nostra piattaforma – ha affermato Daniel Ek, fondatore e CEO di Spotify – Questo valore non solo avvantaggia gli utenti, ma attrae sempre più persone verso lo streaming e, di conseguenza, ha anche dato impulso al settore della musica, dei podcast e degli audiolibri”.La previsione di 710 milioni di utenti attivi mensili per il terzo trimestre è in linea con le stime, mentre la previsione di un aumento di 5 milioni di abbonati premium a 281 milioni è superiore alla stima di Visible Alpha di 279 milioni. Inoltre, prevede un utile operativo di 485 milioni di euro nel terzo trimestre, rispetto alla stima di 562 milioni di euro, secondo dati LSEG. LEGGI TUTTO

  • in

    Liquidazioni giudiziali, Cribis: nel secondo trimestre +18% rispetto al 2024

    (Teleborsa) – Dopo anni in cui si è assistito ad un incremento contenuto, il numero di liquidazioni giudiziali in Italia torna a crescere in modo significativo. Secondo l’analisi condotta da CRIBIS, società del gruppo CRIF, nel secondo trimestre del 2025 sono state 2.712 le imprese coinvolte in una procedura di liquidazione giudiziale, con un aumento del 18% rispetto allo stesso periodo del 2024. Il dato risulta ancora più rilevante se confrontato con il secondo trimestre del 2023, evidenziando una crescita complessiva del 33% negli ultimi due anni. Sebbene i numeri restino ancora al di sotto dei livelli pre-Covid, il trend appare visibilmente in aumento. A subire i contraccolpi più pesanti sono le imprese attive nel commercio, che con 826 liquidazioni giudiziali registrano un aumento del 16% rispetto alle 713 del primo trimestre 2025. In edilizia, i casi passano da 493 a 600, con una crescita del 22%, segno di un comparto ancora instabile. Anche i servizi mostrano un peggioramento: 597 liquidazioni contro le 555 del primo trimestre 2025 (+8%).A livello territoriale, il maggior numero di liquidazioni giudiziali nel secondo trimestre 2025 si concentra in Lombardia (543), che si conferma la regione più colpita, seguita dal Lazio (400) ed Emilia-Romagna (239). Queste tre aree rappresentano da sole una parte rilevante del totale nazionale (43,5%), riflettendo da un lato la densità imprenditoriale, dall’altro la maggiore esposizione a fattori macroeconomici critici. All’estremo opposto, si collocano la Valle d’Aosta con un solo caso, il Molise con 5 liquidazioni giudiziali e la Basilicata con 7.Nel secondo trimestre del 2025 sono stati avviati 129 concordati preventivi, contro i 94 dello stesso periodo del 2024. Si registra così una crescita del 37%, che conferma il crescente ricorso a strumenti di regolazione della crisi da parte delle imprese in difficoltà.”L’aumento delle liquidazioni giudiziali nel secondo trimestre 2025 – commenta Marco Preti, amministratore delegato di CRIBIS – evidenzia le difficoltà che molte imprese italiane stanno affrontando in un contesto economico ancora fragile. L’inflazione che continua a rimanere alta, insieme alle nuove tensioni nel commercio globale, crea rischi concreti: dazi e misure protezionistiche potrebbero frenare le esportazioni e interrompere le catene di approvvigionamento. Le imprese più colpite saranno quelle PMI maggiormente legate ai mercati internazionali”. LEGGI TUTTO