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    Lottomatica, buyback per oltre 12,1 milioni di euro

    (Teleborsa) – Lottomatica Group, nell’ambito del programma di acquisto di azioni proprie, ha comunicato di aver acquistato, dal 13 al 17 ottobre 2025, complessivamente 554.000 azioni ordinarie al prezzo medio di 21,9243 euro per euro, per un controvalore pari a 12.146.084,80 euro.A seguito degli acquisti appena comunicati, l’azienda leader in Italia nel settore dei giochi detiene complessivamente 4.873.877 azioni proprie, pari all’1,937% delle azioni ordinarie in circolazione.Intanto, in Borsa, Lottomatica fa un passo indietro rispetto al prezzo di chiusura precedente attestandosi a 21,04 euro, con un calo dello 0,47%. LEGGI TUTTO

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    Enertronica Santerno verso liquidazione giudiziale con richiesta di esercizio provvisorio

    (Teleborsa) – Enertronica Santerno, società sospesa da giugno 2022 su Euronext Growth Milan e che opera nel settore dell’energia e dell’elettronica di potenza, ha comunicato che, essendo trascorso il periodo di 180 giorni di vigenza della Composizione Negoziata della Crisi, durante il quale non è stato raggiunto un accordo con i creditori, la procedura è giunta a cessazione. Anche durante la seconda CNC la società ha proseguito le attività di ricerca di potenziali investitori provvedendo a interpellare numerosi operatori, sia di carattere industriale sia di carattere finanziario, al fine di sollecitare una proposta di investimento, con il risultato di ottenere talune manifestazioni di interesse che, purtroppo, non hanno trovato concretizzazione.Alla cessazione è seguita la Relazione finale dell’Esperto Indipendente Massimo Fabiani, nella quale ha dato atto dell’attività svolta dalla società e delle interlocuzioni occorse con i creditori e i cui passaggi significativi possono essere di seguito così riassunti: i) la società ha conservato la gestione dell’impresa in modo prudente e allineata a quanto prevede l’art. 21 CCII; ii) l’Esperto non ha evidenza che la CNC sia stata avviata nel 2025 per scopi dilatori, essendo risultato dal confronto con i creditori l’effettiva criticità seguita all’accordo di ristrutturazione sottostante la prima composizione negoziata; iii) il sostanziale mantenimento dell’intera forza-lavoro è un segnale di condotta di buona fede nell’approccio alla crisi; iv) per quanto pertiene alla condotta dei creditori, l’Esperto segnala che pur a dispetto di qualche eccesso di rigidità, non può essere messa in dubbio la volontà di partecipare ad un negoziato.A valle della chiusura della CNC, la società ha approfondito quali eventuali iniziative ristrutturative attivare. In particolare, ha lavorato ad un’ipotesi di concordato semplificato, valorizzando le manifestazioni di interesse ricevute ed ipotizzando un apporto di finanza esterna da parte degli organi sociali. Purtroppo, anche questa ultima ipotesi ristrutturativa si è rilevata non percorribile in quanto la controparte intervenuta non ha poi dato fattuale seguito.Alla società non è restato che intraprendere la strada della liquidazione giudiziale e pertanto è stato presentato al Tribunale di Bologna il ricorso per l’apertura della liquidazione giudiziale a carico della Enertronica, con contestuale richiesta di disporre l’opportunità dell’esercizio provvisorio. Questa ultima disposizione normativa prevede che: “il tribunale autorizza il curatore a proseguire l’esercizio dell’impresa, anche limitatamente a specifici rami dell’azienda, se dall’interruzione può derivare un grave danno, purché la prosecuzione non arrechi pregiudizio ai creditori”.Secondo la società, sussistono i presupposti per disporre l’esercizio dell’impresa durante la procedura di liquidazione giudiziale, con il duplice scopo di (i) conservare la valorizzazione dell’azienda nella prospettiva di una sua futura cessione a terzi, anche sulla base delle manifestazioni di interesse ricevute – ancorché non concretizzate – nel corso della composizione negoziata; e (ii) evitare l’addebito di eventuali penali e/o comunque danni in ragione della repentina interruzione dell’attività aziendale e delle commesse in corso. LEGGI TUTTO

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    Equinox IV, primo closing a 180 milioni di euro per fondo dedicato a mid cap italiane

    (Teleborsa) – Equinox, società di gestione di fondi di Private Equity di diritto lussemburghese attiva da oltre 25 anni sul mid-market italiano, ha annunciato il primo closing del nuovo fondo Equinox IV a oltre 180 milioni di euro, superando ampiamente la soglia prevista, avviando il percorso verso la dimensione obiettivo di 425 milioni di euro entro la fine del 2026. Equinox IV è sostenuto principalmente da investitori istituzionali italiani (banche, fondazioni, assicurazioni, fondi pensione e casse) e da famiglie imprenditoriali. Tra i Limited Partners figura anche il Fondo Europeo per gli Investimenti, già presente in Equinox III. L’agenda dei prossimi step di raccolta prevede anche un’apertura selettiva a investitori internazionali interessati al mid-cap italiano.Equinox IV investirà esclusivamente in Italia, puntando su imprese familiari con un fatturato fino a 200 milioni di euro, guidate da imprenditori determinati a rafforzare la governance e la managerializzazione delle loro aziende. I settori di interesse spaziano dal Made in Italy industriale e tecnologico, all’ambiente, alla salute e al benessere. Gli investimenti in equity avranno un ticket tipico compreso tra 20 e 50 milioni di euro, prevalentemente in operazioni di controllo congiunto, con la possibilità di coinvolgere co-investitori istituzionali e family office. Pur investendo esclusivamente in Italia, il fondo punta alla diversificazione geografica attraverso operazioni di M&A delle società in portafoglio, anche al di fuori dell’Europa.”Il primo closing di Equinox IV oltre quota 180 milioni di euro ci consente di partire con slancio e chiara visibilità sugli obiettivi: vogliamo accompagnare campioni imprenditoriali italiani in progetti di crescita trasformativa, facendo leva su digitalizzazione, transizione energetico-ambientale e governance evoluta. Il nostro ruolo è quello di partner industriale e finanziario al fianco delle famiglie, per costruire valore sostenibile e duraturo – commenta Giorgio Mercogliano, Managing Partner di Equinox – Con Equinox IV rafforziamo la nostra traiettoria: più buy-and-build, più innovazione e una integrazione profonda dei fattori ESG. Non è una tendenza passeggera: è il modo serio di fare impresa oggi, gestendo il rischio con consapevolezza e aumentando resilienza ed efficienza delle nostre aziende, a beneficio di tutti gli stakeholder”. LEGGI TUTTO

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    UE approva schema italiano da 61,5 milioni di euro per sostenere investimenti cleantech

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha approvato un regime italiano da 61,5 milioni di euro a sostegno di investimenti strategici che incrementino la capacità produttiva in linea con gli obiettivi del Clean Industrial Deal nella regione Emilia Romagna. Questa misura contribuirà alla transizione verso un’economia net-zero. Il regime è stato approvato nell’ambito del Quadro di Aiuti di Stato del Clean Industrial Deal (CISAF), adottato dalla Commissione il 25 giugno 2025.Gli aiuti saranno erogati sotto forma di sovvenzioni dirette, tassi di interesse agevolati e prestiti. Il regime sarà aperto a tutte le imprese che realizzano investimenti in Emilia Romagna che incrementino la capacità produttiva per la produzione di tecnologie net-zero, nonché per la produzione dei principali componenti specifici di tali tecnologie. Il regime include anche aiuti per la produzione di materie prime critiche, nuove o recuperate, necessarie per la produzione dei prodotti finali o dei principali componenti specifici. L’aiuto può essere concesso fino al 31 dicembre 2030.La Commissione ha riscontrato che il regime italiano è in linea con le condizioni stabilite nel CISAF. In particolare, l’aiuto incentiverà la produzione di tecnologie pulite, nonché dei loro principali componenti specifici e delle relative materie prime essenziali. Pertanto, la Commissione ha concluso che il regime è necessario e appropriato per accelerare la transizione verso un’economia net-zero e facilitare lo sviluppo di determinate attività economiche, che sono importanti per l’attuazione del Clean Industrial Deal. LEGGI TUTTO

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    Terzo settore, nove grandi aziende italiane danno vita alla “Fondazione Cresciamo il Futuro”

    (Teleborsa) – Nasce la Fondazione Cresciamo il Futuro, lo strumento di cui si sono dotate le nove grandi aziende italiane promotrici per dare concreta attuazione al progetto sociale di supporto ai/alle dipendenti e alle comunità locali. L’istituzione formale della “Fondazione Cresciamo il Futuro” è avvenuta in data odierna in uno studio notarile e, a seguito della sua iscrizione nel Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (“RUNTS”), assumerà la denominazione di “Fondazione Cresciamo il Futuro ETS”. La Fondazione – fanno sapere le aziende fondatrici in una nota – è espressione di un impegno congiunto di alcune delle maggiori realtà aziendali italiane. Sono intervenuti all’atto di costituzione in qualità di “Soci Fondatori”: A2A, Engineering, Eni, FiberCop, Fincantieri, Intesa Sanpaolo, ITA Airways, Leonardo, Open Fiber.La sua costituzione pone le fondamenta di un percorso di collaborazione a più livelli avviato già lo scorso anno e che ha visto anche la firma del protocollo di intesa con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali sul progetto “Cresciamo il futuro” per la creazione e lo sviluppo della più grande rete nazionale di asili nido diffusi a cui possono accedere tutte le lavoratrici e i lavoratori dipendenti delle aziende aderenti.La Fondazione non ha scopo di lucro e si propone l’esclusivo perseguimento di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale. Il suo obiettivo primario è la realizzazione di interventi e servizi di interesse generale mirati al sostegno della famiglia e della genitorialità,all’attività di educazione e istruzione per l’infanzia, al contrasto dell’abbandono del posto di lavoro a fronte della nascita dei figli, alla promozione delle pari opportunità e dei diritti sociali. Tali obiettivi saranno perseguiti anche facilitando l’inserimento dei figli in ambientisicuri e adatti alla loro crescita.Tra le attività che la Fondazione potrà realizzare, rivolte inizialmente ai/alle figli/e dei/delle dipendenti dei soci fondatori e, successivamente aperte anche a quelli dei soci aderenti e alle comunità locali, rientrano: la gestione diretta o indiretta di asili e scuole per l’infanzia; la creazione e il coordinamento di una rete di istituti per rendere quanto più fruibile il servizio; la gestione diretta e indiretta di una piattaforma digitale essenziale per lo scambio delle informazioni circa l’accesso alle strutture scolastiche e ricettive per l’infanzia. LEGGI TUTTO

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    Aberdeen, AUMA in aumento a 542,4 miliardi di sterline nel terzo trimestre

    (Teleborsa) – Aberdeen, società di investimento britannica, ha chiudo il terzo trimestre del 2025 con assets under management and administration (AUMA) di 542,4 miliardi di sterline, in aumento del 6% da inizio anno (31 dicembre 2024: 511,4 miliardi di sterline).La società segnala il continuo il forte slancio di Interactive Investor, con un totale clienti in aumento del 14% su base annua a 492.000, volumi di trading giornalieri più elevati e flussi netti nel terzo trimestre di 1,9 miliardi di sterline, in aumento del 58% su base annua; deflussi netti Adviser pari a 0,5 miliardi di sterline, in miglioramento del 50% (terzo trimestre 2024: 1,0 miliardi di sterline), supportato da un servizio migliorato e da un repricing più rigoroso; Investments AUM di 382,3 miliardi di sterline, in aumento del 3% da inizio anno, trainato dai movimenti positivi del mercato, con deflussi netti pari a 1,8 miliardi di sterline, in calo del 49% rispetto al terzo trimestre dell’anno scorso, con un miglioramento trainato da reddito fisso, strumenti alternativi e azioni.”Nell’ultimo trimestre abbiamo compiuto buoni progressi rispetto al piano definito a marzo – ha commentato il CEO Jason Windsor – I flussi netti e altri indicatori operativi chiave sono migliorati su base annua, con un aumento dell’AUMA del Gruppo che ha beneficiato di mercati positivi”.”Guardando al futuro, siamo fiduciosi nelle nostre prospettive come Gruppo Wealth & Investments, con il potenziale di crescita in tutte e tre le nostre attività riflesso nei nostri obiettivi per il 2026″, ha aggiunto.(Foto: Photo by Sean Pollock on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Barclays migliora guidance e anticipa buyback da 500 milioni di sterline

    (Teleborsa) – Barclays, colosso bancario britannico, ha comunicato che il RoTE del Gruppo è stato del 10,6% nel terzo trimestre del 2025 (terzo trimestre 2024 a 12,3%), con un utile ante imposte di 2,1 miliardi di sterline (in calo dai 2,2 miliardi di sterline di un anno fa), in linea con la media delle previsioni degli analisti. Tutte le divisioni hanno registrato un RoTE a due cifre.Il Group income, pari a 7,2 miliardi di sterline, è aumentato del 9% su base annua, con un NII di Gruppo, escludendo Barclays Investment Bank e la sede centrale, di 3,3 miliardi di sterline, in crescita del 16% su base annua.”Continuo a essere soddisfatto del continuo slancio della performance finanziaria di Barclays negli ultimi sette trimestri – ha commentato il CEO C. S. Venkatakrishnan – Abbiamo registrato un RoTE del 10,6% nel terzo trimestre 2025 e del 12,3% da inizio anno. Stiamo pertanto rivedendo al rialzo la nostra guidance sul RoTE per il 2025 a oltre l’11% e confermando il nostro obiettivo per il 2026 di oltre il 12%. Questo risultato è trainato da una prospettiva più solida di reddito stabile e da un conseguimento anticipato del previsto di risparmi in termini di efficienza. Inoltre, ciò avviene nonostante un onere aggiuntivo per il rimborso del finanziamento auto. Abbiamo generato capitale per i nostri azionisti in modo robusto e costante negli ultimi nove trimestri. Il nostro valore patrimoniale netto tangibile (TNAV) per azione è cresciuto a 392 penny, e il nostro coefficiente Common Equity Tier 1 (CET1) si attesta ora al 14,1%. Di conseguenza, abbiamo deciso di anticipare una parte dei nostri piani di distribuzione per l’intero anno, con un riacquisto di azioni proprie da 500 milioni di sterline annunciato oggi e prevediamo di passare ad annunci trimestrali di riacquisto di azioni proprie. La nostra costante e solida performance ha gettato le basi per una performance migliore oltre il 2026 e non vedo l’ora di condividere gli obiettivi aggiornati per il 2028 insieme ai nostri risultati dell’anno fiscale 2025″.La guidance per il RoTE di Gruppo per il 2025 è stata aumentata a oltre l’11% da circa l’11% e il margine di interesse netto (NII) di Gruppo per il 2025, escludendo Barclays Investment Bank e la sede centrale, è stato aumentato a oltre 12,6 miliardi di sterline da oltre 12,5 miliardi di sterline.Barclays ha annunciato l’intenzione di anticipare una parte dei piani di distribuzione per l’anno fiscale 2025, con un riacquisto di azioni proprie da 500 milioni di sterline annunciato oggi e un piano per passare ad annunci trimestrali di riacquisto di azioni proprie. L’obiettivo rimane quello di restituire almeno 10 miliardi di sterline di capitale tra il 2024 e il 2026.I nuovi obiettivi finanziari e operativi fino al 2028 saranno annunciati in occasione della presentazione dei risultati dell’anno fiscale 2025, il 10 febbraio 2026. LEGGI TUTTO

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    Princes Group punta a market cap di 1,24 miliardi di sterline al debutto a Londra

    (Teleborsa) – NewPrinces Group (ex Newlat Food), gruppo italiano multi-brand del settore agro-alimentare e quotato su Euronext STAR Milan, ha fissato la forchetta di prezzo per l’offerta pubblica iniziale (IPO) della controllata Princes Group sulla Borsa di Londra.La fascia di prezzo per l’offerta è stata fissata tra 475 pence e 590 pence per azione ordinaria di Princes Group, implicando una capitalizzazione di mercato stimata alla data di ammissione approssimativamente tra 1.162 milioni e 1.243 milioni di sterline (ipotizzando il completamento di tutte le operazioni di riorganizzazione previste, incluso il conferimento in capitale dei prestiti soci in essere, e dell’assenza di esercizio dell’opzione di over-allotment).L’offerta comprenderà fino a 84.210.526 azioni di nuova emissione al fine di raccogliere un capitale primario fino a 400 milioni di sterline, a supporto della crescita inorganica di Princes Group tramite acquisizioni. Inoltre, potranno essere vendute fino a un massimo di 12.631.578 nuove azioni nell’ambito dell’opzione di over-allotment, per raccogliere un capitale fino a 60 milioni di sterline.Princes Group presenterà la domanda di ammissione alla categoria delle azioni ordinarie (società commerciali) dell’Official List della UK Financial Conduct Authority (FCA) e alla negoziazione sul Main Market della Borsa di Londra. Si prevede che il trading condizionato delle azioni avrà inizio entro la fine di ottobre e che l’ammissione diventerà effettiva, con l’avvio delle negoziazioni incondizionate, alle ore 8:00 (UK time) del 5 novembre 2025. A seguito dell’Ammissione, Princes Group prevede di disporre di un free float tale da renderla idonea all’inclusione negli indici FTSE UK.NewPrinces Group – che crede fermamente nella strategia di lungo termine di Princes Group – ha manifestato l’intenzione di sottoscrivere fino a 200 milioni di sterline di azioni nell’ambito dell’offerta, da ripartire in base alla fascia di prezzo e al prezzo finale di offerta. LEGGI TUTTO