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    Aeroporto di Bologna, l’utile semestrale sale a 11,5 milioni di euro. PFN passa in negativo

    (Teleborsa) – Aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna, società quotata su Euronext STAR Milan che gestisce lo scalo aeroportuale bolognese, ha registrato nel primo semestre 2025 ricavi consolidati pari a 84,7 milioni di euro, con una crescita del 10,8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (ricavi rettificati +4,1%).L’EBITDA è pari a 25,4 milioni di euro, in crescita dell’1,5%. L’EBIT è sostanzialmente in linea con quello del 2024: 16 milioni di euro contro 16,1 milioni di euro. Il risultato netto, interamente di competenza del Gruppo, evidenzia una crescita del 6,9% e si attesta a 11,5 milioni di euro.La Posizione Finanziaria Netta del Gruppo al 30 giugno 2025 risulta negativa per 17,2 milioni di euro contro una Posizione Finanziaria Netta positiva di 5,4 milioni di euro al 31 dicembre 2024. Relativamente alla liquidità, la variazione negativa di 18,3 milioni di euro è dovuta principalmente al flusso di cassa operativo al netto della variazione del Capitale Circolante Netto, positivo per 14,6 milioni di euro; al cash flow negativo delle attività di investimento per 21,2 milioni; al cash flow positivo per 5,5 milioni di euro delle attività di finanziamento e infine al pagamento di dividendi per 17 milioni di euro contro 9,5 milioni di euro distribuiti nel 2024.”Il primo semestre del 2025 presenta numeri significativi sul versante sia dei volumi sia dei risultati economico-finanziari, confermando l’immagine di uno scalo in costante sviluppo, capace di far fronte ad elevati flussi di traffico in una fase di realizzazione di importanti investimenti – dichiara l’AD Nazareno Ventola – Il passaggio allo status di aeroporto coordinato e il completamento di diversi progetti hanno reso possibile un miglioramento sensibile del livello di servizio, raccogliendo i frutti dei numerosi investimenti realizzati e in corso, con servizi all’avanguardia in Italia e in Europa come, ad esempio, la possibilità di imbarcare nel bagaglio a mano liquidi oltre i 100ml grazie alle macchine radiogene di terza generazione. Inoltre, abbiamo inaugurato una prima parte del nuovo parcheggio multipiano, che mette attualmente a disposizione 1.000 posti auto ed altre opere sono in procinto di essere completate: il nostro piano di sviluppo va avanti secondo il programma”.L’ammontare complessivo degli investimenti realizzati dal Gruppo al 30 giugno 2025 è pari a 22 milioni di euro. Nel dettaglio, 15,2 milioni di euro sono relativi ad investimenti di natura infrastrutturale e 6,8 milioni di euro sono relativi ad investimenti destinati all’operatività aeroportuale. Tra i diversi interventi sono stati completati i lavori finalizzati a dotare il controllo passaporti extra Schengen in arrivo di un’area di accodamento addizionale di circa 400 mq ed i lavori di ampliamento dell’area dei controlli di sicurezza con l’installazione di 8 nuove macchine radiogene più veloci e performanti. La società segnala, infine, tra le opere di miglioramento infrastrutturale entrate in funzione dopo la chiusura del semestre, il nuovo parcheggio multipiano P6, con oltre 1.000 posti auto a disposizione dei clienti da metà luglio. Il parcheggio, in fase di completamento, prevede 2.218 posti auto complessivi. LEGGI TUTTO

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    Transizione energetica, Imparato (Stellantis): “Target Ue non raggiungibili”

    (Teleborsa) – “Gli obiettivi fissati dall’Europa per il settore auto per il 2030 e 2035 non sono più raggiungibili, a meno che non si ipotizzi di andare incontro a un crollo del mercato di circa il 30% o al tracollo finanziario di tutti i produttori in Europa. Accogliamo quindi con grande favore la discussione strategica sull’evoluzione della normativa in Europa, è una discussione importante”. È quanto ha affermato Jean-Philippe Imparato, responsabile dell’Europa di Stellantis, durante una tavola rotonda nell’ambito dello Iaa Mobility 2025, il Salone dell’auto di Monaco. “Abbiamo lanciato avvertimenti, abbiamo discusso, abbiamo costruito e avanzato proposte molto studiate con i nostri colleghi e con le autorità di Bruxelles. Penso, e pensiamo, che ora sia il momento di agire e di agire rapidamente, se possibile prima della fine dell’anno”, ha detto Imparato. Secondo il manager, bisogna lavorare per il rinnovo del parco auto: “Oggi in Europa circolano 256 milioni di automobili e di questi 150 milioni hanno più di 10 anni. Quindi, invece di puntare solo sui veicoli elettrici a batteria (Bev) nel mercato delle auto nuove, apriamo al rinnovo del parco auto”, ha detto.”Il modo in cui il settore dei veicoli commerciali leggeri, è considerato in termini di regolamentazione ed evoluzione 2030-2035 è assolutamente letale. I veicoli commerciali leggeri in molti casi sono assolutamente fondamentali per il business B2B e per la redditività delle aziende, soprattutto quelle tradizionali”, ha spiegato Imparato.Gran parte dei contenuti del piano Dare Forward sono ancora validi, maturi e possono essere confermati ma alcuni probabilmente – ha detto Imparato – cambieranno. “L’elettrificazione al 100% entro il 2030 – ha sottolineato il responsabile Europa di Stellantis – non è più raggiungibile, per ovvie ragioni legate all’evoluzione del mercato. Con il ceo Filosa abbiamo cominciato la settimana scorsa a discutere di Dare Forward. Sono sicuro che Filosa darà anche aggiornamenti sulla visione perché abbiamo bisogno che ci presenti la visione di ciò che Stellantis potrà essere da qui a 5 anni, probabilmente 10 anni”. LEGGI TUTTO

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    Dazi, Tajani: Euro troppo forte può rendere difficile esportare negli Usa, serve intervento BCE

    (Teleborsa) – Il vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Affari esteri, AntonioTajani, ha dichiarato che un dollaro molto debole può avere effetti peggiori dei dazi sull’economia europea. “C’è un altro tema su cui intervenire per quanto riguarda i rapporti Usa-Ue ed è il rapporto dollaro/euro: il dollaro si sta sempre più svalutando e se arriva a 1,25 sarà molto difficile esportare negli Usa”, ha dichiarato Tajani a margine del “Forum della competitività organizzato da Assolombarda a Milano” .”Forse la BCE deve intervenire ricominciando a ridurre il costo del denaro e anche comprando titoli di Stato nei diversi Paesi per avere un euro meno forte. Come il Qe durante la pandemia. Credo che sia il modo migliore per difendere le nostre esportazioni”, ha aggiunto Tajani. “Dazi al 15%, vista situazione internazionale e visti gli altri Paesi con dazi molto più alti, credo che possano permetterci di occupare spazi merceologici che altri Paesi non possono occupare”, ha sottolineato.Tornando alla politica interna, il ministro ha spiegato che la manovra non sarà correttiva come dice Giorgetti, “ma per la crescita” e tra i diversi provvedimenti “si può pensare a una proposta un po’ azzardata: la detassazione della tredicesima”. “La ricetta è sempre nella riduzione della pressione fiscale. Vediamo quello che si può fare”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO

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    MEF, l’11 settembre in asta BTP 3 e 7 anni per 4,75 miliardi di euro

    (Teleborsa) – Il ministero dell’economia e delle finanze (MEF) ha annunciato l’emissione di fino a 4,75 miliardi di euro di BTP 3 e 7 anni. I titoli vanno in asta giovedì 11 settembre. La data di regolamento è lunedì 15 settembre 2025.In particolare, saranno offerti da 2,75 a 3,25 miliardi di euro di BTP 3 Anni con scadenza 15/01/2029 e cedola annuale al 2,35%, da 1,25 a 1,50 miliardi di euro di BTP 7 Anni con scadenza 15/11/2030 e cedola annuale al 4,00% LEGGI TUTTO

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    Le Borse europee chiudono in rialzo nonostante l’incertezza politica in Francia

    (Teleborsa) – Chiusura positiva per le Borse europee, Piazza Affari compresa, nonostante l’incertezza politica in Francia per il voto di fiducia sulla legge di bilancio, decisivo per il futuro del governo guidato da Bayrou. Il primo ministro ha detto che la Francia sta “annegando in un oceano di debiti” e mandato un avvertimento ai parlamentari nella conclusione del suo discorso: “Avete il potere di far cadere il governo, ma non avete il potere di cancellare la realtà”. I mercati guardano anche alle banche centrali: in agenda la riunione della BCE questa settimana, seguita da quella della Federal Reserve nella prossima ottava. Sul fronte macroeconomico, la produzione industriale in Germania è cresciuta a luglio a ritmi superiori rispetto alle previsioni.A Milano si è registrato il rally di Banco BPM dopo diversi quotidiani riportano che starebbe valutando la possibilità di una business combination con Credit Agricole Italia. L’istituto francese è attualmente prima azionista di Banco BPM con una quota di circa il 20% (effettuata richiesta a BCE per salire sopra la soglia del 20%). “Il principale elemento di ostacolo a un’operazione di questo tipo potrebbe essere rappresentato dalla quota eventualmente posseduta da Credit Agricole all’interno della combined entity, che stimiamo si attesterebbe almeno in area 35%, e su cui sarebbe da valutare l’approccio del governo in tema Golden Power (anche considerando le restrizioni imposte a UniCredit)”, scrive Equita.Leggera crescita dell’Euro / Dollaro USA, che sale a quota 1,175. L’Oro continua la sessione in rialzo e avanza a quota 3.637,1 dollari l’oncia. Seduta positiva per il petrolio (Light Sweet Crude Oil), che mostra un guadagno dello 0,92%.Lo Spread fa un piccolo passo verso il basso, con un calo dell’1,09% a quota +91 punti base, mentre il rendimento del BTP a 10 anni si attesta al 3,46%.Tra i mercati del Vecchio Continente tonica Francoforte che evidenzia un bel vantaggio dello 0,89%, nulla di fatto per Londra, che passa di mano sulla parità, e in luce Parigi, con un ampio progresso dello 0,78%.Il listino milanese mostra un timido guadagno in chiusura, con il FTSE MIB che ha messo a segno un +0,28%; sulla stessa linea, piccolo scatto in avanti per il FTSE Italia All-Share, che arriva a 44.291 punti. Positivo il FTSE Italia Mid Cap (+0,74%); sulla stessa tendenza, in denaro il FTSE Italia Star (+1,25%).Tra le migliori Blue Chip di Piazza Affari, in primo piano Banco BPM, che mostra un forte aumento del 3,96%. Andamento positivo per Amplifon, che avanza di un discreto +2,52%. Ben comprata Buzzi, che segna un forte rialzo del 2,08%. Interpump avanza del 2,02%.Le peggiori performance, invece, si sono registrate su Campari, che ha chiuso a -2,32%. Sotto pressione Ferrari, con un forte ribasso del 2,27%. Soffre Stellantis, che evidenzia una perdita dell’1,65%. Tentenna Inwit, con un modesto ribasso dell’1,37%.Tra i migliori titoli del FTSE MidCap, D’Amico (+4,94%), Carel Industries (+3,98%), Danieli (+3,66%) e Caltagirone SpA (+3,16%).Le più forti vendite, invece, si sono abbattute su Cembre, che ha terminato le contrattazioni a -1,64%. Giornata fiacca per MARR, che segna un calo dell’1,30%. Piccola perdita per Juventus, che scambia con un -1,27%. Tentenna Avio, che cede l’1,10%. LEGGI TUTTO

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    Omnia Technologies (Investindustrial), ricavi a 760 milioni di euro dopo tre nuove acquisizioni

    (Teleborsa) – Omnia Technologies, piattaforma attiva nelle tecnologie di automazione e imbottigliamento per i settori del beverage e del farmaceutico, ha completato l’acquisizione di Pharmagel, Meccanica Italiana ed E4i. Queste tre operazioni ampliano l’offerta del Gruppo lungo l’intera catena del valore – dal processing al packaging – e ne rafforzano ulteriormente la presenza internazionale.Pharmagel, fondata nel 1962 a Lodi, è un partner tecnologico con esperienza globale nella progettazione e realizzazione di impianti per l’incapsulamento in softgel destinati ai settori nutraceutico e farmaceutico. Meccanica Italiana, con sede vicino a Treviso, è specializzata nella progettazione, ingegnerizzazione e produzione di stampi per il settore beverage. E4i, leader portoghese nella distribuzione di macchinari per il settore del beverage, ha già in essere rapporti commerciali consolidati con diversi brand del gruppo.”Con queste acquisizioni, rafforziamo il nostro modello “one stop shop”, arricchendo l’offerta per i nostri clienti”, sottolinea Andrea Stolfa, CEO di Omnia Technologies.”L’ingresso di Pharmagel ci permette di entrare nel segmento softgel, tecnologia con grandi prospettive di crescita e profondamente sinergica con l’attuale portafoglio di soluzioni offerte da Omnia Technologies Life Sciences – spiega il CEO – Con l’integrazione di Meccanica Italiana puntiamo a rafforzare e internalizzare competenze strategiche core per la divisione Beverage, mentre E4i rafforzerà la nostra presenza tecnica e commerciale in Portogallo, un mercato strategico per la crescita di Omnia Technologies”.Omnia Technologies, creata nel novembre 2020 da società di investimento controllate da Investindustrial, prevede di raggiungere 760 milioni di euro di ricavi consolidati con il contributo delle tre nuove società acquisite, con 40 siti produttivi, 25 sedi commerciali e circa 2.650 dipendenti. LEGGI TUTTO

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    Auto elettriche, nel 2025 vendite +38% ma prevista frenata per slittamento obiettivi Ue

    (Teleborsa) – Lo slittamento di due anni sul raggiungimento degli obiettivi UE di riduzione delle emissioni, inizialmente previsti per la sola annualità 2025, permetterà alle case automobilistiche di rallentare il passo sulla decarbonizzazione delle loro flotte, e porterà – tra il 2025 e il 2027 – a una riduzione nelle vendite di auto elettriche di 2 milioni di unità, rispetto a quanto sarebbe avvenuto mantenendo inalterata la normativa. È quanto emerge da una nuova ricerca di T&E, la principale organizzazione europea in materia di decarbonizzazione dei trasporti, che invita la Commissione europea a mantenere una posizione ferma sugli obiettivi per il 2030 e il 2035 in occasione del dialogo strategico sul futuro dell’industria automobilistica, che si terrà venerdì. Nei primi sette mesi dell’anno le case automobilistiche europee hanno venduto il 38% in più di auto elettriche (BEV) rispetto allo stesso periodo del 2024. Grazie a questa performance, i carmaker dell’Unione risultano tutti, a eccezione di Mercedes-Benz, su una buona traiettoria per rispettare gli obiettivi UE di riduzione delle emissioni, che saranno misurati sul periodo 2025-2027. BMW, Renault e Volkswagen sono sulla buona strada per raggiungere i target di emissioni nel 2025-27. Secondo lo studio EV Progress Report di T&E, BMW, Renault e Volkswagen dovrebbero raggiungere i loro obiettivi di emissione per il periodo 2025-27. BMW conseguirebbe una riduzione delle emissioni medie del suo immatricolato, tra il 2025 e il 2027, di 13 grammi per chilometro (gCO2/km) inferiore rispetto al limite massimo previsto dalla normativa UE. Stellantis e Renault sarebbero entro lo stesso limite rispettivamente di 9 e 2 gCO2/km, mentre Volkswagen lo rispetterebbe con un margine minimo (0 gCO2/km).Mercedes-Benz rischia di non riuscire a raggiungere gli obiettivi da sola. Mercedes-Benz, che detiene la presidenza della lobby automobilistica europea ACEA ed è la più accesa oppositrice degli obiettivi dell’Unione, è l’unica casa automobilistica europea che rischia di non riuscire a raggiungerli da sola. Sarebbe 10 gCO2/km al di sopra della soglia di conformità, e dovrebbe acquistare crediti da Volvo Cars e Polestar in un accordo di pooling. UE sotto pressione – L’UE è sotto pressione da parte delle case automobilistiche affinché indebolisca i propri obiettivi di riduzione delle emissioni per il 2030 e il 2035. All’inizio di quest’anno ha già previsto un’importante modifica prorogando di due anni la scadenza dell’obiettivo per il 2025. Le case automobilistiche hanno risposto aumentando il gap di prezzo tra modelli elettrici ed endotermici, dal 30% all’inizio del 2025 al 40% a giugno. A seguito della proroga dell’obiettivo, si prevede che tra il 2025 e il 2027 nell’UE saranno vendute 2 milioni di auto elettriche in meno. Dinamiche di mercato positive spingono la vendite di auto elettriche – Questi dati contrastano peraltro con le dinamiche di mercato positive che stanno spingendo le vendite di auto elettriche. Secondo le previsioni di T&E [4], i costi delle batterie dovrebbero diminuire del 27% tra il 2022 e la fine di quest’anno e di un ulteriore 28% entro il 2027 rispetto ai livelli del 2025. L’infrastruttura di ricarica è stata implementata sul 77% della rete autostradale principale dell’UE e tutti gli Stati membri hanno già raggiunto o superato il numero di punti di ricarica pubblici richiesti dall’obiettivo dell’UE per il 2025. “Le case auto dipingono un quadro a tinte fosche, lamentando insormontabili difficoltà di mercato, specie per le auto elettriche. Ma la realtà è che le vendite di BEV sono in netta crescita, e lo sarebbero ancora di più se si fossero mantenuti gli obiettivi climatici stabiliti già nel 2019, affatto impossibili da raggiungere. Oggi ulteriori indebolimenti del green deal riguardo alla mobilità su strada avrebbero come solo conseguenza quella di spingere l’industria europea nella direzione sbagliata, facendole perdere terreno nella corsa globale all’elettrificazione dei trasporti”, ha affermato Andrea Boraschi, direttore di T&E Italia.Nei mercati globali veicoli elettrici in aumento – Mentre in UE si discutono ulteriori allentamenti delle norme sulle emissioni, i mercati globali stanno passando rapidamente all’elettrico. India, Messico, Indonesia e Thailandia hanno quote di mercato dei veicoli elettrici rispettivamente del 5%, le prime due, e del 13% e 24% le seconde. Nel più grande mercato automobilistico del mondo, la Cina, la quota di vendita di BEV supererà il 30% entro la fine del 2025. Questi mercati si espanderanno rapidamente nel prossimo decennio e, se le case automobilistiche europee non recupereranno terreno, saranno egemonizzati dai produttori cinesi. “Le case automobilistiche europee vivono nel mondo dei sogni, se pensano che la Cina rallenterà lo sviluppo della tecnologia elettrica mentre loro sono impegnate a prolungare la vita del motore endotermico – ha aggiunto Boraschi –. Se si consentirà ai carmaker di rallentare ulteriormente la diffusione delle BEV, la nostra industria perderà ulteriore terreno in un settore chiave. Invece abbiamo bisogno di un’industria automobilistica europea che sia all’avanguardia in una delle tecnologie fondamentali del XXI secolo, non che ci porti a diventare un museo dell’automobile”,? LEGGI TUTTO

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    ELES, l’assemblea boccia la proposta di Mare Group di allargare il CdA

    (Teleborsa) – L’assemblea ordinaria degli azionisti di ELES, società quotata su Euronext Growth Milan e fornitore di soluzioni per il test dei dispositivi a semiconduttore, non ha approvato le proposte presentate da Mare Engineering Group relative all’aumento del numero dei membri del Consiglio di Amministrazione da sei a nove. L’assemblea era stata convocata da Mare Group, azienda di ingegneria quotata su Euronext Growth Milan, che era arrivata al 29% del capitale dopo l’OPAS parziale. L’assemblea si è svolta con la partecipazione del 72,78% del capitale sociale con diritto di voto.All’esito della votazione ELES ha reso noti i risultati: favorevole il 37,57% del capitale sociale con diritto di voto intervenuto in assemblea; contrario il 47,36%; astenuto il 15,07%. Di conseguenza, il consiglio di amministrazione di ELES avrà la medesima composizione da ultimo deliberata lo scorso 7 maggio.”La fase che si apre è di riflessione e responsabilità, per giungere a un dialogo autentico, basato su una visione condivisa e sul rispetto delle regole di buona governance – ha commentato il presidente Antonio Zaffarami – ELES intende proseguire il proprio percorso di crescita, consolidando competenze e risultati costruiti in oltre 38 anni di attività nel settore dei semiconduttori ed Aerospace & Defense”.”ELES resta pienamente disponibile a valutare ogni proposta indirizzata alla società che sia coerente con l’interesse di quest’ultima”, ha aggiunto la CEO Francesca Zaffarami.(Foto: Benjamin Child on Unsplash) LEGGI TUTTO