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    La Cina interviene per stabilizzare i mercati. Central Huijin acquista quote ETF

    (Teleborsa) – La Cina ha annunciato una serie di misure per stabilizzare il mercato dei capitali e ripristinare la fiducia degli investitori a seguito delle turbolenze finanziarie globali innescate dai dazi statunitensi. Lo scrive l’agenzia statale Xinhua.Le società di gestione del capitale statali cinesi si sono mosse rapidamente per aumentare le loro partecipazioni in azioni nazionali. Anche la Banca Popolare Cinese, la banca centrale, ha annunciato un sostegno alla liquidità attraverso strumenti di rifinanziamento.Central Huijin Investment Ltd., una società di investimento statale cinese, ha dichiarato di aver nuovamente aumentato le sue partecipazioni in exchange-traded fund (ETF) e che continuerà a farlo in futuro per “salvaguardare con fermezza” la stabilità del mercato dei capitali. In qualità di azionista di controllo o partecipante in oltre 20 istituti finanziari, Central Huijin è spesso paragonata a un “fondo di stabilizzazione”.Oltre a Central Huijin, Xinhua scrive che diverse società di investimento statali hanno aumentato il loro capitale azionario o annunciato piani per accelerare i riacquisti di azioni proprie, tra cui China Chengtong Holdings Group Ltd., China Reform Holdings Corporation Ltd. e sette società quotate del China Merchants Group.Inoltre, la Commissione cinese per la supervisione e l’amministrazione dei beni statali del Consiglio di Stato ha dichiarato di sostenere pienamente le imprese statali centrali nell’espansione dei riacquisti di azioni proprie.(Foto: Christian Lue on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Bellini Nautica lancia l’ASTOR 58 a Cannes: consegna a giugno del primo esemplare

    (Teleborsa) – Bellini Nautica, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nel settore della nautica di lusso, presenterà al Cannes Yacht Festival 2025 “ASTOR 58″, la nuova imbarcazione walkaround open che combina prestazioni sportive, eccellenza ingegneristica e design innovativo. Si tratta del secondo modello della gamma di imbarcazioni a marchio Bellini Yacht, dopo che ASTOR 36, presentato al Cannes Yachting Festival 2024, ha sancito per il Gruppo del Lago d’Iseo il ritorno alla produzione di imbarcazioni, come alle origini della sua storia.Il primo esemplare dell’imbarcazione è stato commissionato alla controllata Bellini Yacht, società riferibile alla linea di business dedicata alla produzione di imbarcazioni di lusso, e sarà consegnato entro giugno 2025.”Con l’ASTOR 58, scriviamo un nuovo capitolo nella nostra storia – afferma il CEO Battista Bellini – Dopo il successo dell’ASTOR 36, l’introduzione del modello da 58 piedi rappresenta un’evoluzione naturale del nostro portafoglio, capace di rispondere con sostanza alla crescente richiesta di imbarcazioni che coniugano funzionalità, design e performance. Questa nuova creazione nasce con l’ambizione di offrire un’esperienza di navigazione evoluta, preservando intatto il patrimonio di innovazione e maestria artigianale che da sempre distingue il nostro Gruppo. Il 58 piedi incarna una raffinata armonia tra dinamismo e volumi generosi, per offrire una maggiore autonomia in mare, senza rinunciare all’estetica e alle emozioni autentiche che regala un open”.Come per il primo modello da 36 piedi, ASTOR 58 è frutto della collaborazione tra Norberto Ferretti e Brunello Acampora. Ferretti, fondatore del Gruppo Ferretti e figura leader nella progettazione, costruzione e commercializzazione di yacht di fascia alta che combinano innovazione, eleganza e tecnologia all’avanguardia, è responsabile del “product concept” e lo sviluppo dei nuovi modelli Bellini Yacht, mentre ad Acampora, designer e progettista di imbarcazioni di fama internazionale, fondatore dello studio di engineering e design “Victory Design”, è affidata la progettazione dello scafo di ogni modello. LEGGI TUTTO

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    Trump, Cina ancora nel mirino: dazi al 104%

    (Teleborsa) – Da una parte, il presidente Donald Trump apre a negoziati “su misura” sui dazi con “quasi 70 Paesi” in coda per parlare (a partire da Corea del Sud e Giappone) dall’altra va allo scontro frontale con Pechino con Wall Street che chiude in sensibile calo in scia all’ulteriore escalation. Pesano anche la conferma della Casa Bianca che le tariffe resteranno in vigore durante le trattative – quindi per settimane o mesi, ad essere ottimisti – e la risposta del Canada, che ha annunciato dal 9 aprile dazi al 25% sulle auto americane che non rispettano l’accordo Usmca. “Anche la Cina vuole fare un accordo, ma non sa come farlo partire. Stiamo aspettando la loro chiamata. Accadrà!”, ha scritto su Truth il tycoon, che ha fatto scattare il 50% di dazi in più al Dragone come aveva minacciato di fare se Pechino non avesse revocato le sue misure ritorsive al primo round di tariffe Usa del 34% (una risposta che il segretario al Tesoro Usa Scott Bessent ha definito “un grosso errore”). L’inasprimento, che farà aumentare le tariffe verso alcuni prodotti cinesi sino al 104%, scatterà dal 9 aprile, quando entreranno in vigore i dazi aggiuntivi per tutti gli altri Paesi del mondo. Ma Pechino, ovviamente, non starà a guardare e promette battaglia. Il ministero del Commercio ha avvisato, infatti, che la Cina non accetterà mai “la natura ricattatoria” dei dazi americani e considera le ultime minacce “un errore dopo un altro”. LEGGI TUTTO

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    PharmaNutra, nuovi accordi di distribuzione in Marocco, Bahrein e Perù

    (Teleborsa) – PharmaNutra, azienda quotata su Euronext STAR Milan e attiva nel settore degli integratori di minerali e dei dispositivi medici per muscoli e articolazioni, ha stipulato tre nuovi contratti relativi alla distribuzione dei propri prodotti all’estero. I Paesi in oggetto sono il Marocco, il Bahrein e il Perù, che si aggiungono quindi alle 85 nazioni in cui l’azienda, fondata nel 2003 dai fratelli Andrea e Roberto Lacorte, è già presente.”Con la firma di questi tre nuovi contratti PharmaNutra raggiunge la considerevole cifra di 88 paesi esteri in cui è presente – ha commentato Carlo Volpi, Consigliere Delegato di PharmaNutra – Sono numeri importanti, raggiunti peraltro in poco più di dieci di attività internazionale del Gruppo, quindi ancora più significativi. Ed è chiaro che a fare la differenza è il valore scientifico dei nostri prodotti, frutto di uno straordinario lavoro del reparto di Ricerca & Sviluppo. Un punto di forza che ci fa guardare al presente con grande soddisfazione e al futuro con altrettanto ottimismo”. LEGGI TUTTO

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    Gas, indice IGI in leggero rialzo a 40,48 euro/Mwh

    (Teleborsa) – Il valore dell’indice IGI (Italian Gas Index) per il 9 aprile è pari a 40,48 €/MWh, in leggero rialzo rispetto al 8 aprile attestatosi a 40,17 €/MWh.L’indice, calcolato giornalmente dal Gestore dei Mercati Energetici – GME, fornisce uno strumento di interpretazione e valutazione delle dinamiche osservate sui mercati del gas in Italia e si propone come un riferimento trasparente e replicabile dagli operatori, per operazioni di hedging e/o per contratti di fornitura. LEGGI TUTTO

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    Tokyo in rosso con escalation tensioni commerciali. Invertono i cali i listini cinesi

    (Teleborsa) – I mercati azionari asiatici sono crollati a causa dell’escalation delle tensioni commerciali globali causata dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che ha aumentato i dazi sulla Cina al 104%. In particolare, il presidente statunitense ha firmato un ordine esecutivo che ha aumentato i dazi reciproci sulla Cina all’84%, rispetto al 34% annunciato il 2 aprile. Con il 20% dei dazi già in vigore, i dazi totali sui prodotti cinesi ammontano quindi ora al 104%.Giornata nera per la Borsa di Tokyo, che affonda con una discesa del 3,25%, mentre, al contrario, performance positiva per Shenzhen, che continua la giornata in aumento dell’1,31% rispetto alla chiusura della seduta precedente. Shanghai sale dell1,05%.Negativo Hong Kong (-0,7%); sulla stessa linea, in netto peggioramento Seul (-2,01%).Poco sotto la parità Mumbai (-0,53%); come pure, pessimo il mercato di Sydney (-2,12%).Modesto guadagno per l’Euro contro la valuta nipponica, che avanza di poco a +0,35%. Apprezzabile rialzo per l’Euro nei confronti della divisa cinese, in guadagno dell’1,01% sui valori precedenti. Rialzo marcato per l’Euro contro il Dollaro hongkonghese, che tratta in utile dello 0,73% sui valori precedenti.Il rendimento dell’obbligazione decennale giapponese tratta 1,26%, mentre il rendimento del titolo di Stato decennale cinese è pari 1,65%. LEGGI TUTTO

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    USA, i Treasury non sono più porto sicuro. Forte svendita con focus su basis trade

    (Teleborsa) – Martedì l’S&P 500 è crollato per il quarto giorno consecutivo, posizionandosi appena sopra il livello che indicherebbe un “bear market”, mentre le vendite hanno contagiato anche il mercato obbligazionario (con i rendimenti che sono saliti, muovendosi in modo inversamente proporzionale ai prezzi). È proprio il sell-off sui Treasury statunitensi a preoccupare di più ora, perché è una dimostrazione del fatto che gli investitori stanno svendendo anche i loro asset più sicuri, mentre la crisi globale innescata dai dazi statunitensi assume una preoccupante piega: mercoledì a mezzanotte sono entrate in vigore le misure più aggressive annunciate da Trump, con tariffe a due cifre a decine di paesi e tasse di importazione del 104% nei confronti dei beni cinesi.Poco dopo le 8 ora italiana, il rendimento sui Treasury a 10 anni è al 4,425%, in rialzo di 16 punti base da ieri. Quello sul titolo a 2 anni è al 3,785% (+5 punti base), quello sul 5 anni al 4,026% (+12 punti base).”Una possibile ragione del rialzo dei tassi è la liquidazione del basis trade”, commenta Torsten Slok, capo economista di Apollo Global Management.Il basis è la differenza di prezzo tra un Treasury e un contratto future su Treasury con caratteristiche simili. La fonte di questa differenza di prezzo è rappresentata dagli squilibri tra domanda e offerta nei mercati dei Treasury o dalle limitazioni di arbitraggio per motivi normativi. Nel basis trade, gli hedge fund effettuano scommesse con leva finanziaria, a volte fino a 100 volte, con l’obiettivo di trarre profitto dalla convergenza tra il prezzo dei future e il prezzo delle obbligazioni, man mano che il contratto future si avvicina alla scadenza.Secondo Slok, il basis trade attualmente è di circa 800 miliardi di dollari (una parte importante dei 2 trilioni di dollari in sospeso nei saldi di prime brokerage) e continuerà a espandersi man mano che i livelli del debito pubblico degli Stati Uniti continueranno a crescere. Questo è un problema “perché il basis trade cash-futures è una potenziale fonte di instabilità – dice Slok – In caso di uno shock esogeno, le posizioni lunghe ad alta leva finanziaria in cash Treasury da parte degli hedge fund rischiano di essere rapidamente sciolte. Tale scioglimento dovrebbe essere assorbito, nel breve periodo, da un broker-dealer che è a sua volta vincolato dal capitale. Ciò potrebbe portare a una significativa interruzione delle funzioni di mercato delle società di brokeraggio-dealer, come la fornitura di liquidità al mercato secondario dei Treasury e l’intermediazione sul mercato dei prestiti pronti contro termine. Ad esempio, durante il Covid, la Fed ha raggiunto il picco acquistando 100 miliardi di dollari in Treasury ogni giorno”.Quello che sta accendendo in queste ore sul mercato obbligazionario statunitense ricorda la corsa al contante all’inizio della pandemia di COVID-19 nel marzo 2020, quando il mercato si è bloccato a causa dei crescenti timori per il coronavirus, spingendo la banca centrale statunitense ad acquistare 1.600 miliardi di dollari di titoli di Stato.”L’impatto dei dazi suggerisce una recessione e ulteriori tagli dei tassi, e questa combinazione è stata considerata una buona giustificazione per acquistare obbligazioni – dice Benjamin Schroeder, Senior Rates Strategist di ING – Lo è ancora, e potrebbe esserlo ancora nei mesi a venire. Ma la narrativa più preoccupante di recente è l’idea di quello che chiamiamo un rischio “sell America Inc.” È difficile da valutare, e tra l’altro non deve essere necessariamente una vendita da parte di investitori stranieri, può essere anche da parte di investitori nazionali”.Alcuni operatori di mercato hanno attribuito la corsa dei rendimenti dei Treasury alla presa di profitto in vista di una raffica di nuova offerta di titoli questa settimana. Martedì gli Stati Uniti hanno venduto 58 miliardi di dollari di obbligazioni a tre anni al 3,78%, con altri 39 miliardi di dollari di titoli a 10 anni e 22 miliardi di dollari di titoli a 30 anni ancora in arrivo.”Chiaramente ci sono potenziali estremi in gioco. Se dovessimo scivolare in recessione, c’è un percorso per un ritorno al ribasso dei rendimenti – ha aggiunto Schroeder – Ma il presente sta dipingendo i Treasury come un prodotto contaminato, e questo non è un territorio rassicurante. E non per l’amministrazione Trump, che aveva sostenuto i precedenti cali dei rendimenti dei Treasury come un aggrapparsi a una compensazione positiva dalla narrativa sui dazi che stava danneggiando gli asset rischiosi. Beh, a quanto pare non più. Anche i Treasury si stanno dimostrando un investimento doloroso”.(Foto: Vitaliy Vodolazskyy / 123RF) LEGGI TUTTO

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    Appuntamenti macroeconomici del 9 aprile 2025

    (Teleborsa) – Mercoledì 09/04/202507:00 Giappone: Fiducia consumatori (atteso 34,7 punti; preced. 35 punti)13:00 USA: Richieste mutui, settimanale (preced. -1,6%)16:00 USA: Scorte ingrosso, mensile (atteso 0,3%; preced. 0,8%)16:00 USA: Vendite ingrosso, mensile (preced. -1,3%)16:30 USA: Scorte petrolio, settimanale (preced. 6,17 Mln barili)(Foto: Silkstock – stock.adobe.com (ex Fotolia.it)) LEGGI TUTTO