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    TXT e-Solutions acquista il 10% di Altilia per 1 milione di euro

    (Teleborsa) – TXT e-Solutions, azienda italiana di informatica quotata su Euronext STAR Milan, ha annunciato l’acquisizione di una quota di minoranza in Altilia, deep-tech company italiana leader nell’Intelligenza Artificiale per l’automazione intelligente dei processi documentali e decisionali.L’investimento iniziale consiste in un aumento di capitale a favore di Altilia per un valore di 1 milione di euro a fronte del quale TXT deterrà circa il 10% di Altilia. Il contratto prevede ulteriori opzioni a favore di TXT che permetteranno a quest’ultima di incrementare la propria quota in Altilia fino al 100%. L’operazione è soggetta alle consuete condizioni di closing e sarà completata entro il terzo trimestre 2025.Fondata come spin-off del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche), finanziata e supportate nella crescita da CDP Venture Capital, Altilia ha sviluppato Altilia Intelligent Automation, una piattaforma no-code di AI che consente l’automazione di processi complessi in ambito digital finance, assicurazioni, legal e pubblica amministrazione.”L’ingresso in Altilia rappresenta per TXT un passo strategico volto al rafforzamento dell’offerta nel settore Financial Services. La nostra priorità è proporre ai nostri clienti servizi innovativi di alta qualità e tecnologicamente avanzati – ha dichiarato Nicola Cordone, Managing Director della divisione Digital Finance di TXT – Le sinergie con le nostre divisioni Digital Advisory, Smart Solutions e Software Engineering sono immediate e significative, sia in termini di offerta che di capacità di delivery”.(Foto: © Veerasak Piyawatanakul) LEGGI TUTTO

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    UniCredit aggiorna documento di offerta per BPM, rischio sanzioni da Golden power

    (Teleborsa) – Con riferimento all’offerta pubblica di scambio (OPS) promossa sulla totalità delle azioni ordinarie di Banco BPM, UniCredit ha pubblicato il supplemento al documento di registrazione, alla nota informativa e alla nota di sintesi approvati dalla Consob. Il supplemento al prospetto deve essere letto congiuntamente al documento di registrazione, alla nota informativa e alla nota di sintesi, costituendone parte integrante, sottolinea la banca guidata da Andrea Orcel. L’offerente ha anche pubblicato il supplemento al documento di offerta approvato dalla Consob. Anche il supplemento al documento di offerta deve essere letto congiuntamente al documento di offerta, costituendone parte integrante.Nei documenti, UniCredit fa il punto su quanto successo negli ultimi mesi. L’autorizzazione Antitrust ricevuta è subordinata all’attuazione di misure correttive volte a risolvere le preoccupazioni concorrenziali sollevate dalla Commissione europea. A tal fine è prevista la cessione ad uno o più operatori qualificati di un ramo d’azienda costituito da 209 filiali di Banco BPM.Come già emerso, il 18 aprile 2025 UniCredit ha ricevuto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri il decreto Golden Power, che prevede una serie di prescrizioni. Il Decreto Golden Power ha imposto le seguenti condizioni: non ridurre per un periodo di cinque anni il rapporto impieghi/depositi praticato da Banco BPM e UniCredit in Italia, con l’obiettivo di incrementare gli impieghi a favore delle famiglie e delle PMI nazionali; non ridurre il livello dell’attuale portafoglio di project finance di Banco BPM e UniCredit in Italia; per un periodo di almeno 5 anni: a) non ridurre l’attuale peso degli investimenti di Anima Holding in titoli emessi da soggetti italiani e b) sostenere lo sviluppo della società; cessare ogni attività in Russia (inclusa la raccolta di fondi, l’erogazione di prestiti, il collocamento di fondi e i prestiti transfrontalieri) entro nove mesi dalla data del decreto.Il 26 maggio 2025, UniCredit ha presentato ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio al fine di ottenere l’annullamento del Decreto Golden Power. Nello stesso ricorso, UniCredit ha inoltre richiesto una misura cautelare volta alla sospensione del Decreto Golden Power. All’udienza del 4 giugno 2025, UniCredit ha rinunciato alla misura cautelare, anche al fine di ottenere una decisione più rapida nel merito. L’udienza per la discussione del merito è fissata per il 9 luglio 2025.L’interlocuzione con il MEF (in qualità di autorità competente per il monitoraggio delle condizioni del Decreto Golden Power) “è ancora in corso”, viene sottolineato.In parallelo UniCredit “mantiene interazioni con le rilevanti autorità”, incluse quelle incaricate del monitoraggio delle prescrizioni contenute nel sopracitato Decreto Golden Power al fine di ottenere una revisione delle prescrizioni e una maggior chiarezza circa la portata di tali prescrizioni e si riserva di assumere ogni decisione al riguardo.Qualora il Decreto Golden Power rimanesse invariato e assumendo che UniCredit rinunci alla relativa condizione su altre autorizzazioni, che le altre condizioni siano soddisfatte o rinunciate e l’Offerta pertanto si completasse, in ogni caso sussiste il rischio che la poca chiarezza circa la portata e l’interpretazione delle prescrizioni contenute nel Decreto Golden Power possa condurre le autorità competenti, in sede di futuro monitoraggio, a comminare una sanzione amministrativa per la violazione di tali prescrizioni. In particolare, l’articolo 2 del D.L. 15 marzo 2012, n. 21 e successive modificazioni prevede una sanzione amministrativa pecuniaria fino al doppio del valore dell’operazione, e comunque non inferiore all’1% del fatturato dell’ultimo esercizio. Inoltre, in caso di violazione delle prescrizioni, sono sospesi i diritti di voto e sono nulle le delibere adottate in violazione delle prescrizioni. A titolo di riferimento, al 31 marzo 2025 il patrimonio netto di Gruppo di UniCredit e Banco BPM era pari rispettivamente a circa 65,3 miliardi e circa 14,9 miliardi di euro.UniCredit ricorda che le prescrizioni contenute nel Decreto Golden Power hanno natura e parametri diversi dagli impegni resi vincolanti dalla Commissione europea in data 19 giugno 2025, i quali sono coerenti con i parametri normalmente applicati dalla Commissione nella valutazione degli aspetti antitrust delle operazioni di M&A. In linea di principio, gli impegni antitrust non dovrebbero incidere sull’attuazione delle prescrizioni Golden Power, ma le incertezze in merito all’ambito di applicazione e all’interpretazione delle prescrizioni Golden Power “non consentono di giungere a una valutazione conclusiva in merito”.UniCredit ha preso atto del fatto che la Commissione europea ha richiesto una serie di chiarimenti al Governo italiano in relazione al Decreto Golden Power e al suo fondamento giuridico (che potrebbe, tra l’altro, violare le libertà garantite dal Trattato sul Funzionamento dell’Unione europea e la competenza esclusiva della Commissione europea ad esaminare le operazioni). Di conseguenza, il nulla osta antitrust rilasciato dalla Commissione europea fa espressamente salva qualsiasi valutazione del Decreto Golden Power. LEGGI TUTTO

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    Dazi: Moody’s lancia allarme, Trump tira dritto: il punto

    (Teleborsa) – A pochi giorni dalla scadenza del 9 luglio, quando gli Stati Uniti di Donald Trump faranno scattare tariffe più alte per i Paesi con i quali non sono riusciti a raggiungere accordi commerciali. il Presidente Usa tira dritto escludendo qualsiasi proroga e lasciando le capitali mondiali a interrogarsi su quanto potrebbe accadere la prossima settimana. Intanto, proseguono le trattative fra la Casa Bianca e l’Unione europea. Il ministro del commercio Maros Sefcovic è a Washinton per incontrare i negoziatori americani Howard Lutnick e Jamieson Greer. Al tavolo Bruxelles si siede consapevole di dover accettare dazi al 10% come base dell’intesa, ma punta a ottenere esenzioni su alcuni dossier chiave. La strada resta in salita e un accordo, al momento, non appare ancora certo. L’Europa, ovviamente, gioca tutte le carte a disposizione, preparandosi anche a un piano B in caso di fumata nera, intanto il Giappone guarda con estrema preoccupazione ai negoziati appesi a un filo. Tokyo è infatti da giorni nel mirino di Trump, che non ha escluso nei confronti dell’alleato dazi al ‘30%, 35% o qualsiasi cosa decideremo’.Buone notizie invece per il Vietnam: Hanoi è riuscita a concludere un accordo con gli Stati Uniti in base al quale importerà a tariffe zero il Made in Usa e pagherà dazi del 20% sui prodotti che esporterà negli Stati Uniti. Un accordo – ha celebrato il presidente americano – che beneficerà gli Usa e gli americani. Fiduciosa su una possibile intesa anche l’India. Intanto, in attesa di un quadro più chiaro, Moody’s ha tagliato le prospettive sui rating sovrani globali, portandole da ‘stabili’ e ‘negative’ per l’incertezza della politica commerciale. L’agenzia di rating ha anche rivisto al ribasso le stime di crescita per il 2025 per ‘tutte le aree’, complici anche le incertezze geopolitiche. LEGGI TUTTO

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    Appuntamenti macroeconomici del 3 luglio 2025

    (Teleborsa) – Giovedì 03/07/202502:45 Cina: PMI servizi Caixin (atteso 51 punti; preced. 51,1 punti)10:00 Unione Europea: PMI composito (atteso 50,2 punti; preced. 50,2 punti)10:00 Unione Europea: PMI servizi (atteso 50 punti; preced. 49,7 punti)14:30 USA: Richieste sussidi disoccupazione, settimanale (atteso 239K unità; preced. 236K unità)14:30 USA: Variazione occupati (atteso 120K unità; preced. 139K unità)14:30 USA: Tasso disoccupazione (atteso 4,3%; preced. 4,2%)14:30 USA: Bilancia commerciale (atteso -69,9 Mld $; preced. -61,6 Mld $)15:45 USA: PMI composito (atteso 52,8 punti; preced. 53 punti)15:45 USA: PMI servizi (atteso 53,1 punti; preced. 53,7 punti)16:00 USA: ISM non manifatturiero (atteso 50,8 punti; preced. 49,9 punti)16:00 USA: Ordini industria, mensile (atteso 7,9%; preced. -3,7%)16:30 USA: Stoccaggi gas, settimanale (preced. 96 Mld piedi cubi)(Foto: Silkstock – stock.adobe.com (ex Fotolia.it)) LEGGI TUTTO

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    Seduta mista in Asia, focus su negoziati sui dazi prima del 9 luglio

    (Teleborsa) – Seduta mista per i mercati azionari asiatici, con gli investitori in attesa dei progressi sugli accordi commerciali con gli Stati Uniti prima della scadenza del 9 luglio, mentre valutavano i dati macroeconomici di Cina e Australia.Ieri, il presidente USA Donald Trump ha dichiarato di aver raggiunto un accordo commerciale con il Vietnam, concludendo un terzo accordo prima della scadenza del 9 luglio.I dati pubblicati questa mattina hanno mostrato che il surplus commerciale dell’Australia si è ridotto drasticamente al di sopra delle aspettative a maggio, raggiungendo il livello più basso da novembre 2019. In Cina, i dati hanno mostrato che il settore dei servizi è cresciuto meno del previsto a giugno, espandendosi al ritmo più lento degli ultimi nove mesi.Si muove in frazionale ribasso Tokyo, con il Nikkei 225 che sta lasciando sul parterre lo 0,23%, mentre, al contrario, Shenzhen guadagna l’1,07% rispetto alla seduta precedente.Variazioni negative per Hong Kong (-0,77%); buona la prestazione di Seul (+1,15%). Guadagni frazionali per Mumbai (+0,45%); senza direzione Sydney (+0,02%).Seduta sostanzialmente invariata per l’Euro contro la valuta nipponica, che tratta con un moderato +0,03%. Sostanzialmente invariata la seduta per l’Euro nei confronti della divisa cinese, che scambia sui valori della vigilia. La giornata del 3 luglio si presenta piatta per l’Euro contro il Dollaro hongkonghese, che mostra un esiguo +0,01%.Il rendimento per l’obbligazione decennale giapponese è pari 1,46%, mentre il rendimento del titolo di Stato decennale cinese tratta 1,64%. LEGGI TUTTO

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    Fincantieri, George Moutafis nuovo CEO della controllata statunitense

    (Teleborsa) – Fincantieri Marine Group (FMG), la controllata statunitense di Fincantieri, ha nominato George Moutafis nuovo Amministratore Delegato, a partire dal 1° luglio 2025.La nomina avviene in un momento cruciale per l’industria cantieristica, in un contesto in cui la nuova amministrazione USA rilancia la priorità strategica di rafforzare le capacità navali del Paese, si legge in una nota del colosso italiano a controllo pubblico attivo nel settore della cantieristica navale. In questo contesto, Fincantieri conferma il proprio impegno di lungo periodo negli Stati Uniti, affidandosi a un manager statunitense di comprovata esperienza nei settori della difesa, della cantieristica navale e della trasformazione industriale internazionale.George Moutafis porta con sé oltre 25 anni di carriera ai vertici di importanti realtà, con competenze che spaziano dalla pianificazione strategica alla gestione di programmi complessi e ristrutturazioni industriali. Ha ricoperto ruoli apicali sia nel pubblico che nel privato, tra cui quello di Chief Operating Officer e General Manager di Beretta USA. In passato ha già collaborato con FMG, contribuendo allo sviluppo di soluzioni innovative e all’esecuzione di programmi strategici a supporto della U.S. Navy.Fincantieri è presente negli Stati Uniti da oltre 15 anni, con una presenza produttiva consolidata che comprende quattro cantieri navali e circa 3.000 dipendenti. Nel corso di questo periodo, il Gruppo ha investito oltre 800 milioni di dollari negli Stati Uniti, di cui oltre la metà destinata specificamente all’ammodernamento e all’espansione del cantiere di Marinette, nel Wisconsin. LEGGI TUTTO

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    Siemens, USA revocano restrizioni all’esportazioni di software per chip verso Cina

    (Teleborsa) – Siemens, colosso tedesco attivo nei settori delle tecnologie, della mobilità e dei servizi, è stata informata dal Bureau of Industry and Security del Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti che le restrizioni al controllo delle esportazioni di software e tecnologie di Electronic Design Automation (EDA) destinate ai clienti in Cina, stabilite nella lettera del 23 maggio ricevuta da Siemens, non sono più in vigore.Di conseguenza, Siemens ha ripristinato il pieno accesso al software e alla tecnologia classificati con i numeri di classificazione per il controllo delle esportazioni (ECCN) 3D991 e 3E991, nel rispetto delle leggi e dei regolamenti applicabili in materia di controllo delle esportazioni, e ha ripreso le vendite e l’assistenza ai clienti cinesi.”Apprezziamo la pazienza dei nostri clienti nell’affrontare il rapido cambiamento del panorama commerciale globale e comprendiamo gli inconvenienti che ciò potrebbe aver causato”, afferma la società in una nota. LEGGI TUTTO

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    Mediobanca, i Gavio vendono azioni per oltre 16 milioni di euro

    (Teleborsa) – Aurelia, la holding della famiglia Gavio, ha venduto 650 mila azioni Mediobanca il 2 luglio 2025. Il prezzo medio ponderato è stato pari a 18,6998 euro, per un controvalore di circa 12,2 milioni di euro.Inoltre, Beniamino Gavio ha venduto in prima persona 207.057 azioni Mediobanca, sempre nella seduta di ieri. Il prezzo medio ponderato è stato pari a 18,7087 euro, per un controvalore di circa 3,9 milioni di euro.Aurelia e Beniamino Gavio fanno parte dell’accordo di consultazione tra soci Mediobanca. Secondo l’ultimo aggiornamento al 20 giugno 2025, Aurelia partecipava al patto con 2.575.000 azioni, Beniamino Gavio con 2.220.784 azioni e Marcello Gavio con 332.000. LEGGI TUTTO