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    Piaggio, ok CdA a piano acquisto per massimo 21 milioni azioni proprie

    (Teleborsa) – Il CdA di Piaggio, riunitosi al termine dell’odierna Assemblea ordinaria degli Azionisti della Società che ha deliberato, tra l’altro, su una nuova autorizzazione all’acquisto e alla disposizione di azioni proprie, “ha deliberato di dare avvio a un programma di acquisto e disposizione di azioni proprie a valere sull’Autorizzazione 2025”.L’acquisto, spiega una nota, potrà riguardare un massimo di 21 milioni di azioni ordinarie Piaggio prive di valore nominale espresso, per un controvalore massimo stabilito in 41,5 milioni di euro, tenuto conto della media del prezzo delle azioni registrato negli ultimi 30 giorni di mercato aperto. Il Programma 2025 potrà essere realizzato, anche in più tranches, entro il 14 ottobre 2026. Le operazioni di acquisto saranno effettuate per il tramite di Banca Akros quale intermediario indipendente incaricato per l’esecuzione del programma. Alla data odierna, la Società detiene 1.969.161 azioni proprie in portafoglio. LEGGI TUTTO

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    USA, frenano a marzo i prezzi import-export

    (Teleborsa) – Risultano in calo i prezzi import-export statunitensi a marzo.Secondo quanto rilevato dal Bureau of Labour Statistics americano, i prezzi import hanno segnato una variazione negativa pari a -0,1% su mese, rispetto ad un consensus che indicava +0,1% e dopo il +0,2% di febbraio. Su base annua, i prezzi import registrano una variazione pari a +0,9%. I prezzi export hanno riportato una variazione nulla rispetto al +0,5% del mese precedente e contro il +0,1% del consensus.Su anno il dato evidenzia un incremento del 2,4%. LEGGI TUTTO

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    Terzo Settore, Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e Banco BPM siglano accordo per servizi bancari a condizioni agevolate

    (Teleborsa) – La Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e Banco BPM hanno sottoscritto un accordo finalizzato a sostenere in modo concreto enti, associazioni del Terzo Settore ed enti religiosi, attraverso l’accesso a prodotti e servizi bancari a condizioni particolarmente vantaggiose.L’accordo – valido fino al 31 dicembre 2026 – prevede una serie di agevolazioni specifiche per gli enti già assegnatari di erogazioni da parte della Fondazione. Si tratta di linee di credito e finanziamenti fino a 5 o 10 anni sempre assistiti da garanzia.”Siamo orgogliosi di contribuire, attraverso questa intesa, alla promozione e al sostegno delle realtà che operano con dedizione e competenza nel territorio, spesso in ambiti cruciali come l’assistenza, la cultura e la coesione sociale” – ha dichiarato Marco Giorgio Valori, Responsabile della Direzione Territoriale Tirrenica di Banco BPM –. Questa collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca ci consente di mettere a disposizione delle organizzazioni beneficiarie strumenti concreti per la loro crescita e per la realizzazione dei loro progetti, in linea con la nostra missione di banca attenta alle esigenze del territorio”.”Si tratta di un accordo fortemente cercato – ha commentato Marcello Bertocchini, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca – con l’intento di garantire un’ulteriore opportunità a tutte quelle realtà del territorio che hanno trovato nella Fondazione il sostegno necessario alla realizzazione dei propri progetti. Un tassello in più che, non lo nascondo, mi fa particolarmente piacere poter inserire grazie alla disponibilità di Banco BPM, il Gruppo bancario nel quale è confluita la Cassa di Risparmio di Lucca, la banca dalla quale ha avuto origine la nostra storia”. LEGGI TUTTO

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    USA, recupera ad aprile l’Empire State index

    (Teleborsa) – Migliora, pur mantenendosi in territorio negativo, l’indice manifatturiero Empire State di New York. L’indicatore, nel mese di aprile, si è portato a -8,10 punti dai -20 punti di marzo. Il dato è migliore delle stime degli analisti che erano per una risalita fino a -12,8 punti. L’indice misura le condizioni del settore manifatturiero nel distretto di New York.Si ricorda che un livello del dato superiore/inferiore allo 0 indica che la maggior parte delle compagnie riportano miglioramenti/peggioramenti delle condizioni. LEGGI TUTTO

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    Transizione demografica, Bankitalia: “Da calo popolazione in età lavoro PIL -0,9% anno”

    (Teleborsa) – La demografia del Paese si sta evolvendo con dinamiche che implicano rischi che si possono generare per l’economia e la società. “Il tratto più preoccupante nei prossimi anni è il forte ridimensionamento della popolazione in età da lavoro. Se non vi saranno cambiamenti significativi, questo ridimensionamento è destinato a riflettersi in una diminuzione del prodotto del Paese, rendendo più difficile mantenere il tenore di vita sin qui acquisito”. È quanto ha affermato Andrea Brandolini, vicecapo Dipartimento Economia e Statistica della Banca d’Italia, nella relazione presentata in audizione davanti alla Commissione parlamentare di inchiesta sugli effetti economici e sociali derivanti dalla transizione demografica, alla Camera dei Deputati. “Molti andamenti demografici non possono più essere modificati in modo sostanziale, ma ciò non significa che traccino un destino inevitabile per l’economia. Le considerazioni precedenti suggeriscono che la riduzione della disponibilità di lavoro implicita nei trend demografici può essere contrastata in vari modi – ha proseguito Brandolini – : aumentando la partecipazione al mercato del lavoro, soprattutto di donne e giovani, ancora molto bassa nel confronto internazionale; garantendo flussi migratori regolari e assicurando nel contempo che gli stranieri che sono e che arriveranno nel Paese possano integrarsi pienamente; facilitando la partecipazione al lavoro anche in età piu’ avanzate, grazie alle migliori condizioni di salute; sfruttando le possibilità di crescita della produttività che offrono le nuove tecnologie”. “Politiche volte a conciliare lavoro e genitorialità, centrate più sull’offerta di servizi che sui trasferimenti monetari, possono aiutare ad avvicinare la fecondità a quella desiderata dalla maggior parte delle coppie. Al contempo – ha detto – l’invecchiamento della popolazione crea nuove esigenze di cura e assistenza e richiede un ripensamento della spesa pubblica rivolta agli anziani non autosufficienti. Pur mantenendo una politica di bilancio prudente, le politiche pubbliche possono svolgere un ruolo fondamentale. Non e’ mio compito proporre misure specifiche, al di là delle considerazioni generali sviluppate in precedenza, ma è importante che gli interventi nei vari campi siano tra loro coordinati, coerenti e stabili nel tempo”. “L’invecchiamento della popolazione è un processo globale e più veloce di quanto non ci si aspettasse solamente dieci anni fa. È il riflesso sia di un significativo miglioramento nello stato di salute della popolazione sia di una diminuzione della fecondità più rapida del previsto anche in alcune economie dell’Asia, in primis la Cina, e dell’America Latina – ha affermato Brandolini –. Nello scenario mediano delle ultime proiezioni demografiche delle Nazioni Unite, la popolazione mondiale dovrebbe raggiungere un picco di poco superiore ai 10 miliardi di persone intorno alla metà degli anni ottanta di questo secolo per poi diminuire lentamente; da quel periodo in avanti, la speranza di vita alla nascita oltrepasserà gli 80 anni e le persone di 65 e più anni saranno più numerose di quelle con meno di 18 anni”. “Nei prossimi venticinque anni, se i tassi di occupazione, gli orari di lavoro e la produttività oraria rimanessero immutati sui livelli attuali, il calo della popolazione in età da lavoro implicherebbe una diminuzione dell’input di lavoro e quindi del PIL dello 0,9 per cento all’anno – ha detto il vicecapo del Dipartimento Economia e Statistica della Banca d’Italia –. La riduzione del PIL pro capite sarebbe più contenuta, lo 0,6 per cento annuo, per effetto della parallela flessione della popolazione complessiva”.Nei prossimi anni il Servizio Sanitario Nazionale (Ssn) – evidenzia Brandolini nella relazione – dovrà far fronte alla fuoriuscita per pensionamento di una quota rilevante del personale, allo stesso tempo in cui l’invecchiamento della popolazione genererà una domanda crescente per i suoi servizi. Nel prossimo decennio il turnover del personale e il potenziamento dell’assistenza territoriale previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) genereranno un fabbisogno di medici, compresi i medici di base e i pediatri, pari al 30 per cento dell’attuale organico e di infermieri pari al 14 per cento. Queste dinamiche sono ancora più pronunciate nel Mezzogiorno. Entrando nel dettaglio – ha riferito Brandolini – “si stima che nei prossimi dieci anni si pensioneranno più di 27mila medici, oltre 24mila infermieri e altrettanti addetti del ruolo tecnico e 28mila fra medici e pediatri di base. La piena attuazione delle misure del PNRR potrebbe richiedere almeno 19.600 infermieri e 6.300 operatori socio sanitari, per lo più addizionali rispetto alla dotazione attuale” Per l’assistenza pubblica a lungo termine l’Italia attualmente spende approssimativamente l’1,5 per cento del Pil, un valore più alto di quello della Spagna (0,8 per cento), ma più basso di quello di Germania e Francia (1,9). Secondo le proiezioni di base dell’Ageing Report, nei prossimi decenni queste erogazioni aumenteranno in quasi tutti i paesi dell’area; per l’Italia l’incremento sarà di circa mezzo punto percentuale, al 2,1 per cento del PIL nel 2070″. LEGGI TUTTO

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    Petrolio, l’Opec rivede al ribasso le stime di domanda

    (Teleborsa) – I dazi di Trump cambiano anche lo scenario dei petrolio e costringono l’Opec a rivedere (in peggio) l’outlook sulla domanda per il 2025 e 2026, dopo aver abbassato anche le stime dei due anni precedenti (2023 e 2024) di 100mila barili. Le nuove stime tengono conto non solo dell’impatto delle tariffe annunciate da Trump, ma anche di una crescita economica mondiale che stenta. Fattori da tenere in attenta considerazione, perchè potrebbero ridurre ancora la domanda, con impatti pesanti sui prezzi e sulla stabilità economica mondiale.Le nuove stime sulla domanda La crescita della domanda globale di petrolio per il 2025 è stata rivista al ribasso (-150 mila barili) a 1,3 mb/g, riflettendo i dati pervenuti nel primo trimestre del 2025 ed i dazi statunitensi recentemente annunciati. La domanda di petrolio nei Paesi OCSE nel 2025 è stata rivista al ribasso di circa 60mila barili al giorno ed ora si prevede che crescerà di circa 0,04 mb/g, guidata dalle Americhe e da una ripresa nell’Asia-Pacifico. Nei Paesi non OCSE, la domanda di petrolio è stata rivista al ribasso di circa 90mila barili, e si prevede che crescerà di quasi 1,25 mb/g su base annua, trainata da Cina, India e altri Paesi asiatici, oltre che da Medio Oriente e America Latina. Si prevede che la domanda di petrolio sarà sostenuta dalla forte domanda del trasporto aereo e più in generale dai carburanti per auto, oltre che dalle attività industriali, edilizie e agricole nei Paesi non OCSE. Anche le previsioni di crescita della domanda globale di petrolio nel 2026 sono state riviste al ribasso (-300 mila barili), per tenere conto dell’impatto previsto dei nuovi dazi commerciali annunciati dagli Stati Uniti. Si prevede che la domanda globale di petrolio nel 2026 crescerà solo di 1,3 mb/g su base annua. Per l’OCSE si prevede una crescita di 0,08 mb/g su base annua, mentre per i paesi non OCSE si prevede un aumento di 1,20 mb/g.La crescita stenta Non solo dazi. L’Opec vede nero anche per la crescita dell’economia globale e ritiene che la traiettoria a breve termine sia ora soggetta a maggiore incertezza. Di conseguenza, le previsioni di crescita economica globale sono state leggermente riviste al ribasso al 3% per il 2025 e al 3,1% per il 2026. Le previsioni di crescita economica degli Stati Uniti sono state riviste al ribasso, al 2,1% per il 2025 e al 2,2% per il 2026, del Giappone all’1% ed allo 0,9% rispettivamente, dell’Eurozona allo 0,8% per il 2025 ed all’1,1% per il 2026. Le previsioni di crescita economica della Cina sono state leggermente riviste al ribasso, rispettivamente al 4,6% e al 4,5%, quelle dell’India al 6,3% ed al 6,5%.Produzione attesa in calo Lato produzione, si prevede che l’approvvigionamento da paesi esterni all’Opec+ aumenterà di circa 0,9 mb/g su base annua nel 2025, grazie alla maggiore offerta di Stati Uniti, Canada, Brasile e Argentina. Anche la crescita della produzione per il 2026 è stata leggermente rivista al ribasso, attestandosi a circa 0,9 mb/g, con Stati Uniti, Brasile, Canada e Argentina come maggior contributor. La produzione di petrolio dei paesi partecipanti all’Opec+ è diminuita di 37mila barili al giorno a marzo, attestandosi in media di circa 41,02 mb/g.Gli otto paesi dell’Opec+ – Arabia Saudita, Russia, Iraq, Emirati Arabi Uniti, Kuwait, Kazakistan, Algeria e Oman – hanno deciso la scorsa settimana di procedere con un aumento di produzione di 411 mila barili al giorno a partire dal mese di maggio. La decisione è arrivata alla luce di quelli che vengono definiti “fondamentali di mercato sani” e “prospettive di mercato positive”, in conformità con la decisione già concordata il 5 dicembre 2024 e riconfermata il 3 marzo 2025, di avviare un aggiustamento graduale dei tagli volontari pari a 2,2 milioni di barili al giorno decisi in precedenza. Il petrolio continua a scivolareIl petrolio conferma una performance pesantemente negativa quest’anno. I prezzi sono scivolati a 61,78 dollari al barile per il WTI ed a 65,11 dollari al barile per il Brent dle Mare del Nord. Da inizio anno, il greggio ha perso già il 13% circa ed ha registrato uno strappo al ribasso proprio la scorsa setitmana, dopo il vertice Opec.(Foto: skeeze / Pixabay) LEGGI TUTTO

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    UK, sussidi disoccupazione marzo +18.700 unità

    (Teleborsa) – Aumentano ma meno delle attese nel Regno Unito i disoccupati richiedenti un sussidio (claimant count): a marzo sono risultati in aumento di 18.700 unità, dopo aver riportato una salita di 16.500 unità a febbraio (rivisto da un preliminare di +44.200). Il dato, pubblicato dall’Office for National Statistics (ONS), si confronta con l’aumento di 30.300 unità stimato dal consensus. Stabile il tasso di disoccupazione, che si attesta al 4,4% a febbraio, come il mese precedente e previsto dagli analisti.Nei tre mesi a febbraio, l’occupazione ha fatto segnare un aumento di 206mila unità, dopo l’aumento di 144mila unità del mese precedente.Infine, il tasso di crescita dei salari medi ha mostrato, sempre a febbraio, un incremento del 5,9% escludendo i bonus, rispetto al +5,8% (rivisto da +5,9%) del mese precedente e al +6% indicato dagli analisti, mentre includendo questa componente si registra un +5,6%, inferiore a quanto indicato dal consensus (+5,7%) e dopo il +5,6% del mese precedente (rivisto dal +5,8%).(Foto: © plasticperson / 123RF) LEGGI TUTTO

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    Germania, prezzi ingrosso marzo -0,2% m/m +1,3% a/a

    (Teleborsa) – Migliorano i prezzi all’ingrosso in Germania, che registrano a marzo un calo dello 0,2% su base mensile, dopo il +0,6% del mese precedente. Lo annuncia l’Ufficio Federale di Statistica tedesco (Destatis). Il dato è inferiore alle attese degli analisti (+0,2%).I prezzi all’ingrosso su base annuale salgono dello 1,3% contro il +1,6% registrato a febbraio. LEGGI TUTTO