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    UE autorizza acquisizione di Barnes Group da parte di Apollo

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha approvato, ai sensi del Regolamento sulle concentrazioni dell’UE, l’acquisizione del controllo esclusivo di Barnes Group da parte di Apollo Global Management, entrambe statunitensi. La transazione riguarda principalmente i mercati delle soluzioni industriali e aerospaziali.La Commissione ha concluso che la transazione notificata non solleverebbe preoccupazioni in materia di concorrenza, data la limitata posizione di mercato combinata delle società derivante dalla transazione proposta. La transazione notificata è stata esaminata ai sensi della procedura di revisione semplificata delle concentrazioni. LEGGI TUTTO

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    Generali, Moody’s: accordo con Natixis positivo ma comporta anche rischi

    (Teleborsa) – “L’accordo concluso con BPCE aumenterà immediatamente gli utili di Generali nel risparmio gestito di oltre il 10% e accelererà la crescita di questa linea di business, il che è positivo per il profilo di credito dell’assicuratore. Il risparmio gestito serve come una importante fonte di diversificazione per un assicuratore, poiché è in gran parte non-correlata con le attività assicurative tradizionali e richiede poco capitale”. Lo afferma Benjamin Serra, Senior Vice President di Moody’s Ratings, sull’accordo Generali-Natixis.”Tuttavia, questa attività comporta anche dei rischi, in particolare rischi operativi – aggiunge Serra – Questo è stato dimostrato dalla sostanziale multa che Allianz ha dovuto pagare nel 2022 per risolvere le controversie legali che coinvolgevano la sua filiale negli Stati Uniti”. LEGGI TUTTO

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    Piazza Affari ancora in rosso zavorrata da Eni, Stellantis e Generali

    (Teleborsa) – Nulla di fatto per le principali Borse del Vecchio Continente, che continuano gli scambi sulla parità. In contro trend Piazza Affari, protagonista di una sessione in rosso.A Piazza Affari le notizie del giorno sono state l’accordo tra Generali e Natixis per la creazione del primo operatore di asset management europeo e le parole del Ceo di Unicredit Andrea Orcel che, riferendosi alle operazioni Commerzbank e Banco Bpm, non ha escluso la possibilità di un ritiro delle operazioni affermando che “l’M&A deve aggiungere valore, deve essere fatto alle giuste condizioni e al giusto momento”. Prosegue la seduta negativa di Stellantis dopo i numeri negativi registrati a livello europeo a dicembre e, in generale, nel 2024 con l’ombra dei nuovi dazi annunciati da Trump per le importazioni da Messico e Canada.Effetto Trump anche sul prezzo del petrolio che perde circa il 2% portando in rosso anche Eni.Sul fronte macroeconomico si segnala il peggioramento dell’indice Zew tedesco e il leggero aumento del tasso di disoccupazione nel Regno Unito.Lieve calo dell’Euro / Dollaro USA, che scende a quota 1,035. Lieve aumento per l’oro, che mostra un rialzo dello 0,64%. Vendite diffuse sul petrolio (Light Sweet Crude Oil), che continua la giornata a 75,54 dollari per barile. LEGGI TUTTO

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    Infinity Natural punta a raccogliere 278 milioni di dollari in IPO sul NYSE

    (Teleborsa) – Infinity Natural Resources, produttore di petrolio statunitense, ha annunciato un’offerta pubblica iniziale (IPO) di 13.250.000 azioni ordinarie di Classe A a un prezzo di offerta pubblica iniziale previsto tra 18,00 e 21,00 dollari per azione ordinaria, per una raccolta massima di 278,25 milioni di dollari e una capitalizzazione massima di 1,2 miliardi di dollari.La società concederà inoltre agli underwriter un’opzione per acquistare fino a un massimo di 1.987.500 azioni ordinarie aggiuntive al prezzo di offerta pubblica iniziale, al netto di sconti e commissioni di sottoscrizione. Infinity è stata autorizzata a quotare le sue azioni ordinarie sulla New York Stock Exchange (NYSE) con il simbolo “INR”.Citigroup, Raymond James e RBC Capital Markets agiscono come book-running manager congiunti per l’offerta.Infinity è una società energetica indipendente, orientata alla crescita, che genera free cash flow focalizzata sull’acquisizione, lo sviluppo e la produzione di idrocarburi nel bacino degli Appalachi. Le operazioni si concentrano sulla finestra di petrolio volatile dell’Utica Shale nell’Ohio orientale, nonché su asset di gas secco accumulati negli scisti di Marcellus e Utica Shale nella Pennsylvania sudoccidentale. LEGGI TUTTO

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    GPI, Intermonte alza target price e conferma Outperform

    (Teleborsa) – Intermonte ha incrementato il target price (a 14,00 euro per azione da 13,70 euro) e confermato la raccomandazione (Outperform) sul titolo GPI, società quotata su Euronext Milan e attiva nel campo dei sistemi informativi e servizi per la sanità.Gli analisti scrivono che GPI ha presentato il suo nuovo piano industriale 2025-29 che getta le basi per l’evoluzione post-pandemia. I pilastri chiave sono coerenti e in linea con le aspettative, con GPI che punta a capitalizzare la sua leadership nel software in Italia, crescere all’estero attraverso software verticali già di successo, aumentare l’efficienza consolidando l’offerta di prodotti e ottimizzando la struttura aziendale e favorendo progetti con profitti più elevati in Care e Automation.Per quanto riguarda gli obiettivi finanziari, il piano implica una crescita sostenuta, interamente organica e più forte del previsto per la quale Intermonte lascia prudentemente un certo margine di rialzo. Senza grandi accordi di M&A previsti, si prevede un miglioramento della leva finanziaria, sostenendo una certa generazione di FCF. “Tutto sommato, il piano supporta il nostro caso di investimento con l’azienda destinata a beneficiare degli investimenti nella digitalizzazione dell’assistenza sanitaria, che consente servizi migliori ed economicamente convenienti grazie alla sua posizione di mercato e all’ampia gamma di prodotti”, si legge nella ricerca. LEGGI TUTTO

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    Confindustria: export macchinari vale oltre 32 miliardi

    (Teleborsa) – Numeri positivi per l’export italiano di macchinari ad alta intensità di automazione, creatività e tecnologia (ACT) che vale 32,1 miliardi di euro, con un potenziale di crescita stimato in 8 miliardi. Lo evidenzia la seconda edizione di Ingenium, il rapporto del centro studi Confindustria realizzato con il sostegno di Federmacchine, presentato a Milano.Nel dettaglio, i mercati avanzati assorbono 21,6 miliardi di euro, mentre quelli emergenti 10,5 miliardi. Le Americhe registrano la crescita maggiore, con il Messico primo mercato di sbocco. il potenziale aggiuntivo si distribuisce piuttosto equamente tra paesi avanzati (4,6 miliardi) ed emergenti (3,3 miliardi), suggerendo alle imprese di accrescere le loro quote di mercato in entrambi. Negli avanzati, gli Stati Uniti guidano (+760 milioni), davanti a Germania e Francia (+470 milioni ciascuno).Tra gli emergenti spiccano Cina (+760 milioni), India (+472 milioni) e Turchia (+364 milioni). LEGGI TUTTO

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    Auto e veicoli commerciali, Stellantis conferma il secondo posto in Europa

    (Teleborsa) – Stellantis si è confermata al secondo posto nel mercato combinato di auto e veicoli commerciali nell’Europa allargata, chiudendo il 2024 con una quota del 17,1%.Nello specifico, Stellantis ha sottolineato che la divisione Pro One ha confermato la sua leadership assoluta nel mercato dei veicoli commerciali con una quota del 29,1% e il primo posto in sette Paesi: Francia, Germania (si tratta di una prima volta), Italia, Spagna, Belux (Belgio e Lussemburgo), Polonia e Portogallo. Anche le vendite in termini assoluti sono aumentate del 2,2% rispetto al 2023. Performance ancora migliori si registrano nel segmento dei BEV, dove Stellantis ha raggiunto una quota del 31,7% e Peugeot brilla come il marchio elettrico n° 1 con il 14,7% su base annua.Prendendo a riferimento il combinato auto-veicoli commerciali, Stellantis si è collocata al secondo posto e ha registrato un incremento delle vendite in quattro Paesi: Germania (+6,5%), Austria (+15,9%), Paesi Bassi (+1,3%) e Polonia (+4,3%). Stellantis si è confermata al primo posto in Francia, Italia e Portogallo, mentre occupa saldamente il secondo gradino del podio in Germania, Spagna, Regno Unito, Austria, Belux e Paesi Bassi. Tra i marchi, spiccano Peugeot (+2,4%) e Jeep (+1,7%:; quest’ultimo registra in particolare un eccezionale incremento delle vendite del 190% nel Regno Unito.Per quel che riguarda i risultati raggiunti dai singoli modelli, la Peugeot 208 è tra le cinque vetture più vendute nell’UE29, mentre in Francia sono quattro (Peugeot 208, 308, 2008 e Citroën C3) quelli che figurano tra i primi dieci nel mercato auto. In Germania, l’Opel Corsa è l’utilitaria più venduta nel 2024, mentre in Italia la Panda è il modello di maggiore successo sul mercato complessivo, superando la soglia delle 100.000 unità (102.000 immatricolazioni nel 2024). Parallelamente, Jeep Avenger è il SUV più venduto dell’anno.Malgrado il calo generalizzato della domanda di veicoli elettrici, Stellantis ha mantenuto il podio tra i costruttori europei con una quota del 12,1%. Nel segmento A, la Fiat 500e è n° 1 in Europa, mentre nel segmento B Stellantis vanta cinque modelli tra i dieci più venduti (Peugeot E-208, Peugeot E-2008, Opel Corsa Electric, Jeep Avenger e Opel Mokka Electric).Da sottolineare la performance in Francia, dove Stellantis è al primo posto per il secondo anno consecutivo nel segmento BEV con una quota di mercato del 32,8% (+14 punti rispetto al miglior concorrente e +24% in termini di volumi rispetto al 2023), mentre Fiat 500e, Peugeot E-208 e Peugeot E-2008 sono leader nei rispettivi segmenti. Anche la Vauxhall Corsa Electric ha ottenuto buoni risultati nel Regno Unito, dove è leader nel segmento B.”Stellantis ha confermato la solidità della sua posizione nella classifica del mercato europeo”, ha dichiarato Jean-Philippe Imparato, Chief Operating Officer of Stellantis for Enlarged Europe, “e, grazie all’impegno profuso nel corso dell’anno in termini di evoluzione tecnologica, ampliamento dell’offerta e monitoraggio dei livelli di stock, ha gettato le basi per ripartire con slancio e cogliere le nuove opportunità che il mercato offrirà nel 2025.” LEGGI TUTTO

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    GDF: società cartiere, fatture false e riciclaggio nel calzaturiero. Sequestro da 127 milioni

    (Teleborsa) – La Guardia di Finanza di Pisa e Napoli ha eseguito, su delega della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli, un decreto di sequestro preventivo emesso dal Gip del Tribunale di Napoli, volto alla confisca – diretta e per equivalente – di profitti illeciti, quantificati in complessivi 127,12 milioni di euro, proventi derivanti da un articolato e complesso sistema di frode fiscale. Il provvedimento di sequestro è stato emesso dall’Autorità Giudiziaria partenopea nei confronti di 51 società presenti sul territorio nazionale e di 54 persone fisiche, sottoposte ad indagini preliminari, gravemente indiziate di numerose violazioni finanziarie generatrici di un illecito risparmio di imposta pari ad oltre 46 milioni di euro, nel periodo dal 2019 al 2021, nonché indiziate per aver consumato, fino al 2024, condotte di riciclaggio ed auto-riciclaggio, per oltre 81 milioni di euro. L’esecuzione dei sequestri ha riguardato complessi aziendali, beni mobili ed immobili, tutti beni riconducibili agli indagati o nella loro disponibilità.Le indagini, svolte a partire dal 2020 ad oggi, hanno permesso di individuare un’associazione per delinquere finalizzata alla creazione di “società cartiere”, riconducibili principalmente a soggetti residenti in provincia di Napoli e Caserta, costituite al solo di scopo di emettere fatture per operazioni inesistenti nei confronti di “società clienti”, localizzate in Toscana, Campania, Marche e Veneto, imprese operanti nei settori della pelletteria e delle calzature, così da garantire alle stesse un’indebita detrazione dell’I.V.A., la contabilizzazione di un costo indeducibile ed ottenere conseguentemente una cospicua provvista di denaro in contanti, somme sottratta alle casse delle società.I clienti finali utilizzatori delle fatture – complessivamente 34 società – una volta ricevuta la falsa fattura e il relativo D.D.T ottenuto mediante l’impiego di ditte di trasporto compiacenti, pagavano le fittizie forniture mediante bonifici bancari. Ricevuti i pagamenti dai clienti, ed effettuati quotidiani giri di bonifici tra i diversi conti correnti intestati alle numerose aziende del “gruppo”, i principali indagati facevano confluire le somme su conti correnti di istituti di credito situati in Cina, sempre a mezzo bonifici, per poi rientrarne in possesso sotto forma di denaro contante, avvalendosi di persone di nazionalità cinese, residenti in Napoli.Quando gli istituti bancari hanno iniziato a porre attenzione alle operazioni, i sodali modificavano il meccanismo di riciclaggio, procedendo a bonificare le provviste di denaro prima su due società estere, una sita in Albania e l’altra in Croazia, per essere da lì inviati in Cina e dunque restituite ai clienti trattenendo una parte del dovuto quale profitto dell’intermediazione. Tali bonifici esteri risultavano del tutto svincolati da reali operazioni commerciali ed erano emessi dal sodalizio al fine di svuotare continuamente i conti correnti aziendali, simulare importazioni di merci dalla Cina – del tutto inesistenti – e realizzare la cospicua provvista di denaro contante.Il sofisticato sistema vedeva il contributo di professionisti, intermediari e vari prestanome delle società cartiere al fine di rendere più complessa la ricostruzione dei passaggi delle merci – e dei relativi pagamenti – dalle “cartiere” a monte fino agli acquirenti ultimi a valle, si legge in un comunicato firmato dal Procuratore della Repubblica Aggiunto Alessandro Milita. LEGGI TUTTO