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ENAC, Nicola Zaccheo: “Italia ha ruolo di primo piano nel mondo”

(Teleborsa) – Dal 4 marzo scorso, Nicola Zaccheo è Presidente dell’ENAC, Ente Nazionale per l’Aviazione Civile. Teleborsa lo ha intervistato affrontando in un’ampia panoramica la situazione e le prospettive del settore aereo commerciale in Italia.

Presidente Zaccheo, la recente assemblea ICAO di Montreal ha ribadito il ruolo e l’importanza dell’Italia nel trasporto aereo internazionale…

“E’ stato un ottimo risultato per l’Italia, tutta l’assemblea che ha avuto il culmine nell’elezione della prima fascia del Consiglio. Per la prima volta nella storia l’Italia è stata la nazione più eletta, ex equo con la Cina: ha preso 160 voti su 168 Paesi votanti. Un risultato straordinario che testimonia il grande lavoro che, a livello internazionale, l’Italia con l’ENAC sta svolgendo da tanti anni. Approfitto anche per sottolineare che abbiamo un candidato italiano alla Presidenza del Consiglio, le cui votazioni si terranno il prossimo 25
novembre, l’ingegner Salvatore Sciacchitano, persona di grande esperienza, di grande professionalità nel settore, cresciuto all’interno dell’ENAC, prima di intraprendere delle esperienze a livello internazionale. E il candidato di tutti i 44 paesi dell’ECAC, l’Organizzazione non solo europea e che racchiude anche altri Paesi di tutto il mondo. Anche questa è una testimonianza del grande peso che settore dell’aviazione civile nazionale ha a livello internazionale”.

Prima dell’estate Lei ha dichiarato di ritenere prioritario un aggiornamento e la revisione dell’attuale piano nazionale degli aeroporti…

Il nostro settore si sta sviluppando in maniera straordinaria e vertiginosa. Si immagini che tutte le stime attuali prevedono per il 2030 un traffico di circa 250 milioni di passeggeri, ma queste stime sono smentite quotidinamente dai fatti – nel 2018, il traffico aereo nazionale è cresciuto più del doppio rispetto agli altri Paesi europei – e si stima che, in realtà, nel 2030, vi saranno non 250 milioni ma addirittura 300 milioni di passeggeri. Ricordo che, attualmente, siamo attorno ai 180 milioni di passeggeri. Quindi per far fronte a queste esigenze è assolutamente necessario investire nelle infrastrutture aeroportuali, rivedere un po’ tutto il piano nazionale aeroporti, ovviamente tenendo come priorità il massimo utilizzo delle infrastrutture esistenti. Ma inevitabilmente si dovrà pensare anche a un aumento della capacità aeroportuale nazionale. In questo piano, secondo me, sarà fondamentale avere anche dei nuovi elementi di innovazione, che in qualche modo costituiscono il leit motiv del piano stesso. Penso per esempio alla digitalizzazione, che proprio in un settore ad altissima tecnologia come quello dell’aviazione civile, ancora non è molto diffusa nei nostri aeroporti. Oggi ci sono tantissime competenze che è bene mettere a disposizione anche nel nostro mondo, per esempio la cyber security, che è assolutamente fondamentale”.

Accesso agli aeroporti dalle città: si parla di intermodalità ferroviaria e, dove non c’è la ferrovia, su gomma. E’ previsto un piano strategico per dotare questi aeroporti che sono privi di ferrovia di un valido servizio alternativo?L’intermodalità sarà un altro dei motivi fondamentali nella rivisitazione del piano nazionale degli aeroporti, non solo per accedere agli aeroporti stessi, ma anche per mettere a sistema tutta l’infrastruttura nazionale. Quindi è fondamentale che il trasporto su gomma, su ferro e, appunto, il trasporto aereo, siano sempre più integrati. In alcune zone del nostro Paese, invece, abbiamo proprio bisogno di infrastrutture vere e proprie, anche solo per il collegamento dell’aeroporto e con il resto della città. Ricordo che in alcune parti d’Italia l’aeroporto costituisce ancora l’unico mezzo per poter garantire il diritto alla mobilità dei nostri cittadini, mi riferisco ad alcune zone nelle quali il trasporto aereo costituisce e garantisce la continuità territoriale e, quindi, è assolutamente indispensabile pensare a un piano intermodale nazionale”…

“Il nostro Paese all’avanguardia per l’innovazione nel settore del’aviazione civile e quello dello spazioporto italiano è un risultato importante, c’è un atto di indirizzo del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti del 2018 che individua in Grottaglie il primo spazioporto italiano, un’area dalla quale, nel giro di pochi anni, molto prima di quanto si pensasse, potranno partire voli suborbitali europei, la prima al di fuori degli Stati Uniti d’America”.

“Innovazione anche per altri importantissimi aspetti: uno su tutti i droni. Il nostro Paese è all’avanguardia, non solo europea, ma mondiale in questo settore. L’ENAC è universalmente riconosciuto come una sorta di pathfinder nello sviluppo di tutte le normative, di tutti i processi certificativi per questi nuovi sistemi e, quindi, questa nostra posizione di vantaggio deve essere consolidata e dobbiamo lavorare affinché il nostro Paese, nelle nuove tecnologie, rafforzi sempre di più la propria posizione. Abbiamo anche un humus straordinario in tutto il nostro Paese, nel quale è presente tutta la catena: non solo da parte dell’autorità quale appunto l’ENAC è, ma c’è un’industria nazionale estremamente competitiva, estremamente importante e quindi dobbiamo sfruttare sempre di più queste nostre capacità per rafforzare il nostro know how in tuttoil mondo”.

“Con i voli suborbitali mi piace anche sottolineare i lavori che si stanno facendo in direzione di nuovi tipi di aeromobili, alcuni supersonici, riprendendo concetti utilizzati nei Concorde, per esempio, ma portati avanti in velivoli che utilizzano invece voli ipersonici, quindi molto vicini, molto prossimi ai voli suborbitali, con aeromobili che saranno capaci di raggiungere velocità elevatissime e di connettere in tempi sempre più rapidi varie parti del nostro Pianeta”.

Aggregazioni fra società aeroportuali: le ritenete utili, opportune?

“Quella delle reti aeroportuali, secondo me, è un’altra delle sfide che nostro Paese deve cogliere. Così com’è organizzato, il nostro sistema aeroportuale ben si presta alla costruzione di reti. Con le reti si fa massa critica, si mettono a fattor comune delle competenze, si riducono dei costi e, quindi, si aumenta l’efficacia e l’efficienza. In Italia è presente una sola rete aeroportuale, ad oggi, il sistema aeroportuale pugliese di Aeroporti di Puglia, sta per costituirsi anche in Campania un’altra rete aeroportuale e anche in Sicilia Orientale. A mio parere, le reti aeroportuali sono importantissime e dobbiamo lavorare affinché ci sia una ottimizzazione di tutto il settore”.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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