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    Investindustrial acquisisce la maggioranza di Grupo Alacant

    (Teleborsa) – Investindustrial, società di private equity fondata da Andrea Bonomi, ha finalizzato un accordo per l’acquisizione della maggioranza di Grupo Alacant, azienda spagnola leader nella produzione di gelati private label. Non sono stati resi noti i dettagli finanziari dell’operazione.Fondato nel 1972 da 35 produttori di gelato e con sede ad Alicante (Spagna), Grupo Alacant è uno dei principali produttori indipendenti di gelati in Spagna, specializzato nella produzione di gelati private label per operatori innovativi della vendita al dettaglio e nella co-produzione per i principali produttori di gelati a marchio. Con un fatturato di circa 225 milioni di euro nel 2024 e circa 850 dipendenti, l’azienda dispone di quattro stabilimenti produttivi all’avanguardia (1 ad Alicante, 1 a Murcia e 2 a Madrid) e vanta una solida esperienza in termini di customer service, sicurezza alimentare e qualità dei prodotti. La collaborazione annunciata potrà fare leva sulla profonda conoscenza e sulla solida esperienza di Investindustrial nel settore food, grazie ad investimenti passati come Natra e alle attuali aziende in portafoglio che generano un fatturato aggregato di circa 8 miliardi nella private label, nell’ingredientistica e nei prodotti da forno surgelati e che includono, tra gli altri, Sammontana/Forno d’Asolo, Amalfi (La Doria/Winland), CSM Ingredients e Eataly.”Grupo Alacant opera in un settore che conosciamo profondamente grazie ai nostri investimenti nel mercato dei prodotti alimentari private label – ha detto Andrea Bonomi, Presidente dell’Advisory Board di Investindustrial – Siamo orgogliosi di questa collaborazione perché riteniamo di poter accompagnare l’azienda nella sua prossima fase di sviluppo, con l’obiettivo di rafforzare il suo posizionamento in Spagna ed espandersi oltre il mercato nazionale”. LEGGI TUTTO

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    OPS MPS-Mediobanca, Unimpresa: rafforza sistema nazionale e garantisce tutela risparmio

    (Teleborsa) – “L’offerta pubblica di scambio lanciata dal Monte dei Paschi di Siena su Mediobanca rappresenta una svolta rilevante per l’intero assetto della finanza italiana. Non possiamo che accogliere con favore un’operazione che non solo rafforza il sistema bancario nazionale, ma che indirettamente garantisce la tutela del risparmio degli italiani, un pilastro fondamentale per il nostro Paese. Un effetto positivo di questa iniziativa, infatti, è il possibile blocco dell’accordo tra Generali e il gruppo francese Natixis nell’ambito dell’asset management, preservando così il controllo su uno dei settori più strategici per il futuro dell’economia italiana”. Lo dichiara il presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara.”Un risultato che, oltre a difendere il risparmio privato, contribuisce a orientare gli investimenti verso l’economia reale, con benefici tangibili per le imprese e per il tessuto produttivo nazionale – prosegue – In particolare, l’operazione rappresenta un segnale fondamentale per le piccole e medie imprese, il vero cuore pulsante dell’economia italiana. Avere grandi gruppi bancari italiani significa garantire un sistema finanziario solido, capace di sostenere le necessità di credito e investimento delle pmi. Questi istituti, grazie alla loro capacità di operare a livello nazionale e internazionale, possono veicolare risorse e competenze strategiche verso le aziende più piccole, facilitando non solo la loro crescita, ma anche l’accesso a nuovi mercati”. “È cruciale, infatti, che il sistema bancario italiano rimanga radicato nel territorio, preservando una visione di sviluppo che tenga conto delle esigenze specifiche del tessuto imprenditoriale locale, evitando il rischio che logiche finanziarie internazionali penalizzino la competitività delle nostre imprese”, sottolinea Ferrara.”L’operazione, peraltro, sottolinea un importante valore politico – conclude – Il governo ha dimostrato grande attenzione e lungimiranza nel gestire una partita così complessa, confermando la volontà di proteggere gli interessi del Paese in un settore vitale come quello finanziario. Si tratta di una scelta strategica che pone l’Italia in una posizione di forza e garantisce maggiore stabilità al sistema bancario, rafforzando la capacità di sostenere la crescita economica”. LEGGI TUTTO

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    Leonardo, Equita incrementa target price e conferma Buy

    (Teleborsa) – Equita ha incrementato a 29 euro per azione (+5%, solo per aggiornamento asset quotati) il target price su Leonardo, big italiano della difesa, confermando la raccomandazione “Buy”.Gli analisti fanno notare che fonti di stampa riportano dichiarazioni di Lorenzo Mariani (condirettore generale di Leonardo) a proposito della fornitura all’esercito italiano di 280 carri armati e 1.050 mezzi cingolati di fanteria da parte della neonata JV Leonardo-Rheinmetall, a proposito della creazione di un raggruppamento temporaneo di imprese che precede la JV al fine di accelerare i tempi per la formalizzazione dell’offerta. Come conseguenza, il primo ordine sarebbe previsto prima dell’estate. Il valore della fornitura è di 23 miliardi da spalmare su un paio di lustri.Con riferimento a Leonardo, Equita ritiene che questo ordine sia incluso nel business plan 2024-28, ma non è noto quali siano le assunzioni sottostanti. “Pensiamo che un’accelerazione possa avere un impatto positivo sulle stime”, si legge in una ricerca.Il nuovo target price comunque non prende in considerazione l’upside potenziale sull’aumento della spesa militare dei paesi NATO (pur non credendo al 5% richiesto da Trump). LEGGI TUTTO

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    Assogestioni, raccolta di 13,4 miliardi di euro a dicembre. Bene fondi obbligazionari

    (Teleborsa) – Il risparmio gestito italiano mostra a dicembre 2024 un patrimonio gestito di 2.500 miliardi di euro e una raccolta di 13,4 miliardi di euro, in positivo sia per i fondi aperti che per le gestioni istituzionali. È quanto emerge dai dati preliminari della Mappa Mensile di Assogestioni.L’Ufficio Studi dell’Associazione ha stimato in -0,7% l’effetto performance del mese sulle masse nel complesso e in -0,4% sui soli fondi aperti.”I primi numeri disponibili per il mese di dicembre fanno presagire una chiusura di anno positiva per il mercato italiano del risparmio gestito, ma saranno i dati definitivi della Mappa Trimestrale a confermare i trend del 2024″, ha detto Alessandro Rota, Direttore Ufficio Studi di Assogestioni.Dalla lettura mensile emerge che a dicembre i fondi aperti hanno attratto 4,43 miliardi di euro di capitali. Nel dettaglio, i fondi obbligazionari hanno registrato afflussi per 3,19 miliardi di euro, mentre gli azionari deflussi per 392 milioni di euro. Positiva per 1,78 miliardi di euro la raccolta dei fondi monetari. Infine, sul fronte delle gestioni di portafoglio, la raccolta preliminare di dicembre è stata di 8,28 miliardi di euro nel complesso, di cui +7,14 miliardi di euro afferenti alle gestioni istituzionali e 1,14 miliardi di euro a quelle retail.(Foto: Towfiqu barbhuiya on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    MPS, OPS da 13,3 miliardi di euro su Mediobanca per creare terzo polo bancario

    (Teleborsa) – Banca Monte dei Paschi di Siena ha deciso di lanciare un’Offerta Pubblica di Scambio (OPS) volontaria su tutte le azioni ordinarie di Mediobanca. Il rapporto di concambio è stato fissato a 2,300 azioni di nuova emissione di MPS per ogni azione esistente di Mediobanca, che comporta un prezzo implicito di offerta pari a 15,992 euro per azione, e un premio pari al 5,03% rispetto ai prezzi ufficiali del 23 gennaio 2025, per un controvalore di 13,3 miliardi di euro.L’aggregazione con Mediobanca darà vita ad un nuovo campione nazionale che si posizionerà tra i primi tre istituti in termini di totale attivi, impieghi alla clientela, raccolta diretta e total financial assets. L’operazione darà vita a: un primario player di Wealth Management, grazie alla combinazione delle capacità di Mediobanca e MPS nel private banking e di Banca Widiba e Mediobanca Premier nell’asset gathering, anche grazie a circa 1.200 promotori in aggregato; un forte operatore CIB in tutti i prodotti (e.g., consulenza, mercati dei capitali, prestiti alle imprese), con posizione di leadership nel mercato Equity Capital Markets e M&A e una forte complementarità della base clienti (PMI e imprese), con un’opportunità di crescita nel segmento di mercato in via di sviluppo delle medie imprese; il leader nel settore dei finanziamenti al consumo attraverso Compass, già partner scelto da MPS; e un operatore che beneficia di un flusso di cassa sostenibile, derivante dall’investimento assicurativo.La transazione permetterà di beneficiare del valore delle DTA di MPS, facendo leva su una base imponibile consolidata più elevata. Il nuovo Gruppo sarà, infatti, in grado di accelerare l’utilizzo di 2,9 miliardi di DTA nei prossimi sei anni, con 0,5 miliardi all’anno e un significativo beneficio di capitale. Inoltre, il nuovo gruppo beneficerà di sinergie ante imposte a regime per circa 700 milioni all’anno, di cui circa 300 milioni rappresentate da sinergie di ricavo, circa 300 milioni da sinergie di costo e circa 100 milioni da sinergie di funding. Nell’ambito dell’operazione, il gruppo prevede costi di integrazione pari a circa 600 milioni al lordo delle imposte, da sostenere nel primo anno di attività. MPS prevede di mantenere una solida base di capitale (Common Equity Tier 1 ratio pro-forma pari a circa il 16%) al completamento dell’operazione, sostenuta da una maggiore generazione organica di capitale. L’obiettivo dell’offerta è acquisire l’intero capitale sociale e conseguire la revoca delle azioni Mediobanca dalla quotazione su Euronext Milan. Si prevede che l’esecuzione dell’Offerta Pubblica di Scambio sia completata entro il terzo trimestre del 2025. LEGGI TUTTO

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    Wall Street in territorio positivo, Trump in pressing sui tassi di interesse

    (Teleborsa) – Wall Street continua la sessione in rialzo, con il Dow Jones che avanza a 44.516 punti, proseguendo la serie positiva iniziata venerdì scorso; sulla stessa linea, l’S&P-500 avanza in maniera frazionale, arrivando a 6.104 punti e rimanendo vicino ai massimi storici.Senza direzione il Nasdaq 100 (-0,13%); leggermente positivo l’S&P 100 (+0,28%).Utilities (+1,17%), beni industriali (+1,10%) e sanitario (+0,98%) in buona luce sul listino S&P 500.Occhi puntati sull’intervento di Trump al World Economic Forum di Davos. Il presidente ha svariato su vari temi, dai tassi di interesse, alle relazioni commerciali tra Stati Uniti e Cina e la politica energetica interna. In particolare sui tassi di interesse, Trump ha annunciato che chiederà che “scendano immediatamente e allo stesso modo dovrebbero scendere in tutto il mondo”. L’attenzione ora si sposta sulla Federal Reserve che si riunirà la prossima settimana.Il presidente americano ha fatto pressione anche sui prezzi del petrolio dichiarando che chiederà all’Arabia Saudita di abbassare il prezzo del greggio e ribadendo l’impegno ad accelerare la produzione energetica statunitense. LEGGI TUTTO

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    INPS: nel 2023 pagate 310mila pensioni all’estero

    (Teleborsa) – Sono state oltre 310mila le pensioni pagate all’estero dall’Inps nel 2023, per un importo complessivo di circa 1,6 miliardi di euro, e rappresentano il 2,3% del totale delle pensioni erogate dall’istituto. Sono i dati illustrati da Massimo Colitti, dirigente area pensioni in regime internazionale e pagamento delle pensioni all’estero dell’Inps, durante il convegno @migrazione da fenomeno sociale a fattore identitario, a palazzo Wedekind, a Roma. Il pagamento delle pensioni all’estero interessa circa 160 Paesi, e la maggior parte si localizza in Europa, dove viene erogato quasi il 60% del totale, seguita da America settentrionale (21%), Oceania (10%), America meridionale (7%).Tra 2019 e 2023 si è registrata una diminuzione del 6,7% del numero delle pensioni erogate all’estero, dovuta alla riduzione di quelle pagate nei Paesi di emigrazione più antica.In particolare, forte decremento del numero dei pagamenti in America meridionale, settentrionale e Oceania (-31,2%, -19,4% e -19,1%), che ospitano i pensionati più anziani. Al contrario, LEGGI TUTTO

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    PNRR, Foti: raggiunto 54% obiettivi, spesi 61 miliardi

    (Teleborsa) – Il numero di obiettivi del PNRR da raggiungere sono 621 e al 31 dicembre 2024 quelli “raggiunti sono stati 337 pari al 54%”. Così il ministro degli Affari europei, Pnrr e politiche di coesione, Tommaso Foti, illustrando le linee programmatiche del dicastero nelle commissioni congiunte politiche Ue di Camera e Senato. Al 30 novembre, secondo i dati del Mef “che rispecchiano una situazione di tre mesi prima – ha detto Foti – siamo a 61 miliardi di euro di spesa, un dato che non tiene conto però degli effetti che penso possano essere importanti soprattutto per il sistema degli enti locali”Foti ha poi ricordato che “abbiamo tre rate di fronte a noi ancora da poter richiedere e 284 obiettivi da raggiungere. È un impegno che deve essere svolto con la massima attenzione per evitare facili entusiasmi per poi trovarsi cocenti delusioni”. Il ministro degli Affari europei ha aggiunto che “siamo il primo Paese che ha chiesto sia la sesta che la settima rata e quando anche la settima rata sarà liquidata, raggiungeremo i 140 miliardi a nostra disposizione. Non abbiamo solo obiettivi di spesa, abbiamo anche obiettivi di riforma”.Quello del Pnrr è un “argomento delicato” e “assicuro che il Parlamento sarà coinvolto” nella discussione, ha detto ancora Foti. “Intendo investire i due rami del Parlamento – ha detto – sono dell’avviso che vada fatta una discussione alla Camera e una al Senato nel momento in cui abbiamo una proposta da poter formulare. Ritengo che non sia privilegio di pochi poter sapere di un argomento che interessa tutti. So cosa ho detto quando è stato discusso la prima volta il Pnrr, ritenendo che non avesse avuto tempi consoni di discussione. Non voglio ricadere nell’errore al contrario” LEGGI TUTTO