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    Prometeia: Italia resiliente ma PIL II trimestre verso frenata a +0.1%

    (Teleborsa) – L’inasprimento delle tensioni in Medio Oriente aumenta il rischio di frenata per l’economia mondiale: nella peggiore delle ipotesi, l’acuirsi di tensioni tra i paesi della regione potrebbe portare a forti incrementi dei prezzi di petrolio e gas, accompagnati da elevata variabilità dell’inflazione, in un contesto di già alta fragilità. È un capitolo ancora tutto in divenire ma che avrebbe le potenzialità di sconvolgere lo scenario relativamente positivo tratteggiato dall’aggiornamento trimestrale delle previsioni macroeconomiche di Prometeia per l’economia italiana, europea e mondiale. Nello scenario “centrale” di Prometeia, infatti, il prezzo del petrolio Brent raggiunge i 75 dollari a barile nella media del terzo trimestre come effetto temporaneo, il che manterrà allertate le banche centrali sulla dinamica inflazionistica prospettica, e quindi sulle decisioni di politica monetaria, ma non eserciterà pressioni al rialzo significative e persistenti sui prezzi al consumo.Il dazio della questione dazi, ancora apertaLa struttura dei dazi ipotizzata in queste ultime previsioni Prometeia implica una tariffa media sui prodotti europei esportati negli USA più alta di circa 8 punti percentuali rispetto a marzo scorso (circa l’11% contro poco più del 3% implicito nelle ipotesi di marzo), oltre a più alti dazi di 10 punti verso tutti i partner commerciali degli USA. Gli effetti – rileva il rapporto – saranno molto differenziati ma certamente più rilevanti per gli Stati Uniti, molto meno per i paesi europei. Per questi ultimi Prometeia stima effetti negativi sull’attività economica di circa 1 decimo di punto percentuale quest’anno e 2 decimi il prossimo. Tali effetti negativi dovrebbero poi venire contrastati da più alte spese per la difesa. Anche se l’Italia, come importante paese esportatore e per il quale gli Stati Uniti rappresentano uno dei maggiori mercati di sbocco, è certamente più influenzata di altri, nello scenario dell’ultimo report Prometeia l’effetto è quantificabile complessivamente in 4 decimi di punto di minore crescita del Pil e 2 decimi di maggiore inflazione. In questo complicato contesto, un altro elemento di novità è rappresentato dal cambio euro/dollaro, il cui apprezzamento, per ora modesto ma comunque meritevole di attenzione, accentua l’effetto “spiazzamento” delle nostre merci sul mercato statunitense, pur favorendo la discesa dell’inflazione in Europa. Se questa tendenza dovesse proseguire – cosa che al momento sembra essere stata interrotta dall’attacco all’Iran – si amplificherebbe l’impatto negativo dei dazi. Lo scenario presentato – evidenzia Prometeia – risulta tutto sommato gestibile, anche alla luce delle buone condizioni di redditività delle imprese italiane, e comunque non sarebbe tale da annullare la ripresa in corso. Tuttavia, la molteplicità di fattori di rischio allarga a dismisura l’alea che sempre circonda il futuro e ostacola le decisioni economiche, in particolare gli investimenti ma anche i consumi.USA, una minaccia chiamata Treasury bondsNello scenario Prometeia, la politica di bilancio di Trump non fornisce impulsi addizionali alla crescita. Anzi, il peggioramento delle finanze pubbliche previsto, anche nel caso in cui il testo finale sia meno espansivo di quello votato alla Camera, aumenta il rischio associato all’economia USA, con conseguente progressivo ulteriore indebolimento del dollaro e rendimenti a più lunga scadenza previsti rimanere intorno al 4.5%, anche quando verranno ridotti quelli di policy. Un perdurante disallineamento nella dinamica dei tassi di interesse tra Stati Uniti ed Eurozona potrebbe far emergere tensioni: rendimenti decennali così elevati negli USA a fronte del 2.5% sui titoli tedeschi sono coerenti con aspettative di progressivo rafforzamento dell’euro, il che potrebbe contribuire a comprimere ulteriormente la crescita e l’inflazione nell’area euro. Qualora la proposta di bilancio dell’amministrazione Trump – che implica un profilo del debito federale su un sentiero di crescita insostenibile nel lungo termine – venisse approvata dal Congresso in un contesto di inflazione ancora distante dal target, e dunque senza margine per un intervento massiccio della Federal Reserve attraverso acquisti di titoli pubblici, i rendimenti sui titoli governativi statunitensi potrebbero aumentare ulteriormente, generando possibili tensioni di liquidità a livello globale. L’economia statunitense mostra tuttavia una resilienza inattesa per quanto riguarda il mercato del lavoro, in termini di creazione di nuovi posti e aumenti salariali orari, superiori all’inflazione, fattori che potranno contribuire a evitare una frenata brusca dell’economia. Dopo un rimbalzo del Pil atteso nel secondo trimestre, Prometeia conferma il rallentamento guidato dalle voci interne di spesa con una crescita media annua del Pil attorno all’1.5% quest’anno e poco sotto l’1% il prossimo.Italia, è vera resilienza?In questa fase congiunturale, l’Italia sta mostrando un’inaspettata resilienza. La stabilità politica e la gestione prudente dei conti pubblici stanno offrendo un contributo rilevante, favorendo da un lato la discesa dei tassi di interesse sui prestiti — in linea con la normalizzazione della politica monetaria — e dall’altro la stabilità del quadro normativo. La crescita nel primo trimestre ha lievemente sorpreso al rialzo, e le previsioni restano sostenute dalla domanda interna: i consumi risultano in progressiva crescita grazie alla tenuta del mercato del lavoro, mentre gli investimenti sono spinti dalle opere finanziate attraverso il PNRR. In questo contesto, le prospettive per l’economia italiana — pur scontando un rallentamento del commercio internazionale — risultano relativamente meno esposte di altri paesi alle attuali tensioni commerciali globali mentre potranno beneficiare dei preannunciati aumenti di spesa pubblica a livello europeo. L’economia italiana sembra aver imboccato un sentiero di crescita, lento ma costante. Ma quanto duraturo? Pur in mancanza di dati puntuali, già nel corso del 2024, senza le spese addizionali finanziate dal PNRR la crescita del Pil sarebbe stata inferiore di 3 decimi, rispetto al già magro +0,5% registrato complessivamente. Nelle ipotesi Prometeia, tale contributo sarebbe pari a 4 decimi di crescita nel 2025, poco meno nel 2026. Nel 2027, nonostante l’assunto che in parte i lavori previsti vengano terminati con qualche mese di ritardo, si avrebbe un contraccolpo negativo della crescita (-0,3 punti percentuali). In prospettiva, ci si deve chiedere cosa sosterrà la crescita una volta venuto meno l’impulso del PNRR: in altre parole, quali saranno i suoi lasciti e quali le opzioni possibili per le politiche economiche nazionali. Le prospettive a breve sono tutte orientate alla cautela, con i dati disponibili che rispecchiano le “montagne russe” sulle quali si è costretti a viaggiare, dal brusco peggioramento intervenuto a inizio aprile al recupero successivo fino al nuovo shock dell’attacco all’Iran. Basandosi sui modelli Prometeia, la crescita del Pil italiano nel secondo trimestre sarebbe rallentata a +0.1%, con la prospettiva di una prosecuzione frenata dall’incertezza nella seconda parte dell’anno. Il 2025 si chiuderebbe quindi con una crescita media dello 0.6%, in linea con quanto prevedevamo a marzo pur a fronte di un primo trimestre migliore delle attese. Prometeia ritiene tuttavia che, a partire dal 2026, nell’ipotesi che il governo tedesco approvi e implementi il piano di rilancio infrastrutturale attualmente in discussione e che le necessità di potenziare la capacità di difesa in Europa (e non solo) si traducano in un aumento della domanda rivolta alle imprese italiane, il ciclo potrebbe consolidarsi e consentire di mantenere una velocità di crociera della nostra economia nell’intorno del mezzo punto percentuale. LEGGI TUTTO

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    I Grandi Viaggi, downgrade a Neutral da Banca Akros con aumento target price

    (Teleborsa) – Banca Akros ha aumentato a 2,35 euro per azione (dai precedenti 2,00 euro) il target price su I Grandi Viaggi, società italiana attiva nel settore turistico e quotata su Euronext Milan, tagliando la raccomandazione a “Neutral” da “Accumulate”. La revisione del giudizio arriva a pochi giorni dalla precedente (da Buy ad Accumulate con aumento TP), dopo la campagna attivista e il patto parasociale sul 30% del capitale che hanno messo le ali al titolo.Gli analisti scrivono che, nel complesso, l’andamento del secondo trimestre del 2025 – i dati sono stati diffusi ieri della società – è stato in linea con quello del primo trimestre del 2025. Viene ricordato che il primo semestre si riferisce tipicamente alle destinazioni montane in Italia (ad esempio, l’hotel Des Alpes a Madonna di Campiglio) e ai pacchetti per destinazioni nell’Oceano Indiano.Inoltre, il primo semestre ha un peso pressoché trascurabile per l’azienda a causa dell’estrema stagionalità del business (primo semestre 20% dell’esercizio) e che la stagione estiva è il driver chiave dei dati dell’esercizio.Le indicazioni fornite dall’azienda sulle prenotazioni attuali sono “incoraggianti”: prenotazioni totali +10% anno su anno, destinazioni nazionali di proprietà +7% anno su anno, destinazioni extraeuropee di proprietà +23% anno su anno, villaggi e Tour Operator commercializzati +8% anno su anno. Tuttavia, l’azienda non può escludere un rallentamento delle vendite, dato l’attuale contesto geopolitico.Alla luce del solido andamento delle prenotazioni, Banca Akros ha rivisto leggermente al rialzo le stime per l’anno fiscale 2025 (+LSD per ricavi ed EBITDA).(Foto: Clementi Corinne, Vice Presidente, e Luigi Clementi, Presidente de I Grandi Viaggi) LEGGI TUTTO

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    UE autorizza acquisizione di XXL da parte di Frasers Group

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha approvato, ai sensi del Regolamento UE sulle concentrazioni, l’acquisizione del controllo esclusivo di XXL, società norvegese, da parte di Frasers Group, società britannica. L’operazione riguarda principalmente la fornitura al dettaglio di articoli sportivi, in particolare calzature, abbigliamento e attrezzature sportive.La Commissione ha concluso che l’operazione notificata non solleverebbe preoccupazioni sotto il profilo della concorrenza, date le limitate posizioni di mercato delle società derivanti dall’operazione proposta. L’operazione notificata è stata esaminata secondo la procedura semplificata di esame delle concentrazioni. LEGGI TUTTO

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    Popolare di Lajatico partecipa a rafforzamento patrimoniale BCP con 1 milione di euro

    (Teleborsa) – Il Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare di Lajatico ha deliberato di aderire, in qualità di investitore, all’operazione di rafforzamento patrimoniale lanciata dalla Banca di Credito Popolare (BCP), tramite la presentazione di un’offerta vincolante che prevede la sottoscrizione di: azioni di finanziamento, di nuova emissione, per complessivi 500 mila euro; una quota del Bond AT1 (Additional Tier 1) per un importo complessivo almeno pari a 500 mila euro.Il piano, che prevede un rafforzamento patrimoniale complessivo di 17 milioni di euro, ha ottenuto anche l’adesione di Athora Italia, NET Insurance e Banca Popolare del Cassinate.”L’intervento, di natura patrimoniale, rappresenta un’azione concreta per consolidare la stabilità della Banca di Credito Popolare, rafforzandone i mezzi propri e migliorandone le prospettive nel medio e lungo periodo, in linea con i principi cooperativi e mutualistici che da sempre contraddistinguono il settore del credito popolare”, ha commentato il Direttore Generale Barbara Ciabatti. LEGGI TUTTO

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    Vantea Smart, Integrae SIM riprende copertura con Buy e TP a 2,50 euro

    (Teleborsa) – Integrae SIM ha ripreso la copertura sul titolo Vantea SMART, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nel campo dell’Information Technology, con una raccomandazione “Buy” e un target price di 2,50 euro per azione (upside potenziale del 98%), dopo che il giudizio era stato messo “under review”.Alla luce dei risultati pubblicati nella relazione annuale per il FY24, gli analisti hanno modificato le stime sia per l’anno in corso che per i prossimi anni. In particolare, stimano un valore della produzione FY25 pari a 12,10 milioni di euro e un EBITDA Adj. pari a 2,90 milioni di euro, corrispondente ad una marginalità del 31,9%.Per gli anni successivi, si aspettano che il valore della produzione possa aumentare fino a 13,50 milioni di euro (CAGR 24-27: 3,9%) nel FY27, con EBITDA Adj. pari a 3,80 milioni di euro (corrispondente ad una marginalità del 34,5%), in crescita rispetto a 2,90 milioni di euro del FY24 (corrispondente ad un EBITDA Adj. margin del 31,9%). A livello patrimoniale, stimano per il FY27 una NFP cash positive pari a 0,89 milioni di euro.(Foto: © Veerasak Piyawatanakul) LEGGI TUTTO

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    Pop Sondrio, adesione Unipol non influenza CdA: offerta BPER non riconosce reale valore

    (Teleborsa) – In relazione all’offerta pubblica di scambio volontaria totalitariapromossa da BPER Banca sulle azioni di Banca Popolare di Sondrio, Unipol Assicurazioni (titolare di una partecipazione pari a circa il 19,7% del capitale sociale di BP Sondrio, nonché di una partecipazione equivalente pari a circa il 19,8% del capitale sociale di BPER), ha reso nota la propria decisione di portare in adesione all’offerta l’intera partecipazione detenuta in BP Sondrio.BP Sondrio, prende atto della comunicazione “largamente anticipata” effettuata da Unipol, specifica che la posizione del CdA di BP Sondrio “non è in alcun modo influenzata dalla comunicazione di Unipol e rimane invariata”.Secondo il board della banca valtellinese, la valorizzazione di BP Sondrio da parte di BPER non riconosce il reale valore di BP Sondrio e le sue prospettive di crescita e penalizza “sensibilmente” gli azionisti di BP Sondrio rispetto agli azionisti di BPER, nonostante il corrispettivo sia congruo sotto il profilo finanziario. BP Sondrio fa presente poi che il corrispettivo implicito offerto da BPER sulla base del rapporto di scambio (1,450 azioni BPER per ogni azione BP Sondrio) è ancora a sconto rispetto agli attuali prezzi di borsa dell’azione BP Sondrio (oltre il 5,5%). LEGGI TUTTO

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    Dazi, Casa Bianca: “Aumento del 9 luglio potrebbe essere rinviato”

    (Teleborsa) – Si ammorbidisce (ancora) la posizione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump sui dazi. La scadenza della sospensione, prevista per il prossimo 9 luglio, “forse potrebbe essere prorogata, ma è una decisione che spetta al presidente”, ha annunciato la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt. Annunciati il 2 aprile, ribattezzato il giorno della Liberazione, i dazi reciproci, elemento chiave della politica economica di Trump per “rilanciare l’età dell’oro” non sono ancora entrati in vigore: il tycoon ha, infatti, concesso una pausa di 90 giorni cedendo alle tensioni dei mercati finanziari. Se entro il 9 luglio non saranno raggiunto accordi commerciali, il presidente americano ha assicurato che i dazi aumenteranno, tornando probabilmente al valore annunciato in aprile. L’amministrazione americana ha avviato trattative con i maggiori partner commerciali ma finora gli accordi annunciati sono ben pochi, se si esclude quello con il Regno Unito e l’intesa quadro raggiunta con la Cina e che prevede, per 90 giorni, un calo dei dazi del 115%. Con l’Ue le trattative sono in corso ma la casa Bianca ha più volte lamentato la lentezza con cui l’Europa procede e, soprattutto, ha criticato i molteplici interessi all’interno dell’Unione oltre che la mancanza di un unico referente in grado di decidere. Ma ora, a quanto pare, la scadenza slitterà nuovamente. La presidente della Commisisone Ue Ursula von der Leyen, a quanto si apprende da fonti vicine al dossier, ha informato i leader europei di aver ricevuto la controproposta statunitense nel negoziato sui dazi. L’offerta di Washington, composta da un testo di poche pagine, andrebbe a delineare “un accordo provvisorio” tra Usa e Ue. “Oggi abbiamo ricevuta la controproposta, la stiamo valutando. Quindi il nostro messaggio oggi è chiaro: siamo pronti per un accordo. Allo stesso tempo, ci stiamo preparando all’eventualità che non si raggiunga un accordo soddisfacente – ha detto von der Leyen al termine del vertice Ue –. Tutte le opzioni sono sul tavolo”.”Abbiamo parlato ampiamente del tema dei dazi e dell’America. Abbiamo incoraggiato la presidente della Commissione a raggiungere rapidamente un accordo, un’intesa con gli americani, nelle meno di due settimane disponibili. Tuttavia, se non si raggiunge un accordo con l’America, se non si raggiunge un accordo sui dazi, l’Unione europea è pronta e in grado di adottare autonomamente misure appropriate” ha commentato il cancelliere tedesco Friedrich Merz parlando alla stampa al termine del summit Ue a Bruxelles.”Ho piena e totale fiducia in Ursula von der Leyen e in Sefcovic circa la loro capacità di negoziare un accordo sui dazi” ha detto il premier spagnolo Pedro Sanchez al termine del Consiglio europeo.”La verità è che la miglior situazione possibile tra Stati Uniti ed Europa è dazi zero. Se dovrà essere al 10%, così sarà – ha detto il presidente francese Emmanuel Macron al termine del vertice Ue –. Se alla fine gli Stati Uniti decidessero di mantenere un dazio del 10% contro la nostra economia, sarà inevitabile una misura di compensazione sui prodotti americani venduti nel mercato europeo. C’è una reale volontà da parte degli europei, siamo ben disposti a concludere un accordo sui dazi con gli Stati Uniti, ma questa buona volontà non deve essere interpretata come una debolezza: vogliamo concludere in fretta perché è nel nostro interesse collettivo, ma non vogliamo farlo a qualsiasi costo. Bisogna utilizzare tutti gli strumenti per garantire un accordo equilibrato”. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni pur ritenendo che serva un accordo al più presto, vuole comunque vederci chiaro. “Eventuali asimmetrie vanno debitamente compensate”, hanno sottolineato fonti italiane citando, tanto per fare un esempio, i settori dell’acciaio e dell’alluminio dove le tariffe americane vanno ben oltre il 10%. LEGGI TUTTO

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    iVision Tech cede il 51% di Teknoema e acquista il 100% di D.E.C. Elettronica

    (Teleborsa) – iVision Tech, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nella progettazione e produzione di montature di occhiali da vista e occhiali da sole, ha sottoscritto accordi relativi alla cessione del totale delle quote detenute in Teknoema, pari al 51% del capitale sociale di quest’ultima, a favore dei soci di minoranza Pietro Nesci e Barbara Montanari, e all’acquisizione del 100% del capitale sociale di D.E.C. Elettronica, detenuto da Innovatek (parte correlata perché controllata da Carlo Fulchir). Le operazioni si sono perfezionate contestualmente alla sottoscrizione degli accordi. Entrambe le operazioni si inseriscono all’interno di una strategia industriale più ampia, volta al potenziamento della divisione iSee, l’occhiale tecnologico per non vedenti, e nel complesso allo sviluppo degli occhiali smart. L’obiettivo è quello di rafforzare internamente le competenze in ambito elettronico, ritenute sempre più strategiche per l’evoluzione di un prodotto ad alto contenuto tecnologico.iVision Tech si è avvalsa della collaborazione di Teknoema, che, acquisita nel maggio del 2024, ha supportato lo sviluppo iniziale dell’occhiale iSee. DEC Elettronica è stata identificata da iVision Tech come il partner ideale per la finalizzazione e l’approdo sul mercato dell’occhiale tecnologico iSee, lanciato con successo a inizio 2025, e per coprire l’intero ciclo di progettazione e realizzazione di smart devices.Al 31 dicembre 2024, la società ha registrato: ricavi pari a circa 3,2 milioni di euro, EBITDA pari a circa 0,3 milioni, con un EBITDA margin dell’8,8%, utile netto di circa 0,01 milioni ed un indebitamento finanziario netto pari a circa 1,0 milioni. Il controvalore dell’operazione di acquisizione di DEC Elettronica è pari a 922.000, corrisposto integralmente con risorse proprie della società tramite pagamenti rateali con scadenza finale entro due anni dalla sottoscrizione dell’accordo.”DEC Elettronica è stata fondamentale per la realizzazione degli occhiali iSee, e conosciamo bene la qualità che la contraddistingue in materia di sviluppo e progettazione tecnologica – ha commentato l’AD Stefano Fulchir – L’ingresso nel Gruppo consolida le nostre strategie di crescita anche in ambito di smart devices e accelera lo sviluppo dei nuovi progetti ad alto contenuto tecnologico”. LEGGI TUTTO