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    Inail, Civ: nel bilancio di previsione 2025 avanzo da più di 1 miliardo di euro, va investito

    (Teleborsa) – Il Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’Inail ha approvato all’unanimità, il 30 dicembre 2024, il bilancio di previsione dell’Inail 2025 dal quale è emerso un avanzo finanziario di 1 miliardo di euro. Il presidente del Civ GuglielmoLoy, si legge in una nota, “nell’evidenziare ancora una volta in senso critico l’avanzo finanziario pari a oltre 1 miliardo di euro, quello economico di circa 2,2 miliardi di euro e le disponibilità liquide presunte alla data del 31 dicembre 2025 per 44,1 miliardi di euro, rimarca il non completo assolvimento delle alte finalità istituzionali di cui l’Inail è garante, anche in relazione alle dimensioni e alla continuità nel tempo degli avanzi”. Loy ha sottolineato che “la crescita del gettito contributivo, il mancato impiego di tutte le risorse disponibili per gli investimenti in prevenzione con effetto negativo sul contrasto del fenomeno infortunistico, la non sempre piena emersione delle malattie professionali o il loro mancato riconoscimento e la riduzione del numero delle prestazioni, generano un divario tra entrate e uscite ormai non più sostenibile”. “All’impropria formazione di un divario così continuo e ingente va posto tempestivamente rimedio rimuovendone le cause, mentre non è possibile destinare le risorse a coprire l’insufficiente rendimento degli investimenti patrimoniali”, ha quindi dichiarato.Per il 2025 il totale delle entrate dell’Istituto ammonta a più di 12,9 miliardi di euro, in aumento di circa 144 milioni di euro (+1,13%) rispetto alle previsioni del 2024 ed in aumento di 463 milioni di euro (+3,73%) rispetto al consuntivo 2023. Le entrate per contributi e premi di assicurazione a carico dei datori di lavoro e/o iscritti è pari a più di 9,8 miliardi, mentre le spese ammontano a circa 11,8 miliardi di euro, in aumento di 955,6 milioni di euro (+8,76%) rispetto alle previsioni del 2024 ed in aumento di 2,5 miliardi (+26,62%) rispetto al consuntivo 2023. Il Civ ha sottolineato che i conseguenti effetti non sono sempre positivi a beneficio di imprese e lavoratrici e lavoratori, “in quanto gli importi delle principali attività relative alla mission istituzionale rimangono ancorati ai valori del 2024, mentre l’aumento è attribuibile agli investimenti in conto capitale”.Il Civ ha fatto notare che nel bilancio “viene stanziato 1 miliardo di euro per gli investimenti immobiliari a reddito posti a garanzia delle riserve tecniche (eccessivo rispetto alle attuali capacità dell’Istituto), mentre lo stanziamento dei bandi Isi (finanziamenti Inail alle imprese che investono nella salute e sicurezza sul lavoro) si attesta, dopo la costante crescita degli ultimi anni, allo stesso importo del 2024 pari a 600 milioni di euro (nonostante in passato l’importo richiesto nelle domande di finanziamento abbia superato notevolmente il budget a disposizione)”. Oltre che intervenire efficacemente e tempestivamente sull’insufficiente capacità d’investimento dell’Istituto (sia per gli immobili, sia per la prevenzione), ad avviso del Civ dell’Inail “occorre, invece, potenziare ulteriormente la promozione e favorire la diffusione della conoscenza del Modello OT23 (sconto del premio assicurativo Inail per le imprese che implementano le misure a sostegno della salute e sicurezza sul lavoro), con adeguata implementazione finanziaria a parità di gettito tariffario, cosi’ come devono necessariamente essere riproposti appositi interventi normativi e operativi per consentire di aumentare il numero dei soggetti coinvolti nelle attività formative costanti e continue aggiuntive alla formazione obbligatoria in materia di prevenzione, per le quali viene stanziato l’importo di 50 milioni di euro”. LEGGI TUTTO

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    Bankitalia lancia sistema pagamenti istantanei nei Balcani Occidentali

    (Teleborsa) – Si è tenuta oggi a Palazzo Koch la cerimonia di firma della Lettera d’intenti per l’avvio di un progetto per la realizzazione di un sistema dei pagamenti istantanei nell’area balcanica occidentale. Hanno partecipato il governatore Fabio Panetta e la vicedirettrice generale della Banca d’Italia Chiara Scotti, assieme ai governatori e vicegovernatori delle Banche centrali di Albania, Bosnia-Erzegovina, Kosovo, Macedonia del Nord e Montenegro.L’accordo di collaborazione – fa sapere Bankitalia in una nota – prevede la fornitura da parte della Banca d’Italia di un sistema per i pagamenti istantanei basato su un gemello del servizio TIPS, la piattaforma europea per il regolamento in tempo reale dei pagamenti istantanei disegnata, realizzata e gestita dalla Banca d’Italia per conto dell’Eurosistema. All’iniziativa, approvata dal Consiglio Direttivo della Banca Centrale Europea, hanno aderito Albania, Bosnia-Erzegovina, Kosovo e Montenegro (la Macedonia del Nord si riserva di aderire in un prossimo futuro).La nuova piattaforma, che sarà operativa entro 18 mesi dall’inizio dei lavori – previsto per le prossime settimane – consentirà di eseguire pagamenti in tutte le valute dei Paesi aderenti. Ulteriori funzionalità saranno sviluppate dopo la fase iniziale di implementazione. La piattaforma permetterà inoltre di stabilire in prospettiva un collegamento bilaterale per il regolamento dei pagamenti tra l’area servita da TIPS e l’area balcanica occidentale, attraverso una soluzione tecnologicamente avanzata e a basso costo.La firma della Lettera d’intenti rappresenta un passo importante nel percorso di integrazione dei Paesi balcanici occidentali con il sistema finanziario dell’Unione europea. LEGGI TUTTO

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    USA, Università di Michigan: cala a gennaio fiducia consumatori

    (Teleborsa) – Attesa in peggioramento la fiducia dei consumatori americani a gennaio. Secondo i dati preliminari dell’Università del Michigan, il sentiment dei consumatori è stimato in discesa a 73,2 punti rispetto ai 74 punti del mese di dicembre e atteso dagli analisti.Nello stesso periodo l’indice sulla situazione presente è salito a 77,9 punti da 75,1, mentre l’indice sulle attese è calato a 71,3 punti dai 73,3 precedenti. LEGGI TUTTO

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    Trasporti, ASSOTIR: “L’aumento dei pedaggi autostradali è l’ennesima stangata per il settore”

    (Teleborsa) – “L’aumento dei pedaggi su una parte consistente della rete autostradale si traduce in una vera e propria stangata per l’autotrasporto. Le tratte interessate ospitano infatti quasi la metà del traffico pesante, e inoltre l’aumento dei pedaggi aggrava ancora di più lo stato di sofferenza del settore, già travolto dall’inasprimento generalizzato dei costi”. Lo sottolinea ASSOTIR, stigmatizzando il comportamento delle Istituzioni.”Riscontriamo una contraddizione forte tra le dichiarazioni e gli atti – commenta il segretario generale Claudio Donati –. Anche se le Istituzioni professano la massima vicinanza al settore, adottano poi provvedimenti simili, dimostrando di non preoccuparsi affatto delle difficoltà che gli addetti e le aziende devono fronteggiare. La comunicazione opaca del Ministero dei Trasporti sembra un’ulteriore dimostrazione di questo atteggiamento”.Il MIT infatti il 31dicembre scorso ha emesso un comunicato dal titolo “Autostrade, nuovo anno senza aumenti: tariffe congelate per 22 concessionari”. Nel testo tuttavia – sottolinea ASSOTIR – si specificava che su una parte significativa della rete (2.800 chilometri sui 7mila totali) dal primo gennaio 20205 veniva autorizzato un aumento dell’1,8%, che oltretutto segue i due aumenti già attuati nel corso dell’anno appena concluso.”Al di là del fatto che un simile modo di comunicare non sembra in linea con il requisito di trasparenza che si deve pretendere dalle istituzioni – prosegue Donati – dobbiamo sottolineare che questi aumenti colpiscono sì tutti gli utenti, ma per le imprese di trasporto rappresentano un aggravio su una voce di costo aziendale fondamentale. Anche perché sulle tratte autostradali interessate circola quasi la metà del traffico pesante”.”Dopo qualche anno di tregua – aggiunge il presidente nazionale di ASSOTIR, Anna Vita Manigrasso – siamo, dunque, tornati all’antica prassi che prevede che Capodanno coincida con un aumento dei pedaggi. Aggravio che contribuisce a peggiorare la situazione di sofferenza causata dall’ondata di aumenti generalizzati dei costi (dai noli marittimi, ai veicoli, ai tassi d’interesse bancari, al personale, etc.) da cui le imprese si vedono travolte, praticamente senza particolari armi di difesa”. LEGGI TUTTO

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    Italia all’Assemblea IRENA 2025: impegno per la transizione energetica globale

    (Teleborsa) – L’Italia parteciperà alla 15esima sessione dell’assemblea dell’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili (Irena), che si terrà il 12 gennaio 2025 ad Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti. A rappresentare il Paese sarà il viceministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Vannia Gava. “Il tema centrale del summit sarà ‘Accelerare la transizione verso le energie rinnovabili – La via da seguire (Sicurezza energetica, sviluppo socioeconomico e opzioni di finanziamento)’: un’occasione per valutare i progressi compiuti nella transizione energetica globale e per discutere le politiche e le tecnologie innovative necessarie a sostenere e promuovere la diffusione delle energie rinnovabili. Le discussioni si concentreranno anche sul rafforzamento della cooperazione internazionale e sull’esplorazione di meccanismi di finanziamento per progetti di energia sostenibile”. L’Assemblea, che riunisce leader mondiali, ministri e decisori di tutto il mondo, sarà anche un momento per delineare una strategia comune per il futuro. L’Italia, “attraverso la partecipazione del viceministro Vannia Gava, ribadisce il proprio impegno a favore di una transizione energetica equa e sostenibile, sottolineando il valore della cooperazione internazionale per affrontare le sfide energetiche e climatiche globali”.(Foto: stockwerkfotodesign | 123RF) LEGGI TUTTO

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    Wall Street in calo. Lavoro USA meglio di stime

    (Teleborsa) – Si muove in frazionale ribasso Wall Street, dopo la pausa della vigilia, in memoria dell’ex presidente Jimmy Carter. Il dato sul mercato del lavoro ha evidenziato un rapporto sull’occupazione, di dicembre, superiore alle aspettative: nel periodo, sono stati creati 256.000 posti di lavoro rispetto al mese precedente, mentre gli analisti attendevano un aumento di 155.000 posti. Il tasso di disoccupazione è sceso al 4,1% dal precedente 4,2%. Il Job Report conferma la resilienza del mercato del lavoro americano e rafforza le ipotesi di un allentamento dei tagli al costo del denaro da parte della Federal Reserve.Tra gli indici statunitensi, il Dow Jones che sta lasciando sul parterre lo 0,61%; sulla stessa linea, perde terreno l’S&P-500, che retrocede a 5.874 punti, ritracciando dello 0,74%. In ribasso il Nasdaq 100 (-0,91%); sulla stessa linea, in rosso l’S&P 100 (-0,81%). LEGGI TUTTO

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    Carburanti, Unimpresa: “Pmi e famiglie pagano il 20% in più rispetto al 2021”

    (Teleborsa) – Costi energetici alle stelle per Pmi e famiglie. Si registra infatti un significativo aumento delle spese per carburanti tra gennaio 2021 e dicembre 2024, con un impatto maggiore sulle piccole e medie imprese rispetto ai cittadini. Un aumento che potrebbe proseguire anche nel 2025 e trascinarsi oltre se le tensioni internazionali non ridurranno le incertezze e non graveranno ancora sui livelli dei prezzi. È quanto emerge da un report del centro studi di Unimpresa. Per le Pmi, il costo annuo della benzina è passato da 4.375,20 euro del 2021 a 5.281,20 euro nel 2024, registrando un incremento di 906 euro, pari al 20,7%. Simile la dinamica per il gasolio auto, che è salito da 6.662,50 euro a 8.292,50 euro, con una crescita di 1.630 euro (+24,5%). Anche il gpl ha segnato un incremento, passando da 1.261,00 euro a 1.475,40 euro (+17%), mentre il gasolio per riscaldamento ha subito un’impennata del 23%, con costi aumentati da 11.573 euro a 14.230 euro. Per le famiglie, l’andamento è analogo, ma con incrementi più contenuti. La spesa per la benzina è passata da 1.750,08 euro a 2.112,48 euro (+20,7%), mentre il gasolio auto è aumentato da 1.332,50 euro a 1.658,50 euro (+24,5%). Il costo del gpl ha visto un rialzo più moderato, da 315,25 euro a 368,85 euro (+17%), mentre il gasolio per riscaldamento ha registrato un incremento del 23%, passando da 925,84 euro a 1.138,40 euro. Secondo Unimpresa l’andamento dei costi dei carburanti per famiglie e piccole medie imprese nel 2024 mostra variazioni interessanti tra i valori medi annui e quelli di fine anno. Per quanto riguarda la benzina, il costo medio annuo per le famiglie è stato di 2.185,65 euro, mentre a fine 2024 è sceso a 2.112,48 euro, con una variazione in riduzione di 73,17 euro, pari al 3,46%. Anche per le Pmi il costo medio annuo è stato più alto, pari a 5.464,13 euro, rispetto ai 5.281,20 euro di fine anno, con una variazione di 182,93 euro, sempre del 3,46%. Il gasolio auto segue una tendenza analoga, con un costo medio per le famiglie pari a 1.718,13 euro rispetto ai 1.658,50 euro di fine anno, con una diminuzione di 59,63 euro, corrispondente al 3,60%. Per le Pmi il costo medio annuo si attesta a 8.590,67 euro, mentre il valore di fine anno è sceso a 8.292,50 euro, con una differenza di 298,17 euro, anch’essa pari al 3,60%. Per il gpl, si registra un lieve incremento a fine anno, con un costo per le famiglie di 368,85 euro contro i 361,91 euro del valore medio annuo, una variazione in aumento di 6,94 euro, equivalente a -1,88%. Anche per le pmi, il costo di fine anno è stato leggermente superiore, attestandosi a 1.475,40 euro rispetto al costo medio annuo di 1.447,65 euro, con una differenza di 27,75 euro, pari a -1,88%. Il gasolio per riscaldamento mostra un andamento diverso, con un costo medio annuo per le famiglie di 1.182,47 euro, mentre a fine anno il valore è sceso a 1.138,40 euro, con una variazione di 44,07 euro, pari al 3,87%. Per le pmi, il costo medio annuo è stato di 14.780,83 euro rispetto ai 14.230 euro di fine anno, con una diminuzione di 550,83 euro, corrispondente a una variazione del 3,87%. Tali dati evidenziano una generale tendenza alla riduzione dei costi nel corso dell’anno per la maggior parte dei carburanti, con variazioni contenute, ma significative sia per famiglie che per le pmi. Con i prezzi di quattro anni fa, quelli di gennaio 2021, per le famiglie il consumo di benzina comportava una spesa di 1.750,08 euro, mentre il gasolio auto valeva un costo di 1.332,50 euro. Il gpl, utilizzato prevalentemente per il riscaldamento o per veicoli specifici, si attestava a 315,25 euro, e il gasolio per riscaldamento a 925,84 euro. Per le pmi, il costo della benzina era pari a un esborso di 4.375,20 euro, mentre il gasolio auto, spesso impiegato per flotte aziendali o veicoli commerciali, generava una spesa di 6.662,50 euro. La spesa media per gpl era pari a 1.261,00 euro annui, mentre il gasolio per riscaldamento, utilizzato per riscaldare locali aziendali, pesava sui bilanci delle pmi per 11.573,00 euro. (Foto: David ROUMANET / Pixabay) LEGGI TUTTO

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    Hera Partecipazioni One conclude l’acquisizione di due crediti NPL da Banca Sparkasse

    (Teleborsa) – Héra Partecipazioni One – società specializzata nella valorizzazione di asset immobiliari a garanzia di crediti ipotecari non performing (UtP/NPL) – ha completato l’acquisizione di due crediti NPL da BancaSparkasse, Cassa di Risparmio di Bolzano. I crediti sono classificati come single name e sono assistiti da doppia garanzia ipotecaria. La prima garanzia è un impianto fotovoltaico situato a Porto Marghera (Mestre), mentre la seconda fa riferimento al trophy asset “Palazzo Lenner”, storica palazzina cielo-terra nel comune di Rovereto. L’acquisto è stato effettuato tramite la creazione di un nuovo comparto in un veicolo di cartolarizzazione già esistente, attraverso il quale Héra aveva già effettuato precedenti acquisizioni.La creazione del nuovo comparto permetterà a Héra di effettuare nuove acquisizioni nel 2025, come previsto nel suo piano di sviluppo.”Siamo entusiasti di annunciare la conclusione dell’acquisizione di questi due importanti crediti NPL da Banca Sparkasse, che rappresentano un ulteriore passo avanti nella nostra strategia di crescita e consolidamento nel mercato dei non-performing exposures”, il commento di Paolo Zago, General Manager di Héra Partecipazioni One. “Questa operazione dimostra la nostra capacità di individuare e valorizzare asset complessi con un elevato potenziale di recupero. La creazione di un nuovo comparto nel veicolo di cartolarizzazione ci permetterà di proseguire con nuove acquisizioni strategiche previste per il 2025. Il nostro impegno nel settore dei crediti deteriorati si rafforza ulteriormente, confermando la nostra visione di lungo termine e la determinazione nel generare valore per tutti i nostri stakeholders, con un approccio che punta alla sostenibilità e alla rivitalizzazione del territorio”, ha aggiunto Zago. LEGGI TUTTO