Agosto 2020

Monthly Archives

More stories

  • in

    Dirigenti scolastici, Udir dice basta alle reggenze e più assunzioni

    (Teleborsa) – Riapertura delle scuole “anomala” per i dirigenti scolastici, che saranno ancor più responsabilizzati che in passato sui temi della sicurezza e della salute. Lo ricorda l’Udir, sindacato di rappresentanza della categoria, chiedendo più assunzioni e l’abolizione del regime delle reggenze.

    Marcello Pacifico, Presidente del sindacato, ricorda a Teleborsa che “i dirigenti scolastici in questi giorni sono stati impegnati, da un lato, a fare un inventario degli arredi, delle classi, del personale di cui avranno bisogno, dall’altro, a ridefinìre gli organici, di concerto con le Rls e le Rsu, in modo che siano rispettate le norme sul distanziamento”.
    “Questo però significa che i dirigenti scolastici non potranno più avere scuole in reggenza dal 1° settembre, è importante che ogni scuola abbia un suo dirigente scolastico”, afferma il leader di Udir, chiedendo che vi siano 300-400 posti in più oltre ai 500 già annunciati.

    “In autunno, poi, diventerà fondamentale capire se i ruoli assegnati in questi anni saranno giudicati legittimi dal Consiglio di stato, che si esprimerà sulla sentenza che aveva annullato le procedure concorsuali”, ricorda Pacifico, invitando i dirigenti neoassunti a costituirsi in appello entro la fine di agosto.
    “Sempre ad ottobre si discuterà del FUN, questo fondo che ha conosciuto solo tagli in questi ultimi 15 anni, per complessivi 70 milioni di euro, e solo di recente ha ricevuto risorse per 10-12 milioni”, afferma il Presidente di Udir, ricordando che qui si attingono il salario accessorio e la retribuzione di posizione e di risultato dei dirigenti scolastici.
    “Dirigenti con più responsabilità e meno soldi”, afferma Pacifico, che anche in questo caso ricorda l’esistenza di un ricorso al TAR per ripristinare i soldi tagliati al FUN. Coloro che vorranno aderire dovranno farlo entro la fine di agosto. LEGGI TUTTO

  • in

    Commercialisti, De Lise: “No corporativismo ma richiesta di ascolto”

    (Teleborsa) – “Definire ‘incredibile’ il corporativismo manifestato dai commercialisti è grave e preoccupante, poiché manifesta una totale mancanza di comprensione del nostro messaggio. L’onorevole Claudio Mancini, esponente del Partito democratico che sostiene il Governo, invece di prendere atto dei problemi oggettivi sollevati dai professionisti, esprime con queste parole considerazioni che, a nostro avviso, non fanno che rendere ancora più evidente la distanza siderale che separa una certa politica dalla quotidianità di imprese e professionisti”. È quanto afferma il presidente dell’Unione nazionale giovani dottori commercialisti ed esperti contabili, Matteo De Lise, commentando le parole di Mancini.

    “In piena emergenza Covid – spiega De Lise – è stata emanata una enorme quantità di normative, che hanno avuto molteplici ricadute su imprese e professionisti. Le scadenze e gli adempimenti sono aumentati, non diminuiti, circostanza che sembra essere stata non adeguatamente considerata dal deputato. Un carico di lavoro extra che abbiamo affrontato per non sfilacciare ulteriormente il tessuto economico del Paese, ma che è stato reso più gravoso dalle normative annunciate prima di essere emanate e da provvedimenti contenenti criticità operative non risolte con la dovuta tempestività”. In questo scenario, per il presidente dell’Ungdcec “quello dei commercialisti non è un capriccio corporativo e non è una carenza organizzativa interna degli studi. Si tratta invece – evidenzia De Lise – di una diretta conseguenza dell’attività politica del Governo sostenuto da Mancini”.
    Al centro della questione vi è la richiesta di proroga della scadenza delle imposte al 30 settembre (concessa l’anno scorso per un problema con gli ISA) che – sottolinea De Lise – “nasce dalle nostre difficoltà operative, ma anche dalla mancanza di liquidità da parte delle imprese. Non è certo un capriccio”. Pertanto, secondo il presidente dei giovani commercialisti, il deputato del Pd ha mosso accuse di corporativismo alla categoria “per il solo fatto di aver avanzato richieste che in un Paese come il nostro dovrebbero essere scontate e naturali, mentre invece siamo sempre più vittime di una complessità dilagante del sistema e di una miopia organizzativa tale da fissare, in un anno tanto complesso, scadenze di nuovi adempimenti al 13 agosto ed al 7 settembre, che vanno a complicare ulteriormente un calendario fiscale che da anni chiediamo di modificare. Questi disagi, non solo nostri ma di tutti i contribuenti, – ha concluso De Lise – sono ormai così forti che ci hanno portato, per la seconda volta nella storia e non certo a cuor leggero, alla proclamazione dello sciopero di categoria”. LEGGI TUTTO

  • in

    Commercialisti, De Lise: “No corporativismo ma richiesta di ascolto”

    (Teleborsa) – “Definire ‘incredibile’ il corporativismo manifestato dai commercialisti è grave e preoccupante, poiché manifesta una totale mancanza di comprensione del nostro messaggio. L’onorevole Claudio Mancini, esponente del Partito democratico che sostiene il Governo, invece di prendere atto dei problemi oggettivi sollevati dai professionisti, esprime con queste parole considerazioni che, a nostro avviso, non fanno che rendere ancora più evidente la distanza siderale che separa una certa politica dalla quotidianità di imprese e professionisti”. È quanto afferma il presidente dell’Unione nazionale giovani dottori commercialisti ed esperti contabili, Matteo De Lise, commentando le parole di Mancini.”In piena emergenza Covid – spiega De Lise – è stata emanata una enorme quantità di normative, che hanno avuto molteplici ricadute su imprese e professionisti. Le scadenze e gli adempimenti sono aumentati, non diminuiti, circostanza che sembra essere stata non adeguatamente considerata dal deputato. Un carico di lavoro extra che abbiamo affrontato per non sfilacciare ulteriormente il tessuto economico del Paese, ma che è stato reso più gravoso dalle normative annunciate prima di essere emanate e da provvedimenti contenenti criticità operative non risolte con la dovuta tempestività”. In questo scenario, per il presidente dell’Ungdcec “quello dei commercialisti non è un capriccio corporativo e non è una carenza organizzativa interna degli studi. Si tratta invece – evidenzia De Lise – di una diretta conseguenza dell’attività politica del Governo sostenuto da Mancini”.Al centro della questione vi è la richiesta di proroga della scadenza delle imposte al 30 settembre (concessa l’anno scorso per un problema con gli ISA) che – sottolinea De Lise – “nasce dalle nostre difficoltà operative, ma anche dalla mancanza di liquidità da parte delle imprese. Non è certo un capriccio”. Pertanto, secondo il presidente dei giovani commercialisti, il deputato del Pd ha mosso accuse di corporativismo alla categoria “per il solo fatto di aver avanzato richieste che in un Paese come il nostro dovrebbero essere scontate e naturali, mentre invece siamo sempre più vittime di una complessità dilagante del sistema e di una miopia organizzativa tale da fissare, in un anno tanto complesso, scadenze di nuovi adempimenti al 13 agosto ed al 7 settembre, che vanno a complicare ulteriormente un calendario fiscale che da anni chiediamo di modificare. Questi disagi, non solo nostri ma di tutti i contribuenti, – ha concluso De Lise – sono ormai così forti che ci hanno portato, per la seconda volta nella storia e non certo a cuor leggero, alla proclamazione dello sciopero di categoria”. LEGGI TUTTO

  • in

    Mise: pubblicato bando per progetti su economia circolare

    (Teleborsa) – Il Ministero dello Sviluppo economico ha pubblicato il decreto che definisce i termini e le modalità di presentazione delle domande di agevolazioni, in favore di progetti di ricerca e sviluppo, per la riconversione produttiva nell’ambito dell’economia circolare.Lo rende noto il Mise specificando che verranno “supportati i progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale delle imprese, anche in partenariato tra loro o con organismi di ricerca, di importo non inferiore a 500mila euro e non superiore a 2 milioni di euro”.In dettaglio, il ministero specifica che “sono disponibili 155 milioni di euro per la concessione dei finanziamenti agevolati del FRI, e 62 milioni di euro per la concessione dei contributi alla spesa”, come previsto dal Dl crescita. Le domande potranno essere presentate a partire dal prossimo 5 novembre. LEGGI TUTTO

  • in

    Conftrasporto, pronti a sciopero per aumento accisa diesel

    (Teleborsa) – Conftrasporto-Confcommercio pronta a fermare la categoria in risposta all’aumento delle accise sul diesel che non sarebbe supportato da evidenze scientifiche, visto l’aumento delle emissioni di Co2 nell’aria durante il lockdown, ma più dalla “voglia di penalizzare il settore”.È quanto si legge in una nota diffusa dall’associazione, annunciando un possibile sciopero del settore dell’autotrasporto. “Non bastano i dati diffusi da Osservatori scientifici che hanno valutato le emissioni di Co2 nel periodo del lockdown in costante aumento nonostante il blocco della circolazione. L’Osservatorio di Mauna Loa, nelle Hawai, considerato tra i più importanti centri di studio sul clima a livello mondiale, certifica che, anche di fronte a una diminuzione del 27% di emissioni di anidride carbonica in Italia (come riportato dalla rivista Nature), le emissioni di Co2 nell’aria sono incrementate”, precisa la nota.”Il ministro dell’ambiente Sergio Costa – afferma il vicepresidente di Conftrasporto Paolo Uggè – non trova di meglio che proporre un incremento dell’accisa per un settore che ha consentito durante la pandemia, e che consente ancora oggi, di far arrivare nei mercati europei le merci prodotte o trasformate nel nostro Paese. Gli aumenti annunciati sono frutto di una volontà a prescindere, o il tentativo di raccogliere risorse per incrementare le entrate del Governo?”.”Come più volte dimostrato da Fai-Conftrasporto (la Federazione degli Autotrasportatori Italiani), le imprese del settore versano molto di più rispetto all’inquinamento prodotto: un camion Euro 6 genera un costo esterno pari a 13,1 centesimi di euro, mentre paga di sola accisa netta 40,3 centesimi, pari a oltre un miliardo di euro all’anno – spiega Uggè – Le federazioni del settore hanno sottoscritto con il Governo un’intesa che considera proprio l’impatto che la voce gasolio, quindi l’accisa, riversa sulla competitività aziendale.””Il ministro Costa comprende che l’autotrasporto è la modalità unica in grado di far competere le merci italiane nei mercati europei? Se non lo comprende chieda lumi alla titolare del dicastero dei Trasporti. Un conto – prosegue il vicepresidente di Conftrasporto – è favorire con opportuni interventi l’utilizzo di automezzi meno inquinanti, altro è penalizzare un’intera categoria economica”.”Speriamo che la ragione prevalga – si augura Uggè – Se cosi non sarà, e la furia iconoclasta dell’esasperato ambientalismo fondato su basi non scientifiche prevarrà, alla ripresa il fermo dell’autotrasporto sarà inevitabile”. LEGGI TUTTO

  • in

    Anas, viabilità in aumento: +19% a luglio

    (Teleborsa) – Viabilità su rete viaria Anas in “costante aumento” con un +19% a luglio, dato che evidenzia il “progressivo riallineamento ai trend storici dello stesso periodo del 2019” nella Fase 3.È quanto sottolinea in una nota la società del Gruppo FS sottolineando che la crescita dell’indice di mobilità rilevata (Imr) rispetto a giugno segna un +19% sui veicoli totali e specificando che l’aumento del traffico feriale è del 14%, mentre quello prefestivo e festivo hanno segnato rispettivamente +18% e +32%.Cresce anche il comparto dei veicoli pesanti (+13%) che ha continuato sempre a lavorare durante tutto il periodo di emergenza per garantire i beni di prima necessità.Nel complesso luglio, rispetto allo stesso mese del 2019, vede un calo del traffico del 6%. La flessione è più contenuta se si prende in considerazione il segmento dei veicoli pesanti con un -2%, che segna comunque un positivo +2% nel Sud.Seppure in molti casi ancora negative, le differenze del traffico mensile nel confronto con luglio dell’anno scorso si riducono sempre di più: a giugno la contrazione rispetto al 2019 segnava un -18% sui veicoli totali e -8% sul segmento dei veicoli pesanti, mentre a maggio i dati erano rispettivamente -43% e -23%.Analizzando il traffico dei veicoli totali sull’Imr, rispetto a giugno c’è “un’impennata al Sud (+23%), seguito dalla Sicilia (+20%) e dal Centro (+19%), mentre è più contenuto l’andamento al Nord (+17%) e in Sardegna (+12%): questi ultimi due dati sono inferiori alla media nazionale”.Tra le regioni sono la Calabria e la Basilicata “a segnare le migliori performance, rispettivamente con +28% e +25%. I mezzi pesanti mostrano una crescita del 21% al Nord, del 12% al Sud, dell’11% al Centro. Seguono Sardegna e Sicilia con un +10% e un +5%”. LEGGI TUTTO

  • in

    Banca Finnat, utile primo semestre a 2,1 milioni

    (Teleborsa) – Banca Finnat chiude il 1° semestre con un utile netto di 2,1 milioni, dai 4,3 milioni del corrispondente periodo del 2019. a fronte di un margine d’intermediazione di 32,5 milioni, in contrazione del 7,7% rispetto ai 35,2 milioni del 2019.Il margine d’interesse è cresciuto del 6,3% a 8,3 milioni, le commissioni nette sono calate del 9,1% a 23,4 milioni per effetto del conferimento del ramo d’azienda da parte della controllata Investire SGR a Redo SGR. Estremamente positiva la crescita delle commissioni di negoziazione (+29%).Le Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie si attestano a 1,8 milioni, mentre si registrano maggiori accantonamenti su crediti per circa 1 milione.La solidità patrimoniale del Gruppo è confermata da un Patrimonio netto di 216,3 milioni. LEGGI TUTTO

  • in

    Coronavirus, verbali CTS consultabili online

    (Teleborsa) – Pubblicati sul sito (andato immediatamente in tilt) della Fondazione Luigi Einaudi i verbali finora secretati delle riunioni del Comitato tecnico scientifico (CTS), che hanno rappresentato la base delle misure di contenimento adottate per l’emergenza coronavirus. Si tratta di cinque verbali del Comitato Tecnico Scientifico: il numero 12 del 28 febbraio; il 14 dell’1 marzo; il 21 del 7 marzo; il numero 39 del 30 marzo e il 49 del 9 aprile.La desecretazione dei verbali è avvenuta in risposta a una istanza di accesso civico inoltrata dall’Istituto il 13 maggio 2020. Gli avvocati Rocco Todero, Andrea Pruiti ed Enzo Palumbo avevano ricevuto dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, nella serata del 5 agosto, la documentazione a suo tempo secretata del Comitato tecnico scientifico posta a base dei DPCM (Decreto del Presidente del Consiglio ndr), che hanno messo a disposizione il giorno successivo, il 6 agosto.”Le regioni Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto presentano…una situazione epidemiologica complessa attesa la circolazione del virus, tale da richiedere la prosecuzione di tutte le misure di contenimento già adottate, opportunamente riviste”, scriveva il CTS lo scorso 28 febbraio, LEGGI TUTTO