Agosto 2020

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    Piazza Affari prosegue in rosso con le altre borse europee

    (Teleborsa) – Giornata negativa per Piazza Affari e le altre principali Borse europee, che scontando le incertezze di carattere economico, dopo che la Bank og England ha confermato una politica espansiva e un quadro ancora critico per a ripresa.L’Euro / Dollaro USA è sostanzialmente stabile e si ferma su 1,185. Lieve aumento dell’oro, che aggiorna i record a 2.051 dollari l’oncia. Il Petrolio (Light Sweet Crude Oil) continua la seduta poco sotto la parità con una variazione negativa dello 0,69%.Sui livelli della vigilia lo spread, che si mantiene a +147 punti base, con il rendimento del BTP decennale che si posiziona allo 0,95%.Tra i mercati del Vecchio Continente nulla di fatto per Francoforte, che passa di mano sulla parità, seduta negativa per Londra, che mostra una perdita dell’1,29%, e tentenna Parigi, che cede lo 0,54%.Si muove in frazionale ribasso Piazza Affari, con il FTSE MIB che sta lasciando sul parterre lo 0,68%, interrompendo la serie di tre rialzi consecutivi, iniziata lunedì scorso; sulla stessa linea, si posiziona sotto la parità il FTSE Italia All-Share, che retrocede a 21.432 punti.Poco sotto la parità il FTSE Italia Mid Cap (-0,36%); sulla stessa tendenza, sotto la parità il FTSE Italia Star, che mostra un calo dello 0,41%.Risultato positivo a Piazza Affari per il settore costruzioni, con un +1,59% sul precedente.Tra i peggiori della lista di Milano, in maggior calo i comparti materie prime (-3,47%), viaggi e intrattenimento (-1,97%) e alimentare (-1,42%).Tra le migliori azioni italiane a grande capitalizzazione, incandescente BPER, che vanta un incisivo incremento del 4,20%.Andamento positivo per Buzzi Unicem, che avanza di un discreto +1,41%.Ben comprata DiaSorin, che segna un forte rialzo dell’1,33%.Unipol avanza dell’1,28%.Le più forti vendite, invece, si manifestano su Tenaris, che prosegue le contrattazioni a -3,47%.In caduta libera Pirelli, che affonda del 3,17%.Sotto pressione Unicredit, che accusa un calo del 2,20%.Scivola Amplifon, con un netto svantaggio dell’1,90%.In cima alla classifica dei titoli a media capitalizzazione di Milano, Carel Industries (+5,09%), Tod’s (+3,02%), Banca MPS (+2,91%) e Banca Ifis (+1,45%).Le peggiori performance, invece, si registrano su Saras, che ottiene -4,89%.Pesante Datalogic, che segna una discesa di ben -3,47 punti percentuali.Seduta drammatica per ASTM, che crolla del 3,23%.Sensibili perdite per Falck Renewables, in calo del 2,96%. LEGGI TUTTO

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    Istat, ore lavorate pro-capite a giugno ancora inferiore a periodo pre Covid

    (Teleborsa) – Nonostante i miglioramenti rispetto alla fase più acuta dell’emergenza, a giugno le ore lavorate pro-capite erano ancora inferiori rispetto al periodo pre Covid.A segnalarlo è il focus di Istat nella nota mensile di luglio. L’approfondimento di questo mese è stato dedicato infatti alla presentazione e analisi di serie destagionalizzate delle ore lavorate pro-capite. Nello specifico, il focus rileva che la caduta delle ore settimanali effettivamente lavorate è concentrata nel mese di marzo per il totale degli occupati (-10,8 ore lavorate medie rispetto al mese precedente) e per i dipendenti (-8,7 ore) e, in misura più accentuata, per gli autonomi (-18,0 ore).Ad aprile, invece, l’intensità lavorativa si è mantenuta sui livelli del mese precedente (-0,7, -0,2 e -2,5 ore medie del totale occupati, dipendenti e indipendenti rispetto al mese precedente).A partire da maggio, con l’attenuazione delle misure restrittive prevista dal DPCM del 26 aprile, si è avviato il processo di recupero che ha mostrato un primo aumento consistente di ore lavorate pro-capite (+5,8 ore rispetto ad aprile per il totale), rafforzatosi poi nel mese di giugno (+2,2 ore rispetto a maggio).Il miglioramento segnato negli ultimi due mesi, rileva però l’approfondimento Istat, non ha permesso di recuperare pienamente il gap segnato tra marzo e aprile. I livelli delle ore effettivamente lavorate pro-capite sono ancora inferiori rispetto a quelli di febbraio (-3,4 ore per il totale, -2,9 per i dipendenti e -5,2 per gli autonomi).Nella nota Istat segnala che lo scenario internazionale nelle ultime settimane è stato caratterizzato in qualche misura da una asincronia dell’evoluzione della pandemia tra paesi che ha penalizzato ulteriormente la ripresa degli scambi mondiali. Nel secondo trimestre, Istat certifica inoltre che il Pil italiano ha registrato una caduta di entità eccezionale, condizionato negativamente dalla chiusura delle attività ad aprile. Gli indici della produzione industriale a maggio e giugno hanno però segnalato una ripresa dell’attività e, a luglio, è proseguito il miglioramento della fiducia delle imprese.A luglio, invece, è proseguita per il terzo mese consecutivo la fase deflativa dei prezzi al consumo condizionata dalla componente dell’energia. LEGGI TUTTO

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    ABI, Fondo di Garanzia a quota 948 mila finanziamenti richiesti

    (Teleborsa) – L’ABI segnala che le banche continuano ad inviare richieste al Fondo di Garanzia che a ieri, 5 agosto, sono salite a 948 mila, per 65,7 miliardi di euro di finanziamenti, di cui 803 mila per finanziamenti fino a 30 mila euro, per circa 16 miliardi (15,9) di euro.L’impegno delle banche prosegue anche per le moratorie e per le altre iniziative di sensibilità sociale, sottolinea ABI nella nota. LEGGI TUTTO

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    Accordo Intesa Sanpaolo-Ance per sostegno al settore delle costruzioni

    (Teleborsa) – Intesa Sanpaolo ed ANCE, Associazione Nazionale Costruttori Edili, hanno condiviso l’importanza e la necessità di attivare un pacchetto di soluzioni dedicato alle aziende del settore in coerenza con quanto previsto dal Decreto Legge “Rilancio” e, in particolare, attraverso il meccanismo dell’Eco Bonus e del Sisma Bonus con agevolazione convertibile in credito d’imposta al 110% cedibile (“Superbonus 110%”) anche a banche e istituzioni finanziarie.Un’opportunità di rilancio del comparto edile stimata in circa 14 miliardi di Euro di crediti fiscali, con il contemporaneo sostegno e la creazione di migliaia di posti di lavoro.Intesa Sanpaolo, spiega in una nota, nella consapevolezza della necessità di contribuire alla ripartenza del settore e al fine di massimizzare l’efficacia degli incentivi pubblici, metterà a disposizione delle imprese appartenenti al sistema ANCE delle soluzioni di finanziamento per rispondere ad un duplice bisogno: sostenere le aziende nella fase di esecuzione dei lavori e rendere liquidi i crediti di imposta acquisiti tramite lo sconto in fattura, immettendo così liquidità nel sistema e riducendo l’esposizione debitoria delle imprese della filiera.“L’obiettivo di questo accordo è rimettere le imprese di costruzioni nelle condizioni di ricevere un sostegno finanziario per l’avvio di nuove iniziative, a cominciare dalle operazioni di rigenerazione urbana, riqualificazione energetica e messa in sicurezza degli edifici sfruttando le enormi potenzialità del superbonus 110%”, ha commentato il Presidente dell’ANCE, Gabriele Buia, che aggiunge, “solo così imprese e famiglie potranno cogliere appieno tutte le potenzialità del nuovo bonus fiscale contribuendo al rilancio del settore e dell’economia.”“Sostenere le imprese del settore delle costruzioni in un momento così importante e, al contempo, delicato qual è l’attuale significa cogliere le enormi potenzialità, per il nostro Paese, di efficientare il proprio patrimonio immobiliare. In Italia, infatti, solo il 30% degli immobili appartiene a una classe energetica medio-alta, mentre il resto necessita di lavori di adeguamento. Dotare le nostre abitazioni e città delle migliori tecnologie green oggi a disposizione, consentirà da un lato di migliorarne i consumi e, dall’altro, di ridurne l’impatto ambientale a beneficio delle generazioni future”, ha sottolineato Stefano Barrese, responsabile della Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo. LEGGI TUTTO

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    Lufthansa, pesa effetto Covid su secondo trimestre

    (Teleborsa) – La pandemia si abbatte sulla compagnia aerea tedesca Lufthansa che nel secondo trimestre accusa una perdita netta di 1,49 miliardi di euro, con ricavi crollati a 1,8 miliardi (-80%).Nei sei mesi la perdita cumulata, si legge in una nota, è di 3,6 miliardi di euro nonostante il contenimento dei costi. Il numero dei dipendenti è già stato ridotto di 8.300 e ora la compagnia non può più escludere che i licenziamenti riguarderanno anche la Germania.”Una normalizzazione della domanda a livelli pre Covid – dice il CEO Carsten Spohr – non ci sarà prima del 2024″. LEGGI TUTTO

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    Scuola, firmato protocollo per ripresa in sicurezza

    (Teleborsa) – Dall’help desk per le scuole, alle modalità di ingresso e uscita, all’igienizzazione degli spazi, fino all’impegno politico per il superamento delle “classi pollaio”, con l’intenzione di avviare un iter normativo per un tetto massimo sul numero di alunni nelle classi.È stato firmato questa mattina dal Ministero dell’Istruzione e dalle organizzazioni sindacali il Protocollo per garantire l’avvio dell’annoscolastico in sicurezza.Il documento offre regole alle istituzioni scolastiche ed ha l’obiettivo di essere anche un punto di riferimento anche per studenti e famiglie.”Una buona notizia per le famiglie, gli studenti e tutto il personale della scuola la firma del protocollo per garantire a settembre l’avvio dell’anno scolastico in sicurezza anche in questo settore cosi’ fondamentale e delicato per il futuro del paese. Regole chiare e condivise tra governo e sindacati, maggiori risorse e nuove assunzioni di personale: la contrattazione ed il modello partecipativo sono la strada necessaria per cambiare anche la scuola ed affrontare le nuove sfide del paese”. Lo scrive su Facebook la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, commentando positivamente la firma del protocollo sicurezza tra il Ministero dell’istruzione ed i sindacati con le nuove regole per il rientro a scuola. LEGGI TUTTO

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    Mediaset tinuncia a progetto MFE, valuterà altre opzioni espansione

    (Teleborsa) – Svolta imprevista nell’operazione MFE, la holding olandese che avrebbe dovuto portare alla fusione di Mediaset e Mediaset Espana, per creare un leader europeo nel settore dell’intrattenimento televisivo. Le continue opposizioni di Vivendi e l’ultima sentenza della corte spagnola che ha sospeso la fusione hanno portato l’azienda di Cologno a rinunciare al progetto, che cullava da più di un anno, ma non alle sue aspirazioni di espansione internazionale, che prenderanno ora un’altra direzione.”Mediaset – si legge in una nota – prende atto della decisione del Tribunale Spagnolo, non ne condivide le conclusioni alle quali comunque si adegua, e riafferma che, anche sulla base dell’opinione dei propri consulenti legali di ciascuna delle giurisdizioni interessate dal progetto di fusione transnazionale, il progetto è conforme alle norme di legge applicabili, rispettoso dei diritti degli azionisti – cosi come affermato dai Tribunali italiani ed olandesi – e indirizzato esclusivamente al perseguimento degli interessi di Mediaset e di tutti gli azionisti che ne condividono lo sviluppo”.”La decisione assunta dal Tribunale di Madrid – si sottolinea – è conseguenza soltanto dell’opposizione strumentale e preordinata di Vivendi che agisce nel proprio esclusivo interesse, anche quale concorrente del Gruppo Mediaset”.”Poiché tuttavia la decisione spagnola impedisce di completare l’operazione entro il termine previsto ai sensi della legge olandese (2 ottobre 2020), il Consiglio di Amministrazione prende atto che il progetto di fusione, come deliberato il 7 giugno 2019, è quindi irrealizzabile a causa delle scadenze tecniche”, sottolinea Mediaset, aggiungendo che il CdA ha quindi “avviato immediatamente lo studio per un’esecuzione diversa del progetto originario che raggiunga i medesimi obiettivi”.”È evidente – si precisa – che questa interruzione costituisce un grave danno frutto di un’ostilità pregiudiziale di Vivendi che ha iniziato a concretizzarsi subito dopo la rottura contrattuale esercitata dal gruppo francese nel 2016 (cessione Premium) con il successivo tentativo di scalata ai danni di Mediaset. Una serie di violazioni culminate oggi con le iniziative giudiziarie che hanno causato il blocco del progetto di fusione, violazioni onerosissime di cui Vivendi dovrà rispondere in Tribunale”.Il Consiglio ha anche esaminato “la recente lettera inviata da Vivendi in cui la società annuncia, riconoscendo la valenza industriale del progetto MFE, la volontà di sostenere i progetti di sviluppo internazionali di Mediaset”, concludendo che questa dichiarazione arriva “fuori tempo massimo” e “non soddisfa” alcuna delle tre condizioni poste da Mediaset: creazione di valore per azionisti, soluzioni di sviluppo cruciali per il futuro del Gruppo, riparazione dei “danni irreparabili che le sono stati inferti”.”Se Vivendi è davvero intenzionata a trattare su basi concrete e orientate agli interessi di tutti gli azionisti compresi quelli di maggioranza – conclude la nota – Mediaset è pronta ad aprire un tavolo di confronto in cui verificare il nuovo, positivo, approccio”.Per effetto della mancata realizzazione della fusione, le azioni in relazione alle quali è stato esercitato il diritto di recesso ritorneranno nella disponibilità degli azionisti recedenti. LEGGI TUTTO