Agosto 2020

Monthly Archives

More stories

  • in

    Wirecard, ministero Economia tedesco indaga su revisori Ernst & Young

    (Teleborsa) – Nell’ambito dello scandalo Wirecard l’organo del ministero dell’Economia tedesco deputato alla supervisione della revisione di bilancio ha aperto un’indagine sulla società Ernst & Young. È quanto rivela il quotidiano economico Handelsblatt, citando un documento “classificato”, quindi non accessibile al pubblico.Da quanto emerge dal documento il collegio dei revisori (Apas) già nell’ottobre 2019 aveva avviato indagini preliminari sui revisori di bilancio di Ernst & Young. Gli ispettori dell’Apas avevano il compito di sorvegliare grandi aziende di interesse pubblico, tra cui le aziende del Dax (l’indice della borsa tedesca) come Wirecard.Per anni, secondo la Procura di Monaco fin dal 2015, l’Apas ha lasciato approvare i bilanci di Wirecard non conformi al reale stato di salute dell’azienda. La società di servizi finanziari online ha dichiarato fallimento a fine giugno scorso dopo che è venuta alla luce la sparizione di 1900 miliardi di euro, contabilizzati ma di cui non c’era riscontri. LEGGI TUTTO

  • in

    Patuanelli: “Dato su Pmi manifatturiero molto importante”

    (Teleborsa) – “Il dato Pmi manifatturiero che sale al 51,9 per l’Italia è molto importante, perché certifica il massimo su 25 mesi e il passaggio da una fase recessiva a una espansiva”. Questo il commento del ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli che, su Facebook, ha definito tale dato “superiore alle attese degli analisti”.

    Numeri che – sottolinea il Ministro – collocano l’Italia “sopra la media europea. Più in particolare, sopra Germania e Olanda”.
    “Con l’entrata a regime del Superbonus al 110% e dell’Ecobonus legato all’automotive – conclude Patuanelli – contiamo di dare un’ulteriore spinta alla manifattura e ai settori produttivi del Paese”. LEGGI TUTTO

  • in

    Patuanelli: “Dato su Pmi manifatturiero molto importante”

    (Teleborsa) – “Il dato Pmi manifatturiero che sale al 51,9 per l’Italia è molto importante, perché certifica il massimo su 25 mesi e il passaggio da una fase recessiva a una espansiva”. Questo il commento del ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli che, su Facebook, ha definito tale dato “superiore alle attese degli analisti”.Numeri che – sottolinea il Ministro – collocano l’Italia “sopra la media europea. Più in particolare, sopra Germania e Olanda”.”Con l’entrata a regime del Superbonus al 110% e dell’Ecobonus legato all’automotive – conclude Patuanelli – contiamo di dare un’ulteriore spinta alla manifattura e ai settori produttivi del Paese”. LEGGI TUTTO

  • in

    La Borsa di New York si conferma sostenuta

    (Teleborsa) – Seduta positiva per il listino USA, che mostra a metà seduta un guadagno dell’1,01% sul Dow Jones; sulla stessa linea, l’S&P-500 continua la giornata in aumento dello 0,90%. Ottima la prestazione del Nasdaq 100 (+1,51%); con analoga direzione, sale l’S&P 100 (+1,11%).In luce sul listino nordamericano S&P 500 i comparti informatica (+2,62%), sanitario (+1,13%) e energia (+0,70%). Il settore utilities, con il suo -1,20%, si attesta come peggiore del mercato.Al top tra i giganti di Wall Street, Microsoft (+5,44%), Apple (+3,07%), Merck & Co (+2,50%) e Boeing (+2,24%).I più forti ribassi, invece, si verificano su Coca Cola, che continua la seduta con -1,68%.Sotto pressione DOW, che accusa un calo dell’1,04%.Si muove sotto la parità Caterpillar, evidenziando un decremento dello 0,54%.Tra i protagonisti del Nasdaq 100, Microsoft (+5,44%), Dish Network (+5,39%), Moderna (+4,66%) e Illumina (+4,52%).I più forti ribassi, invece, si verificano su NetApp, che continua la seduta con -3,53%.Lettera su Check Point Software Technologies, che registra un importante calo del 2,51%.Affonda SBA Communications, con un ribasso del 2,05%.Scivola Citrix Systems, con un netto svantaggio dell’1,79%. LEGGI TUTTO

  • in

    Ascopiave, in I semestre più ricavi ma utile in calo

    (Teleborsa) – Approvati dal Consiglio di amministrazione di Ascopiave, multiutility di Pieve di Soligo i risultati del primo semestre 2020 che vedono un margine operativo lordo a 29,6 milioni di euro (18,8 milioni nel primo semestre 2019), un risultato operativo a 12,9 milioni di euro (7,7 milioni nel primo semestre 2019) e un utile netto consolidato pari a 21,2 milioni. Un dato, quest’ultimo, che segna una diminuzione di 13 milioni rispetto ai 34,2 del primo semestre 2019. Tale variazione – spiega Ascopiave in una nota – “e` spiegata principalmente, oltre che dal venir meno di componenti di reddito di natura non ricorrente, che hanno influenzato positivamente il risultato del primo semestre 2019 per 5,9 milioni di euro, dalla modifica del perimetro delle attivita` consolidate (acquisizione di AP Reti Gas Nord Est, costituzione di Estenergy, cessione da parte di Hera a Estenergy delle reti di vendita di gas ed energia elettrica nel Triveneto, cessione di Amgas Blu da parte di Ascopiave a Hera ed altre operazioni fra i diversi soggetti a vario titolo coinvolti in questo sistema) e dalla loro diversa stagionalita`”. Tale variazione, sottolinea tuttavia il board, “e` destinata ad essere piu` che compensata nel corso dell’esercizio”.Nella relazione intermedia approvata oggi dal Cda si rileva contestualmente una crescita dei ricavi del 42,3% a 86,5 milioni. In aumento anche l’Ebitda, che raggiunge i 29,6 milioni contro i 18,8 del periodo gennaio-giugno 2019. Anche la crescita del fatturato è attribuita dagli amministratori all’ampliamento del perimetro di consolidamento, principalmente con la fusione per incorporazione di Unigas Distribuzione. Ascopiave segnala infine un incremento del debito a 298,4 milioni (+85,4 milioni) rispetto al 31 dicembre anche a causa di investimenti per 74,8 milioni. LEGGI TUTTO

  • in

    UBI Banca, l'Ad Massiah preannuncia dimissioni. CdA prende atto successo OPAS

    (Teleborsa) – L’Ad di UBI Banca Victor Massiah ha annunciato che si dimetterà questa sera. Lo ha detto al termine del CdA chiamato ad approvare i positivi risultati del semestre. Il manager ha anche commentato i risultati dell’OPAS, affermando che sono una “testimonianza” di come la qualità di UBI fosse “percepita anche e soprattutto all’esterno”.Una nota di UBI conferma inoltre che il Consiglio di Amministrazione, prendendo atto del successo dell’OPAS lanciata da Intesa Sanpaolo, ha deciso di “rimettere il proprio mandato nelle mani dell’offerente rimanendo, se del caso, in carica per garantire la continuità operativa e gestionale nonché la corretta amministrazione della Banca fino all’assemblea di rinnovo degli organi”.Auspicando “la massima valorizzazione dell’eredità del Gruppo UBI all’interno del Gruppo ISP”, il Consiglio ricorda che, nel tempo, “si è sempre adoperato per massimizzare il valore della Banca nell’interesse di tutti gli stakeholder, con grande attenzione al rispetto delle regole, e per assicurare a UBI un futuro di crescita coerente con la sua storia e con l’impegno dei suoi Dipendenti, valorizzandone il potenziale e il ruolo nell’economia italiana. Oggi si apre una fase nuova”. LEGGI TUTTO

  • in

    Immatricolazioni auto, MIT: “Caduta rallenta. Mercato in forte recupero”

    (Teleborsa) – In seguito alla crisi coronavirus è ancora in rosso il bilancio del mercato automobilistico italiano, ma la caduta sta rallentando. A luglio, secondo i dati comunicati oggi dal ministero dei Trasporti sono state immatricolate dalla Motorizzazione 136.455 macchine, un dato in diminuzione dell’11,01% rispetto allo stesso mese dello scorso anno durante il quale ne furono immatricolate 153.335 autovetture. Una contrazione non lieve ma che segna un recupero rispetto ai mesi precedenti.

    A giugno sono state invece immatricolate 132.635 autovetture, con una variazione di -23,03% rispetto a giugno 2019, durante il quale ne furono immatricolate 172.313, mentre a maggio un -44,61% dopo un aprile in cui le vendite erano state quasi azzerate (-97,55%). Il mese scorso ci sono stati 273.622 trasferimenti di proprietà di auto usate, con un -27,81% rispetto a luglio del 2019. Il volume globale delle vendite (410.077 macchine) ha quindi interessato per il 33,28% auto nuove e per il 66,72% usate.
    Nel periodo gennaio-luglio 2020 la Motorizzazione ha in totale immatricolato 720.620 autovetture, con una variazione di -41,72% rispetto al periodo gennaio-luglio 2019, durante il quale ne furono immatricolate 1.236.520. Nello stesso periodo di gennaio-luglio 2020 sono stati registrati 1.569.882 trasferimenti di proprietà di auto usate, con una variazione di –38,59% rispetto a gennaio-luglio 2019, durante il quale ne furono registrati 2.556.245.

    Sul mercato italiano Fiat Chrysler, nonostante le vendite siano ancora in calo, ha registrato un miglioramento rispetto ai mesi del lockdown. A luglio Fca ha immatricolato 31.044 auto, con una diminuzione dell’8,96% rispetto allo stesso mese del 2019. La quota di mercato segna una leggera crescita al 22,75% dal 22,24% di un anno fa. Nei primi sette mesi poi il gruppo Fca ha venduto 169.763 macchine, il 43,6% in meno rispetto a gennaio-luglio dell’anno scorso. La quota di mercato è scesa al 23,56% dal 24,34% dello stesso periodo del 2019.
    “Il settore – commenta il Centro Studi Promotor – ha perso nei primi sette mesi dell’anno circa 9,6 miliardi di euro di fatturato con un mancato gettito per l’Erario, che soltanto per l’Iva sulle auto vendute in meno, è pari a 2,1 miliardi di euro“. Le prospettive per gli ultimi mesi del 2020, secondo Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor (Csp), appaiono però positive. “Il Decreto Rilancio nella sua prima formulazione – afferma Quagliano – praticamente ignorava l’automobile. In sede di conversione in legge è stato però accolto l’emendamento Benamati che tiene conto del principio che, nella difficilissima congiuntura attuale e in generale nella lunga e appena cominciata transizione all’elettrico, occorre sostenere anche l’acquisto di autovetture Euro 6 con alimentazioni tradizionali perché è dalla vendita di questo tipo di auto che vengono le risorse per la transizione all’elettrico”. Anche se l’obiettivo di portare il numero di auto da immatricolare nel 2020 sui livelli del 2019 ( pari a 1.196.029) appare ancora lontano, gli incentivi in vigore, che riguardano anche le auto Euro 6 con qualsiasi alimentazione ma con emissioni di CO2 fino a 110gr al km, – rileva il Csp – sono stati accolti molto favorevolmente e nel primo giorno di validità degli incentivi, cioè sabato 1 agosto, moltissime sono state le richieste per i nuovi bonus. LEGGI TUTTO

  • in

    Immatricolazioni auto, MIT: “Caduta rallenta. Mercato in forte recupero”

    (Teleborsa) – In seguito alla crisi coronavirus è ancora in rosso il bilancio del mercato automobilistico italiano, ma la caduta sta rallentando. A luglio, secondo i dati comunicati oggi dal ministero dei Trasporti sono state immatricolate dalla Motorizzazione 136.455 macchine, un dato in diminuzione dell’11,01% rispetto allo stesso mese dello scorso anno durante il quale ne furono immatricolate 153.335 autovetture. Una contrazione non lieve ma che segna un recupero rispetto ai mesi precedenti.A giugno sono state invece immatricolate 132.635 autovetture, con una variazione di -23,03% rispetto a giugno 2019, durante il quale ne furono immatricolate 172.313, mentre a maggio un -44,61% dopo un aprile in cui le vendite erano state quasi azzerate (-97,55%). Il mese scorso ci sono stati 273.622 trasferimenti di proprietà di auto usate, con un -27,81% rispetto a luglio del 2019. Il volume globale delle vendite (410.077 macchine) ha quindi interessato per il 33,28% auto nuove e per il 66,72% usate.Nel periodo gennaio-luglio 2020 la Motorizzazione ha in totale immatricolato 720.620 autovetture, con una variazione di -41,72% rispetto al periodo gennaio-luglio 2019, durante il quale ne furono immatricolate 1.236.520. Nello stesso periodo di gennaio-luglio 2020 sono stati registrati 1.569.882 trasferimenti di proprietà di auto usate, con una variazione di -38,59% rispetto a gennaio-luglio 2019, durante il quale ne furono registrati 2.556.245.Sul mercato italiano Fiat Chrysler, nonostante le vendite siano ancora in calo, ha registrato un miglioramento rispetto ai mesi del lockdown. A luglio Fca ha immatricolato 31.044 auto, con una diminuzione dell’8,96% rispetto allo stesso mese del 2019. La quota di mercato segna una leggera crescita al 22,75% dal 22,24% di un anno fa. Nei primi sette mesi poi il gruppo Fca ha venduto 169.763 macchine, il 43,6% in meno rispetto a gennaio-luglio dell’anno scorso. La quota di mercato è scesa al 23,56% dal 24,34% dello stesso periodo del 2019.”Il settore – commenta il Centro Studi Promotor – ha perso nei primi sette mesi dell’anno circa 9,6 miliardi di euro di fatturato con un mancato gettito per l’Erario, che soltanto per l’Iva sulle auto vendute in meno, è pari a 2,1 miliardi di euro”. Le prospettive per gli ultimi mesi del 2020, secondo Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor (Csp), appaiono però positive. “Il Decreto Rilancio nella sua prima formulazione – afferma Quagliano – praticamente ignorava l’automobile. In sede di conversione in legge è stato però accolto l’emendamento Benamati che tiene conto del principio che, nella difficilissima congiuntura attuale e in generale nella lunga e appena cominciata transizione all’elettrico, occorre sostenere anche l’acquisto di autovetture Euro 6 con alimentazioni tradizionali perché è dalla vendita di questo tipo di auto che vengono le risorse per la transizione all’elettrico”. Anche se l’obiettivo di portare il numero di auto da immatricolare nel 2020 sui livelli del 2019 ( pari a 1.196.029) appare ancora lontano, gli incentivi in vigore, che riguardano anche le auto Euro 6 con qualsiasi alimentazione ma con emissioni di CO2 fino a 110gr al km, – rileva il Csp – sono stati accolti molto favorevolmente e nel primo giorno di validità degli incentivi, cioè sabato 1 agosto, moltissime sono state le richieste per i nuovi bonus. LEGGI TUTTO