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    ESPE, Integrae SIM incrementa target price e conferma Buy

    (Teleborsa) – Integrae SIM ha incrementato a 5,15 euro per azione (da 4,40 euro) il prezzo obiettivo su ESPE, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nel settore delle energie rinnovabili, confermando il giudizio sul titolo a “Buy” visto l’upside potenziale del 65%.Gli analisti scrivono che nel 2024 ESPE ha presentato il primo bilancio consolidato della storia recente, ampliando il perimetro di consolidamento a solo un anno dalla quotazione e riflettendo un’espansione strutturale guidata da operazioni di integrazione verticale e crescita per linee esterne. Il valore della produzione raggiunge 66 milioni di euro con un EBITDA di 8,6 milioni di euro (13,1%) e un Net Income pari a 3,4 milioni di euro, che permette al CdA di approvare la distribuzione di un dividendo di 0,15 euro per azione, con un dividend yield del 4,8% e payout al 36,3%. Peggiora leggermente la NFP per effetto del capitale circolante e degli investimenti effettuati, ma al contempo il backlog supera i 100 milioni di euro, garantendo visibilità sui risultati fino a metà 2026. I prossimi mesi si concentreranno sull’integrazione delle nuove partecipazioni in Permatech (sviluppo FTV), Rigoni Lab (ingegneria), Reflow (O&M) e Soland (EPC), oltre alla realizzazione dei progetti in corso, per rafforzare la presenza nel settore energetico.Alla luce dei risultati pubblicati nella relazione annuale, gli analisti hanno aggiustato leggermente le stime per i prossimi anni, allungando l’orizzonte temporale al 2027. In particolare, si aspettano un valore della produzione 2025 pari a 70,10 milioni di euro, con EBITDA di 9,10 milioni di euro, confermando la marginalità 2024 del 13,0%. Per gli anni successivi, si aspettano un aumento dei volumi e valore della produzione in crescita fino a 102,20 milioni di euro nel FY27 (CAGR 2024-2027: 15,7%) ed EBITDA di 12,50 milioni di euro, corrispondente ad una marginalità del 13,2%.(Foto: Carrie Allen www.carrieallen.com on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Solid World, Integrae SIM taglia target price e conferma Buy

    (Teleborsa) – Integrae SIM ha abbassato a 3,00 euro per azione (da 5,40 euro) il prezzo obiettivo su Solid World Group, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nel settore delle tecnologie digitali, della stampa 3D e dell’additive manufacturing, confermando il giudizio sul titolo a “Buy” visto l’upside potenziale del 148%.Gli analisti scrivono che il 2024 di Solid World si è chiuso all’insegna della rifocalizzazione strategica, che ha visto in primis la progressiva uscita dal comparto solare (SolidFactory) per concentrare le risorse sui settori industriale e biomedicale, ritenuti più sinergici, scalabili e ad alta marginalità. Il Gruppo sta espandendo ora gli interessi nel settore difesa e aerospazio, grazie all’acquisizione di DuePiGreco e all’avvio della produzione di componenti 3D per applicazioni militari e istituzionali. La razionalizzazione del perimetro porta un netto miglioramento della marginalità operativa (EBITDA a 6,46 milioni di euro vs 3,40 milioni di euro nel 2023) pur con ricavi leggermente in calo. Prosegue la transizione del modello Software da licenze perpetue a SaaS, rafforzando la qualità e la ricorrenza dei ricavi, mentre il prodotto Electrospider si afferma a livello globale, con ordini attivi in centri clinici e accademici in Europa, USA e Medio Oriente.Alla luce dei risultati pubblicati nella relazione annuale, gli analisti hanno modificato le stime sia per l’anno in corso che per i prossimi anni, allungando l’orizzonte temporale al 2027. In particolare, stimano un valore della produzione FY25 in crescita a 70,00 milioni di euro e un EBITDA pari a 4,75 milioni di euro, corrispondente a una marginalità del 10,1%. Per gli anni successivi, si aspettano che il valore della produzione possa aumentare fino a 90,00 milioni di euro (CAGR FY24-FY27: 10,8%) nel FY27, con EBITDA pari a 7,00 milioni di euro e una marginalità del 8,1%, in crescita rispetto ai 6,46 milioni di euro del FY24. LEGGI TUTTO

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    Sport, al via Indice di trasparenza

    (Teleborsa) – Durante un evento a Bruxelles la Sport Integrity Global Alliance (SIGA) – coalizione indipendente e neutrale composta da oltre 70 membri internazionali appartenenti a diversi settori – attraverso SIGA EUROPE e un consorzio di partner istituzionali, ha lanciato ufficialmente lo Sport Transparency Index (Sport T Index) Cofinanziato dall’Unione Europea attraverso il programma Erasmus+, lo Sport T Index è il primo strumento di benchmarking indipendente e basato su prove concrete per valutare la trasparenza e la buona governance nell’ecosistema sportivo europeo.Sviluppato da SIGA Europe, in collaborazione con EPSI , Institute for Sport Governance , Universidad de Castilla-La Mancha , ICSS Europe , Brussels School of Governance , FEDAS , European Multisport Club Association , International Olympic Truce Centre e la FederazionePortoghese di Nuoto , lo Sport Transparency Index mira a promuovere una cultura di responsabilità e integrità. Valuta le informazioni rese disponibili da club, leghe, federazioni nazionali e organi di governo internazionali sulla base di 15 indicatori di trasparenza universali cheabbracciano tre ambiti principali: organizzativo, operativo e finanziario. Tutte le valutazioni si basano esclusivamente su informazioni disponibili al pubblico sui siti web ufficiali degli stakeholder.L’evento di lancio ha riunito leader istituzionali, politici, accademici e dirigenti sportivi provenienti da tutta Europa. I discorsi di apertura sono stati tenuti da Emanuel Macedo de Medeiros, CEO globale di SIGA; Sven Van Kerckhoven, Vice Preside della Brussels School of Governance; Yves Le Lostecque, ex Capo dell'Unità Sport della Commissione Europea; e Mohammed Hanzab, Presidente dell’ICSS e Vice Presidente del Consiglio di SIGA. Insieme, hanno sottolineato l’urgente necessità di trasparenza, controllo e riforma nello sport. LEGGI TUTTO

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    GDF, crediti fiscali fittizi per Bonus facciate e autoriciclaggio: sequestro da 9 milioni di euro

    (Teleborsa) – Al termine di un’indagine diretta dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Pistoia, i finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Trieste stanno dando esecuzione a un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca, anche per equivalente, nei confronti di due responsabili, residenti nelle province di Pistoia e Massa Carrara, per un importo complessivo di circa 9 milioni di euro, relativi a fittizi crediti di imposta per “bonus facciate”, e al loro, successivo, auto-riciclaggio.I provvedimenti costituiscono l’epilogo di complesse investigazioni, avviate a partire dal 2022, che hanno riguardato inizialmente una società avente sede nel territorio triestino, partendo dalla quale e risalendo la filiera della cessione dei crediti d’imposta fittizi, si è pervenuti a una persona giuridica, con sede nel pistoiese, implicata nell’odierna vicenda. Quest’ultima, nella veste di “general contractor”, ovvero di un soggetto giuridico a cui il committente appalta la realizzazione di un’opera, ha indebitamente ottenuto il riconoscimento di ingenti crediti di imposta da “bonus facciate”, mediante fittizie comunicazioni all’Agenzia delle Entrate.Le indagini hanno consentito di disvelare la simulazione del possesso dei requisiti per accedere all’agevolazione fiscale (ovvero l’esecuzione fittizia del pagamento del 10% dell’opera) nonché una sovrafatturazione abnorme degli interventi edìli concretamente eseguiti, in molti casi, addirittura totalmente inesistenti. In alcune circostanze, infatti, i proprietari degli immobili, le cui facciate sarebbero state, asseritamente, oggetto di ristrutturazione, hanno dichiarato di non aver mai sostenuto alcun lavoro edilizio sulle proprie abitazioni. I crediti di imposta sono stati poi “monetizzati”, mediante la cessione a diversi istituti di credito e ad aziende private. A conclusione degli approfondimenti svolti, è emerso che i responsabili hanno reinvestito le provviste illecite, dissimulandone la provenienza delittuosa, in beni o attività lucrative, quali lingotti d’oro, polizze vita, orologi di pregio, nonché in uno stabilimento balneare, con annesso ristorante, ubicato nella località della Versilia. LEGGI TUTTO

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    Svizzera, nascite in calo per il terzo anno consecutivo nel 2024

    (Teleborsa) – In Svizzera il 2024 è stato caratterizzato da un calo dei nati vivi per il terzo anno consecutivo. Anche il numero di matrimoni è diminuito, ma in questo caso per il secondo anno consecutivo. Il numero di decessi è rimasto complessivamente stabile, sebbene le tendenze varino a seconda del sesso e della fascia di età. Dal canto suo, invece, il numero di divorzi è aumentato. Sono alcuni dei risultati annuali definitivi relativi al 2024 della statistica del movimento naturale della popolazione realizzata dall’Ufficio federale di statistica (UST).I risultati definitivi confermano le tendenze osservate al momento della pubblicazione dei dati provvisori nell’aprile 2025. In termini di nascite, i Paesi vicini (Francia, Italia, Austria e Germania) mostrano andamenti simili.Nel 2024 la Svizzera ha registrato 78.300 nati vivi, ovvero 1800 (2,2%) in meno rispetto al 2023. Tale calo è inferiore a quelli osservati nel 2022 (-8,1%) e nel 2023 (-2,8%). Sempre nel 2024 il numero medio di figli per donna si attestava provvisoriamente a 1,29, un dato in costante diminuzione dal 2021.Nel 2024 in Svizzera sono decedute 71.900 persone, ovvero circa cento persone (0,2%) in più rispetto al 2023. Tra il 2023 e il 2024 il numero di decessi di uomini è leggermente aumentato (+0,3%), mentre quello di donne è rimasto stabile (0,0%).Nel 2024 in Svizzera sono state celebrate 36.800 unioni, ovvero 1000 (2,6%) in meno rispetto al 2023, segnando il secondo anno consecutivo di calo. Ad eccezione degli anni 2020 e 2021, caratterizzati da restrizioni dovute alla pandemia, il numero di matrimoni non era così basso dal 1981 (35.800). Nel 2024 i matrimoni tra persone di sesso diverso sono stati 35.600 (-1,1%). Questi rappresentavano il 97% del numero totale di matrimoni.(Foto: Marco Pregnolato su Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Lagfin, rumors: vicina all’acquisizione del 20% di Bluegem Capital Partners

    (Teleborsa) – L’azionista di controllo di Campari è prossimo all’acquisizione di una significativa quota di minoranza nella società di private equity Bluegem Capital Partners, specializzata nel settore consumer. Lo scrive Bloomberg, citando fonti vicine alla questione.Lagfin, con sede in Lussemburgo e che gestisce gli investimenti della famiglia Garavoglia, sta finalizzando i termini di un accordo per acquisire una partecipazione di circa il 20% in Bluegem, secondo quanto riportato dalle fonti. Lagfin è inoltre in trattative per impegnarsi a ricoprire il ruolo di investitore di riferimento nel futuro fondo di Bluegem.Bluegem è una società europea specializzata in private equity che investe in aziende di beni di consumo di base lungo tutta la catena del valore (B2B, B2B2C e B2C). Si concentra su aziende con caratteristiche quali prodotti di consumo; prodotti a basso costo ma premium; articoli non commodity; con modelli di acquisto ripetuti in sei segmenti distinti: Bellezza e cura della persona, Cura della casa, Cura del bambino, Cura degli animali domestici, Cibo e bevande e Salute e benessere.(Foto: © Campari) LEGGI TUTTO

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    GDF, scoperto giro di fatture false da oltre 26 milioni a Treviso. Irregolarità in appalti pubblici

    (Teleborsa) – La Guardia di Finanza di Treviso ha scoperto la presenza – nel territorio della Castellana – di 4 società “cartiere”, prive di sedi operative, beni strumentali e dipendenti, totalmente inadempienti rispetto agli obblighi tributari ed attive solamente per “vendere” fatture relative a lavorazioni mai realmente svolte.Questi elementi, unitamente all’analisi dei dati rilevati dalle movimentazioni bancarie, hanno permesso di fare piena luce su un più ampio meccanismo che vedeva il coinvolgimento di altre imprese “cartiere” operanti, oltre che nella Marca trevigiana, nelle province di Verona, Vicenza, Ferrara, Padova, Rovigo e Roma. Tale meccanismo, ideato per realizzare frodi fiscali e indebite percezioni di erogazioni pubbliche, consentiva ad altri imprenditori di ottenere illeciti risparmi d’imposta, quantificati in oltre 26 milioni di euro.Le fatture false avevano ad oggetto la fittizia effettuazione di prestazioni edili e la vendita di materiale di vario genere a beneficio di 24 società operanti in primo luogo nel Nord Est (e, nello specifico, oltre che nel trevigiano, nelle province di Vicenza, Verona, Padova, Mantova, Reggio Emilia, Rovigo, Parma e Modena), ma anche nel resto della penisola (nelle province di Teramo, Macerata, Napoli e Barletta-Andria-Trani). La “compravendita” delle fatture serviva anche a drenare liquidità dai conti bancari delle aziende che acquistavano i documenti fiscali mediante il trasferimento di denaro all’estero o agli altri attori della frode.Quantificati in oltre 1 milione di euro i proventi illeciti relativi all’emissione delle predette fatture, è stata richiesta e ottenuta dall’Agenzia delle Entrate la chiusura delle partite IVA coinvolte nel disegno criminoso, al fine di impedire l’emissione di ulteriori fatture false, mentre è stata sospesa, nei confronti di una delle ditte coinvolte, la garanzia pubblica per il rilascio di un finanziamento bancario per un importo di circa 70.000 euro, concessa in ragione del volume d’affari fittizio connesso alle fatture false.Nel prosieguo delle attività di indagine, l’attenzione dei finanzieri della Compagnia di Castelfranco Veneto si è poi spostata sugli utilizzatori delle fatture false, individuando, nella Marca trevigiana due società operanti nel settore dell’edilizia, destinatarie di fatture a fronte di operazioni inesistenti per circa 1 milione di euro, una delle quali vincitrice di gare di appalto con Pubbliche Amministrazioni del Veneto e della Lombardia del valore di oltre 2.600.000 euro. Questa società è stata segnalata all’ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione) che ora potrà escluderla dalla partecipazione a gare pubbliche per un periodo, massimo, di due anni.All’esito delle attività, sono stati complessivamente denunciati 6 soggetti per reati tributari legati all’utilizzo e all’emissione di fatture false, mentre uno degli stessi è stato anche deferito all’Autorità Giudiziaria in ragione dell’indebito accesso a erogazioni pubbliche rappresentate dalla garanzia pubblica di finanziamenti bancari. LEGGI TUTTO

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    Mare Group supera la soglia del 5% del capitale di ELES

    (Teleborsa) – Mare Engineering Group, azienda di ingegneria digitale quotata su Euronext Growth Milan, ha superato la soglia del 5% del capitale sociale di ELES, società quotata su Euronext Growth Milan e fornitore di soluzioni per il test dei dispositivi a semiconduttore, raggiungendo una partecipazione pari a 971.000 azioni, corrispondente al 5,50% del capitale sociale e al 5,16% dei diritti di voto. La comunicato è arrivata nel contesto dell’offerta pubblica sulle azioni ordinarie e a voto plurimo annunciata il 10 giugno.”Siamo sorpresi dalla rapidità con cui è stato possibile raggiungere il 5% del capitale in pochi giorni – ha commentato il CEO Antonio Maria Zinno – Questo risultato dimostra la disponibilità del mercato ad accogliere nuove prospettive e conferma che esiste una domanda reale di cambiamento e di una nuova progettualità industriale, più ampia e sinergica”.Come già comunicato, il prezzo limite d’acquisto resta fissato a 2,25 euro per azione. Trattandosi di un’offerta pubblica parziale, nel caso in cui le adesioni dovessero eccedere il quantitativo oggetto dell’offerta, sarà applicato un meccanismo di riparto, con l’acquisto delle azioni in proporzione alle richieste. L’apertura ufficiale del periodo di adesione è prevista indicativamente tra settembre e ottobre 2025. LEGGI TUTTO