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Inps, verso un fondo complementare per i precari

L’idea di istituire un fondo pubblico complementare gestito dall’Inps si sta facendo sempre più concreta, o almeno così è convinto il Presidente dell’Istituto, Pasquale Tridico.

Tridico, proprio in una sua recente intervista, ha esposto le modalità di accesso al fondo, facendo leva su quelli che sono i punti di forza del sistema, che andrebbe a tutelare i precari e ad assicurare maggiori garanzie alla generalità dei contribuenti.

Il fondo complementare, come è stato spiegato, si affiancherà alla gestione obbligatoria e sarà volontario e – appunto – pubblico, poiché gestito dall’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale. “Chiunque si potrebbe iscrivere – ha affermato il Presidente – Ci sono degli aspetti che potrebbero essere molto vantaggiosi, ad esempio una defiscalizzazione per quelle persone che potrebbero essere più svantaggiate oppure per lavori precari, in modo da avere una copertura per quei buchi che molto spesso i precari hanno”.

Al fondo, comunque, si starebbe lavorando pensando non solo alle categorie di lavoratori svantaggiati. Questi ultimi avranno i loro benefici iscrivendosi al fondo, ma non saranno gli unici. A tal proposito, difatti, Tridico ha dichiarato che il sistema – così come immaginato – permetterebbe al fondo complementare di “di contribuire rispetto al fondo principale“, ovvero “la gestione obbligatoria”. In questo modo, bastandosi sugli stessi principi della riforma di 15 anni fa, i lavoratori avranno la possibilità di cumulare i due fondi.

“Se io per cinque anni, dieci anni o anche solo due anni verso al fondo complementare e, ovviamente, anche alla gestione obbligatoria, arrivato all’età di pensionamento o comunque vicino, se non ho i requisiti sufficienti può intervenire il fondo complementare proprio a coprire quei buchi”, ha spiegato Tridico durante la sua intervista.

Il fondo complementare, stando alle ultime indiscrezioni, potrebbe essere introdotto nella prossima Legge di Bilancio 2020. L’obiettivo è quello di consentire a un numero maggiore di italiani di accedere alla previdenza complementare, grazie appunto alla creazione del fondo pubblico. Ad oggi, infatti, i fondi complementari ricevono poche adesioni, perché solo chi guadagna tanto se li può permettere.

L’Inps, quindi, vuole porsi come valida alternativa ai fondi di previdenza privati, ma per farlo ha bisogno dell’intervento del Governo, che pare si sia messo già a lavoro per definire delle misure concrete da inserire nella Manovra 2020.


Fonte: https://quifinanza.it/pensioni/feed/

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