Agosto 2020

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    Banco Bpm, utile semestre in calo dell'82,5%. II trimestre in rosso ma sopra stime

    (Teleborsa) – Approvata oggi dal consiglio di amministrazione di Banco BPM la situazione patrimoniale ed economica al 30 giugno 2020 del Gruppo. I conti dei primi sei mesi del 2020 sono stati chiusi con un utile netto pari a 105,2 milioni, in contrazione dell’82,5% rispetto al risultato netto di 603 milioni realizzato nello stesso periodo dello scorso anno.Al netto delle componenti non ricorrenti – comunica la banca in una nota – l’utile del semestre ammonta a 128,4 milioni (contro 300,8 milioni del semestre 2019 con un calo del 57,3%). Nel secondo trimestre Banco BPM ha, invece, registrato una perdita netta di 46,4 milioni (rispetto al risultato positivo di 447,5 milioni registrato nello stesso periodo del 2019). Escludendo l’effetto contabile derivante dalla variazione del merito creditizio sulle passività e gli impatti della Ppa, il risultato netto di aprile-giugno è pari a 76 milioni, in crescita rispetto ai 20 milioni di gennaio-marzo. Nel secondo trimestre, “nonostante la compromissione del quadro macroeconomico dovuta alla crisi sanitaria, il Banco Bpm – si legge nella nota – è riuscito a contrastare gli effetti negativi dell’emergenza, conseguendo, dato il contesto, risultati di rilievo raggiunti in parallelo al costante monitoraggio della qualità del credito, che ha portato all’ulteriore diminuzione delle esposizioni non performing e al calo dell’Npe Ratio netto al 5% (era 5,2% a fine 2019 e 6,5% a fine 2018)”. Si confermano, inoltre, “molto solide” le posizioni patrimoniale e di liquidità. Il Cet1 Ratio phased-in e il Cet1 fully loaded si attestano rispettivamente al 14,7% e al 13,3%. Inoltre la dinamica degli impieghi è risultata positiva, con l’erogazione di 12,4 miliardi di nuovi crediti nel semestre e ha contribuito a generare, nel secondo trimestre, un aumento del margine d’interesse che ha parzialmente compensato il rallentamento delle commissioni, che già a giugno hanno segnato un sensibile aumento.Sul fronte del Piano Strategico il Gruppo ha annunciato di aver rivisto gli obiettivi 2020-2023 .”Il gruppo – spiega Banco BPM – procederà pertanto alla predisposizione di un nuovo Piano strategico una volta che il quadro prospettico sarà meglio definito, così da poterlo basare su nuovi e più aggiornati presupposti sia macroeconomici che di settore. Salvo ulteriori peggioramenti dello scenario che, considerate l’eccezionalità e l’incertezza del contesto attuale, non possono essere esclusi, la solida posizione patrimoniale del gruppo, unita alla capacità di generare organicamente capitale, non precluderà una remunerazione sostenibile degli azionisti subordinatamente alle indicazioni che verranno fornite dalla Bce in merito alla distribuzione di dividendi successivamente al primo gennaio 2021″.In questo scenario, in conferecence call con gli analisti, l’ad di Banco BPM Giuseppe Castagna non ha escluso “possibili aggregazioni” “Il nostro lavoro – ha commentato Castagna – è di essere pronti a cogliere eventuali opportunità al meglio e per farlo lavoreremo il più possibile per avere un bilancio solido ed essere pronti a cogliere eventuali occasioni che si presenteranno, nel caso si presenteranno”. LEGGI TUTTO

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    Virgin Atlantic, istanza di protezione fallimentare in Usa

    (Teleborsa) – Nella holding di Richard Branson non va tutto per il meglio. Dopo Virgin Australia, finita in amministrazione controllata lo scorso aprile, Virgin Atlantic ha presentato istanza di protezione fallimentare in Usa a causa della pandemia Covid-19.La compagnia ha chiesto infatti l’applicazione dell’articolo 15 del Codice Fallimentare statunitense, che consente a un debitore straniero di proteggere i propri asset di fronte ai creditori.La compagnia aerea ha ottenuto nel mese di luglio appena trascorso aiuti per 1,5 miliardi di dollari. Lo stesso Branson ha investito 200 milioni di sterline per evitare il fallimento e mantenere la solvibilità.Virgin Atlantic, partecipata al 51% da Virgin Group e al 49% da Delta Air Lines, aveva proceduto nel maggio scorso al taglio di 3mila posti di lavoro nel Regno Unito e alla chiusura delle operazione dall’aeroporto londinese di Gatwick. LEGGI TUTTO

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    Covid-19, ENI finanzia nuovo Pronto Soccorso Infettivologico al Sacco di Milano

    (Teleborsa) – Un nuovo pronto soccorso Infettivologico all’Ospedale Luigi Sacco di Milano che sara` realizzato secondo i piu` moderni criteri di edilizia sanitaria. L’intervento finanziato da Eni con un impegno complessivo di 4,9 milioni di euro, consiste nell’ampliamento della struttura esistente e nell’allestimento del nuovo percorso, attraverso la realizzazione di nuovi spazi per pre-triage, triage, bonifica, visita ed osservazione breve, e la ristrutturazione di alcune aree dell’ospedale, per complessivi 1.800 metri quadri, dotando il reparto di posti letto di osservazione e di isolamento e sale visita ad alto bio-contenimento.L’intervento prevede la rimodulazione degli spazi interni, realizzando una diversa distribuzione, con nuovi accessi e destinazioni d’uso.”Il Nuovo Pronto Soccorso Infettivologico – sottolinea Eni in una nota – consentira` all’Ospedale Sacco di consolidare ulteriormente la capacita` di gestione delle malattie infettive, continuando a rispondere al meglio, oggi e negli anni a venire, a tutte le emergenze sanitarie”.L’iniziativa – spiega la società – rientra tra quelle messe in campo da Eni “per rispondere tempestivamente all’emergenza Coronavirus attraverso il supporto delle strutture sanitarie locali dei territori in cui opera”. L’ obiettivo è quello di “creare opere infrastrutturali a carattere permanente atte a rafforzare in maniera stabile e duratura la capacita` di risposta dei sistemi sanitari regionali e di quello nazionale, sia in una situazione emergenziale, che in regime ordinario e pertanto finalizzati non solo a rispondere all’emergenza Covid-19 ma ad essere valorizzati anche una volta superato il periodo di crisi”. Per onorare tale impegno l’azienda ha messo a disposizione il proprio know how, la rete di approvvigionamenti e la logistica per il reperimento di equipaggiamenti sanitari e dispositivi di protezione scarsamente rintracciabili come ventilatori polmonari, misuratori di saturazione sanguigna portatili, pompe siringa, monitor multiparametrici e letti per terapia intensiva, nonche´ ingenti quantita` di mascherine chirurgiche e superiori. LEGGI TUTTO

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    Credem, utile netto consolidato I sem a 77,9 milioni

    (Teleborsa) – Credem in prima linea nel sostegno all’economia reale anche nel picco dell’emergenza Covid che fa comunque sentire il suo effetto sui conti del Gruppo che chiude il I sem con un utile netto consolidato a 77,9 milioni di euro, in calo del 23,3% rispetto al 2019 “a causa delle maggiori rettifiche su crediti” e “dopo aver spesato 18,4 milioni di contributi ai fondi a supporto della gestione delle banche in difficoltà”.Lo annuncia il CdA in una nota diffusa dopo l’approvazione dei risultati finanziari al 30 giugno 2020 in cui si sottolinea l’impegno nel “garantire il concreto sostegno all’economia con i prestiti alla clientela”, che hanno raggiunto 27,4 miliardi di euro “in progresso del 7,7%” rispetto al 2019 “con una crescita quattro volte superiore rispetto alla media di sistema (+1,9% nello stesso periodo) ed una costante attenzione alla qualità dell’attivo”.In particolare – precisa la nota – “il Gruppo si conferma in prima linea nel supporto alla clientela e ai piccoli imprenditori con impieghi aumentati di 1,2 miliardi di euro nei mesi di picco della crisi sanitaria (31 marzo – 30 giugno 2020)”.Il rapporto tra crediti problematici lordi ed impieghi lordi (NPL Ratio) si è ulteriormente ridotto al 3,6%, rispetto al 6,4% della media delle banche significative italiane, con livelli di copertura tra i più elevati del sistema (livello di copertura comprensivo dello shortfall al 62,3% sui crediti problematici e all’87,6% sulle sofferenze).”In coerenza con le attese di un peggioramento nella qualità del credito a causa delle conseguenze Covid, il Gruppo ha già accantonato circa 29,5 milioni di euro addizionali di rettifiche, a seguito dell’aggiornamento dei modelli IFRS 9, che hanno influito sul costo del credito, ora a 39 bps, mantenendo però tale livello ben al di sotto della media di sistema”, evidenzia la nota.Premiato il modello di “banca assicurazione” che ha portato a una raccolta complessiva da clientela in crescita del 6,1% a 72,4 miliardi di euro con la raccolta diretta da clientela in aumento del 15,8% rispetto al 2019. La raccolta assicurativa si attesta a 7,3 miliardi di euro (+2,9%) e i premi legati a garanzie di protezione vita e danni raggiungono 33 milioni di euro (+3%).”Nei difficili mesi che abbiamo vissuto, la priorità del Gruppo è stata preservare la salute delle sue persone e della clientela continuando sempre a garantire il servizio anche attraverso nuovi canali di assistenza a distanza”, ha commentato il Direttore Generale di Credem Nazzareno Gregori.”Lo testimonia il fatto che gli impieghi siano aumentati di 1,2 miliardi di euro, quasi il 5% del nostro portafoglio creditizio, proprio nei mesi più difficili del lockdown, così come la clientela ha riconosciuto e premiato la nostra solidità affidandoci quasi 3 miliardi di euro in più dei propri risparmi nello stesso periodo”, ha concluso. LEGGI TUTTO

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    Trasporto aereo, da presidente ENAC apprezzamento per Codacons

    (Teleborsa) – Il Presidente dell’ENAC ha espresso apprezzamento per l’iniziativa Codacons di proporre un questionario agli iscritti alla newsletter dell’associazione e sul proprio sito.Il sondaggio è volto a verificare il rispetto, da parte delle compagnie aeree, delle norme anti-Covid previste in Italia nelle fasi di imbarco, sbarco e durante il volo. LEGGI TUTTO

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    Porti, 900 mln euro per interventi immediatamente cantierabili

    (Teleborsa) – Via libera dalla Conferenza Unificata al Decreto proposto dalla Ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli che stanzia 906 milioni di euro da destinare a 23 opere proposte dalle Autorità di Sistema portuale e che il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha ritenuto meritevoli di finanziamento.Una prima tranche di 794 milioni, a valere sulle risorse complessivamente già disponibili nel Fondo investimenti, verrà utilizzata per i primi 20 interventi strutturali ritenuti prioritari e immediatamente cantierabili, nonché rispondenti ai criteri di sostenibilità ambientale, di messa in sicurezza e completamento di opere già parzialmente finanziate. La seconda parte, pari a 112 milioni di euro, sarà assegnata nel prossimo mese di settembre, a seguito del riparto del Fondo Investimenti 2020.In particolare, alle Autorità portuali ricomprese nelle regioni settentrionali sono stati destinati finanziamenti per 308 milioni di euro circa: 200 milioni riguarderanno solo la Toscana con opere marittime e dragaggi della darsena Europa del porto di Livorno, 41 milioni per i porti liguri di Savona, Genova e La Spezia e 26 milioni per il porto di Venezia; alle Autorità portuali del centro Italia competono altri 244 milioni di euro: in particolare nelle Marche 40 milioni sono destinati alla realizzazione di una nuova banchina e all’allungamento del bacino di carenaggio del porto di Ancona, nel Lazio 69 milioni di euro riguardano interventi di viabilità nel porto di Civitavecchia e ulteriori 30 milioni il nuovo porto commerciale di Fiumicino, in Campania 20 mln sono destinati ad interventi di riqualificazione nell’area monumentale del porto di Napoli; infine alle Autorità portuali delle regioni del Sud Italia spetta un finanziamento di 354 milioni di euro, pari al 39% del totale: di questi 147 milioni riguarderanno solo la Puglia con riguardo ad interventi nei porti di Taranto, Bari e Barletta. LEGGI TUTTO

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    ARERA, riprese le ispezioni congiunte con la GdF

    (Teleborsa) – Dopo la sospensione, a fine febbraio, a causa dell’emergenza sanitaria Covid-19, sono riprese le attivita` di controllo con ispezione presso le imprese effettuate dall’Arera in collaborazione con la Guardia di Finanza, ai sensi del Protocollo di Intesa tra le due Istituzioni. In questi mesi, tuttavia, – fa sapere l’Arera in una nota – i controlli dell’Autorita` con la Guardia di Finanza sui settori di competenza sono continuati, attraverso analisi di tipo documentale, che non richiedono mobilita` di personale e possono avvalersi di banche dati consultabili da remoto. Tra gli ambiti interessati da questa tipologia di controlli, ad esempio, la correttezza degli sconti in bolletta per gli energivori; attivita` ricognitive sui venditori di elettricita` e gas e la verifica dei piani di emergenza delle imprese di distribuzione elettriche. Sono stati inoltre svolti dalla Guardia di Finanza i consueti controlli telefonici sul pronto intervento gas.I controlli con sopralluogo presso le imprese ripartono – si legge nella nota – nel pieno rispetto delle procedure di tutela della salute di tutti i soggetti interessati. Saranno concentrati su due ambiti specifici: la sicurezza delle forniture di gas e il controllo delle bollette o di alcune loro voci. Si tratta di ambiti che, – spiega l’Autorità – in base anche agli esiti della campagna di attivita` del 2019, hanno rivelato il perdurare di situazioni critiche e dunque meritevoli di attenzione.Guardando al totale delle somme contestate/recuperate in esito a tutte le attivita` di controllo del 2019, queste, nel complesso, hanno raggiunto il valore di circa 33 milioni di euro, a fronte di 3,2 milioni di euro di sanzioni comminate nello stesso anno in esito a verifiche ispettive. Nel dettaglio, in termini di rispetto delle regole di sicurezza nel settore gas, il 2019 ha evidenziato il numero piu` alto di casi critici mai registrato in un anno, criticita` sostanzialmente confermate anche per il 2020 dagli esiti dei controlli telefonici al pronto intervento, a cui ora seguiranno le previste verifiche ispettive. Riscontri negativi si sono avuti anche con riferimento alle ispezioni effettuate nel 2019 sulla qualita` del servizio elettrico. Per quanto riguarda invece il controllo di alcune voci che impattano sulle bollette, saranno portate a termine le campagne ispettive sul rispetto degli obblighi di comunicazione al Sistema Informativo Integrato, sul settlement e quella di controllo delle tariffe idriche. Anche in questi ambiti, il 2019 aveva rilevato alcune situazioni non conformi. In particolare, nel settore idrico, le ispezioni condotte nel 2019 avevano evidenziato, come gia` negli anni precedenti, la presenza di costi non riconoscibili nelle predisposizioni tariffarie e differenze tra le tariffe applicate e le tariffe stabilite dall’Autorita`, anche se di rilievo appare il fatto che le somme contestate siano risultate in calo (circa 5 milioni di euro i costi non riconoscibili e 11,5 milioni di euro gli scostamenti tariffari, a fronte di una media annuale in precedenza di circa 30 milioni di euro in un caso e a circa 15 milioni di euro nell’altro). Con riferimento ai costi, arriva dunque a circa 170 milioni di euro la stima complessiva degli importi contestati alle imprese del settore nel corso di 6 anni di attivita` di verifica con la Guardia di Finanza.Sempre nel 2019, e a seguito di una campagna di controlli documentali seguita da sopralluoghi che avevano interessato 9 imprese rilevanti per dimensione, erano stati richiesti a diverse di esse ulteriori interventi per assicurare la piena efficacia delle norme relative alla separazione degli spazi fisici destinati all’attivita` di vendita, dei marchi, dei database e del personale tra attivita` nel mercato libero e in quello tutelato dell’energia. Interventi, questi, a vantaggio del corretto funzionamento del mercato importanti in vista della riapertura degli sportelli e delle attivita` post lockdown. LEGGI TUTTO

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    Porti, Musolino commissario straordinario Autorità sistema portuale Mare Adriatico

    (Teleborsa) – La ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli ha nominato Pino Musolino Commissario straordinario dell’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico settentrionale per assicurare la regolare prosecuzione dell’attività dell’ente.

    Il decreto di nomina dispone contestualmente lo scioglimento del Comitato di gestione della stessa Autorità, come previsto dalla legge n. 84 del 1994, per la mancata approvazione del bilancio consuntivo dell’esercizio finanziario 2019 entro il termine previsto. LEGGI TUTTO