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    I listini europei chiudono in rosso. A Milano male Campari e Stellantis

    (Teleborsa) – Tutti negativi in chiusura gli indici di Piazza Affari e degli altri principali listini europei. Sul mercato americano si registrano ampi progressi per l’S&P-500.Leggera crescita dell’Euro / Dollaro USA, che sale a quota 1,029. Lieve calo dell’oro, che scende a 2.640,4 dollari l’oncia. Seduta positiva per il petrolio (Light Sweet Crude Oil), che mostra un guadagno dell’1,11%.L’ottima performance di Wall Street, spinta dai buoni dati macro arrivati dal settore manifatturiero, non basta quindi a sollevare Piazza Affari e le altre borse europee.A Milano giornata da dimenticare per Campari – in scia con gli altri titoli del comparto alcolici dopo la pubblicazione di un rapporto negli Stati Uniti sulla correlazione tra alcool e cancro da parte del consigliere della Casa Bianca in tema di sanità – e Stellantis che paga il calo di vendite in Italia a dicembre e in tutto il 2024, così come Iveco e Pirelli che scontano le difficoltà mostrate dal mercato. In sofferenza anche il settore del lusso e quello bancario: Banco Bpm (-1%) e Mps (-0,9%), che ha annunciato il rimborso anticipato delle obbligazioni Tier 1, le peggiori. LEGGI TUTTO

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    FS Treni Turistici Italiani: da Milano ad Abano con il Treno delle Terme

    (Teleborsa) – Il 2025 si apre con un grande evento in treno storico: i prossimi 24, 25 e 26 gennaio, il “Treno delle Terme” collegherà Milano con Abano Terme. L’iniziativa è promossa da FS Treni Turistici Italiani, Fondazione FS e Duegi Editrice e prevede anche la possibilità di acquistare un pacchetto turistico appositamente studiato per gli amanti dei soggiorni termali. Per l’occasione, inoltre, la stazione ferroviaria di Abano Terme, recentemente restaurata e adibita a sede della Duegi Editrice, ospiterà una due-giorni di eventi culturali, tra mostre fotografiche, esposizioni di modellismo ferroviario, borse scambio e tanto altro ancora.I viaggiatori avranno la possibilità di acquistare pacchetti speciali per soggiornare nelle strutture ricettive convenzionate e vivere l’esperienza di benessere tipica, in un centro termale noto anche in epoca romana.Il “Treno delle Terme” partirà il 24 gennaio da Milano Centrale alle 14:25 con fermate a Treviglio (14:45), Brescia (15:15), Abano Terme (17:06) e Terme Euganee (17:16).Sabato 25 e domenica 26 gennaio il treno partirà da Milano Centrale alle 8:35 e fermerà a Treviglio (9:01), Brescia (9:36), Abano Terme (11:23) e Terme Euganee (11:32). Rientro previsto da Terme Euganee alle 15:58 con fermate ad Abano Terme (16:02), Brescia (18:15), Treviglio (18:52), con arrivo a Milano Centrale alle 19:30. I biglietti da/per Treviglio e Brescia saranno acquistabili dal 9 gennaio. LEGGI TUTTO

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    Gas, Arera: sale la bolletta per i clienti vulnerabili, a dicembre +2,5%

    (Teleborsa) – Sale del 2,5% a dicembre il prezzo del gas per i clienti del “Servizio di tutela della vulnerabilità”, regolato dall’Arera. Lo comunica l’Autorità spiegando che per il mese di dicembre, che ha visto le quotazioni all’ingrosso in aumento rispetto a quelle registrate a novembre, il prezzo della sola materia prima gas, per i clienti nel servizio di tutela della vulnerabilità, è pari a 47,59 euro a megawattora. A dicembre, il prezzo di riferimento del gas per il cliente tipo è 125,22 centesimi per metro cubo, +2,5% su novembre. La variazione è dovuta all’aumento dei prezzi all’ingrosso, che incide sulla spesa per la materia prima. LEGGI TUTTO

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    USA, stoccaggi gas ultima settimana -116 BCF

    (Teleborsa) – Scendono meno delle attese gli stoccaggisettimanali di gas negli USA. Secondo l’Energy Information Administration (EIA), divisione del Dipartimento dell’Energia americano, gli stoccaggi di gas nella settimana terminata il 27 dicembre 2024 sono risultati in diminuzione di 116 BCF (billion cubic feet).Il dato si rivela superiore al consensus (-127 BCF). La settimana prima si era registrato un calo di 93 BCF.Le scorte totali si sono dunque portate a 3.413 miliardi di piedi cubici, risultando in calo dell’1,9% rispetto a un anno fa (quando erano pari a 3.480) e in crescita del 4,7% rispetto alla media degli ultimi cinque anni di 3.259 BCF. LEGGI TUTTO

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    L’Impatto della guerra in Ucraina sui contribuenti italiani: spese, inflazione e rallentamento economico

    (Teleborsa) – “Il conflitto in Ucraina ha avuto un impatto significativo sui contribuenti italiani, sia attraverso il sostegno diretto all’Ucraina, sia per le spese interne legate non solo all’energia, ma anche alla difesa e all’accoglienza dei rifugiati. Sebbene l’Italia abbia beneficiato di aiuti europei e globali, l’impegno economico del Paese è stato comunque rilevante, con un costo che varia di giorno in giorno in base all’evoluzione della guerra e delle politiche adottate come la decisione di Kiev di bloccare il gas russo verso l’Europa”. E’ quanto si legge in un report di fine anno del Comitato Tecnico Scientifico di Federcontribuenti.In sintesi, scrive Federcontribuenti, sebbene non esista una cifra ufficiale completa e facilmente reperibile, “le stime indicano che l’Italia, e dunque soldi pubblici, abbia speso tra 4 e 6 miliardi di euro tra spese militari, umanitarie, Energetiche e altri costi indiretti per la guerra tra Kiev e Mosca tra il 2022 e il 2023″. Questa cifra potrebbe aumentare in futuro, a seconda delle decisioni politiche e delle necessità legate all’evolversi del conflitto. Nel 2022, la spesa per il sostegno alle famiglie e alle imprese a causa dell’aumento dei prezzi dell’energia, si legge nel report del CTS di Federcontribuenti, ha superato i 30 miliardi di euro. Anche nel 2023, il governo italiano ha continuato a destinare risorse per alleggerire l’impatto dei costi energetici, sebbene l’entità di questi sussidi sia diminuita a causa del calo dei prezzi energetici globali.”La guerra in Ucraina ha contribuito anche all’inflazione, che ha colpito il potere d’acquisto delle famiglie italiane e ha avuto – rimarca l’associazione dei contribuenti italiani – un impatto negativo sulla crescita economica. L’Italia ha dovuto far fronte a un rallentamento economico, con una previsione di crescita inferiore rispetto a quella che si sarebbe verificata senza il conflitto. L’andamento dell’economia italiana è stato influenzato anche dalla catena di approvvigionamento, con difficoltà nelle forniture di materie prime e – conclude Federcontribuenti – una maggiore incertezza economica”. LEGGI TUTTO

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    Conti pubblici, Unimpresa: “Italia modello virtuoso in Europa, meglio di Francia su deficit”

    (Teleborsa) – “Il dato sull’indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche italiane, che scende, nel terzo trimestre dello scorso anno, al -2,3% del pil rispetto al -6,3% dello stesso trimestre del 2023, rappresenta un risultato straordinario, frutto di politiche economiche responsabili e di un’efficace gestione delle risorse pubbliche. Il miglioramento è la testimonianza concreta di come il nostro Paese sia sulla giusta strada per un consolidamento strutturale dei conti pubblici, mantenendo, al contempo, un equilibrio tra rigore finanziario e sostegno alla crescita economica. Il saldo primario positivo, pari all’1,7% del pil, è un ulteriore elemento che rafforza il quadro positivo. La capacità di generare un avanzo primario – ossia il risultato al netto degli interessi sul debito – dimostra la solidità della strategia economica adottata, che ha permesso di ridurre il peso del deficit senza gravare eccessivamente su famiglie e imprese. Si tratta di un risultato cruciale per consolidare la fiducia degli investitori internazionali e per rafforzare la stabilità complessiva del sistema economico italiano”. È quanto dichiara il vicepresidente di Unimpresa, Giuseppe Spadafora, commentando i dati diffusi oggi dall’Istat. “Anche il saldo corrente, che segna un’incidenza positiva dell’1,9% sul pil, conferma la bontà delle misure intraprese. Il, dato, in crescita rispetto all’1,6% del terzo trimestre del 2023, ci dice che l’Italia è riuscita a migliorare la propria capacità di gestione delle spese correnti e di utilizzo delle risorse disponibili, creando le condizioni per un ulteriore rafforzamento della sostenibilità delle finanze pubbliche nel medio-lungo termine – sottolinea il vicepresidente di Unimpresa –. Un confronto fra la situazione italiana e quella di altri Paesi europei fa emergere con evidenza il progresso compiuto dal nostro Paese. Se guardiamo alla Francia, dove il deficit per il 2024 è stimato al 6,1% del pil e per il 2025 è previsto attorno al 5,4%, è chiaro che l’Italia si trova in una fase molto più favorevole. Il nostro Paese è riuscito, anche in un contesto economico globale difficile, a intraprendere un percorso virtuoso che non solo ci allontana da situazioni di squilibrio finanziario, ma ci pone come esempio positivo di gestione delle risorse pubbliche. Mentre la Francia si trova ancora nella necessità di contenere un deficit significativo e si confronta con l’ipotesi di misure potenzialmente impopolari, come l’aumento dell’Iva, l’Italia dimostra che è possibile ottenere risultati concreti senza gravare ulteriormente sui cittadini. Questo rafforza la nostra competitività a livello europeo e conferma la solidità delle nostre politiche fiscali. È fondamentale – conclude Spadafora – che questo trend positivo non si interrompa. Per fare ciò, occorre continuare a investire in settori chiave, supportare le imprese, in particolare le pmi, e mantenere un focus costante sull’efficienza della spesa pubblica. Solo così sarà possibile garantire una crescita sostenibile e una riduzione ulteriore del peso del debito pubblico”. LEGGI TUTTO

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    USA, ISM manifatturiero dicembre sale a 49,3 punti e batte le attese

    (Teleborsa) – Migliora l’attività manifatturiera negli Stati Uniti a dicembre 2024, pur mantenendosi in fase di contrazione. Lo segnala l’ISM – Insitute for Supply Management sulla base del consueto sondaggio mensile.L’indice dei direttori di acquisto del settore manifatturiero si è attestato a 49,3 punti, rispetto ai 48,4 punti del mese precedente, risultando superiore alle attese degli analisti che stimavano un calo fino a 48,2 punti. L’indicatore, che viene usato per valutare lo stato di salute del settore manifatturiero statunitense, si mantiene dunque sotto la soglia chiave di 50 punti, che fa da spartiacque tra espansione e contrazione dell’attività.Fra le varie componenti dell’indice, quella sui nuovi ordini sale a 52,5 punti da 50,4, mentre quella sull’occupazione cala a 45,3 da 48,1 e la componente relativa ai prezzi migliora a 52,5 da 50,3 punti.(Foto: by Lucas Sankey on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Apertura positiva per Wall Street

    (Teleborsa) – Lieve aumento per la Borsa di New York, che mostra sul Dow Jones un rialzo dello 0,31%, bloccando così la scia ribassista sostenuta da quattro cali consecutivi, che ha preso il via venerdì scorso; sulla stessa linea, l’S&P-500 procede a piccoli passi, avanzando a 5.899 punti.In denaro il Nasdaq 100 (+0,85%); sulla stessa tendenza, guadagni frazionali per l’S&P 100 (+0,65%).Apprezzabile rialzo nell’S&P 500 per i comparti informatica (+0,89%), beni di consumo secondari (+0,84%) e telecomunicazioni (+0,75%). LEGGI TUTTO