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Taglio cuneo fiscale, i punti di scontro tra la maggioranza: cosa chiede il M5s

Sale nuovamente la tensione nel Governo targato M5s-Pd-Italia Viva. Gli ultimi sviluppi della manovra finanziaria hanno provocato una dura reazione pentastellata. Nel mirino sono finite alcune delle proposte dem.

“Se dovessero mancare delle risorse, visto che per noi non si possono recuperare alzando le tasse alle partite Iva, siamo pronti a metterci al tavolo e proporre nuove coperture”, scrivono i grillini in un post pubblicato sul Blog delle Stelle. Sulla questione del dover trovare altre risorse, in un batter d’occhio si finisce per lanciare una nuova stilettata ad Autostrade.

“Come ad esempio, [recuperare, ndr] un maggior gettito dai concessionari autostradali che ogni anno ci alzano le tariffe dei caselli, magari senza nemmeno fare la manutenzione adeguata”. La posizione pentastellata assume contorni netti, a tratti duri. “Senza il voto del M5s – si legge sempre nella nota del Blog – non si va da nessuna parte. Questo è quello che hanno chiesto i cittadini nel 2018 e noi non tradiremo mai la parola data agli italiani”.

Si affronta anche il capitolo cuneo fiscale, che continua a essere tema di attrito tra le forze governative. “Noi siamo d’accordissimo ad abbassare il cuneo fiscale – prosegue il M5s -, ma che senso ha farlo, dando 40 o 50 euro in più al mese in busta paga ai lavoratori dipendenti, se poi i soldi li andiamo a prendere dalle partite Iva che si spezzano la schiena giorno e notte, senza una garanzia dallo Stato, senza un giorno di malattia assicurato, senza un sistema di welfare che li sorregge?”. Nel mirino, dunque, non solo i coinquilini dem, ma anche il premier Conte.

C’è poi la questione ‘tetto contante’ e ‘multa sul Pos’ che divide le anime politiche dell’esecutivo. I pentastellati fanno sapere che sono due argomenti sul quale sarebbero d’accordo in linea di massima, salvo poi aggiungere che le proposte attuali sul tavolo non rappresentano “delle vere misure anti-evasione”.

La forza guidata da Luigi Di Maio sostiene che “queste misure non solo non fanno recuperare risorse”, ma “addirittura rischiano di mettere nel mirino commercianti, professionisti e imprenditori”. Il post del Blog delle stelle parla di “segnale culturale devastante”, aggiungendo che il Governo dovrebbe avere un’altra priorità sul tema, ossia trovare “un’intesa sul carcere e la confisca per i grandi evasori, cioè per coloro che evadono più di 100.000 euro”.

“Non si può pensare di obbligare il titolare di una piccola attività familiare ad avere il Pos se le commissioni delle banche restano altissime“. Stesso ragionamento sul ‘tetto contante’: prima la garanzia di non pesare sui cittadini fiscalmente, poi procedere. Infatti, i pentastellati non si dicono contrari al limite sul denaro liquido a patto che tutti siano messi nella “condizione di poter usare una carta di credito” e a patto che la lotta all’evasione, in primis, sia fatta per “colpire i pesci grossi”.

“Consegnate le opportune rassicurazioni all’Europa, adesso riteniamo opportuna la convocazione di un vertice di maggioranza per lavorare alle intese che ancora non ci sono” conclude la nota grillina.

E intanto, a proposito di Ue, arriva il primo mal di pancia sulla finanziaria. “Bruxelles chiederà all’Italia precisazioni sulla manovra del 2020”, ha affermato il vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis: “Dove vediamo rischi di devianza dalle regole di bilancio della Ue chiediamo a questi Paesi ulteriori chiarimenti”.


Fonte: https://quifinanza.it/finanza/feed/

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