Agosto 2020

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    Crisi e ripresa, cosa pensano le imprese? La fotografia di Unioncamere

    (Teleborsa) – L’emergenza non è ancora finita ma le imprese già guardano al domani. Anche se permane un clima di incertezza, sono 600 mila le aziende che contano di recuperare risultati operativi accettabili entro fine anno. Mentre per ulteriori 580 mila bisognerà aspettare il 2021 per superare questo passaggio difficile.E’ quanto risulta da un approfondimento del sistema informativo Excelsior su un universo di 1.380 mila imprese con almeno un dipendente, condotta tra il 25 maggio e il 9 giugno 2020 da Unioncamere in accordo con Anpal, per indagare sugli impatti del lockdown e sulle strategie per i prossimi mesi e i tempi previsti per la ripresa.Secondo l’indagine soltanto 180 mila imprese (il 13,1% del totale) non ha subito contraccolpi produttivi e perdite economiche significative nel corso del lockdown, a fronte di quasi l’85% delle aziende che non ha ancora potuto assorbire le ripercussioni della crisi.A presentarsi più preparate a superare le barriere fisiche imposte nella fase del lockdown, le imprese che hanno adottato piani integrati di digitalizzazione. Il 15,3% di queste dichiara di non aver subito perdite nel periodo del lockdown e sembra poter guardare ad un recupero relativamente meno lontano nel tempo avendo potuto adattare più rapidamente la propria organizzazione ai cambiamenti repentini determinati dalla crisi da Covid-19. Al contrario, l’insufficiente o parziale impegno negli investimenti digitali è un fattore che porta le imprese a valutare tempi di ripresa più lunghi e a riportare maggiori difficoltà nella gestione finanziaria delle fasi dell’emergenza sanitaria.Aver potuto riprendere le attività immediatamente dopo la fase di più stretto lockdown fa sì che le imprese delle costruzioni mostrino la migliore aspettativa di recupero tra tutti i principali macro-settori. Per quasi un sesto degli operatori il superamento delle difficoltà è atteso entro fine luglio e per un ulteriore 9% entro la fine di ottobre, sebbene la quota di quelli che non hanno subito perdite nel periodo di sospensione obbligata è piuttosto contenuta (intorno al 7%).Situazione più critica invece per le imprese del settore turistico. Ben il 63,1% di queste imprese ritiene di poter tornare a livelli di attività adeguati solo in tempi lunghi – non prima del primo semestre del 2021. E soltanto il 6,2% (la quota più contenuta tra tutti i macro-settori) degli operatori del comparto prevede il ritorno a condizioni accettabili entro il mese di ottobre. A pesare in particolare sono gli effetti della perdita del volume di affari per la chiusura delle attività, con tempistiche più lunghe rispetto ad altri settori, e l’inevitabile protrarsi delle limitazioni nei flussi turistici dall’estero, oltre agli effetti depressivi legati al generalizzato calo dei redditi sia sul fronte interno che internazionale.Una situazione analoga, anche se a tinte meno fosche, è quella prospettata dalle imprese del commercio. Una su due teme infatti che gli effetti dell’emergenza Covid-19 della primavera 2020 possano durare per oltre un anno. A fare la differenza anche in questo caso sono soprattutto l’aumento delle difficoltà economiche per molti nuclei familiari, che ne riducono la capacità di spesa, oltre alle modifiche delle abitudini di spesa dei consumatori a seguito delle misure di contenimento.Migliori capacità di reazione si evidenziano, invece, per le imprese che operano nei settori della sanità e dei servizi assistenziali privati (con il 63,5% degli operatori che già nel 2020 conta di raggiungere un pieno recupero), dell’istruzione e dei servizi formativi privati (con il 17,4% delle strutture che traguarda alla fine di ottobre i tempi del recupero). Nel manifatturiero sono invece i settori della meccanica, elettrico, elettronico e della chimica-farmaceutica a contare di poter contenere entro la fine del 2020 gli effetti più pesanti delle restrizioni indotte dalla pandemia.Le imprese del Centro Italia mettono in luce un quadro di attese peggiori sulla capacità di recupero: 130 mila imprese potrebbero arrivare al 2021 con ancora difficoltà nei fatturati. Ma sono complessivamente quasi 173 mila le imprese del Sud e Isole che prevedono di poter recuperare solo nel lungo periodo. LEGGI TUTTO

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    Antitrust, maxi multa a Sixthcontinent per pratiche aggressive. La replica: “Ricorreremo al TAR”

    (Teleborsa) – L’Antitrust, a conclusione del procedimento istruttorio, ha comminato una multa di 4 milioni di euro a Sixthcontinent Europe, attiva nell’ambito della pubblicità online e dell’e-commerce e, in particolare, nell’offerta e nella vendita di shopping card attraverso la piattaforma sixthcontinent.com.L’Autorità, che aveva già disposto un provvedimento cautelare,ha accertato rilevanti violazioni del codice del Consumo. In particolare, dall’istruttoria è emerso che la società prospettava in modo ingannevole la convenienza economica dell’adesione alla community e dell’acquisto delle varie shopping card proposte sulla piattaforma.Sono poi emerse diverse condotte di carattere aggressivo della società, adottate unilateralmente a danno di oltre 500mila consumatori aderenti: blocco ingiustificato degli account di molti clienti, ostacoli e ritardi nel rilascio di shopping card dei vari merchant; conversione forzosa del credito delle shopping card in crediti da usare sulla sua piattaforma, svalutazione dei crediti utilizzabili per l’acquisto delle shopping card dei vari merchant dal 50% all’1-3%, riduzione del numero e dell’importanza di shopping card acquistabili e degli altri servizi di pagamento fruibili. Infine, in alcuni casi la società ha omesso il rimborso delle somme versate per l’acquisto delle shopping card e ha offerto solo crediti spendibili sulla piattaforma ormai priva di molti servizi di pagamento prima utilizzabili.Sixthcontinent dovrà trasmettere, entro 60 giorni dalla notifica del provvedimento, una relazione sulle iniziative assunte per ottemperare alla diffida.Sixthcontinent ha intanto annunciato il ricorso al TAR: “Ricorreremo al TAR avverso il provvedimento dell’AGCM. Siamo stati vittime di una truffa e dimostreremo la correttezza dei nostri comportamenti”.La multa – si sottolinea – “nasce da una truffa compiuta da alcuni utenti organizzati tra loro, già denunciati alla procura della Repubblica di Milano. Molti di questi utenti, non casualmente, sono gli stessi che hanno fatto partire l’esposto dell’AGCM”. Le decisioni assunte che oggi ci vengono contestate – si spiega – “sono state una legittima difesa proporzionata rispetto alla gravità delle condotte subite e all’entità del relativo danno, presa a salvaguardia dell’azienda e di oltre 2 milioni di utenti estranei alle predette condotte”.”Siamo certi che riusciremo a dimostrare la liceità dei nostri comportamenti dinanzi al TAR . Saranno necessari circa 3-4 anni di tempo, ma abbiamo la sicurezza di aver sempre operato nell’interesse dei consumatori e nel rispetto delle norme”, afferma la società. LEGGI TUTTO

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    Bozza Dl Agosto: CIG, tasse sospese, rinnovo REM. Le novità prima del varo

    (Teleborsa) – Il Dl agosto – sul quale ieri l’esecutivo ha trovato la quadra – il cui varo è atteso nel corso della giornata di oggi in Consiglio dei Ministri, si prepara a tagliare il traguardo. Intanto, sale a 103 il numero degli articoli mentre si limano gli ultimi dettagli. La nuova bozza, frutto delle riunioni fiume di questi giorni, sta imbarcando ulteriori misure nel provvedimento da 25 miliardi di euro ottenuto con l’ultimo scostamento di bilancio.Arriva la possibilità per le aziende che hanno subito le conseguenze dell’emergenza Coronavirus di ricorrere ad altre 18 settimane di Cassa integrazione Covid-19 da utilizzare tra il 13 luglio e il 31 dicembre. Per le ultime 9 settimane sono previste due aliquote del 9% o del 18% “sulla base del raffronto tra il fatturato aziendale del primo semestre 2020 e quello del corrispondente semestre 2019”, ma il contributo non è dovuto se “i datori di lavoro che hanno subito una riduzione del fatturato pari o superiore al 20% e per coloro che hanno avviato l’attività di imprese successivamente al primo gennaio 2019”.Le complessive diciotto settimane, precisa la norma, devono essere collocate nel periodo ricompreso tra il 13 luglio 2020 e il 31 dicembre 2020 e “con riferimento a tale periodo, le predette diciotto settimane costituiscono la durata massima che può essere richiesta con causale covid -19”.Il contributo addizionale richiesto alle aziende è pari: “al 9% della retribuzione globale che sarebbe spettata al lavoratore per le ore di lavoro non prestate durante la sospensione o riduzione dell’attività lavorativa, per i datori di lavoro che hanno avuto una riduzione del fatturato inferiore al venti per cento; al 18% della retribuzione globale che sarebbe spettata al lavoratore per le ore di lavoro non prestate durante la sospensione o riduzione dell’attività lavorativa, per i datori di lavoro che non hanno avuto alcuna riduzione del fatturato”.Il rinnovo del REM (Reddito di emergenza, ndr) in una unica soluzione, ammonterà in una quota ‘una tantum’ tra 400 e 800 euro, a seconda del nucleo familiare. Nel calcolo dell’ammontare, la misura ricalca infatti quanto gia’ previsto nel dl Rilancio.Semaforo verde anche alla Cassa integrazione Covid-19 per i lavoratori AirItaly. Alla compagnia in liquidazione viene estesa la possibilita’ prevista dai precedenti provvedimenti per altre categorie.Nella bozza anche la rimodulazione per i versamenti e i contributi sospesi a marzo, aprile e maggio (rinviati a partire da settembre): i pagamenti potranno essere spalmati su due anni perchè le rate passano da 4 a 24.”Nel Decreto Agosto ho previsto una norma che consente a @INPS_it di esaminare le domande di Cassa integrazione rigettate perchè fuori termine e che sposta le decadenze di fine agosto al 30 settembre. Un ulteriore sostegno per imprese e lavoratori in questa fase di ripresa”, scrive intanto su Twitter la ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo.Resta ancora in stand by la norma sulla detassazione dei rinnovi contrattuali per 24 mesi. Nell’ultima bozza del dl agosto l’articolo 102 ha solo il titolo e una scritta certifica il “nodo politico”. LEGGI TUTTO

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    LU-VE Group fornirà macchine refrigerazione a maxi polo logistico Maersk

    (Teleborsa) – LU-VE ha fornito le macchine per la refrigerazione a CO2 al più grande centro logistico alimentare in Russia, facete capo al colosso internazionale Maersk, il più importante armatore di navi mercantili al mondo.La multinazionale varesina quotata su MTA, e tra i maggiori costruttori mondiali nel settore degli scambiatori di calore ad aria, si è infatti aggiudicata la commessa per la progettazione e l’installazione dell’impianto di raffreddamento a CO2.Il centro logistico è dotato di tre aree a diverse temperature (+13°, +6° e -25°) ed è la più grande struttura russa che impiega l’anidride carbonica (CO2) per la refrigerazione.L’attenzione all’ambiente rappresenta da sempre uno dei tratti distintivi di LU-VE Group e lo ha reso pioniere nel suo settore, utilizzando sempre più i fluidi refrigeranti naturali (anidride carbonica, ammoniaca e HC idrocarburi) con ODP (Ozone Depletion Potenzial) e GWP (Global Warming Potential) nulli o ridottissimi.Nel 2004, il Gruppo è stato pioniere nell’impiego della CO2, con la realizzazione del primo impianto transcritico d’Europa. Oggi – insieme ad altre aziende innovatrici – sta lavorando al progetto per spostare l’“equatore della CO2” e rendere questa soluzione efficiente anche in aree del mondo (come India e Medio Oriente) dove prima le condizioni climatiche impedivano l’uso di questa tecnologia. LEGGI TUTTO

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    Go Internet acquisisce la X-Stream di Reggio Emilia

    (Teleborsa) – GO internet ha sottoscritto un accordo vincolante per l’acquisizione di X-Stream, operatore tlc di Reggio Emilia specializzato nella fornitura alle imprese di servizi di connettività, fonia e unified communication.Il brand X-Stream nasce nel 2012 per dare corpo all’iniziativa di Raimondo Montecchi, socio di maggioranza con una partecipazione pari al 98% del capitale sociale, di voler offrire servizi di fonia evoluta e di qualità alle imprese, dai servizi tradizionali di centralino e centralino virtuale (VPBX) ai servizi di unified communication.Al 31 dicembre 2019 X-Stream, con un organico di circa 17 risorse, ha registrato un volume di fatturato pari a circa 2,7 milioni di Euro con un EBITDA pari a circa 0,5 milioni di Euro e un Utile d’esercizio poco superiore a 0,2 milioni di Euro. Alla stessa data la società rileva una Posizione Finanziaria Netta positiva per circa 0,2 milioni di Euro. LEGGI TUTTO

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    Enel X ampia rete ricarica veicoli elettrici in Europa

    (Teleborsa) – Enel X amplia la sua rete di ricarica per veicoli elettrici superando i 50mila punti di ricarica pubblici con un incremento significativo rispetto ai 30mila già disponibili all’inizio di giugno, avviando l’interoperabilità tramite eRoaming con il Charging Point Operator nordeuropeo Last Mile Solutions ed anche con gli operatori has·to·be e E.ON.Lo annuncia la business line globale di Enel dedicata a prodotti innovativi e soluzioni digitali. Nello specifico, nell’ambito della piattaforma e-mobility Hubject, l’aumento consente ai clienti dell’app Enel X JuicePass di ricaricare i propri veicoli senza dover attivare nuovi contratti, nei punti di ricarica gestiti da Last Mile Solutions, has·to·be e E.ON, su una rete di circa 20mila colonnine aggiuntive di ricarica in Austria, Belgio, Svizzera, Germania e Paesi Bassi.”Enel X aggiunge così circa 20mila punti di ricarica alla rete JuicePass, superando i 50mila. Questo passo è coerente con la nostra strategia: stiamo realizzando la nostra visione creando un’esperienza di ricarica semplice in tutta Europa, sfruttando le potenzialità della semplificazione e della facilità di utilizzo grazie alla tecnologia di eRoaming messa a disposizione Hubject, la scelta più affidabile e veloce per l’interconnessione di Charging Point Operator e Mobility Service Provider”, ha commentato Francesco Venturini, CEO di Enel X.”Attraverso i nostri partner di interoperabilità, e attraverso la nostra rete di proprietà, colleghiamo l’intera area del Mediterraneo, dal tacco dello stivale italiano fino alla regione settentrionale dell’Europa, consentendo ai clienti di tornare a spostarsi sulle strade e di godersi le vacanze estive senza ostacoli” ha concluso Venturini, ricordando che il Gruppo ha “superato la soglia di 10mila punti di ricarica installati e gestiti da Enel X” in Italia. LEGGI TUTTO

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    L'ARERA semplifica le rinnovabili “fai da te”

    (Teleborsa) – L’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA) ha infatti modificato il Testo Integrato Connessioni Attive (TICA), introducendo nuove modalità di connessione semplificate per gli impianti piccoli e piccolissimi con potenza inferiore a 800 W, compresi i cosiddetti plug & play ovvero gli impianti pronti alla connessione tramite una spina e potenza attiva nominale inferiore o uguale a 350 W.L’obiettivo del provvedimento è evitare che le procedure attualmente vigenti – pensate per impianti di produzione di taglia decisamente maggiore – possano rappresentare una barriera all’ingresso nel mercato delle nuove tecnologie.Secondo le nuove regole di ARERA, per gli impianti al di sotto degli 800 watt, non sarà più necessario svolgere il normale iter di connessione, ma sarà sufficiente inviare al distributore la Comunicazione Unica (modulo predisposto dalla stessa Autorità).Considerando le dimensioni ridotte, l’utilizzo sostanzialmente diretto all’autoconsumo e le eventuali trascurabili immissioni nella rete nazionale, il richiedente non dovrà versare alcun corrispettivo o sottoscrivere alcun contratto di dispacciamento. Nel caso di produzione eccedente l’autoconsumo potrà immettere energia elettrica in rete, purché nei limiti massimi di 800 W e rinunciando a qualsiasi remunerazione per l’energia eventualmente immessa.Al fine di valutare eventuali future evoluzioni della regolazione, questi piccoli impianti saranno censiti dalle imprese distributrici nei propri portali informatici e dal sistema GAUDÌ (Gestione delle Anagrafiche Uniche Degli Impianti di produzione e delle relative unità) già in uso. LEGGI TUTTO

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    Piaggio si aggiudica gara Poste Italiane per fornitura 5.000 scooter

    (Teleborsa) – Il Gruppo Piaggio i è aggiudicato la gara europea comunitario da Poste Italiane per la fornitura di 5.000 scooter termici a tre ruoteda adibire al recapito postale. Il valore complessivo della commessa ammonta a oltre 31 milioni di euro. La consegna della flotta si concluderà entro la prima metà del 2021.Il veicolo scelto è il nuovo scooter Piaggio 3W- Delivery 125cc Euro 5, appositamente progettato e sviluppato dal Gruppo Piaggio per far fronte alle esigenze di trasporto e consegna delle flotte aziendali e alle richieste tipiche del delivery.Lo scooter in questione infatti si caratterizza per un’eccezionale capacità di carico di 95 kg, con la combinata dei portapacchi anteriore e posteriore (25kg anteriori e 70kg nel vano posteriore) e per le “ruote alte” ed il sistema basculante posteriore a doppia ruota, che garantisce un’elevata stabilità e sicurezza nella guida.Poste Italiane ha riconosciuto lo scooter come la migliore soluzione per il trasporto di importanti volumi, capace di garantire al contempo sicurezza e manovrabilità.Il Gruppo Piaggio si conferma così leader in Europa nella fornitura di veicoli per la consegna della posta e il delivery professionale: l’esperienza maturata da Piaggio gli ha permesso di aggiudicarsi, negli anni, la fornitura di oltre 53.000 scooter al servizio postale dei principali Paesi europei. LEGGI TUTTO