in

Confalonieri (Mediaset): “Progetto broadcaster europeo non più un tabù”

(Teleborsa) – “Quella che ieri era considerato un tabù’, ossia la creazione di un broadcaster paneuropeo, oggi è un progetto allo studio dei vertici dei principali broadcaster europei sia pure ancora sotto forme e modalità diverse”. Inizia così l’intervento di Fedele Confalonieri, presidente Mediaset, che apre l’assemblea annuale degli azionisti, che vede riunito il 50,43 del capitale e che è chiamata a votare, oltre al bilancio, anche sul voto maggiorato, che consentirà a Fininvest di blindarsi ulteriormente.

Non tutti gli azionisti però potranno votare. Prima dell’assemblea, il cda di Mediaset ha deciso all’unanimità di escludere dal voto sia Vivendi, che detiene il 9,6%, sia il suo fiduciario Simon, titolare del 19,19%, permettendo però a Vivendi di prendere parte all’assemblea.

Mediaset ha specificato di non essersi opposta alla partecipazione di Vivendi “pur ricorrendone i presupposti” per “l’interesse della Società alla stabilità delle delibere assembleari e dell’esistenza di pronunce giudiziali solamente nei confronti di Simon Fid”.

Nella nota emessa al termine del consigli di amministrazione, la società del Biscione ha ricordato che “Vivendi ha acquistato, e detiene, la partecipazione in Mediaset in violazione: delle obbligazioni assunte da Vivendi a favore di Mediaset con il contratto stipulato l’8 aprile 2016 avente a oggetto, tra l’altro, la cessione di Premium; e delle disposizioni di cui all’art. 43 comma 11 del Tusmar, come accertato da Agcom“.

Dal canto suo, Vivendi ha risposto condannando la decisione del cda di non far votare Vivendi all’assemblea, chiarendo che “si riserva il diritto di impugnare la validità della delibera”. Secondo il gruppo francese, “né l’accordo dell’8 aprile 2016, oggetto di controversia, né la decisione dell’Agcom dell’aprile 2017 o qualunque altra legge applicabile impediscono a Vivendi di poter votare”, si legge in una nota che definisce la decisione di Mediaset “contro tutti i principi base della democrazia assembleare” e “illegale sia contro gli interessi di Mediaset e in particolare gli interessi degli azionisti di minoranza”.

Lo scorso aprile Vivendi aveva trasferito al blind trust Simon Fiduciaria il 19,19% del capitale Mediaset (pari al 19,95% dei diritti di voto) per rimanere sotto il 10% imposto dall’authority a causa della sua presenza anche in Tim, riuscendo così a mantenersi aperta la possibilità di sedere in assemblea.

Solo il giorno prima era stata Marina Berlusconi, presidente Fininvest, a definire Vincent Bolloré “il vicino di casa che nessuno di noi vorrebbe avere”, chiarendo allo stesso tempo che Mediaset sta continuando a cercare alleanze internazionali con nuovi partner.

Le parole di Confalonieri sul progetto di broadcaster europeo confermano la direzione intrapresa dal gruppo. “Se entrassimo in una logica sovranazionale, che peraltro in parte sperimentiamo con successo da anni con Telecinco lo faremmo con grande determinazione. Insomma con un progetto industriale vero, convincente e non avventurista, cioè nello stile di lavoro più nostro”, ha aggiunto il presidente Mediaset.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

Gran Bretagna, Vendite al dettaglio a marzo sorprendono in positivo gli analisti

Italgas, esercita l'opzione di acquisto per il restante 40% di European Gas Network