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    SosTravel.com apre servizio di riconsegna bagagli all’aeroporto Barajas di Madrid

    (Teleborsa) – SosTravel.com, società che opera nel mercato dei servizi di assistenza al viaggiatore e quotata su Euronext Growth Milan, ha detto che, a seguito dei risultati positivi ottenuti in 25 aeroporti del network TraWell, il servizio Lost Luggage Concierge è disponibile anche presso l’Aeroporto Adolfo Suárez Madrid-Barajas a Madrid (Spagna).L’integrazione del servizio in questo hub strategico consolida ulteriormente la presenza internazionale della società e segna un passo rilevante nell’espansione verso i mercati di lingua spagnola e per le rotte transatlantiche.”Il piano di sviluppo della distribuzione del servizio attraverso gli aeroporti in collaborazione con TraWell prosegue e dopo Miami aperto a fine 2024 e quelle di Lima e Toronto, nell’arco delle ultime settimane, annunciamo l’apertura delle vendite all’aeroporto di Madrid – ha detto Massimo Crippa, Chief Operating Officer di SosTravel.com – La strategia del canale prevede l’apertura di ulteriori Hub internazionali confermando l’interesse internazionalmente riconosciuto per il servizio e la sua scalabilità”. LEGGI TUTTO

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    Brunello Cucinelli: AQR incrementa lo short, fermi gli altri tre ribassisti

    (Teleborsa) – Nuovi movimenti nelle posizioni nette corte (PNC) rilevanti su Brunello Cucinelli, casa di moda quotata su Euronext Milan. Secondo l’aggiornamento CONSOB, risultano sopra la soglia dello 0,5% del capitale JP Morgan Asset Management UK Limited (con lo 0,78%), AQR Capital Management (1,22%), Kintbury Capital (0,71%) e Pertento Partners (0,71%).Per AQR Capital Management si tratta di un incremento dall’ultimo aggiornamento (1,22% da 1,12%, datato 6 ottobre), dopo che aveva aumentato già la propria posizione nelle scorse settimane.La percentuale fornita dalla CONSOB è il rapporto percentuale fra il numero di azioni che compongono la PNC e il capitale sociale dell’emittente. Bisogna ricordare che sono oggetto di pubblicazione da parte di CONSOB le posizioni nette corte che: sono di entità pari o superiore allo 0,5% del capitale sociale della società quotata considerata; oppure hanno raggiunto la soglia dello 0,5% e sono state quindi pubblicate, ma successivamente sono diminuite al di sotto della soglia dello 0,5% (queste PNC sono pubblicate un’ultima volta con l’indicazione dell’ultimo valore disponibile sotto lo 0,5%). LEGGI TUTTO

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    BBVA, CEO: adesione Sabadell supererà facilmente il 50%. Improbabile seconda offerta

    (Teleborsa) – Il CEO di BBVA, Onur Genc, ha dichiarato che il periodo di accettazione per l’offerta pubblica di acquisto (OPA) su Banco Sabadell sta procedendo “ben oltre le aspettative”. Genc ha partecipato al 16° Meeting Finanziario organizzato da KPMG e dal quotidiano economico Expansión a Madrid, dove ha sottolineato la risposta positiva degli azionisti, sia istituzionali che retail, che sostengono l’operazione. Ha ribadito la sua convinzione che BBVA supererà agevolmente la soglia di accettazione del 50% grazie all’attrattiva finanziaria e alla logica strategica dell’offerta. Ha inoltre sottolineato che “attendere un’ipotetica seconda offerta non ha senso, poiché sarebbe altamente improbabile e non offrirebbe alcun vantaggio in termini di prezzo, tempistica o tassazione. Gli azionisti che non presenteranno le proprie azioni saranno esclusi e non beneficeranno del prezzo offerto”, ha affermato.Sebbene i dati attualmente disponibili non siano ancora definitivi, il CEO ha affermato che la banca prevede di superare significativamente la soglia del 50% per due motivi principali. In primo luogo, la reazione delle diverse tipologie di investitori. “La stragrande maggioranza, se non tutti gli investitori istituzionali attivi (inclusi anche i cosiddetti arbitraggisti), che rappresentano circa il 30% del capitale azionario di Sabadell, offriranno le proprie azioni basando la loro decisione sui fondamentali”, ha affermato. Un dato chiave per questi investitori è che riceveranno il 41% in più di utili per azione a seguito della fusione, rispetto a Sabadell stessa.Per quanto riguarda gli investitori istituzionali passivi, che rappresentano circa il 20% del capitale azionario di Sabadell, ha osservato che “posseggono azioni Sabadell come parte di un indice, ad esempio l’indice spagnolo Ibex 35. Questi investitori offrono le loro azioni in base al livello di accettazione che si aspettano. Se pensano che raggiungeremo il 60%, partecipano a quella quota. Inoltre, hanno un bias positivo”, ha affermato.Per quanto riguarda gli investitori retail, che rappresentano circa il 40% del capitale sociale, ha dichiarato: “Vedremo come evolverà la situazione nei prossimi giorni, ma abbiamo apportato un miglioramento fondamentale. Anche se la banca depositaria è un’altra banca, come Sabadell, consentiamo agli azionisti al dettaglio di partecipare all’offerta presso le filiali BBVA, indipendentemente dal fatto che siano clienti BBVA o meno, in modo completamente gratuito”. Oltre a questa comodità, e alla decisione presa da David Martínez, membro del Consiglio di Amministrazione e maggiore azionista individuale di Sabadell con circa il 4%, stiamo assistendo a un’accelerazione del numero di azionisti che aderiscono all’offerta. A questo proposito, ha aggiunto: se l’offerta è vantaggiosa per tutti gli investitori istituzionali e per il maggiore azionista individuale di Sabadell, lo è anche per il resto degli azionisti.Genc ha ricordato che BBVA ha la facoltà legale di abbassare la soglia minima di accettazione. “Riteniamo che supereremo la soglia del 50%”, quindi qualsiasi discussione sulla possibilità di abbassare la soglia o di una seconda offerta è uno scenario molto improbabile”, ha osservato. In questo senso, ha spiegato che se BBVA superasse il 50% dei diritti di voto di Sabadell, “non ci sarebbe alcuna seconda offerta pubblica di acquisto e gli azionisti che non hanno aderito all’offerta rimarrebbero esclusi, non beneficiando del prezzo da noi offerto. Ipoteticamente, ciò potrebbe accadere solo se il livello di accettazione fosse compreso tra il 30 e il 50%”.Riguardo al prezzo di un’ipotetica seconda offerta, Genc è stato inequivocabile: “Ciò che sta accadendo sul mercato non è accettabile e ciò che afferma Sabadell non è corretto”. Il prezzo di una seconda offerta pubblica di acquisto – qualora ne venisse lanciata una, il che è altamente improbabile – sarebbe il prezzo più alto pagato da BBVA per le azioni Sabadell negli ultimi 12 mesi. Poiché BBVA non ha acquisito azioni al di fuori dell’offerta attuale, “il prezzo di un’ipotetica seconda offerta sarebbe identico a quello dell’offerta attuale. Non differirebbe in nessuna circostanza”. LEGGI TUTTO

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    BBVA, anche Fitch alza il rating seguendo le recenti promozioni di S&P e Moody’s

    (Teleborsa) – Le tre principali agenzie di rating hanno alzato il rating di BBVA nelle ultime tre settimane. Oggi, Fitch ha alzato di un livello il rating a lungo termine, da “BBB+” ad “A-“, con outlook stabile. Quest’ultima mossa si aggiunge ai recenti upgrade di S&P e Moody’s.L’upgrade di Fitch “riflette una combinazione di una migliore valutazione del contesto operativo spagnolo, che si traduce in profili di rischio e di finanziamento più solidi per il Gruppo, e della solida generazione di utili di BBVA, supportata dalla diversificazione geografica dei ricavi”, ha osservato l’agenzia.I principali fattori che supportano l’upgrade di Fitch includono la resilienza della banca nei diversi cicli economici, il suo modello di filiali decentralizzate, la sua diversificazione geografica, la qualità creditizia del suo modello di retail banking, i suoi utili solidi e in crescita, il suo adeguato livello di capitalizzazione e la sua strategia di finanziamento.Per quanto riguarda la resilienza della banca, Fitch ha sottolineato che “il rating di BBVA riflette la resilienza degli utili in diversi cicli economici e di tassi di interesse”. L’agenzia ha osservato che la stabilità degli utili è supportata da operazioni geograficamente diversificate ed efficienti in termini di costi, con solide reti di vendita al dettaglio e una base di depositi ampia e stabile, completata da un buon accesso al finanziamento all’ingrosso. Fitch ha inoltre elogiato il modello decentralizzato di BBVA, con filiali autosufficienti che finanziano le proprie attività con risorse locali. “BBVA è il secondo gruppo bancario spagnolo e ha costruito solide reti di vendita in Messico, Turchia e diversi paesi sudamericani. Questo supporta la crescita del suo business, la diversificazione degli utili e un solido profilo di finanziamento”, ha affermato Fitch. “La potenziale acquisizione di Banco Sabadell da parte di BBVA rafforzerebbe la sua presenza in Spagna, colmando significativamente il divario con il leader del mercato nazionale”, ha aggiunto.In merito agli utili, Fitch ha sottolineato che “l’utile operativo di BBVA è tra i più solidi tra i suoi competitor” tra il 2021 e il 2024, con Spagna e Messico come principali contributori. In particolare, ha evidenziato la crescita dei volumi di attività, la ridotta sensibilità ai tassi di interesse, gli ampi margini nei mercati emergenti, i maggiori ricavi da commissioni e una buona efficienza dei costi.Fitch prevede che il coefficiente patrimoniale CET1 di BBVA si orienterà gradualmente verso la fascia superiore del suo target range dell’11,5%-12%, supportato da ulteriori distribuzioni di capitale, dalla crescita organica e dal potenziale impatto dell’acquisizione di Banco Sabadell. LEGGI TUTTO

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    Mercati europei in stand-by, corre il lusso su speranze di ripresa

    (Teleborsa) – Seduta poco mossa per i mercati azionari europei, mentre continua la crisi politica in Francia: il presidente Macron ha concesso a Lecornu circa 48 ore per le discussioni finali con i partiti rivali nel tentativo di sbloccare la situazione di stallo politico. Attenzione alle parole di Christine Lagarde, presidente della BCE, che parla anche oggi dopo l’intervento di ieri dai toni piuttosto ottimistici sulla ripresa economica. Sul fronte macroeconomico, il dato sulla bilancia commerciale statunitense di agosto, che stamattina era considerato disponibile in quanto già raccolto a livello preliminare, non è stato invece reso noto a causa dello shutdown.Spiccano oggi i titoli del lusso, con i debutti di nuovi stilisti e la spinta verso l’accessibilità economica che danno agli investitori la speranza che il settore possa riprendersi. A fare da assist oggi è anche una ricerca di Morgan Stanley, che ha scommesso su “un’esplosione di creatività” e rivisto al rialzo le raccomandazioni per Kering e LVMH.Sessione debole per l’Euro / Dollaro USA, che scambia con un calo dello 0,40%. L’Oro mostra un timido guadagno, con un progresso dello 0,22%. Prevale la cautela sul mercato petrolifero, con il petrolio (Light Sweet Crude Oil) che continua la seduta con un leggero calo dello 0,53%.Consolida i livelli della vigilia lo spread, attestandosi a +92 punti base, con il rendimento del BTP decennale che si posiziona al 3,57%.Tra le principali Borse europee nulla di fatto per Francoforte, che passa di mano sulla parità, incolore Londra, che non registra variazioni significative, rispetto alla seduta precedente, e senza slancio Parigi, che negozia con un +0,06%.Sostanzialmente stabile Piazza Affari, che continua la sessione sui livelli della vigilia, con il FTSE MIB che si ferma a 43.072 punti; sulla stessa linea, rimane ai nastri di partenza il FTSE Italia All-Share (Piazza Affari), che si posiziona a 45.714 punti, in prossimità dei livelli precedenti. Consolida i livelli della vigilia il FTSE Italia Mid Cap (-0,09%); in moderato rialzo il FTSE Italia Star (+0,27%).Tra le migliori Blue Chip di Piazza Affari, Moncler avanza del 2,67%. Si muove in territorio positivo Unipol, mostrando un incremento dell’1,90%. Denaro su Azimut, che registra un rialzo dell’1,72%. Bilancio positivo per Brunello Cucinelli, che vanta un progresso dell’1,35%.Le più forti vendite, invece, si manifestano su BPER, che prosegue le contrattazioni a -1,82%. Preda dei venditori Banco BPM, con un decremento dell’1,74%. Si concentrano le vendite su Banca MPS, che soffre un calo dell’1,57%. Vendite su Mediobanca, che registra un ribasso dell’1,55%.Tra i protagonisti del FTSE MidCap, El.En (+1,89%), Ferragamo (+1,73%), Moltiply Group (+1,71%) e Maire (+1,61%).I più forti ribassi, invece, si verificano su D’Amico, che continua la seduta con -3,60%. Seduta negativa per SOL, che mostra una perdita dell’1,68%. Discesa modesta per Ferretti, che cede un piccolo -1,38%. Pensosa Banca Ifis, con un calo frazionale dell’1,32%. LEGGI TUTTO

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    Anima, raccolta gestito (ex ramo I) da 242 milioni di euro a settembre

    (Teleborsa) – Anima, gestore patrimoniale italiano quotato su Euronext Milan, ha registrato una raccolta di risparmio gestito (ex deleghe assicurative ramo I) positiva per 242 milioni di euro a settembre 2025. Le masse in gestione totali ammontano a 208,1 miliardi di euro (209,3 miliardi di euro includendo le masse amministrate). LEGGI TUTTO

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    L’oro sfonda quota 4.000 dollari l’oncia. Goldman Sachs alza stime su afflussi persistenti

    (Teleborsa) – I prezzi dell’oro hanno raggiunto per la prima volta i 4.000 dollari l’oncia, con gli investitori che continuano ad acquistare massicciamente il bene rifugio per eccellenza in una situazione di incertezza geopolitica ed economica. In questa settimana gli investitori si trovano ad affrontare il proseguimento dello shutdown negli Stati Uniti e nuove turbolenze politiche in Francia. Nella seconda settimana di blocco delle attività negli Stati Uniti, l’accesso ai dati economici chiave continua a essere interrotto, lasciando investitori e Federal Reserve all’oscuro dell’evoluzione della situazione. Nonostante l’incertezza, gli operatori si aspettano ancora un taglio dei tassi di un quarto di punto questo mese. Sempre a proposito della banca centrale statunitense, gli osservatori osservano che – nel rally di oltre il 50% quest’anno dell’oro – hanno giocato un ruolo anche gli sconvolgimenti del presidente Donald Trump sul sistema commerciale globale e le minacce all’indipendenza della Federal Reserve.”L’oro è già salito di oltre il 50% da inizio anno, trainato dalle aggressive mosse commerciali e geopolitiche del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che hanno innescato una fuga verso la sicurezza e un allontanamento dal dollaro – dice Warren Patterson, responsabile della strategia sulle materie prime di ING – I forti acquisti delle banche centrali, i continui afflussi di ETF e le aspettative di un ulteriore taglio dei tassi della Fed hanno alimentato il rally”.Intanto, Goldman Sachs ha aumentato la previsione del prezzo dell’oro a dicembre 2026 a 4.900 dollari l’oncia (rispetto ai 4.300 dollari precedenti) perché gli afflussi che hanno guidato il rally del 17% dal 26 agosto – afflussi di ETF occidentali e probabili acquisti da parte delle banche centrali – sono rigidi nel quadro di determinazione dei prezzi, alzando di fatto il punto di partenza della previsione.Nonostante il punto di partenza più elevato, la previsione di aumento del prezzo del 23% entro la fine del 2026 rimane pressoché invariata. Goldman Sachs prevede ancora: acquisti da parte delle banche centrali in media di 80/70 tonnellate nel 2025/2026, poiché è probabile che le banche centrali dei mercati emergenti continuino la diversificazione strutturale delle loro riserve verso l’oro (contribuendo per 19 punti percentuali all’aumento del prezzo del 23% che prevede entro dicembre 2026) a seguito del congelamento delle riserve russe nel 2022. In particolare, lo scenario di base presuppone che l’attuale tendenza all’accumulo di oro nel settore ufficiale continui per altri tre anni; aumento delle partecipazioni in ETF occidentali con il taglio dei tassi della Fed di 100 punti base a metà del 2026 (contribuendo per il 5% entro il 26 dicembre); graduale normalizzazione del posizionamento speculativo (contribuendo per il -1% entro il 26 dicembre). LEGGI TUTTO

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    L’Italia accelera su carte e wallet digitali: entro il 2029 copriranno l’89% delle transazioni retail

    (Teleborsa) – Nel 2024 i ricavi globali del comparto dei pagamenti hanno raggiunto i 1.900 miliardi di dollari dopo una crescita media annua dell’8,8% dal 2019, ma nei prossimi anni l’espansione continuerà ad un tasso più contenuto del 4% annuo entro il 2029. Più che una frenata, si tratta di un’evoluzione verso una fase matura del settore, in cui nuove forze strutturali – dall’AI agentica alle valute digitali, fino ai pagamenti in tempo reale – stanno aprendo la strada a modelli di business innovativi e a nuove opportunità di sviluppo, come rilevato dal 23esimo Global Payments Report di Boston Consulting Group (BCG), intitolato “The Future Is (Anything but) Stable”.L’analisi si basa sul modello proprietario di BCG e sull’osservazione delle dinamiche di mercato in oltre 60 economie, che rappresentano più del 90% del PIL mondiale, e vede l’America Latina guidare la crescita nei prossimi cinque anni, con un tasso previsto del 7,9% annuo, seguita da Medio Oriente e Africa (6,8%). L’Europa crescerà in linea con il Nord America (rispettivamente 3,5% e 3,4%), mentre l’Asia-Pacifico si fermerà al 3,3%.”Il settore dei pagamenti sta entrando in una fase di maturità, con ritmi di crescita più contenuti. Per gli operatori non è più sufficiente puntare solo sull’espansione dei volumi: diventa prioritario rafforzare la sostenibilità del business, lavorando su efficienza, profittabilità e resilienza attraverso l’innovazione tecnologica, come l’agentic AI, leva decisiva per ottimizzare i processi e ridurre i costi – afferma Ugo Cotroneo, Managing Director e Senior Partner di BCG –. In Italia, il numero di transazioni retail crescerà nei prossimi cinque anni con un CAGR del 12,9%, segnale di un mercato dinamico che accelera su carte e wallet digitali, pur restando indietro nei pagamenti istantanei rispetto ad altri Paesi europei. In questo scenario, e ancor più con l’entrata in vigore della normativa europea che introduce l’obbligo per le banche della Verification of Payee (VoP) per tutti i bonifici, diventa essenziale rafforzare compliance, gestione del rischio e cybersecurity trasformando innovazione e regole in leve per creare valore e competitività”.Il mercato italiano: tra innovazione e crescita sostenutaIl settore dei pagamenti in Italia è in fase di evoluzione, trainato dall’adozione crescente di soluzioni digitali e dall’espansione dei canali e-commerce. Il numero di transazioni retail (ovvero le transazioni avviate dai consumatori) è passato dai 6 miliardi del 2019 agli 11 miliardi del 2024, con una crescita media annua del 16,7%, e raggiungerà i 20 miliardi entro il 2029. La carta continua a rappresentare il principale strumento di pagamento e lo sarà sempre di più in futuro, arrivando a coprire l’89% delle transazioni retail nel 2029. Guardando al valore delle transazioni retail, il mercato passerà dai circa 1.000 miliardi di dollari nel 2019 a oltre 2.000 miliardi nel 2029, con una crescita più sostenuta registrata nel periodo 2019-2024 (+9,4% annuo) che sarà più moderata nel prossimo quinquennio (+5,9% annuo) riflettendo le vulnerabilità del contesto macroeconomico. Parallelamente, si osserva un’espansione dei portafogli digitali e una crescente adozione dei pagamenti istantanei, che pur restando indietro rispetto a mercati più avanzati come l’Europa dell’Est o i Paesi nordici, stanno guadagnando terreno in maniera significativa anche nel nostro Paese.Le forze digitali che stanno disegnando il futuro dei pagamentiStiamo entrando in un’epoca in cui crescita e complessità vanno di pari passo. A fare la differenza saranno le aziende capaci di integrare in profondità le innovazioni nei propri modelli di business, nei processi operativi e, soprattutto, nelle proposte di valore offerte ai clienti. La ricerca BCG mostra come l’AI agentica stia per trasformare radicalmente il mondo degli acquisti digitali: negli Stati Uniti l’81% dei consumatori prevede di utilizzare strumenti di questo tipo per fare shopping online in un futuro ormai prossimo, un cambiamento che varrà oltre 1.000 miliardi di dollari di spesa, circa la metà delle transazioni e-commerce totali. Anche le valute digitali stanno vivendo una fase di rapida evoluzione. Le stablecoin hanno già raggiunto volumi di transazioni rilevanti, pari a 26.000 miliardi di dollari. Tuttavia, soltanto l’1% di queste operazioni riguarda pagamenti reali: il loro utilizzo è ancora concentrato principalmente nel supporto al trading di criptovalute. Il 2024 ha segnato un altro anno di forte espansione per le fintech specializzate nei pagamenti, con ricavi che hanno raggiunto i 176 miliardi di dollari e un tasso di crescita annuo del 23%. Negli ultimi 25 anni queste realtà hanno raccolto oltre 135 miliardi di dollari in equity funding e oggi rappresentano quasi la metà (45%) dei ricavi complessivi del settore fintech. I player più dinamici stanno crescendo a un ritmo tre volte superiore rispetto agli incumbent tradizionali, accelerando così la trasformazione dell’intero ecosistema.Infine, i pagamenti account-to-account in tempo reale sono in forte crescita: nel 2024 i volumi globali sono aumentati del 40%, arrivando a rappresentare circa un quarto dei pagamenti retail digitali nel mondo. In mercati come India e Brasile questa soglia è già stata superata, con oltre il 50% delle transazioni processate in tempo reale. Le prospettive sono altrettanto promettenti per il Medio Oriente e l’Africa, dove i sistemi stanno ancora emergendo ma si prevede che l’adozione supererà il 50% entro il 2030. LEGGI TUTTO