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    Cybersecurity: nel settore dei trasporti circa 60 significativi attacchi cyber nel 2024

    (Teleborsa) – Negli ultimi cinque anni, il settore dei trasporti ha registrato un’escalation senza precedenti degli attacchi informatici. Secondo il nuovo report pubblicato dal Cyber Defense Center di Maticmind, nel 2024 si sono verificati quasi 60 attacchi significativi, rispetto ai 12 del 2020, con un tasso di crescita medio annuo del 48%. Il ransomware si conferma la minaccia principale (38% degli attacchi), seguito da DDoS (24%) e phishing (18%).”Il settore dei trasporti sta vivendo un’escalation preoccupante di attacchi informatici. La digitalizzazione ha portato molti vantaggi, ma ha esposto il settore a rischi cyber anche di grandi portate. La protezione delle infrastrutture critiche richiede un cambio di paradigma: non basta più una difesa passiva, ma è essenziale adottare un approccio proattivo basato sul rischio e sull’adozione di soluzioni adeguate non solo per fronteggiare, ma per prevenire attacchi cyber, investendo in modo significativo nella protezione dei dati, delle infrastrutture e nei sistemi di sicurezza – commenta Lorenzo Forina, CEO di Maticmind Group –. La cybersicurezza deve essere una priorità strategica fondamentale per la protezione dell’intero ecosistema aziendale”Nel 2024, il 25% degli attacchi globali al settore trasporti ha avuto come obiettivo aziende italiane, che rappresentano da sole il 7,3% degli incidenti totali. Nonostante una crescita degli investimenti del 25% (contro il 15% della media nazionale), l’Italia resta fanalino di coda nel G7 per quota di spesa in cybersecurity rispetto al PIL (0,14%) e spende meno della media europea in percentuale sul budget IT (0,8% contro 1,5%). Il 53,8% delle aziende italiane del settore ha pianificato ulteriori investimenti nel biennio 2025-2026.A livello globale, gli attacchi si concentrano in particolare sul trasporto aereo (32%), seguito da ferroviario (28%), marittimo (24%) e stradale (16%). Tuttavia, il settore stradale è quello con il più alto tasso di crescita degli investimenti (+30% nel 2024). Le minacce sfruttano la convergenza IT/OT, la diffusione di dispositivi IoT e 5G, ma anche il fattore umano, indicato dal 75% dei CISO come principale punto debole.Tra le minacce spiccano i ransomware, gli attacchi DDoS, il phishing e le operazioni mirate alla supply chain. Il report evidenzia l’emergere di nuove vulnerabilità, dovute principalmente alla convergenza tra IT e OT (tecnologie operative), che espongono intere reti di trasporto a tecniche di spoofing e jamming. Inoltre, la crescente diffusione dei dispositivi IoT e l’introduzione del 5G hanno aumentato la superficie di attacco, dando vita a minacce come botnet intelligenti e “shadow AI”.Nel settore stradale, quasi il 60% degli attacchi ransomware colpisce la supply chain, mettendo a rischio milioni di credenziali e dati sensibili. Il 2024 ha visto anche un notevole incremento degli attacchi mirati alle infrastrutture critiche, tra cui porti e aeroporti, con modalità sempre più sofisticate. Il costo medio degli attacchi varia significativamente: nel settore aereo i danni possono superare i 580mila euro, nel settore ferroviario si attestano intorno ai 420mila euro, mentre nel marittimo la media è di 320mila euro e 180mila euro nel settore stradale. I costi diretti includono ripristino dei sistemi, indagini forensi, pagamento di riscatti e sanzioni; quelli indiretti comprendono interruzioni di servizio, perdita di reputazione, calo di produttività e aumento dei premi assicurativi.La Direttiva europea NIS2, recepita in Italia con il D. Lgs. 138/2024, impone obblighi stringenti per la cybersecurity dei trasporti. Le aziende hanno tempo fino al 28 febbraio 2025 per registrarsi alla piattaforma dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN), con sanzioni fino a 10 milioni di euro per violazioni. Ad oggi, solo il 42% delle realtà del trasporto aereo è in piena conformità, contro il 20% del trasporto stradale.In risposta a questa crescente minaccia è necessario un cambiamento di paradigma nella protezione informatica: non solo tecnologie difensive, ma un approccio basato sul rischio, che integra soluzioni come la segmentazione Zero Trust, il monitoraggio continuo e simulazioni di attacco. La formazione specialistica per il personale IT, OT diventa essenziale, così come l’adozione di piani di risposta agli incidenti.”Stiamo entrando in una nuova era della mobilità, dove il digitale plasma il mondo fisico in tempo reale: la convergenza cyber-kinetic non è più un concetto astratto, ma la linfa vitale di un ecosistema trasportistico intelligente e resiliente. In un contesto di guerra ibrida, la criticità di queste infrastrutture – sottolinea Pierguido Iezzi, CEO di Twin4Cyber e Direttore Cyber BU di Maticmind S.p.A. – diventa sinonimo di fragilità, dove attacchi mirati possono assumere la forma di false flag, test di resilienza o messaggi indiretti di deterrenza, amplificando il rischio che una vulnerabilità digitale si traduca in un impatto concreto e immediato sul mondo reale. In questo scenario, la cybersecurity non è più solo protezione dei dati, ma presidio della sicurezza fisica di persone, mezzi e infrastrutture, prevenendo che una vulnerabilità digitale possa trasformarsi in un impatto concreto sul mondo reale. Con la NIS2 a fare da catalizzatore, i leader aziendali hanno ora il mandato di trasformare ogni requisito normativo in un’opportunità di innovazione concreta: non più un semplice adeguamento, ma una sfida a reinventare la resilienza operativa come vantaggio competitivo duraturo. In Maticmind accompagniamo le organizzazioni in questo salto evolutivo, costruendo piattaforme che integrano cybersicurezza, analytics avanzati e automazione, per dare forma a una mobilità più sicura e resiliente, domani già oggi”. LEGGI TUTTO

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    USA, ISM non manifatturiero giugno sale a 50,8 punti

    (Teleborsa) – Il settoreterziario americano cresce a giugno, tornando in fase di espansione. Secondo il sondaggio condotto dall’Institute for Supply Management fra i direttori acquisti delle aziende dei servizi, l’ISM non manifatturiero a giugno si è portato a 50,8 punti, dai 49,9 punti del mese precedente, in linea con le attese del mercato.Va ricordato che un indice inferiore a 50 denota una fase di contrazione degli affari ed una prevalenza di pessimismo fra i direttori acquisti delle aziende.Guardando alle singole componenti, quella sull’attività aziendale sale a 54,2 punti, mentre quella sugli ordini aumenta a 51,3 punti. Quella dell’occupazione cala a 47,2 punti da 50,7. Scende anche la componente sui prezzi a 67,5 punti da 68,7 (atteso 68,9). LEGGI TUTTO

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    USA, ordini industria maggio +8,2% su mese

    (Teleborsa) – Aumentano più delle attese gli ordinativi all’industria statunitensi. Secondo il Department of Commerce del Bureau of the Census, nel mese di maggio gli ordini hanno evidenziato una crescita dell’8,2% dopo il -3,9% di aprile e contro il +8,1% stimato dal consensus.Al netto del settore dei trasporti, gli ordini sono cresciuti dello 0,5% come ad aprile, mentre al netto del settore difesa sono aumento del 15,5%, stesso livello del mese precedente.(Foto: Nik Shuliahin on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Alto di gamma: industria europea vale 986 miliardi di euro (5% del PIL Ue)

    (Teleborsa) – Il settore europeo dell’alto di gamma e del lusso rappresenta il 5% del PIL europeo. Il settore continua a trainare la crescita economica, preservare il patrimonio culturale e promuovere l’eccellenza ben oltre i confini del continente. È quanto emerge dai dati più recenti diffusi dall’Alleanza Europea delle Industrie Culturali e Creative di Alta Gamma (ECCIA), di cui Altagamma è tra i soci fondatori. Il nuovo rapporto, realizzato da ECCIA in collaborazione di Bain & Company e presentato ieri a Bruxelles al parlamento europeo, indica però che l’alto di gamma europeo, che detiene il 70% del mercato globale, si trova a dover affrontare sfide importanti in un mondo sempre più incerto: l’intensificarsi delle tensioni geopolitiche, l’aumento dei dazi e le politiche commerciali protezionistiche – in particolare tra Stati Uniti e Cina, che rappresentano il 35-45% dei ricavi globali del settore – introducono un’elevata instabilità.Nel dettaglio il giro d’affari generato dai brand europei di alta gamma vale 986 miliardi di euro, il 5% del PIL europeo e l’11,5% sul totale delle esportazioni europee. La quota del mercato mondiale del lusso detenuta dalle imprese europee è pari al 70% e il contributo delle imprese europee dell’alto di gamma al Valore Aggiunto Lordo dell’Ue è di 410 miliardi di euro. Sono 2 milioni gli occupati diretti e indiretti del comparto ed è del 25% la quota generata dal settore di alta gamma sul valore totale del turismo europeo.”L’alto di gamma europeo è protagonista di un mercato globale che potrebbe raddoppiare il proprio valore entro il 2030 raggiungendo 2.500 miliardi di euro, come rileva lo studio ECCIA presentato a Bruxelles – ha dichiarato Stefania Lazzaroni, CEO di Altagamma –. Il suo impatto è rilevante anche sul piano sociale: 2 milioni di posti di lavoro nel 2024; 160mila nuovi impieghi dal 2019; investimenti fino al 3% del fatturato in sostenibilità e fino al 5% in formazione. Inoltre, il 40% dei turisti di alta gamma sceglie l’Europa anche perché interessato ad acquistare le nostre creazioni manifatturiere. In un anno complesso come questo, siamo lieti di narrare alla Commissione Europea l’impegno e le esigenze di un comparto strategico che rappresenta un patrimonio culturale ed economico da tutelare”.”I beni di lusso europei continuano a dominare i mercati globali, con dati che dimostrano una performance solida negli ultimi cinque anni e una posizione di forza per la crescita futura nel mercato globale del lusso, grazie alla resilienza unica del settore e alla sua capacità di adattarsi e cogliere le opportunità nei mercati emergenti – ha dichiarato Claudia D’Arpizio, senior partner di Bain & Company –. Anche se il settore rappresenta l’11,5% delle esportazioni totali europee, i beni di lusso sono molto più che motori economici. I marchi, attraverso i loro prodotti e le loro esperienze, sono la massima espressione del soft power europeo, che si fonda su creatività, innovazione e maestria artigianale, l’intelligenza artigiana unica dell’Europa”.”È facile pensare che il settore sia immune agli scossoni economici degli ultimi tempi. Sebbene i titoli del lusso rendano 4-6 volte più del mercato generale in Italia o Francia, avvertiamo alcuni segnali preoccupanti – dichiara Michael Ward, presidente di ECCIA –. Misure tariffarie rischiano di compromettere la domanda globale, aumentare i costi e spingere le imprese a rivedere le catene di approvvigionamento, mentre è essenziale salvaguardare la redditività e invocare una maggiore stabilità”.Al fine di sostenere la crescita sostenibile a lungo termine del settore e il suo contributo all’economia e alla reputazione europea, ECCIA ha formulato 5 raccomandazioni politiche per l’Unione europea.1 – RAFFORZARE LA PROPRIETÀ INTELLETTUALE E COMBATTERE LA CONTRAFFAZIONERafforzare l’applicazione del Digital Services Act (DSA). L’efficace attuazione del DSA dipende dall’impegno della Commissione Europea a far rispettare con rigore le sue disposizioni: Allocare risorse finanziarie e umane adeguate; Condurre una revisione dell’attuazione; Rimuovere attivamente i prodotti contraffatti e chiarire l’attivazione del meccanismo dei segnalatori affidabili.Introdurre una legislazione specifica anti-contraffazione. Adottare misure vincolanti per colmare le lacune lasciate dal DSA:Imporre la tracciabilità lungo l’intera catena del valore tramite l’obbligo “Conosci il tuo cliente aziendale” per tutti gli intermediari, non solo per i marketplace online; Richiedere agli intermediari di adottare misure proattive, ragionevoli e proporzionate per prevenire i prodotti contraffatti; Garantire che le piattaforme impediscano la ricomparsa di prodotti illegali dopo la loro rimozione.2 – TUTELARE LA FIDUCIA E L’ESPERIENZA DEL CONSUMATOREContrastare le vendite non autorizzate. Rafforzare il quadro normativo dell’UE per consentire ai brand di far valere i propri sistemi di distribuzione selettiva contro i distributori non autorizzati, proteggendo immagine, investimenti e sicurezza dei consumatori.Sostenere le reti di distribuzione selettiva. Mantenere la possibilità, per le imprese di alta gamma, di selezionare i rivenditori autorizzati in base a criteri qualitativi, al fine di preservare l’artigianalità e l’eccellenza del servizio.3 – PROMUOVERE LA SOSTENIBILITÀ NEI BENI E SERVIZI DI ALTA GAMMAConsultazione specifica per il settore. Coinvolgere i rappresentanti del settore nell’elaborazione della normativa secondaria del Green Deal, per affrontare esigenze specifiche legate a ecodesign e requisiti per l’economia circolare.Tempi di attuazione realistici. Garantire un minimo di 36 mesi per adeguarsi ai nuovi obblighi, in linea con i cicli produttivi del settore (dal design alla vendita).Parità concorrenziale. Applicare in modo uniforme gli standard del Green Deal a tutte le aziende che operano nel mercato UE, evitando che le nuove norme compromettano la competitività globale delle imprese europee.4 – SOSTENERE L’ARTIGIANATO E LO SVILUPPO DELLE COMPETENZEAffrontare il divario di competenze. Avviare iniziative a livello UE e degli Stati membri per formare una forza lavoro qualificata nell’artigianato, nell’ingegneria e nella produzione tecnica per le industrie di alta gamma.Istituire il titolo europeo di “Maître d’Art”. Riconoscere e promuovere le competenze creative e tecniche fondamentali per preservare l’artigianato di alta qualità.5 – RAFFORZARE IL COMMERCIO E IL TURISMODare priorità alle soluzioni diplomatiche per le controversie commerciali. I marchi europei dell’alto di gamma affrontano difficoltà legate all’aumento delle tensioni geopolitiche, ai dazi e alle politiche protezionistiche, specialmente negli Stati Uniti e in Cina (che insieme generano il 35-40% dei ricavi). Servono strategie proattive come la diversificazione dei mercati, l’impegno con le economie emergenti e la promozione di accordi commerciali favorevoli per garantire resilienza e mitigare i rischi per la redditività e la competitività globale.Promuovere accordi di libero scambio (FTA). Sostenere accordi che garantiscano reciprocità di accesso ai mercati, riduzione delle barriere commerciali, contrasto alla contraffazione e al commercio parallelo.Facilitare i visti. Semplificare le procedure per l’ottenimento dei visti UE e incentivare lo shopping esentasse per i turisti extra-UE, al fine di rafforzare l’attrattività dell’Europa come meta di turismo di alta gamma.Le misure ritorsive, compresi i dazi e le barriere non tariffarie, – sottolinea il report – minacciano la capacità del settore di mantenere un accesso competitivo ai mercati strategici per l’export. La crescente retorica protezionistica rischia di compromettere ulteriormente un settore che dipende fortemente dai mercati aperti. Inoltre, la produzione non è delocalizzabile, poiché il modello di business e il valore attrattivo del comparto si radicano nel patrimonio culturale e nel know-how europeo. LEGGI TUTTO

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    USA, PMI servizi giugno rivisto al ribasso a 52,9 punti

    (Teleborsa) – Frena il settore dei servizi negli Stati Uniti. L’indice PMI dei servizi definitivo, elaborato da S&P Global, si è portato a 52,9 punti nel mese di giugno dai 53,1 del mese precedente, e risulta inferiore alle stime degli analisti (53,1).L’indice, che rappresenta un sondaggio sui direttori acquisto delle aziende attive nel settore terziario, resta tuttavia al di sopra la soglia dei 50 punti, che fa da spartiacque con tra espansione e contrazione. Migliora leggermente invece l’indice composito, che tiene conto anche della variazione del PMI manifatturiero, e si attesta a 52,9 punti, contro i 52,8 punti di maggio, al di sopra dei 52,8 punti delle aspettative di consensus.(Foto: by Rabih Shasha on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Wall Street apre in leggero rialzo, focus su mercato del lavoro Usa

    (Teleborsa) – Lieve aumento per la Borsa di Wall Street, con il Dow Jones che sale dello 0,52% a 44.718 punti; sulla stessa linea, l’S&P-500 avanza in maniera frazionale, arrivando a 6.260 punti.Guadagni frazionali per il Nasdaq 100 (+0,54%); come pure, in moderato rialzo l’S&P 100 (+0,52%).In luce sul listino nordamericano S&P 500 i comparti utilities (+0,79%), informatica (+0,79%) e finanziario (+0,75%).Borsa statunitense concentrata sugli ultimi dati sul mercato del lavoro da cui è emerso in quadro migliore delle aspettative degli analisti. Sono aumentati infatti più delle attese i non-farm payrolls a giugno, un indicatore molto osservato per comprendere lo stato di salute del mercato del lavoro statunitense. Secondo i dati forniti dal Bureau of Labour Statistics, il tasso di disoccupazione è sceso al 4,1%, rispetto al 4,2% del mese precedente e al 4,3% atteso dal consensus. Sono stati aggiunti 147 mila posti di lavoro nei settori non agricoli (non-farm payrolls), dopo che a maggio erano state create 144 mila buste paga (dato rivisto da 139 mila). Il dato sugli occupati, più osservato del tasso di disoccupazione, è superiore alle attese del mercato che indicavano un aumento di 111 mila di posti di lavoro.Calano leggermente le richieste di sussidio alla disoccupazione negli USA. Nella settimana al 28 giugno, i “claims” sono risultati pari a 233 mila unità, in calo di 4 mila unità rispetto ai 237 mila della settimana precedente (dato rivisto da un preliminare di 236.000 mila).Infine, sempre sul fronte macroeconomico, aumenta il deficit commerciale americano. Nel mese di maggio 2025, la bilancia commerciale ha mostrato un disavanzo di 71,5 miliardi di dollari, in aumento rispetto al passivo di 60,3 miliardi di dollari di luglio (dato rivisto da -61,6 miliardi). LEGGI TUTTO

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    Lavoro, Calderone: serve Patto nazionale per la sicurezza

    (Teleborsa) – “Serve un patto nazionale per la sicurezza. Non bastano norme e procedure. Non bastano neanche gli investimenti, pur necessari. Serve una cultura condivisa. Un’assunzione collettiva di responsabilità. Un’alleanza permanente tra tutti gli attori del mondo del lavoro”. È quanto affermato dal ministro del Lavoro, Marina Calderone, intervenendo alla presentazione della relazione annuale dell’Inail.Il dato sugli infortuni sul lavoro è “sostanzialmente stabile, ma anche moralmente inaccettabile” dice Calderone sottolineando che “ogni morte sul lavoro è una sconfitta collettiva. E ogni incidente grave che avremmo potuto evitare pesa su tutti noi”. Le denunce di infortunio dei lavoratori sono calate dell’1% (4.000 in meno), mentre quelle per gli studenti e gli operatori del mondo della scuola sono aumentate del 10,5% passando da 71.000 a 78.000. “Non è cresciuto il rischio scolastico, voglio dirlo chiaramente – ha spiegato – è accaduto invece che oggi, finalmente, il rischio scolastico è rilevato, riconosciuto, e tutelato dallo Stato attraverso l’Inail. Non era così fino a poco tempo fa. Farli emergere, tutelando così una platea di persone numericamente e simbolicamente importante, è stata un’altra scelta precisa. Lo considero un atto di giustizia sociale”In tema di sicurezza sul lavoro la “volontà” che ha guidato il Governo in questi anni è stata “prevedere la tutela assicurativa per gli infortuni e, prima ancora, promuoverne la prevenzione. Una scelta che sottolinea come la sicurezza sul lavoro non sia solo un capitolo amministrativo, ma una frontiera etica. E che ci invita a guardare i numeri non come semplici cifre, ma come vite, diritti, doveri, responsabilità”. Calderone ha poi ribadito “con forza” che “la sicurezza sul lavoro non è un corollario, ma una precondizione della dignità del lavoro stesso”. La qualità dell’occupazione “si misura, anche e soprattutto, nella capacità di garantire ambienti di lavoro sicuri, sani, umani. E il diritto alla sicurezza riguarda tutti – ha aggiunto – in ogni fase della vita” LEGGI TUTTO

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    USA, deficit commerciale maggio sale a 71,5 miliardi

    (Teleborsa) – Aumenta il deficit commerciale americano. Nel mese di maggio 2025, la bilancia commerciale ha mostrato un disavanzo di 71,5 miliardi di dollari, in aumento rispetto al passivo di 60,3 miliardi di dollari di luglio (dato rivisto da -61,6 miliardi).Il dato, comunicato dal Bureau of Economic Analysis (BEA) del Dipartimento del Commercio americano, risulta supeiore alle stime degli analisti (-69,9 miliardi). Le esportazioni sono scese a 279 miliardi (-3,5%), mentre le importazioni sono rimaste sostanzialmente stabili 350,5 miliardi di dollari (-0,1%).(Foto: CHUTTERSNAP on Unsplash) LEGGI TUTTO