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    Saipem, Norges Bank ha una partecipazione del 3,597%

    (Teleborsa) – Norges Bank, la banca centrale della Norvegia, ha una partecipazione pari al 3,597% in Saipem, società di servizi e soluzioni per il settore energia e infrastrutture.È quanto emerge dalle comunicazioni della CONSOB relative alle partecipazioni rilevanti, dove viene segnalato che l’operazione risale al 13 dicembre 2024.Il 9 dicembre Norges Bank era scesa al 2,618%, rispetto al 3,629% del 4 dicembre. LEGGI TUTTO

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    Wall Street negativa, nono ribasso consecutivo per il Dow Jones

    (Teleborsa) – Seduta negativa a Wall Street, dopo che solidi dati sulle vendite al dettaglio hanno evidenziato la continua resilienza dei consumatori e dell’economia statunitense, sollevando dubbi sull’azione della Federal Reserve nel nuovo anno. Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti sono aumentate dello 0,7% su base mensile a novembre, sostenute da un’impennata negli acquisti di auto che ha mascherato una spesa più eterogenea altrove.Un taglio di 25 punti base da parte della Fed mercoledì è praticamente scontato, ma la banca centrale potrebbe lasciare i tassi invaiati nella riunione di gennaio. Secondo il FedWatch Tool del CME, gli operatori vedono una probabilità dell’81% per tassi invariati a gennaio, contro il 72% di una settimana fa e il 54% di un mese fa.Tra le altre indicazioni macroeconomiche, la produzione industriale negli Stati Uniti nel mese di novembre è risultata ancora in calo, contro attese per una crescita.Guardando ai principali indici di Wall Street, il Dow Jones lima lo 0,57%: l’indice americano prosegue in tal modo una serie negativa, iniziata il 5 di questo mese, di nove ribassi consecutivi; sulla stessa linea, si muove al ribasso l’S&P-500, che perde lo 0,41%, scambiando a 6.049 punti. Leggermente negativo il Nasdaq 100 (-0,47%); sulla stessa tendenza, in lieve ribasso l’S&P 100 (-0,33%).Tra i più negativi della lista del paniere S&P 500, troviamo i comparti energia (-1,37%), finanziario (-0,74%) e beni industriali (-0,68%).Al top tra i giganti di Wall Street, Dow (+1,83%), Nike (+1,65%), Walt Disney (+1,39%) e Johnson & Johnson (+1,36%).Le più forti vendite, invece, si manifestano su United Health, che prosegue le contrattazioni a -3,03%. Soffre Intel, che evidenzia una perdita dell’1,78%. Preda dei venditori Salesforce, con un decremento dell’1,75%. Si concentrano le vendite su Goldman Sachs, che soffre un calo dell’1,74%.Tra i best performers del Nasdaq 100, PDD Holdings (+3,11%), ON Semiconductor (+2,52%), Regeneron Pharmaceuticals (+2,23%) e ASML Holding (+2,17%).Le più forti vendite, invece, si manifestano su Marvell Technology, che prosegue le contrattazioni a -8,04%. Vendite a piene mani su Walgreens Boots Alliance, che soffre un decremento del 6,09%. Pessima performance per Broadcom, che registra un ribasso del 4,44%. Vendite su CrowdStrike Holdings, che registra un ribasso del 2,71%. LEGGI TUTTO

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    doValue, successo AuCap conferma forte apprezzamento da parte del mercato

    (Teleborsa) – doValue, società quotata su Euronext Milan e attiva nella gestione e nel recupero di crediti deteriorati, ha detto che il completamento con successo dell’aumento di capitale “conferma il forte apprezzamento da parte del mercato nei confronti della società nel contesto dell’offerta, fin dalle prima fasi dell’avvio dell’offerta in opzione”.A seguito della vendita nel corso della seduta di Borsa del 16 dicembre 2024 di tutti i 373.020 diritti di opzione non esercitati durante il periodo di offerta in opzione (Diritti Inoptati), sono state sottoscritte 3.256.925 azioni ordinarie doValue di nuova emissione rivenienti dall’esercizio dei Diritti Inoptati.Tenuto conto che durante il periodo di offerta in opzione sono state sottoscritte 166.876.430 Nuove Azioni, pari al 98.08% del totale delle Nuove Azioni, risultano pertanto complessivamente sottoscritte 170.133.355 Nuove Azioni, pari pressoché alla totalità delle Nuove Azioni offerte nell’aumento di capitale in opzione, per un controvalore complessivo pari a 149.717.352 euro. Le rimanenti 7.000 Nuove Azioni saranno sottoscritte il 18 dicembre 2024 da Tiber, ai sensi dell’impegno da essa assunto a sottoscrivere, ad esito dell’offerta in borsa, le Nuove Azioni derivanti dal mancato esercizio del diritto di opzione spettante ad alcuni precedenti azionisti di Gardant, fino all’importo massimo complessivo di 2.949.685,20 euro e a condizione che tale sottoscrizione non comporti per Tiber l’obbligo di lanciare un’offerta pubblica di acquisto obbligatoria sul capitale sociale di doValue. LEGGI TUTTO

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    UniCredit, Goldman Sachs ha quota potenziale del 5,58%

    (Teleborsa) – Goldman Sachs ha una quota potenziale del 5,58% in UniCredit. È quanto emerge dalle comunicazioni della CONSOB relative alle partecipazioni rilevanti, dove viene segnalato che l’operazione risale al 9 dicembre 2024.Scendendo nei dettagli, lo 0,39% sono diritti di voto riferibili ad azioni, lo 0,14% sono azioni oggetto di contratti di prestito titoli senza data di scadenza e con possibilità di restituzione in qualsiasi momento, lo 0,35% sono contratti di opzione “Put”, “Call” e obbligazioni convertibili con date di scadenza comprese tra il 19/12/2024 ed il 15/12/2050. Il restante 4,70% è composto da: 1,18% contratto Future con date di scadenza comprese tra il 19/12/2024 e il 16/12/2033; 1,92% contratto di opzione “Call” con date di scadenza comprese tra il 13/12/2024 ed il 31/03/2035; 1,78%: altri contratti di opzione “Put”, “Forward”, “Swap” e “Call Warrant” con date di scadenza comprese tra il 10/12/2024 e il 31/12/2035. LEGGI TUTTO

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    Formazione, siglata la convenzione tra commercialisti e Università Federico II

    (Teleborsa) – “Abbiamo bisogno di vivacizzare la nostra professione e dare spazio ai giovani per fare fronte alla grave carenza di vocazione. Pensiamo che per ogni 120mila professionisti ci sono solo 12mila praticanti, un rapporto di 10 a 1. Questa convenzione ci offre questa possibilità sia sotto il profilo formativo che tecnico per garantire un futuro a questa meravigliosa professione”. Lo ha dichiarato Eraldo Turi, presidente dell’Odcec di Napoli, a margine della firma della convenzione tra il Dipartimento di Economia, Management, Istituzioni dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, l’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Napoli, la Fondazione Odcec di Napoli e l’Unione dei Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Napoli, avvenuta a Palazzo Calabritto, sede dell’Odcec partenopeo, per lo sviluppo congiunto di laboratori formativi, seminari, percorsi di tirocinio e attività di ricerca.Sugli obiettivi della convenzione è intervenuta Adele Caldarelli, direttore del Demi Unina. “Consolidiamo – ha detto Caldarelli – un rapporto ultradecennale con l’Odcec di Napoli. Questa convenzione serve a tracciare un percorso verso la preparazione degli studenti alla professione di dottore commercialista attraverso applicazioni pratiche in aula e con percorsi che li vedono impegnati negli studi dei professionisti napoletani che hanno aperto le loro porte ai giovani”.L’importanza del ruolo dei commercialisti e il nuovo appeal per questa professione è stato sottolineato da Vincenzo Moretta, presidente della Fondazione Odcec di Napoli. “C’è stato negli ultimi anni – ha affermato Moretta – un allontanamento dei giovani dalla professione del commercialista che, invece, è e sarà sempre centrale per l’economia del Paese. I giovani devono comprendere che la nostra attività non è incentrata solo sugli aspetti fiscali ma soprattutto nell’affiancamento degli imprenditori per ponderare le scelte più difficili e strategiche che ogni giorno devono effettuare”.Secondo Roberto Vona, referente del Dipartimento per la Convenzione e Coordinatore Scientifico del Corso di Perfezionamento nella Professione di Dottore Commercialista “questo accordo segue una lunga tradizione di rapporti tra il nostro Dipartimento e l’Ordine dei dottori commercialisti partenopei e ha l’obiettivo di stimolare e rafforzare la consapevolezza dell’importanza del ruolo dei commercialisti nella società. Una professione antica, nobile che contribuisce allo sviluppo dei nostri territori e noi ce la mettiamo tutta per dare sostanza, valore tecnico e professionale a questa iniziativa”.Soddisfazione è stata espressa anche da Vincenzo Piccirillo, presidente dell’Ugdcec di Napoli. “Una convenzione fondamentale che lega il mondo universitario e quello dei giovani commercialisti, – ha commentato Piccirillo – rafforzando le progettualità dei laureandi che vogliono avvicinarsi alla nostra professione. Uno strumento prezioso per il rilancio totale del nostro lavoro e della nostra professionalità a sostegno delle imprese italiane”. LEGGI TUTTO

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    Banco BPM chiede intervento CONSOB su mosse UniCredit. Castagna: non c’è premio

    (Teleborsa) – Banco BPM, in merito all’offerta pubblica di scambio promossa da UniCredit, ha richiesto alla CONSOB l’adozione di provvedimenti a tutela di tutti gli stakeholder della banca e del mercato nonché dell’offerta pubblica promossa sulle azioni di Anima. Fermo restando che si esprimerà sull’offerta con le tempistiche, gli strumenti e secondo le modalità previste dalla legge, Banco BPM ha voluto fare alcune precisazioni a quanto sostenuto da UniCredit in occasione del deposito del documento di offerta presso la CONSOB.Il prezzo al 22 novembre 2024, ultima data antecedente l’annuncio dell’offerta, incorpora le informazioni comunicate al mercato in data 6 novembre 2024 in merito ai risultati trimestrali e alle azioni intraprese a partire da tale data (incluso l’acquisto del 5% del capitale di Banca Monte Paschi e l’avvio dell’OPA su Anima, da ultimo approvata dall’Autorità Antitrust in data 11 dicembre u.s.): ogni riferimento al prezzo dell’azione BBPM al 6 novembre 2024, e definito da UniCredit prezzo “undisturbed”, è inappropriato e non pertinente.Inoltre, il premio determinato sulla base del prezzo ufficiale delle azioni Unicredit al 22 novembre rispetto al prezzo ufficiale delle azioni BBPM al 6 novembre non è il 14,8% riportato nel comunicato: il dato corretto è pari al 3,9%. Sulla base dei prezzi ufficiali di ieri, lo sconto (e non il premio) implicito nel corrispettivo annunciato da UniCredit lo scorso 25 novembre è salito al 14,2%.”Evidenziamo che l’operazione proposta da UniCredit non riconosce un premio a favore dei nostri azionisti, come confermato dal giudizio del mercato che sin dal primo giorno valuta il concambio a sconto – ha commentato l’AD Giuseppe Castagna – Peraltro, non si comprende il motivo per cui il prezzo dell’azione non debba tenere conto delle operazioni straordinarie lanciate dalla banca, a partire dall’OPA su Anima, per non parlare degli ottimi risultati dell’ultima trimestrale annunciati proprio il 6 novembre. E ancora, alla luce delle dichiarazioni rese in numerose occasioni e riportate dagli organi di stampa, non crediamo possa giovare alla trasparenza del mercato annunciare un corrispettivo facendo presupporre allo stesso tempo che potrebbe essere rivisto”.”Siamo sorpresi dai continui riferimenti ad una nostra ventilata underperformance: trimestre dopo trimestre, con il lavoro di banca commerciale di territorio e il contributo delle nostre fabbriche prodotto, abbiamo garantito agli azionisti una crescita forte e continua, consentendo di triplicare il proprio investimento negli ultimi tre anni – ha continuato – Inoltre, con riferimento alla politica dei dividendi, nel corso del 2024 Banco BPM ha corrisposto agli azionisti 1,45 miliardi di euro, pari a oltre il 15% della capitalizzazione di Borsa, sovraperformando l’obiettivo di piano di 150 milioni di euro. Non comprendiamo neppure i presupposti su cui si basano le affermazioni relative ad un total distribution yield doppio del nostro”.Castagna ritiene anche “molto importante chiarire il punto della diversificazione geografica. Il fatto che Banco BPM abbia un così forte radicamento nel Nord Italia, in una delle aree più dinamiche e industrializzate d’Europa, ci consente di affrontare serenamente il futuro, al riparo dall’incertezza che caratterizza invece la presenza di UniCredit in Paesi come la Germania, alcune nazioni dell’Est Europa e soprattutto la Russia. Ritengo che i nostri azionisti abbiano il diritto di conoscere quali sono i possibili sviluppi, i rischi e i costi associati, sia in riferimento all’operazione Commerzbank sia all’eventuale dismissione delle attività in Russia, peraltro – secondo quanto si apprende da notizie di stampa – già richiesta dalle Autorità europee”. Il numero uno di Banco BPM conclude affermando di essere convinto che “i nostri azionisti, con i quali il dialogo è costante e proficuo, ci supporteranno in questa scelta, certi che la banca possa continuare a crescere e generare profitti e dividendi, proseguendo il percorso di sviluppo concreto e credibile che abbiamo intrapreso”. LEGGI TUTTO

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    Fineco, Wellington Management ha una partecipazione del 5,013%

    (Teleborsa) – Wellington Management, uno dei principali gestori patrimoniali indipendenti al mondo, ha una partecipazione del 5,013% in Fineco. È quanto emerge dalle comunicazioni della CONSOB relative alle partecipazioni rilevanti, dove viene segnalato che l’operazione risale al 12 dicembre 2024.La quota è classificata come “indiretta gestione non discrezionale del risparmio”. LEGGI TUTTO

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    TIM, altra seduta con grandi volumi: passa di mano quasi il 6% del capitale

    (Teleborsa) – Altra seduta con volumi forti per il titolo Telecom Italia, in scia alle indiscrezioni di stampa che vedono alcuni fondi interessati alla quota del 23% del gruppo telefonico in possesso di Vivendi. Sono passate di mano circa 908 milioni di azioni (controvalore di 253 milioni di euro), pari a quasi il 6% del capitale sociale, con il titolo che ha chiuso in ribasso dello 0,36% a quota 0,2738 euro per azione. Venerdì il controvalore giornaliero era stato di 122 milioni di euro, lunedì di 142 milioni di euro, ben sopra la media.Bloomberg ha riportato ieri pomeriggio che CVC starebbe valutando l’acquisto della quota di Vivendi in TIM e avrebbe avuto colloqui preliminari con Vivendi e le discussioni sarebbero alle fasi iniziali. Inoltre, oggi il Messaggero riporta che ci potrebbe essere l’interesse anche di Bain, ma che non ci sarebbero discussioni in corso secondo fonti vicine a Vivendi.Secondo Equita, lo scenario che appare più probabile è che CVC possa essere interessata ad acquisire la quota di Vivendi, senza un completo take over. Un’operazione di take over su tutta l’azienda non è comunque da escludere, in quanto è oggi meno impegnativa finanziariamente che in passato, dopo la cessione della rete.Secondo Intermonte, l’uscita di Vivendi potrebbe anche sbloccare finalmente iniziative chiave di valorizzazione, come la conversione o il buyback delle azioni di risparmio, oltre allo spin-off o alla monetizzazione di asset non core. Inoltre, un nuovo azionista stabile e strategico migliorerebbe la governance, eliminando le frizioni storiche che hanno pesato sulla valutazione del titolo.Al di là dell’interesse dei fondi, ieri sera Reuters ha riportato che la Corte d’Appello di Roma ha posticipato la decisione in merito alla richiesta di sospensiva del pagamento di circa 1 miliardo di euro del canone 1998, dando modo alle parti di individuare una soluzione negoziata prima della nuova udienza fissata per il 20 gennaio 2025. Secondo Equita, se l’eventuale settlement extra-giudiziario fosse raggiunto nel 1Q25, si tratterebbe in particolare di una notizia positiva per le risparmio, in quanto il capital gain registrato a inizio 2025 sarebbe in grado di dare alta visibilità al ritorno all’utile netto per le azioni di risparmio. LEGGI TUTTO