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    Titoli di Stato, MEF: giovedì in asta fino a 6,75 miliardi di BTP a medio lungo termine

    (Teleborsa) – Giovedì prossimo, 12 giugno, andranno in asta complessivamente fino a 6,75 miliardi di euro di BTP a 3, 7 e 30 anni. Lo rende noto il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF). Nel dettaglio, andranno in asta tra 2 e 2,5 miliardi di euro di BTP a 3 anni, con cedola del 2,65%; tra 2,75 e 3 miliardi di BTP a 7 anni con cedola del 3,25% e tra 1 e 1,25 miliardi di BTP a 30 anni con cedola del 4,30%. Per tutte le emissioni il regolamento è previsto il 16 giugno. LEGGI TUTTO

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    Dazi, al via i negoziati Usa-Cina a Londra

    (Teleborsa) – Dopo la telefonata di giovedì scorso tra il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump e l’omologo cinese Xi Jinping, hanno preso il via a Londra, ospitati dal governo britannico presso la Lancaster House, in campo neutro, i colloqui sui dazi fra le delegazioni di Usa e Cina. La delegazione Usa è guidata dal segretario al Tesoro, Scott Bessent, dal segretario al Commercio, Howard Lutnick, e dal rappresentante Usa per il Commercio, Jamieson Greer mentre la delegazione di Pechino è guidata dal vicepremier He Lifeng. L’obiettivo dei colloqui – riporta la Cnn – è tutelare la fragile tregua concordata a maggio quando Stati Uniti e Cina hanno deciso di sospendere per 90 giorni una parte dei loro dazi doganali punitivi. Nei giorni scorsi Trump, ha, infatti, accusato la Cina di violare l’accordo di Ginevra. In relazione alla durata dei negoziati aspettativa è di due giorni.”Vogliamo che Cina e Stati Uniti continuino ad andare avanti con l’accordo raggiunto a Ginevra – ha detto a Fox News la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt –. L’Amministrazione ha monitorato il rispetto dell’accordo da parte della Cina e speriamo si vada avanti per colloqui commerciali più approfonditi”. Al centro dei colloqui, ha dichiarato venerdì scorso, Peter Navarro, consigliere per il commercio e la manifattura di Trump, c’è il tema delle terre rare. Alla Cbs il capo del Consiglio economico nazionale, Kevin Hassett, ha spiegato che gli Stati Uniti vogliono ripristinare il flusso di minerali critici, alla base di molte tecnologie, ai livelli precedenti l’escalation della guerra commerciale. La Cina ha, infatti, un vero e proprio dominio sulla filiera dei minerali critici e l’accresciuto sistema di controllo che ha messo in campo sull’export di questi materiali, fondamentali per tutte le produzioni tech, potrebbe essere una carta vincente nel braccio di ferro commerciale in corso con Washington. A maggio – secondo i dati forniti oggi dall’amministrazione delle dogane cinese – la Cina ha esportato terre rare per un valore di 18,7 milioni di dollari, segnando un calo annuo del 48,3%. I dati diffusi dall’ente cinese includono le esportazioni di tutte le tipologie di terre rare, non soltanto quelle soggette alle nuove limitazioni. Il dato di maggio inoltre fotografa un calo del 13,7% rispetto ad aprile, quando le esportazioni avevano raggiunto 21,7 milioni di dollari. Gli Stati Uniti dipendono dalla Cina per circa il 70% delle importazioni di terre rare. E, nonostante a maggio, nei colloqui di Ginevra con Washington, le parti si siano accordate per “sospendere o rimuovere le contromisure non tariffarie adottate contro gli Stati Uniti dal 2 aprile”, Pechino ha mantenuto i controlli alle esportazioni sui minerali medi e pesanti annunciati il 4 aprile. Nel frattempo, i governi locali delle regioni ricche di terre rare hanno intensificato a maggio la lotta contro le estrazioni illegali. Il ministero del Commercio cinese ha però annunciato sabato di aver approvato le domande di esportazione qualificate e di essere disponibile al dialogo con i Paesi interessati “per agevolare un commercio conforme”, segnalando un’apertura a colloqui specifici sulle terre rare. (Foto: Adobe Stock (ex Fotolia.it)) LEGGI TUTTO

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    Donazioni in crescita nel 2024, in forte aumento quelle immobiliari

    (Teleborsa) – Aumentano le donazioni nel 2024: stando ai Dati statistici notarili, infatti, “il numero complessivo di quelle relative ai beni mobili è stato di 47.085, superiore dell’1,7% rispetto al 2023, quando si erano fermate a 46.289”, ma è sul fronte di quelle immobiliari che si è registrato l’andamento migliore: “sono state 217.749, con un +6,8%” rispetto all’annualità precedente, in cui erano state 203.888.I numeri del Rapporto elaborato dal Consiglio nazionale del Notariato, viene segnalato in una nota dagli stessi professionisti, “vengono raccolti e elaborati sulla base dell’attività di tutti gli studi notarili sul territorio nazionale e sono da considerare dati reali, in quanto rappresentano le effettive transazioni effettuate in Italia nel corso del 2024”.Dal punto di vista economico-giuridico, si rammenta, “le donazioni sono considerate un’anticipazione sulla futura successione, per questo motivo sono un valido strumento per gestire in vita il passaggio generazionale di denaro, aziende, immobili o più genericamente del patrimonio familiare”.I notai, infine, spiegano che “da un punto di vista geografico lo strumento delle donazioni immobiliari risulta utilizzato più di frequente al Sud e nelle isole, dove complessivamente vengono stipulati il 48,82% degli atti”. LEGGI TUTTO

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    Chiusura debole per i listini europei, Milano inclusa

    (Teleborsa) – Tutti segni negativi in chiusura per i listini europei, insieme a Piazza Affari. Sulla borsa Newyorkese, si muove vicino alla parità l’S&P-500, sulle incertezze intorno all’esito dei negoziati sul commercio, in corso a Londra fra le delegazioni di Stati Uniti e Cina.L’Euro / Dollaro USA mostra un timido guadagno, con un progresso dello 0,23%. Lieve aumento dell’oro, che sale a 3.329,3 dollari l’oncia. Seduta in lieve rialzo per il petrolio (Light Sweet Crude Oil), che avanza a 64,98 dollari per barile.Lo Spread peggiora, toccando i +90 punti base, con un aumento di 3 punti base rispetto al valore precedente, con il rendimento del BTP decennale pari al 3,43%.Tra gli indici di Eurolandia fiacca Francoforte, che mostra un decremento dello 0,54%, senza slancio Londra, che negozia con un -0,06%. Parigi è stabile, riportando un moderato -0,17%. A Milano, si è mosso sotto la parità il FTSE MIB, che scende a 40.462 punti, con uno scarto percentuale dello 0,35%, troncando così la scia rialzista sostenuta da quattro guadagni consecutivi, iniziata martedì scorso; sulla stessa linea, in lieve calo il FTSE Italia All-Share, che archivia la giornata sotto la parità a 42.941 punti.Tra le migliori azioni italiane a grande capitalizzazione, buona performance per STMicroelectronics, che cresce del 2,87%.Sostenuta Campari, con un discreto guadagno del 2,19%.Buoni spunti su DiaSorin, che mostra un ampio vantaggio dell’1,93%.Ben impostata Tenaris, che mostra un incremento dell’1,71%.Le più forti vendite, invece, si sono abbattute su Iveco, che ha terminato le contrattazioni a -2,48%.Vendite su Generali Assicurazioni, che registra un ribasso del 2,15%.Seduta negativa per Hera, che mostra una perdita dell’1,70%.Discesa modesta per Ferrari, che cede un piccolo -1,18%.Al Top tra le azioni italiane a media capitalizzazione, Carel Industries (+3,23%), Sesa (+3,04%), MFE B (+1,82%) e D’Amico (+1,72%).Le più forti vendite, invece, si sono abbattute su Acea, che ha terminato le contrattazioni a -2,63%.Sotto pressione Lottomatica, che accusa un calo del 2,57%.Scivola Juventus, con un netto svantaggio del 2,43%. LEGGI TUTTO

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    BPER: JP Morgan supera 10%, poi partecipazione potenziale scende al 9,7%

    (Teleborsa) – JP Morgan Chase & CO, lo scorso 2 giugno, ha superato la soglia del 10% nel capitale di BPER, salendo al 10,025%, per poi portare il giorno successivo (03/06/2025) la partecipazione complessiva potenziale nella banca italiana al 9,768%. E’ quanto emerge dagli aggiornamenti della Consob sulle partecipazioni rilevanti.Nel dettaglio, la fotografia al 3 giugno è la seguente: 2,112% riferito a diritti di voto riferibili ad azioni, 1,801% partecipazione potenziale (obbligazioni convertibili e right to recall senza data di scadenza), 5,855% posizioni lunghe con regolamento fisico e in contanti. LEGGI TUTTO

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    FS, Italferr: in India apre il ponte ferroviario Anji Khad

    (Teleborsa) – Inaugurato in India il primo ponte strallato ferroviario, progettato e curato nella supervisione da Italferr, società di ingegneria del Gruppo FS. Il ponte Anji Khad – fa sapere FS in una nota – “è un’opera unica, iconica e strategica che contribuirà significativamente ad innalzare gli standard di affidabilità dell’infrastruttura e a migliorare i collegamenti in chiave territoriale e internazionale. Il ponte rappresenta un’opera che non ha precedenti nel Paese. Una sfida ingegneristica senza precedenti, considerata la morfologia del territorio e le condizioni estremamente impegnative date le caratteristiche del fiume Anji che scorre in una profonda gola con pareti sub-verticali, in una zona caratterizzata da fortissimi venti”. All’evento di inaugurazione erano presenti le autorità indiane e i rappresentanti del gestore ferroviario Indian Railway e di Italferr.Con una lunghezza di 725 metri e un’altezza di 196, il ponte presenta una sezione strallata di 473 metri, inclusa una campata centrale di 290 e una torre di sostegno asimmetrica. Questo design lo rende il primo ponte strallato ferroviario in India e si contraddistingue per essere tra i progetti più ambiziosi e impegnativi dell’intera linea ferroviaria Udhampur-Srinagar-Baramulla, progettata per collegare il Kashmir con i confini nord-occidentali dell’India.Il design asimmetrico del ponte strallato – si legge nella nota – è stato scelto strategicamente per facilitare la maggior parte della costruzione su una delle estremità e consentirne così la realizzazione. Un approccio basato sulla valutazione dello spazio disponibile e sulla stabilità del pendio. L’innovativa modalità di intervento ha garantito l’integrità strutturale e ha semplificato i processi di costruzione, dimostrando una profonda comprensione delle esigenze funzionali del progetto e delle condizioni locali.Il valore dell’investimento dell’opera ammonta a 70 milioni di dollari.Il progetto Anji Khad Bridge è stato insignito dell’Award of Merit nella categoria Bridge/Tunnel degli ENR Global Best Projects 2024. “Questo prestigioso riconoscimento, assegnato da una giuria internazionale, che ha esaminato oltre 120 candidature, – prosegue la nota – testimonia l’innovazione e la qualità ingegneristica del progetto di Italferr, posizionandolo tra le migliori infrastrutture a livello globale. Gli ENR Global Best Projects Awards, assegnati annualmente dalla rivista Engineering News-Record (ENR), premiano infatti i progetti infrastrutturali più rilevanti a livello mondiale, valutando le candidature in base a criteri di sicurezza, innovazione e sostenibilità”.Italferr è presente in India dal 2014 e continua ad essere impegnata in diversi progetti strategici. Oltre al ponte Anji Khad, Italferr è tuttora impegnata in joint venture con Ayesa anche sul progetto “Engagement of General Consultant for Delhi- Ghaziabad-Meerut RRTS Corridor”, opera del valore di 15 milioni di euro avviata nel 2019 e che prevede la realizzazione di un corridoio ferroviario di 82 km, che costituirà il primo trasporto regionale rapido dell’India e, con una velocità massima di 160 km/h, collegherà le capitale Delhi con le città di Meerut e Ghaziabad. Tra le attività in corso rientrano la fornitura dei servizi di progettazione per la nuova linea ferroviaria Rishikesh-Karanprayang, con il Tunnel dell’Himalaya in Uttarakhand, nel nord del Paese e i servizi di Project Management Consultancy per le linee metropolitane di Kanpur e Agra, due delle più grandi città industriali nel nord dell’India. Italferr ha, inoltre, affermato la propria leadership anche nel Mass Transit, con l’aggiudicazione dei contratti legati alla realizzazione di due linee metropolitane a Mumbai, linea 2 e linea 7 inaugurata a gennaio 2023. Il know-how e l’utilizzo di evolute metodologie della digitalizzazione hanno permesso a Italferr, principale società di ingegneria italiana, – conclude la nota – di essere considerata fra i maggiori player internazionali nel settore engineering ferroviario, convenzionale e alta velocità, nel trasporto metropolitano e stradale. LEGGI TUTTO

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    Referendum, quorum non raggiunto: affluenza intorno al 30%

    (Teleborsa) – Si aggira intorno al 30% l’affluenza per i cinque referendum in tema di lavoro e cittadinanza, con dati ancora parziali: decisamente lontano il quorum richiesto per la validità delle consultazioni, il 50%+1 degli aventi diritto. Tra i primi promotori a commentare l’esito, il segretario di +Europa Riccardo Magi per il quale “Ha vinto l’astensionismo organizzato. Il quorum è divenuto un ostacolo alla democrazia, proporremo di abolirlo”. Il leader della Lega Matteo Salvini parla di “una enorme sconfitta per una sinistra che non ha più idee e credibilità”.”Avete perso” è invece il messaggio a caratteri cubitali che sui social Fratelli d’Italia pubblica su una foto in cui sono schierati i leader dell’opposizione sostenitori dei referendum, Riccardo Magi, Giuseppe Conte, Angelo Bonelli, Elly Schlein e Nicola Fratoianni.”L’unico vero obiettivo di questo referendum era far cadere il Governo Meloni. Alla fine, però – si legge nel post sui social del partito della premier Giorgia Meloni -, sono stati gli italiani a far cadere voi”.”Bisogna cambiare la legge sui referendum, servono probabilmente più firme, anche perché abbiamo speso tantissimi soldi per esempio per portare centinaia di migliaia, milioni di schede per gli italiani all’estero che sono tornate bianche”. Lo ha detto il vicepremier e il ministro degli Esteri Antonio Tajani al Tg1 sottolineando che ” il governo si è rafforzato, l’opposizione si è indebolita”.Intanto, il leader della Cgil, Maurizio Landini, ha riunito la segreteria confederale prima dell’inizio della conferenza stampa per commentare i risultati dei referendum su lavoro e cittadinanza. Landini incontrerà i rappresentanti dei media intorno alle 16 nella sede del comitato elettorale nel centro congressi Frentani. LEGGI TUTTO

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    USA, scorte ingrosso maggio sopra attese

    (Teleborsa) – Frena la crescita delle scorte di magazzino negli Stati Uniti. Nel mese di maggio, secondo quanto comunicato dal Bureau of Census statunitense, le scorte hanno registrato un incremento dello 0,2% a 908,7 miliardi di dollari, contro la variazione nulla attesa dal consensus e contro il +0,4% rivisto riportato nel mese precedente. Su base annua si registra un aumento del 2,3%. Nello stesso periodo le vendite sono salite appena dello 0,1% su base mensile a 700,2 miliardi di dollari dopo il +0,6% registrato ad aprile.Su anno si è registrato un aumento del 6%.La ratio scorte/vendite è pari all’1,30 contro l’1,34 di un anno prima. LEGGI TUTTO