Agosto 2020

Monthly Archives

More stories

  • in

    Cdp, nel I semestre cresce raccolta postale

    (Teleborsa) – Raccolta postale in crescita per Cassa Depositi e Prestiti che chiude il I semestre 2020 a 271 miliardi di euro, in aumento di 6,6 miliardi rispetto a fine 2019, anche grazie a nuovi prodotti e servizi digitali che hanno portato a un boom delle vendite sul canale online (+85% rispetto al primo semestre 2019).Lo comunica in una nota Cdp che ha approvato la relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2020 in cui si evidenzia la crescita di tutta la raccolta complessiva, chiusa a 382 miliardi di euro, in netto aumento rispetto ai 356 miliardi al 31 dicembre 2019.In dettaglio, l’attivo di Cdp Spa è pari a 412 miliardi, in crescita rispetto a fine 2019 (386 mld) con un effetto Covid limitato per la Capogruppo di Cdp che chiude con un utile netto di oltre 1,3 mld, in calo rispetto ai 1,5 mld di euro del primo semestre 2019 e con un margine di intermediazione a 1,9 mld che – precisa la nota – è “sostanzialmente in linea con il risultato del primo semestre 2019”.Più forte l’impatto della crisi sul Gruppo che chiude con un un risultato netto consolidato in negativo di 0,7 mld a fronte di un utile di 2,2 mld del primo semestre 2019: il calo totale è quindi di 2,9 mld di euro “principalmente dovuta all’effetto della valutazione a patrimonio netto di ENI (-2,3 mld di euro rispetto allo stesso periodo dello scorso)”, come si legge nella nota.Il semestre vede un totale attivo pari a oltre 474 mld, in crescita rispetto ai 449 mld di dicembre 2019, mentre il “patrimonio netto consolidato si attesta a 32 mld, di cui – precisa la nota – 19 mld relativi al patrimonio netto di Gruppo.Cdp ha infine evidenziato il supporto dato alla ripartenza economica del Paese a seguito della crisi legata alla pandemia da Covid-19, con un totale di 14,6 miliardi di euro mobilitati.In particolare, 12,3 mld sono andati alle imprese “per la crescita, l’innovazione e l’internazionalizzazione del tessuto imprenditoriale italiano, per aumentarne la resilienza e accrescerne la competitivita`”, mentre 2,2 mld sono andati alla PA e “a favore degli enti locali e per la realizzazione di opere infrastrutturali e progetti di riqualificazione urbana”. LEGGI TUTTO

  • in

    USA, PMI manifatturiero sotto consensus ma conferma espansione

    (Teleborsa) – Cresce l’indice dell’attività manifatturiera degli Stati Uniti, elaborato da Markit, segnalando il proseguimento della fase di recupero scattata alla fine del lockdown a dispetto della continua crescita dei contagi di Covid-19.Nel mese di luglio, l’indice PMI manifatturiero si è portato a 50,9 punti dai 49,8 del mese precedente, anche se risulta leggermente inferiore ai 51,3 del consensus.L’indice resta comunque sopra la soglia chiave di 50, che denota espansione dell’attività. LEGGI TUTTO

  • in

    Wall Street parte bene, si scommette su nuovo pacchetto aiuti

    (Teleborsa) – Seduta in lieve rialzo per Wall Street, che avvia la settimana all’insegna dell’ottimismo, in attesa dei nuovi stimoli che devono essere approvati dal Congresso. Il Dow Jones avanza a 26.553 punti; sulla stessa linea l’S&P-500 che avanza in maniera frazionale a 3.288 punti. Positivo il Nasdaq 100 (+1,33%); con analoga direzione, in denaro l’S&P 100 (+0,84%).Si distinguono nel paniere S&P 500 i settori informatica (+2,22%) e sanitario (+0,70%). Nella parte bassa della classifica del paniere S&P 500, sensibili ribassi si manifestano nei comparti utilities (-1,57%), beni di consumo per l’ufficio (-0,72%) e energia (-0,57%).Al top tra i giganti di Wall Street, Apple (+4,03%), Microsoft (+4,00%), Merck & Co (+2,50%) e Intel (+0,73%).Le peggiori performance, invece, si registrano su Boeing, che registra un calo del 2,02%.Walgreens Boots Alliance scende dell’1,78%.Calo deciso per Coca Cola, che segna un -1,57%.Sotto pressione Travelers Company, con un forte ribasso dell’1,16%.Tra i best performers del Nasdaq 100, Qualcomm (+5,85%), Apple (+4,03%), Microsoft (+4,00%) e Tesla Motors (+2,79%).Le peggiori performance, invece, si registrano su American Airlines, che segna un -2,79%.Sessione nera per Marriott International, che lascia sul tappeto una perdita del 2,45%.In caduta libera Cognizant Technology Solutions, che affonda del 2,36%.Pesante Check Point Software Technologies, che segna una discesa di ben -2,21 punti percentuali. LEGGI TUTTO

  • in

    Oro sempre vicino ai 2.000 dollari

    (Teleborsa) – L’oro ritraccia dai massimi dopo aver toccato oggi un nuovo record a 1.987,95 dollari l’oncia, vicinissimo alla soglia dei 2.000 dollari cui il mercato guarda con sempre maggior convinzione. Al momento il metallo prezioso scambia a 1,.968,5 dollari, in ribasso dello 0,33%, confermando da inizio anno una risalita di circa il 30%.Una performance che fa perno sulla fase di estrema incertezza dei mercati, in seguito alla pandemia di Covid-19, ed alle politiche ultra accomodanti dlele banche centrali. Oltre che su elementi di carattere fondamentale, che hano a che fare con la corposa domanda degli ETF.Stessa impostazione per l’argento che scambia a 24,25 dollari l’oncia, in ribasso dello 0,39%, rispetto ad un massimo intraday di 24,94 dollari. Da inizio anno, il metallo bianco guadagna il 36% circa e dai minimi toccati a marzo segna una performance di +70%.UPB: ORO E ARGENTO ALL’INIZIO DI UNA LUNGA FASE TOROGli analisti restano molto positivi sull’oro e sull’argento, in particolare Norman Villamin, CIO Wealth Management di Union Bancaire Privée (UBP), il quale ritiene che i metalli si trovino “nelle prime fasi di un lungo ciclo di mercato rialzista”.”Se da una parte gli investitori in oro hanno già beneficiato del passaggio a un contesto di tassi d’interesse reali negativi (corretti per l’inflazione) e degli acquisti di debito pubblico e privato da parte della Fed – sottolinea – l’inizio di un mercato orso del dollaro, la crescente corsa all’oro e all’argento fisico piuttosto che finanziario, nonché una politica fiscale e monetaria coordinata e orientata alla crescita dovrebbero fornire i prossimi catalizzatori per entrambi i metalli preziosi”.Per UBP “gli investitori dovrebbero guardare all’Europa mentre si preparano alla prossima fase per la ripresa dalla pandemia”, alla luce anche delle politiche della BCE e del lancio del Rercovery Fund che favorirà politiche fiscali più orientate alla crescita, laddove gli “Stati Uniti restano in un territorio di nessuno tra il lockdown e la normalizzazione” e la politica fiscale, così come accade in Giappone, resta più concentrata a “compensare la perdita di reddito delle imprese o per sostituire il mancato reddito delle famiglie”.”La Commissione Europea – spiega Villamin – potrebbe intraprendere una soluzione politica più vicina ai programmi coordinati di politica fiscale e monetaria che hanno caratterizzato la politica economica americana dei primi anni Quaranta del secolo scorso” e queste politiche “forniranno il prossimo catalizzatore per un mercato rialzista sia dell’oro sia dell’argento”.Quanto ai due metalli – spiega l’analista di UPB – si attende dunque una “crescente domanda” ed un più ampio “disallineamento tra la disponibilità di metallo fisico e l’aumento delle richieste finanziarie”, che si traduce “sempre più spesso in una consegna effettiva” sui contratti Future che “mette pressione sulle scorte di metallo fisico detenute dal COMEX”.”Nonostante l’oro abbia guadagnato oltre il 50% da quando la Federal Reserve ha terminato il suo ciclo di rialzi alla fine del 2018 – conclude – l’oro resta nelle prime fasi di un lungo ciclo di mercato toro. Di conseguenza, anche con la forte performance delle ultime settimane, per gli investitori che non hanno partecipato ai rally fino ad oggi, continuiamo a vedere un’interessante prospettiva di rischio-rendimento, con l’oro che rimane una parte fondamentale del nostro posizionamento su asseti rifugio nei portafogli”. LEGGI TUTTO

  • in

    Consumi, Deloitte: “La ripresa parte da made in Italy e prossimità”

    (Teleborsa) – Torna gradualmente a crescere in maniera costante la fiducia dei consumatori con, ad oggi, sei italiani su dieci, soprattutto tra gli over 55, che si sentono sicuri a frequentare i negozi. Recuperano terreno anche i consumi out-of-home. Se, momento della riapertura di bar e ristoranti, avvenuta in Italia a fine maggio, un terzo dei cittadini si sentiva a proprio agio a consumare pasti fuori casa (31%), a quasi due mesi di distanza, il numero è cresciuto fino a interessare il 45% degli italiani. Parallelamente la tendenza ad ordinare grocery online è fortemente diminuita rispetto ai picchi raggiunti durante il lockdown. Questo quanto emerge dalla nuova release dell’Osservatorio Deloitte Global State of Consumer Traker che, con cadenza quindicinale, monitora l’andamento dei consumi e i trend correlati.Uno degli elementi che è rimasto costante nel corso delle rilevazioni, ed ora risulta addirittura in crescita, è il tema dell’italianità dei prodotti, ancor meglio se locali e di prossimità. A partire da aprile infatti, il 40% degli italiani – si legge nel Rapporto – ha dichiarato di preferire l’acquisto di prodotti italiani e locali, anche a fronte del pagamento di un premium price. Questa preferenza ha raggiunto quota 45% dei nostri connazionali a luglio, ed accomuna tutte le fasce d’età.”Fiducia e sicurezza – commenta Eugenio Puddu, partner Deloitte – sembrano crescere e l’Italia sta lentamente uscendo dall’emergenza sanitaria con un conseguente seppur cauto ritorno a spendere. La strada sembra quindi riaperta, sebbene ci sia ancora molto da fare ed i tempi per la nuova normalità siano ancora difficili da stimare. Riuscire a cogliere i giusti segnali da parte della domanda, soprattutto nei consumi, ed includere questi input nelle proprie valutazioni strategiche diventa cruciale in un momento in cui le aziende italiane stanno lavorando per adattarsi alla nuova normalità e cercano di recuperare terreno. Stando alle previsioni dell’Unione Europea nel 2020 si stima una contrazione del PIL italiano pari al -11,2%, e il rimbalzo atteso all’uscita dalla crisi solo in parte raggiunto nell’anno successivo, per cui l’attesa di crescita è del +6,1%”.A incidere sulla sicurezza dei consumatori sono le precauzioni adottate dai negozi nell’ottica della creazione di un “healthy store”. Riconsiderare il merchandising nell’ottica di diminuire i contatti tra personale e clienti – secondo Deloitte – è un elemento importante. In quest’ottica secondo l’Osservatorio “una soluzione potrebbe essere puntare sull’aumento del self-service, l’uso di device interattivi touchless con supporto di comandi vocali, l’uso di realtà aumentata per provare da casa gli articoli o creare più spazio sugli scaffali per gli articoli più venduti, con l’obiettivo di diminuire passaggi di rifornimento in corsia”.Lentamente, – rileva l’analisi – si torna a spendere, anche nei beni più discrezionali. Le preoccupazioni dei consumatori in merito al benessere finanziario a breve e lungo termine non sono migliorate in maniera decisiva, nonostante i recenti tentativi di riapertura del mercato. All’inizio di luglio infatti ancora il 44% dei consumatori italiani dichiara l’intenzione di ritardare grandi acquisti e il 29% è preoccupato per i pagamenti in arrivo. In questo contesto, il ritorno al regolare svolgimento dell’attività lavorativa è visto però positivamente dall’ampia maggioranza dei professionisti: solo il 17% non si sente al sicuro a svolgere le proprie mansioni in presenza, a testimonianza di una volontà di tornare alla normalità. Tuttavia, a fronte di questo scenario, sta riprendendo la propensione all’acquisto di beni più discrezionali e, pur non essendo ancora positivo, il net spending intent degli italiani sembra muoversi nella giusta direzione di pari passo con uno stato d’animo più ottimista e sicuro. È proprio sulle decisioni di acquisto di beni più discrezionali e particolarmente onerosi che l’incertezza economica diventa indubbiamente un fattore chiave che pesa sensibilmente, tanto che i consumatori, pur avendo un atteggiamento più positivo rispetto ai mesi scorsi, restano cauti e continuano a contenere l’intenzione di spesa per voci quali mobili ed arredamento.Nei settori della ristorazione e dell’abbigliamento a trainare gli acquisti sono i giovani. Ristoranti e Food Delivery – viene evidenziato nello studio – hanno visto un incremento costante nelle ultime settimane che, unito a un maggior senso di sicurezza legato al recarsi nei ristoranti, delinea un quadro che fa ben sperare per il settore della ristorazione, duramente colpito dalla chiusura prolungata degli scorsi mesi. In questo ambito, sembrerebbero gli italiani tra i 18 e i 34 anni ad essere più propositivi e a trainare la ripresa. Sono infatti i giovani che nel corso delle rilevazioni hanno dichiarato una crescente sicurezza a frequentare ristoranti (51% rispetto a 45% di media nazionale). Inoltre, a partire da metà aprile, questa fetta di popolazione ha sempre dimostrato una maggiore attitudine nei confronti del take-out food rispetto alle altre fasce d’età, registrando una crescente intenzione di spesa per le prossime quattro settimane che è arrivata ad attestarsi su percentuali positive (+3%, rispetto a -15% di media). La stessa dinamica si è manifestata per la voce abbigliamento, per la quale l’intenzione di spesa è cresciuta più rapidamente che per le alte categorie. Anche in questo caso, sono i più giovani che dichiarano un net spending intent superiore alla media, sia durante il periodo di lockdown, sia con la riapertura degli store, arrivando a registrare un più che positivo 15%, rispetto a -10% di media nazionale. LEGGI TUTTO

  • in

    Sabaf, operazioni su azioni proprie

    (Teleborsa) – Sabaf, nell’ambito del programma di acquisto di azioni proprie deliberato dall’assemblea degli azionisti il 7 maggio 2019 e il 4 maggio 2020, ed avviato il 28 gennaio 2020, ha comunicato che, tra il 27 e il 31 luglio 2020, ha acquistato 2.162 azioni Sabaf ad un prezzo medio unitario di 11,1821 euro per azione, per un controvalore pari a 24.175,78 euro.A seguito di tali acquisti, il grande produttore di componenti per elettrodomestici possiede, al 31 luglio, un totale di 300.914 azioni proprie, pari al 2,609% del capitale sociale.Nel frattempo, sul listino milanese, allunga il passo rispetto alla seduta precedente Sabaf, portandosi a 11,2 euro. LEGGI TUTTO

  • in

    Casa, Unione inquilini: serve tavolo su piano nazionale

    (Teleborsa) – Serve un piano nazionale pluriennale di edilizia residenziale pubblica. A chiederlo l’Unione inquilini alla Ministra delle infrastrutture Paola De Micheli.L’Unione inquilini ricorda che “nell’ambito della discussione sul Def 2020 (Documento di Economia e Finanza,ndr) e Piano delle riforme nazionali in ambedue i rami del Parlamento sono state approvate risoluzioni che impegnano, tra gli altri, il Governo a “definire un piano pluriennale di edilizia residenziale pubblica a canone sociale, basato sul recupero o la ricostruzione degli immobili pubblici e privati inutilizzati, senza consumo di suolo, così da affrontare concretamente i segmenti del disagio abitativo”.”Parole molto precise e chiare – proseguono – che riecheggiano il punto 8 del programma di Governo a tutt’oggi disatteso, ma che ad oggi, tenuto conto del gravissimo disagio abitativo a seguito delle misure adottate dal Governo, rischia di ampliarsi a dismisura e gli effetti si stanno già riscontrando nei tribunali dove si stanno riversando migliaia di richieste di udienze per convalidare sfratti per morosità”.L’Unione Inquilini “ritiene che si debba dare immediato seguito all’impegno parlamentare e da subito è disponibile, anche ad agosto, ad un Tavolo nazionale che veda la partecipazione dei Sindacati inquilini, degli Enti gestori di case di edilizia residenziale pubblica, della Conferenza delle Regioni e dell’Anci, al fine di definire il citato Piano come indicato dalle risoluzioni parlamentari, approvate sia alla Camera dei Deputati che al Senato della Repubblica, e individuare le risorse necessarie e pluriennali”.(Foto: Tumisu / Pixabay) LEGGI TUTTO

  • in

    Avio, informativa sull'acquisto di azioni proprie

    (Teleborsa) – Avio, tra il 27 e il 31 luglio 2020, ha acquistato 8.225 azioni ordinarie (pari allo 0,031% del capitale sociale) al prezzo unitario medio di 13,8454 euro, per un controvalore pari a 113.878,50 euro.Tali operazioni sono state realizzate nell’ambito dell’autorizzazione all’acquisto di azioni proprie deliberata dall’Assemblea degli Azionisti del 29 aprile 2019 ed in conformità con il conferimento dell’incarico deliberato dal Consiglio di Amministrazione in data 2 agosto 2019 e con il completamento del programma deliberato dal Consiglio di Amministrazione in data 28 luglio 2020.A seguito delle operazioni finora effettuate, il gruppo internazionale leader nella realizzazione e nello sviluppo di lanciatori spaziali detiene 323.525 azioni proprie pari all’1,2274% del capitale sociale.Intanto, a Piazza Affari, spicca il volo Avio che si attesta a 14,18 euro, con un aumento del 4,11%. LEGGI TUTTO