Agosto 2020

Monthly Archives

More stories

  • in

    FAPI, trasformare pandemia in occasione di crescita

    (Teleborsa) – “La più grande difficoltà che stanno attraversando artigiani, commercianti e piccoli imprenditori è legata alla poca liquidità determinata dal crollo dei consumi da parte delle famiglie che condizionano in negativo la produzione delle imprese”. Lo sottolinea in una nota il Presidente nazionale della FAPI (Federazione autonoma piccole imprese), Gino Sciotto.”Serve una svolta nella gestione della crisi economica – prosegue – che sta attraversando il tessuto economico e produttivo del Paese. Il Governo è chiamato a scelte coraggiose e di responsabilità a partire dalla gestione del Recovery Fund che deve essere utilizzato per rilanciare la crescita, puntando alla realizzazione delle grandi infrastrutture ma anche investimenti nella ricerca in medicina e nello sviluppo delle reti di comunicazione”.”La pandemia va trasformata in una grande occasione di ammodernamento della nazione e di crescita sociale”, conclude Sciotto LEGGI TUTTO

  • in

    Lavoro, Castelli: “Strumento organico di sostegno a occupazione”

    (Teleborsa) – “La pandemia, probabilmente, ha accelerato un processo fisiologico come quello del turnover di milioni di lavoratori. Lo sostenevamo già ai tempi in cui eravamo all’opposizione e ritenevamo importante la creazione di strumenti adatti a far fronte a questo momento. C’è chi raggiunge l’età di pensionamento, chi viene coinvolto nel cambio di processi produttivi, chi fa parte di filiere che risentono delle variazioni annuali del PIL o chi, per altre cause, è chiamato ad un ricambio. Per un recente studio di Unioncamere si tratta di 2,5 milioni di lavoratori da sostituire nei prossimi 5 anni”. Lo scrive in un post su Facebook il Viceministro dell’Economia Laura Castelli.

    “Lavoratori e imprese vanno accompagnati in questo processo, economico e sociale – scrive – che riguarderà interi settori della produzione italiana. Dobbiamo farci trovare pronti, rafforzando e rendendo “strutturale” meccanismi di decontribuzione per chi continua ad offrire lavoro, ma soprattutto implementando e, contestualmente, riformando gli ammortizzatori sociali e usando ancora di più strumenti come la solidarietà espansiva. Sono strumenti necessari, che nella fase più acuta della pandemia e della ripartenza ci stanno consentendo di evitare una crisi sociale, ma che oggi devono essere profondamente rivisti, rendendoli più snelli, tempestivi, trasparenti ed efficaci. Un percorso in continua evoluzione che ci deve portare ad uno strumento organico di sostegno all’occupazione e alla formazione”.
    “Il lavoro è la nostra grande sfida. Dobbiamo colmare il divario tra nord e sud del Paese, favorire la reindustrializzazione di intere aree e concentrarci sulla produzione, commercializzazione ed esportazione della produzione italiana, partendo da agroalimentare e artigianato. Due settori che da sempre rappresentano le nostre eccellenze. Non c’è tempo da perdere, grazie anche ai fondi del Recovery Fund possiamo lasciare ai nostri figli un Paese più moderno e ambizioso“, conclude Castelli. LEGGI TUTTO

  • in

    Lavoro, Castelli: “Strumento organico di sostegno a occupazione”

    (Teleborsa) – “La pandemia, probabilmente, ha accelerato un processo fisiologico come quello del turnover di milioni di lavoratori. Lo sostenevamo già ai tempi in cui eravamo all’opposizione e ritenevamo importante la creazione di strumenti adatti a far fronte a questo momento. C’è chi raggiunge l’età di pensionamento, chi viene coinvolto nel cambio di processi produttivi, chi fa parte di filiere che risentono delle variazioni annuali del PIL o chi, per altre cause, è chiamato ad un ricambio. Per un recente studio di Unioncamere si tratta di 2,5 milioni di lavoratori da sostituire nei prossimi 5 anni”. Lo scrive in un post su Facebook il Viceministro dell’Economia Laura Castelli.”Lavoratori e imprese vanno accompagnati in questo processo, economico e sociale – scrive – che riguarderà interi settori della produzione italiana. Dobbiamo farci trovare pronti, rafforzando e rendendo “strutturale” meccanismi di decontribuzione per chi continua ad offrire lavoro, ma soprattutto implementando e, contestualmente, riformando gli ammortizzatori sociali e usando ancora di più strumenti come la solidarietà espansiva. Sono strumenti necessari, che nella fase più acuta della pandemia e della ripartenza ci stanno consentendo di evitare una crisi sociale, ma che oggi devono essere profondamente rivisti, rendendoli più snelli, tempestivi, trasparenti ed efficaci. Un percorso in continua evoluzione che ci deve portare ad uno strumento organico di sostegno all’occupazione e alla formazione”.”Il lavoro è la nostra grande sfida. Dobbiamo colmare il divario tra nord e sud del Paese, favorire la reindustrializzazione di intere aree e concentrarci sulla produzione, commercializzazione ed esportazione della produzione italiana, partendo da agroalimentare e artigianato. Due settori che da sempre rappresentano le nostre eccellenze. Non c’è tempo da perdere, grazie anche ai fondi del Recovery Fund possiamo lasciare ai nostri figli un Paese più moderno e ambizioso”, conclude Castelli. LEGGI TUTTO

  • in

    Rete Unica, AIIP: “Bene parità di trattamento. Sì a public company senza soggetti prevalenti”

    (Teleborsa) – Qualsiasi scenario di Rete Unica dovrà garantire “requisiti di indipendenza degli esponenti aziendali, presidi di controllo interno, esterno e regolatorio, l’assoluta autonomia e terzietà della gestione, la natura aperta della rete, la parità di trattamento di tutti gli operatori e la realizzazione dei piani di investimento nei tempi previsti”. Una posizione quella del ministro dell’Economia Roberto Gualtieri accolta con favore dall’AIIP, l’Associazione italiana internet provider.

    “Auspichiamo che le indicazioni del Ministro Gualtieri vengano recepite in maniera ferma”– dichiara Giuliano Claudio Peritore, presidente di AIIP – perché sono le basi da cui partire affinché qualsiasi nuovo soggetto deputato a gestire un’eventuale Rete Unica (o più correttamente a prevalenza nazionale) sia una public company, con una governance diffusa e senza prevalenza di un singolo soggetto, tantomeno in presenza di soggetti verticalmente integrati con quote oltre il 49%, affinché tale rete venga resa disponibile in modo totalmente disaggregato e funzionale ad ogni modello di business di tutti gli operatori attuali e futuri del mercato, senza distorsioni della concorrenza”.
    AIIP – si legge in una nota – ritiene che “gli aspetti di tutela della concorrenza e del mercato siano parte fondamentale di qualsiasi dibattito su un’eventuale cosiddetta Rete Unica, unitamente a stringenti vincoli regolatori e che, auspicabilmente, non sia previsto che tale nuovo soggetto sia assoggettato al controllo di un operatore verticalmente integrato”.

    “Rimaniamo tuttavia convinti – sottolinea il presidente AIIP – che una pluralità di reti in concorrenza sia un bene per la banda ultralarga e lo sviluppo digitale del Paese perché porta a maggiore innovazione, diversificazione di servizi e quindi resilienza. Finanza e politica non possono farci dimenticare che il principio fondante di Internet è un insieme di reti diverse e interoperanti fra loro. Le reti in fibra ottica non sono come quelle elettriche e del gas: infatti centinaia di reti possono coesistere, come già succede, in decine di tubi diversi in Italia, a vantaggio della affidabilità e resilienza di Internet”. LEGGI TUTTO

  • in

    Rete Unica, AIIP: “Bene parità di trattamento. Sì a public company senza soggetti prevalenti”

    (Teleborsa) – Qualsiasi scenario di Rete Unica dovrà garantire “requisiti di indipendenza degli esponenti aziendali, presidi di controllo interno, esterno e regolatorio, l’assoluta autonomia e terzietà della gestione, la natura aperta della rete, la parità di trattamento di tutti gli operatori e la realizzazione dei piani di investimento nei tempi previsti”. Una posizione quella del ministro dell’Economia Roberto Gualtieri accolta con favore dall’AIIP, l’Associazione italiana internet provider.”Auspichiamo che le indicazioni del Ministro Gualtieri vengano recepite in maniera ferma”– dichiara Giuliano Claudio Peritore, presidente di AIIP – perché sono le basi da cui partire affinché qualsiasi nuovo soggetto deputato a gestire un’eventuale Rete Unica (o più correttamente a prevalenza nazionale) sia una public company, con una governance diffusa e senza prevalenza di un singolo soggetto, tantomeno in presenza di soggetti verticalmente integrati con quote oltre il 49%, affinché tale rete venga resa disponibile in modo totalmente disaggregato e funzionale ad ogni modello di business di tutti gli operatori attuali e futuri del mercato, senza distorsioni della concorrenza”.AIIP – si legge in una nota – ritiene che “gli aspetti di tutela della concorrenza e del mercato siano parte fondamentale di qualsiasi dibattito su un’eventuale cosiddetta Rete Unica, unitamente a stringenti vincoli regolatori e che, auspicabilmente, non sia previsto che tale nuovo soggetto sia assoggettato al controllo di un operatore verticalmente integrato”.“Rimaniamo tuttavia convinti – sottolinea il presidente AIIP – che una pluralità di reti in concorrenza sia un bene per la banda ultralarga e lo sviluppo digitale del Paese perché porta a maggiore innovazione, diversificazione di servizi e quindi resilienza. Finanza e politica non possono farci dimenticare che il principio fondante di Internet è un insieme di reti diverse e interoperanti fra loro. Le reti in fibra ottica non sono come quelle elettriche e del gas: infatti centinaia di reti possono coesistere, come già succede, in decine di tubi diversi in Italia, a vantaggio della affidabilità e resilienza di Internet”. LEGGI TUTTO

  • in

    TLC, Bassanini: rete unica controllata da CDP “soluzione preferibile”

    (Teleborsa) – “La rete unica, neutrale, indipendente, controllata da CDP resta la soluzione preferibile. L’estensione del piano industriale di Open Fiber è realizzabile ma resta una subordinata: se TIM non ci sta, tutti gli altri faranno da soli”.

    Lo ribadisce in un tweet il Presidente di Open Fiber, Franco Bassanini ritornando sul dibattito della rete unica con una eventuale fusione tra Tim e Open Fiber.
    Proprio ieri, in una intervista a La Stampa, Bassanini aveva delineato unpiano Bnel caso in cui gli azionisti di TIM giudicassero l’operazione non conveniente: la creazione, appunto, di una rete di nuova generazione sotto la regia del Governo coinvolgendo “tutti quelli che ci stanno” da CDP ed Enel alle altre Telco (Vodafone, Wind, Iliad, Tiscali, Sky, Sorgenia, Tiscali), inserendo nella partita anche gli investitori infrastrutturali (Kkr, Macquairie, i fondi pensione, le casse di previdenza). LEGGI TUTTO

  • in

    TLC, Bassanini: rete unica controllata da CDP “soluzione preferibile”

    (Teleborsa) – “La rete unica, neutrale, indipendente, controllata da CDP resta la soluzione preferibile. L’estensione del piano industriale di Open Fiber è realizzabile ma resta una subordinata: se TIM non ci sta, tutti gli altri faranno da soli”.Lo ribadisce in un tweet il Presidente di Open Fiber, Franco Bassanini ritornando sul dibattito della rete unica con una eventuale fusione tra Tim e Open Fiber.Proprio ieri, in una intervista a La Stampa, Bassanini aveva delineato un piano B nel caso in cui gli azionisti di TIM giudicassero l’operazione non conveniente: la creazione, appunto, di una rete di nuova generazione sotto la regia del Governo coinvolgendo “tutti quelli che ci stanno” da CDP ed Enel alle altre Telco (Vodafone, Wind, Iliad, Tiscali, Sky, Sorgenia, Tiscali), inserendo nella partita anche gli investitori infrastrutturali (Kkr, Macquairie, i fondi pensione, le casse di previdenza). LEGGI TUTTO

  • in

    Assunzioni personale ATA, ancora una volta dimenticati alcuni profili professionali. Anief ricorre

    (Teleborsa) – “L’ultimo decreto di autorizzazione per l’assunzione del personale ATA, ancora una volta, non tiene conto di quello che da 25 anni è previsto dal contratto, cioè la necessità di attivare degli organici e prevedere delle immissioni in ruolo anche per i collaboratori scolastici e per gli assistenti tecnico-amministrativi“.

    La denuncia arriva da Marcello Pacifico, Presidente del sindacato Anief, che in una intervista rilasciata a Teleborsa ha ricordato che occorrono almeno 20mila assunzioni. “Ventimila unità – rimarca – che lo Stato non ha mai voluto assumere questi ultimi 25 anni e di cui oggi c’è maggior bisogno per tutti gli adempimenti che si dovranno svolgere a settembre alla riapertura della scuola post Covid”.
    Il leader sindacale definisce questa mancanza “un grave errore” e ricorda che “già l’anno scorso Anief aveva impugnato il decreto sulle immissioni in ruolo dinanzi al TAR del Lazio e così farà anche quest’anno”.

    “Chi ritiene di avere il profilo giusto per accedere ai nuovi ruoli – afferma Pacifico – potrà aderire a questo nuovo ricorso che punta allo sblocco degli organici ed a dotare la scuola dell’autonomia e delle risorse fondamentali che le ocorrono”. LEGGI TUTTO