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Genagricola, restituita alla comunità la storica tenuta di Ca' Corniani

(Teleborsa) – “Arte e agricoltura insieme per innescare un processo di attenzione e condivisione di un luogo che trascenda il valore geografico, che responsabilizzi la comunità e che cresca negli anni per dare i suoi frutti”. Con l’obiettivo di “fare della Cultura la nuova avanguardia dell’agricoltura” Genagricola – la holding agroalimentare di Generali Italia, che combina tecniche agricole all’avanguardia con azioni mirate per la valorizzazione del territorio in chiave multifunzionale – ha restituito alla comunità la storica tenuta di Ca’ Corniani, realtà che con i suoi 1770 ettari di estensione nell’entroterra di Caorle, in provincia di Venezia, è una delle più grandi aziende agricole italiane.

Inaugurato oggi pomeriggio – alla presenza di Marco Sesana, Country manager & Ceo Generali Italia e Global business lines; Giancarlo Fancel, Presidente Genagricola e Chief financial officer Generali Country Italia; Lucia Sciacca, Direttore comunicazione & social e Responsibility Generali Country Italia; Andrea Kipar, Architetto dello studio Land; Elena Tettamanti, Founder Eight Art Project e Curatore artistico e dell’artista Alberto GaruttiCa’Corniani – Terra d’avanguardia, il progetto di valorizzazione paesaggistica della storica tenuta di Genagricola avviato nel 2017, ha portato alla realizzazione di interventi di qualificazione e infrastrutturazione volti a innovare preservando l’identità storico culturale del territorio.

Gli interventi si articolano in tipologie “ordinarie”, diffuse sul territorio, in collaborazione con la gestione agricola di Genagricola, e in un’azione straordinaria con le opere d’arte realizzate dall’artista Garutti site in corrispondenza delle soglie di accesso alla tenuta che raccontano la ricchezza di quest’area dalla vocazione fortemente agricola e produttiva: un grande tetto dorato per un antico casale abbandonato, una scritta a led che si illumina ad ogni fulmine che cade in Italia (definita dall’artista “la didascalia del cielo”), e, infine, delle sculture ritratto dei cani e dei cavalli che vivono in uno dei poderi.

L’identità storico-culturale del luogo è stata valorizzata con interventi di qualificazione e infrastrutturazione paesaggistica quali: 3 ettari di nuovi boschetti, 7 km di filari arborei e 5 km di strisce di impollinazione (per incentivare la riproduzione delle api) con fioriture scalari per tutto il periodo primaverile-estivo, l’introduzione di 32 km di piste ciclo-pedonali per connettere Ca’ Corniani con il territorio, una ciclostazione e diverse aree di sosta attrezzate. Gli edifici di maggior valore storico e simbolico della tenuta, la cantina di vinificazione e l’antica idrovora, sono stati, invece, oggetto di un restauro conservativo e oggi ospitano installazioni multimediali.

“La capacità di guardare avanti è il filo conduttore che a Ca’ Corniani tiene insieme impresa, territorio e comunità dal 1851 – afferma Fancel– . Il progetto di riqualificazione rende oggi Ca’ Corniani il simbolo di una campagna rinnovata, in grado di offrire benefici per la collettività e di attrarre anche i milioni di turisti che visitano le nostre spiagge. Con questa nuova chiave di lettura i 1770 ettari di Ca’ Corniani ritornano alla comunità, per incrementare il benessere complessivo dell’intero territorio e delle sue persone, attraverso una crescita intelligente e sostenibile”.

“Quando si parla di Caorle si parla di Ca’ Corniani, quando si parla di Ca’ Corniani si parla di Generali. I nostri obiettivi sono quelli di restituire il borgo alla gente, cercare di recuperare vivibilità del posto, e attrarre il turismo complementare” ha concluso il sindaco di Caorle Luciano Striuli.

LA TENUTA DI CA’ CORNIANI – Ca’ Corniani, oggi appartenente al Gruppo Genagricola – la più estesa azienda agricola italiana con più di 8000 ettari coltivati sul territorio nazionale, oltre 7000 in Romania e più di un secolo di storia alle spalle – , rappresenta il primo investimento di Assicurazioni Generali in ambito agrario che nel 1851 ha investito nell’acquisto di 1700 ettari di quella che all’epoca era una vasta area paludosa e malarica dando vita alla più grande ed estesa bonifica compiuta in Italia da un soggetto privato.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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