Agosto 2020

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    Dl Agosto, Unimpresa: “Solo rinvii fiscali non risolvono nodo liquidità Pmi”

    (Teleborsa) – “Con il decreto legge di agosto gli imprenditori aspettavano con ansia che il governo varasse misure fiscali e finanziarie in grado di assicurare alle piccole e medie imprese quella liquidità tanto attesa e sempre rinviata. La liquidità, garanzia di sopravvivenza per le imprese e sostegno agli investimenti, era stata letteralmente azzerata, nei mesi precedenti, dalle misure di contenimento della pandemia e negata, contestualmente, dalle iniziali politiche del governo, a carattere emergenziale, che nulla hanno prodotto, se non una lenta agonia che sta portando alla distruzione del sistema imprenditoriale del nostro paese. Quanto è contenuto, purtroppo, anche in questo quarto decreto economico, si riduce a un ulteriore groviglio di rinvii delle scadenze fiscali, che non risolvono, piuttosto aggravano, il problema della carenza di liquidità”. È quanto scrive in un approfondimento sul decreto agosto il consigliere nazionale di Unimpresa, Marco Salustri.

    “Dopo tre mesi di annunzi e di tatticismi, – continua Salustri – non avere ancora definito una chiara strategia, in materia fiscale e finanziaria, che possa garantire una rapida ripresa economica, corre il rischio di tradursi, per le nostre imprese, in una resa incondizionata al miglior offerente, anche straniero, sia di provenienza lecita sia, peggio, illecita”. Secondo il consigliere nazionale di Unimpresa, inoltre, “un’evidente mancanza di esperienza e di conoscenza della realtà delle pmi significa annichilire un tessuto imprenditoriale che ha reso famosa l’Italia nel mondo e, soprattutto, significa svendere un know how identitario del nostro sistema economico-produttivo. Ci si interroga, alla vigilia di un settembre di fuoco, se questo governo sia ancora capace o meno di attuare un deciso cambio di rotta a tutela della nostra cultura e del nostro genio creativo, varando misure strutturali e incisive per la ripresa, cioè gli investimenti strategici, senza più limitarsi a reiterare misure contingenti e tatticistiche, che non garantisco alcun futuro”.
    RINVII DELLE SCADENZE FISCALI – In riferimento ai contribuenti che non avevano versato Iva, ritenute, contributi Inps e premi Inail nei mesi di marzo, aprile e maggio 2020, era stata programmata la scadenza del 16 settembre per adempiere a tali incombenze con l’ulteriore possibilità di rateizzare le somme in quattro rate mensili. “Questo nuovo decreto, però, – sottolinea Unimpresa – ha previsto, per i contribuenti, la possibilità di versare il 50% delle somme dovute, nei mesi di marzo, aprile e maggio, entro il 16 settembre in un’unica soluzione, oppure in quattro rate, e il restante 50% a partire dal 16 gennaio 2021 fino ad un massimo di 24 rate mensili. Un ulteriore rinvio viene fissato dall’articolo 65 del provvedimento circa la proroga della moratoria, su prestiti e mutui, per le piccole e medie imprese, estesa al 31 gennaio 2021, rispetto a quanto era previsto in precedenza, ossia il 30 settembre 2020. Un altro rinvio, il cui riferimento è l’articolo 98, viene concesso per il versamento del secondo acconto Ires, Irap e Irpef la cui scadenza é fissata, di norma, al 30 novembre 2020. Questa proroga è rivolta ai contribuenti, soggetti agli Isa, che hanno avuto un calo del fatturato del 33% nel primo semestre 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019. La scadenza per il versamento di queste imposte è stata prorogata al 30 aprile 2021″. In tale scenario Unimpresa sottolinea come “lo stesso articolo 98 ignori, dunque, la vasta platea dei contribuenti che non applicano gli Isa, come i dipendenti che dovranno, quindi, versare il secondo acconto entro e non oltre il 30 novembre 2020″. Nel groviglio di proroghe e scadenze rientrano anche gli avvisi esecutivi delle Entrate Fiscali con rinvii sanciti nell’articolo 99, ossia dal 31 agosto 2020 al 15 ottobre 2020. Viene, inoltre, annullato – evidenzia Unimpresa – il secondo acconto Imu per tutti gli albergatori, a patto che il gestore della struttura sia anche il proprietario”. Un contributo specifico, inoltre, è quello che potrebbe essere erogato, sempre agli albergatori, pari al 65% degli delle opere di miglioramento e riqualificazione delle proprie strutture ricettive. Un altro contributo, a fondo perduto, è previsto per alcune categorie di ristoratori che acquistano materie prime del territorio, a condizione che abbiano conseguito un calo del fatturato, dal marzo a giugno 2020, pari a tre quarti rispetto a quello dello stesso periodo dell’anno precedente.

    LA IRRISOLTA CARENZA DI LIQUIDITÀ – “I piccoli imprenditori – spiega Unimpresa – non possono trarre alcun beneficio da questo quarto decreto ai fini della liquidità necessaria. Il rinvio delle imposte, infatti, non agevola il contribuente, né gli dà la garanzia di una maggiore liquidità perché, nel concreto, non sono stati fatti sconti né vengono previste esenzioni d’imposta. Il reiterato rinvio delle imposte, di fatto, comporta solo uno spostamento del problema della liquidità, non la soluzione, rappresentando, contestualmente, un altro aggravio degli adempimenti fiscali con la ovvia conseguenza di un maggior costo da parte degli imprenditori. Procrastinare le scadenze fiscali può essere, in generale, una giusta soluzione nel breve periodo, ma quando questo modus operandi diventa una normale prassi testimonia soltanto l’incapacità del governo di elaborare un’alternativa concreta e immediata di rilancio, fiscale e finanziaria”. Anche per la filosofia dei bonus – secondo Unimpresa – “va ribadita l’assoluta inidoneità di questo strumento di elargizione a pioggia a placare le aspettative dei contribuenti”. LEGGI TUTTO

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    Dl Agosto, Unimpresa: “Solo rinvii fiscali non risolvono nodo liquidità Pmi”

    (Teleborsa) – “Con il decreto legge di agosto gli imprenditori aspettavano con ansia che il governo varasse misure fiscali e finanziarie in grado di assicurare alle piccole e medie imprese quella liquidità tanto attesa e sempre rinviata. La liquidità, garanzia di sopravvivenza per le imprese e sostegno agli investimenti, era stata letteralmente azzerata, nei mesi precedenti, dalle misure di contenimento della pandemia e negata, contestualmente, dalle iniziali politiche del governo, a carattere emergenziale, che nulla hanno prodotto, se non una lenta agonia che sta portando alla distruzione del sistema imprenditoriale del nostro paese. Quanto è contenuto, purtroppo, anche in questo quarto decreto economico, si riduce a un ulteriore groviglio di rinvii delle scadenze fiscali, che non risolvono, piuttosto aggravano, il problema della carenza di liquidità”. È quanto scrive in un approfondimento sul decreto agosto il consigliere nazionale di Unimpresa, Marco Salustri.”Dopo tre mesi di annunzi e di tatticismi, – continua Salustri – non avere ancora definito una chiara strategia, in materia fiscale e finanziaria, che possa garantire una rapida ripresa economica, corre il rischio di tradursi, per le nostre imprese, in una resa incondizionata al miglior offerente, anche straniero, sia di provenienza lecita sia, peggio, illecita”. Secondo il consigliere nazionale di Unimpresa, inoltre, “un’evidente mancanza di esperienza e di conoscenza della realtà delle pmi significa annichilire un tessuto imprenditoriale che ha reso famosa l’Italia nel mondo e, soprattutto, significa svendere un know how identitario del nostro sistema economico-produttivo. Ci si interroga, alla vigilia di un settembre di fuoco, se questo governo sia ancora capace o meno di attuare un deciso cambio di rotta a tutela della nostra cultura e del nostro genio creativo, varando misure strutturali e incisive per la ripresa, cioè gli investimenti strategici, senza più limitarsi a reiterare misure contingenti e tatticistiche, che non garantisco alcun futuro”.RINVII DELLE SCADENZE FISCALI – In riferimento ai contribuenti che non avevano versato Iva, ritenute, contributi Inps e premi Inail nei mesi di marzo, aprile e maggio 2020, era stata programmata la scadenza del 16 settembre per adempiere a tali incombenze con l’ulteriore possibilità di rateizzare le somme in quattro rate mensili. “Questo nuovo decreto, però, – sottolinea Unimpresa – ha previsto, per i contribuenti, la possibilità di versare il 50% delle somme dovute, nei mesi di marzo, aprile e maggio, entro il 16 settembre in un’unica soluzione, oppure in quattro rate, e il restante 50% a partire dal 16 gennaio 2021 fino ad un massimo di 24 rate mensili. Un ulteriore rinvio viene fissato dall’articolo 65 del provvedimento circa la proroga della moratoria, su prestiti e mutui, per le piccole e medie imprese, estesa al 31 gennaio 2021, rispetto a quanto era previsto in precedenza, ossia il 30 settembre 2020. Un altro rinvio, il cui riferimento è l’articolo 98, viene concesso per il versamento del secondo acconto Ires, Irap e Irpef la cui scadenza é fissata, di norma, al 30 novembre 2020. Questa proroga è rivolta ai contribuenti, soggetti agli Isa, che hanno avuto un calo del fatturato del 33% nel primo semestre 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019. La scadenza per il versamento di queste imposte è stata prorogata al 30 aprile 2021”. In tale scenario Unimpresa sottolinea come “lo stesso articolo 98 ignori, dunque, la vasta platea dei contribuenti che non applicano gli Isa, come i dipendenti che dovranno, quindi, versare il secondo acconto entro e non oltre il 30 novembre 2020″. Nel groviglio di proroghe e scadenze rientrano anche gli avvisi esecutivi delle Entrate Fiscali con rinvii sanciti nell’articolo 99, ossia dal 31 agosto 2020 al 15 ottobre 2020. Viene, inoltre, annullato – evidenzia Unimpresa – il secondo acconto Imu per tutti gli albergatori, a patto che il gestore della struttura sia anche il proprietario”. Un contributo specifico, inoltre, è quello che potrebbe essere erogato, sempre agli albergatori, pari al 65% degli delle opere di miglioramento e riqualificazione delle proprie strutture ricettive. Un altro contributo, a fondo perduto, è previsto per alcune categorie di ristoratori che acquistano materie prime del territorio, a condizione che abbiano conseguito un calo del fatturato, dal marzo a giugno 2020, pari a tre quarti rispetto a quello dello stesso periodo dell’anno precedente.LA IRRISOLTA CARENZA DI LIQUIDITÀ – “I piccoli imprenditori – spiega Unimpresa – non possono trarre alcun beneficio da questo quarto decreto ai fini della liquidità necessaria. Il rinvio delle imposte, infatti, non agevola il contribuente, né gli dà la garanzia di una maggiore liquidità perché, nel concreto, non sono stati fatti sconti né vengono previste esenzioni d’imposta. Il reiterato rinvio delle imposte, di fatto, comporta solo uno spostamento del problema della liquidità, non la soluzione, rappresentando, contestualmente, un altro aggravio degli adempimenti fiscali con la ovvia conseguenza di un maggior costo da parte degli imprenditori. Procrastinare le scadenze fiscali può essere, in generale, una giusta soluzione nel breve periodo, ma quando questo modus operandi diventa una normale prassi testimonia soltanto l’incapacità del governo di elaborare un’alternativa concreta e immediata di rilancio, fiscale e finanziaria”. Anche per la filosofia dei bonus – secondo Unimpresa – “va ribadita l’assoluta inidoneità di questo strumento di elargizione a pioggia a placare le aspettative dei contribuenti”. LEGGI TUTTO

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    BasicNet continua l'acquisto di azioni proprie

    (Teleborsa) – BasicNet, nel periodo dal 17 al 21 agosto 2020, ha acquistato n. 31.000 azioni al prezzo medio di 3,5912 euro per un controvalore di 111.326,95 euro, nell’ambito del programma di acquisto e disposizione di azioni proprie, autorizzato dall’Assemblea degli Azionisti tenutasi in data 26 giugno 2020.A seguito degli acquisti di cui sopra la società detiene complessivamente n. 7.950.255 azioni proprie, pari al 13,035% del capitale sociale. LEGGI TUTTO

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    Tamburi, informativa su azioni proprie

    (Teleborsa) – Tamburi ha acquistato, nell’ambito dell’autorizzazione all’acquisto di azioni proprie deliberata dall’Assemblea del 29 aprile 2020, nel periodo dal 17 al 21 agosto 2020, n. 47.159 azioni ordinarie (pari allo 0,026% del capitale sociale) al prezzo medio ponderato di5,7257 euro per un controvalore complessivo di 270.016,99 euro.Si precisa pertanto che alla data del 21 agosto 2020 la società detiene n. 15.251.604 azioni proprie (pari all’8,272% del capitale sociale).Intanto sul listino milanese giornata incolore per Tamburi, che mostra una variazione percentuale negativa dello 0,52% rispetto alla seduta precedente. LEGGI TUTTO

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    Iren continua il piano di buy back

    (Teleborsa) – Iren ha acquistato, nella settimana dal 17 al 21 agosto 2020, n. 505.194 azioni ordinarie al prezzo medio unitario di 2,2194 euro, per un controvalore complessivo di 1.121.238,19 euro.L’avvio del programma di acquisto di azioni proprie autorizzato dall’Assemblea degli Azionisti del 29 aprile 2020, è stato comunicato in data 20 maggio 2020.Nel frattempo a Piazza Affari la prestazione di IREN è moderatamente al rialzo, scambiando con una variazione percentuale dello 0,45%. LEGGI TUTTO

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    Immobiliare USA, nuova impennata vendite case nuove a luglio

    (Teleborsa) – Aumentano ancora a luglio le vendite di case nuove negli Stati Uniti. Il dato ha evidenziato un incremento del 13,9% a 901mila unità rispetto alle 791 mila unità di giugno. Le stime degli analisti erano invece per una risalita fino a 785mila unità (+1,3%).Lo ha comunicato il Census Bureau degli Stati Uniti, secondo cui rispetto a luglio 2019 si registra un forte incremento del 36,3%. LEGGI TUTTO

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    USA, indice manifatturiero Fed Richmond migliora anche ad agosto

    (Teleborsa) – Ancora in recupero l’indice Fed di Richmond sullo stato del settore manifatturiero, che si rafforza in territorio positivo ad agosto. L’indicatore che sintetizza lo stato dell’attività del distretto, è salito a 18 punti dai 10 di luglio.Il dato, pubblicato dal Distretto Fed della capitale della Virginia, evidenzia un lieve calo della componente delle consegne che si porta a +22 punti da +23 del mese precedente, mentre quella dei servizi si attesta a +2 punti da -14. LEGGI TUTTO

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    Campari, operatività sulle azioni proprie

    (Teleborsa) – Campari, nell’ambito della vigente autorizzazione all’acquisto di azioni proprie da destinare al servizio dei piani stock option, ha acquistato dal 17 al 21 agosto 2020 n. 1.116.444 azioni proprie al prezzo medio di 8,5572 euro per azione per un controvalore complessivo di 9.553.638,96 euro.Intanto in Borsa è debole la giornata per la società, che passa di mano con un calo dello 0,32%. LEGGI TUTTO