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Manovra 2020, tasse su auto e plastica rischiano il rinvio: la polemica in corso

Continua lo scontro all’interno della maggioranza sulle nuove tasse previste nella Manovra 2020. La situazione rischia di arrivare a un punto di non ritorno, tanto che il Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha ipotizzato un rinvio al prossimo anno delle imposte incriminate, ovvero la tassa sulle auto aziendali e quella sulla plastica.

“Dobbiamo restituire razionalità a questa discussione – ha affermato Gualtieri – stiamo parlando di un miliardo e settecento milioni su trenta”. Una piccola parte rispetto al tutto, che però rischia di far saltare l’intero impianto della Legge di Bilancio. I saldi della manovra non devono essere toccati, su questo il ministro non transige, e si prepara alla mediazione per superare l’impasse.

La tassa sulla plastica ha fatto discutere sin dal momento in cui è stata proposta. Prevede di colpire una serie di prodotti monouso, dai tappi delle bottiglie al tetrapack, ma anche le etichette e le buste dell’insalata, che saranno tassate 1 euro al chilo. Secondo Federconsumatori la nuova imposta costerà fino a 138 euro per ogni nucleo familiare, secondo il Codacons fino a 165 euro. Lo scontro è apertissimo: mentre Beppe Grillo ha appoggiato la norma dichiarando su Twitter “guerra alla plastica”, Matteo Renzi ha promesso che farà di tutto per cancellare la nuova tassa. Secondo il leader di Italia Viva questo provvedimento, insieme all’imposta sulle auto aziendali, è una “inspiegabile mazzata alla classe media”, ma il M5S in un post su Facebook gli ha risposto che stanno lavorando “a una manovra che darà risposte concrete agli italiani”, invitandolo a evitare i “giochini di palazzo” che “trasmettono agli italiani un messaggio ambiguo”.

Per quanto riguarda le tasse auto aziendali, nell’ultima bozza della Legge di Bilancio si prevede che triplicheranno per i dipendenti che utilizzano vetture che emettono più di 160 grammi di CO2 al chilometro; rimarranno invece invariate in presenza di auto ibride ed elettriche. Un compromesso obbligato, questo, dopo che l’annuncio della stangata su tutti i modelli aveva fatto alzare gli scudi all’interno della maggioranza. Il viceministro dell’Economia Antonio Misiani ha dichiarato che l’impatto medio dell’aumento è “quasi dimezzato rispetto all’ipotesi iniziale”, e ha aggiunto di essere pronto a confrontarsi con gli operatori del settore per “verificare eventuali incongruenze”. Intanto, però, il Ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli ha sostenuto che non si è fatto abbastanza per ridurre la stangata.

La Manovra arriverà domani, lunedì 4 novembre, in Parlamento, e la maggioranza è pronta a presentare una pioggia di emendamenti sulle nuove tasse. Dato il clima di tensione, per non mettere a rischio la stabilità, sia dei conti che del Governo, il Tesoro starebbe pensando a un rinvio, forse di un anno, proprio delle tasse su auto aziendali e plastica. L’idea è quella di aprire due tavoli tecnici con le imprese dei settori interessati. La Manovra può cambiare, pensano in via XX Settembre, senza essere stravolta e provocare una crisi irrecuperabile.


Fonte: https://quifinanza.it/finanza/feed/

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