Agosto 2020

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    Task force liquidità: domande moratorie sfiorano 300 miliardi

    (Teleborsa) – Si attestano su volumi elevati, 2,7 milioni, le domande di adesione alle moratorie su prestiti per un valore di circa 299 miliardi, e superano quota 69 miliardi le richieste di garanzia per i nuovi finanziamenti bancari per le micro, piccole e medie imprese presentati al Fondo di Garanzia per le PMI. Attraverso Garanzia Italia di Sace sono state concesse garanzie per 12,6 miliardi di euro, su 433 richieste ricevute.Sono questi i principali risultati della rilevazione settimanale effettuata dalla task force costituita per promuovere l’attuazione delle misure a sostegno della liquidità adottate dal Governo per far fronte all’emergenza Covid-19, di cui fanno parte Ministero dell’Economia e delle Finanze, Ministero dello Sviluppo Economico, Banca d’Italia, Associazione Bancaria Italiana, Mediocredito Centrale e Sace.La Banca d’Italia continua a rilevare presso le banche, con cadenza settimanale, i dati riguardanti l’attuazione delle misure governative relative ai decreti legge “Cura Italia” e “Liquidità”, le iniziative di categoria e quelle offerte bilateralmente dalle singole banche alla propria clientela. Sulla base di dati preliminari, al 7 agosto sono pervenute oltre 2,7 milioni di domande o comunicazioni di moratoria su prestiti, per 299 miliardi. Si stima che, in termini di importi, circa il 93% delle domande o comunicazioni relative alle moratorie sia già stato accolto dalle banche, pur con differenze tra le varie misure; il 3% circa è stato sinora rigettato; la parte restante è in corso di esame.Più in dettaglio, le domande provenienti da società non finanziarie rappresentano il 44% del totale, a fronte di prestiti per 196 miliardi. Per quanto riguarda le PMI, le richieste hanno riguardato prestiti e linee di credito per oltre 158 miliardi, mentre le 50 mila adesioni alla moratoria promossa dall’ABI hanno riguardato oltre 12 miliardi di finanziamenti alle PMI.Le domande delle famiglie hanno riguardato prestiti per circa 94 miliardi di euro. Le banche hanno ricevuto circa 210 mila domande di sospensione delle rate del mutuo sulla prima casa (accesso al cd. Fondo Gasparrini), per un importo medio pari a circa 94 mila euro. Le moratorie dell’ABI e dell’Assofin rivolte alle famiglie hanno raccolto quasi 464 mila adesioni, per circa 20 miliardi di prestiti.Sulla base della rilevazione settimanale della Banca d’Italia, si stima che le richieste di finanziamento pervenute agli intermediari per l’accesso al Fondo di Garanzia per le PMI abbiano continuato a crescere nella settimana dal 31 luglio al 7 agosto, superando 1,17 milioni, per un importo di finanziamenti di oltre 87 miliardi. La percentuale di prestiti erogati risulta in ulteriore crescita rispetto alla fine della settimana precedente in termini di importi. In particolare, al 7 agosto è stato erogato oltre l’87% delle domande per prestiti interamente garantiti dal Fondo.Il Ministero dello Sviluppo Economico e Mediocredito Centrale (MCC) segnalano che sono complessivamente 992.477 le richieste di garanzie pervenute al Fondo di Garanzia nel periodo dal 17 marzo al 18 agosto 2020 per richiedere le garanzie ai finanziamenti in favore di imprese, artigiani, autonomi e professionisti, per un importo complessivo di oltre 70,4 miliardi di euro. In particolare, le domande arrivate e relative alle misure introdotte con i decreti “Cura Italia” e “Liquidità” sono 987.448, pari ad un importo di circa 69,7 miliardi di euro. Di queste, oltre 834.833 sono riferite a finanziamenti fino a 30.000 euro, con percentuale di copertura al 100%, per un importo finanziato di circa 16,5 miliardi di euro che, secondo quanto previsto dalla norma, possono essere erogati senza attendere l’esito definitivo dell’istruttoria da parte del Gestore. Al 19 agosto sono state accolte 978.593 operazioni, di cui 973.892 ai sensi dei Dl “Cura Italia” e “Liquidità”.Salgono a circa 12,6 miliardi di euro, per un totale di 433 operazioni, i volumi complessivi delle garanzie nell’ambito di “Garanzia Italia”, lo strumento di SACE per sostenere le imprese italiane colpite dall’emergenza Covid-19. Di questi, circa 6,7 miliardi di euro riguardano le prime tre operazioni garantite attraverso la procedura ordinaria prevista dal Decreto Liquidità, relativa ai finanziamenti in favore di imprese di grandi dimensioni, con oltre 5.000 dipendenti in Italia o con un valore del fatturato superiore agli 1,5 miliardi di euro. Crescono inoltre a 5,9 miliardi di euro circa i volumi complessivi garantiti in procedura semplificata, a fronte di 430 richieste di Garanzia tutte gestite ed emesse entro 48 ore dalla ricezione attraverso la piattaforma digitale dedicata a cui sono accreditate oltre 250 banche, istituzioni finanziarie e società di factoring e leasing. LEGGI TUTTO

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    Mercati, la ripresa a V e il sapore della bistecca

    di Michele De Michelis di Frame Asset Management  
    Alla fine i mercati dei capitali hanno deciso che questa situazione meritava una ripresa a V e quindi se un mio ipotetico collega avesse dormito dal 20 febbraio ad oggi risvegliandosi vedrebbe uno scenario generale tendenzialmente buono e potrebbe pensare di non essersi perso nulla.

    Magari, potrebbe venirgli il dubbio di come mai l’indice Nasdaq sia salito così tanto rispetto al Dow Jones o agli altri indici mondiali, ma in fondo è una tendenza in atto già da parecchio tempo e probabilmente non ci troverebbe nulla di strano.
    Immagino poi che, qualora questa persona immaginaria si mettesse a leggere le notizie di ciò che è accaduto mentre lui dormiva rimarrebbe sicuramente sconvolto. Io, almeno, lo sarei.

    E aggiungo anche che, se il 20 marzo mi avessero dato la possibilità di leggere in anticipo tutte le notizie fino ad oggi escludendo le pagine finanziarie, vi assicuro mi sarei fatto molto male finanziariamente parlando, perché avrei venduto troppo presto molti settori e sarei entrato su altri che alla fine sono saliti poco e niente.
    Tutto sommato me la sono cavata molto meglio affrontando le questioni giorno per giorno senza nessun aiuto straordinario, pur rimanendo pieno di dubbi seppur razionale allo stesso tempo.
    A volte penso al personaggio traditore di “Matrix” che, pur conscio che il mondo sia tutta una finzione legata ad un software, preferisce l’immaginario buon sapore della bistecca simulata nel suo cervello piuttosto che la realtà del gusto orribile del vero cibo.
    Stiamo forse vivendo una situazione di questo tipo?
    Sicuramente ci sono delle grandi incongruenze nelle valutazioni che in questo momento sono espresse nei multipli di mercato, pur tuttavia bisogna fare molta attenzione a non rimanere ingannati dalle performance degli indici dove vi sono pochi titoli che sono saliti moltissimo e tanti (troppi) titoli che sono rimasti al palo.
    Una delle cause che penalizza l’indice Euro Stoxx 600, ad esempio, è proprio la presenza più marcata di titoli ciclici rispetto all‘S&P 500, dove i tecnologici la fanno da padrone.
    Ma se pensiamo che la ripresa economica sarà importante nel 2021, perchè non salgono i ciclici che presentano valutazioni estremamente interessanti?
    Probabilmente, la maggior parte degli operatori economici non si fida e non si aspetta assolutamente una ripresa a V.Ma, allora, per quale motivo comprano futures o ETF sugli indici riportandoli a livelli pre-Covid?
    Bisognerebbe chiederglielo come Morpheus chiedeva a Neo “Pillola rossa o pillola blu? “.
    In realtà non credo serva una pillola per capire il codice matrix che le banche centrali e i governi stanno seguendo in questo momento.
    I governi necessitano di soldi per evitare una depressione economica (l’economia reale o “main street “ è tutt’altro che ai massimi come Wall Street) ed emettono titoli che vengono comprati dalle banche centrali a tassi inferiori all’inflazione, tenendo in questo modo artificiosamente i tassi reali in territorio negativo.
    Così facendo il valore reale del debito decresce e coloro che investono in attività produttive riescono (o per lo meno provano) a mantenere il potere di acquisto dei propri asset mentre quelli che tengono i soldi fermi sui conti o nelle obbligazioni governative perdono il loro potere di acquisto.
    Ecco spiegata anche la grande forza dell’oro che ha superato per la prima volta i 2 mila dollari e che, se rimarrà una situazione di questo tipo o addirittura peggiore con inflazione in crescita e tassi sempre prossimi allo zero, potrebbe apprezzarsi ulteriormente.
    E se per caso tutti questi enormi sforzi fatti dai Governi insieme ai vari banchieri riuscissero a far ripartire l’economia reale, allora sì che in quel caso sarà molto meglio detenere titoli ciclici a buon prezzo piuttosto che azioni con multipli assurdi.
    Il vero problema è che non sappiamo quale governo ci sarà negli Stati uniti nel 2021 e, anche se Biden sembra essere in vantaggio, mai sottovalutare la “non omogeneità” dell’americano medio.
    Concludo dicendo che tipicamente agosto non è buon momento per fare grandi variazioni alle proprie asset allocation quindi aspettiamo di vedere l’evolversi di questa seconda ondata di Covid-19, sempre che non succeda qualcosa di straordinario a cambiare le carte in tavola. LEGGI TUTTO

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    Blangiardo, preoccupa occupazione: persone scoraggiate non cercano lavoro

    (Teleborsa) – C’è un fenomeno “preoccupante” per la ripresa dopo la fase più acuta del Covid-19 che ha visto precipitare i dati sull’occupazione in Italia: riguarda le “persone scoraggiate” che hanno smesso di cercare lavoro. Un trend sempre più “crescente”. A lanciare l’allarme è il Presidente dell’Istat, Gian Carlo Blangiardo – a margine di un incontro al Meeting di Rimini.”Sull’occupazione i dati di Istat su marzo, aprile e maggio hanno segnato ovviamente una fortissima caduta, poi già da maggio è iniziata una ripresa confermata anche in giugno – ha detto Blangiardo -. Abbiamo visto diminuire in modo continuativo il numero di occupati, anche se più rallentato nel finale”.Il numero uno dell’Istat invita, poi, la politica a cercare “con un po’ di fantasia e professionalità, di valorizzare l’importante contributo che i giovani possono dare per la ripresa” dopo la crisi derivata dalla pandemia. Ma ci devono essere le condizioni per poter cogliere questo contributo. “Il mestiere della politica – ha aggiunto – è proprio quello di darsi da fare per capire come valorizzare questa risorsa”. LEGGI TUTTO

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    IATA: prospettive peggiori di quanto previsto. Studio inglese progetta l'aereo post-Covid

    (Teleborsa) – Il calo generale dei passeggeri aerei nel 2020 potrebbe risultare più negativo di quanto prospettato da IATA, che aveva indicato un calo del 55% e un ritorno ai livelli pre-Covid non prima del 2024. Ieri, 18 agosto, l’agenzia di rating SeP ha rivisto al ribasso le stime per fine anno, prefigurando che il 2020 si chiuda con un calo dei passeggeri addirittura del 60-70%.Intanto, la CNN ha dato enfasi a quanto elaborato dallo studio di design inglese PriestmanGoode, che ha immaginato i cambiamenti da introdurre a bordo degli aeromobili nell’era post-Covid.Attenzione focalizzata su igiene e distanziamento con sedili che cambiano colore dopo essere stati puliti, divisori dietro ogni fila di posti, luci ultraviolette per annientare germi e possibili particelle di virus. Tra le altre innovazioni, configurazione con sedili sfalsati per permettere ai passeggeri di stare seduti da soli o in coppia o in gruppo e schermi divisori alla fine di ogni fila di sedili.Niente più schermi sui sedili, lasciando che film e musica sia disponibili sui dispositivi personali. Via anche i tavolini richiudibili, sostituiti da vassoi forniti direttamente dagli assistenti di volo nel momento del pasto e poi riconsegnati per essere ripuliti. Così come non ci sarà più la tasca in tessuto con riviste e brochures, mentre le istruzioni sulla sicurezza saranno stampate direttamente sul sedile di fronte. LEGGI TUTTO

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    Eurozona, inflazione luglio confermata in ripresa

    (Teleborsa) – Confermata in recupero l’inflazione dell’Eurozona nel mese di luglio. Secondo l’Ufficio statistico europeo (EUROSTAT), i prezzi al consumo sono saliti allo 0,4% su base tendenziale, come stimato nella stima flash. Nel mese precedente si era registrato un decremento dello 0,3%.Su base mensile i prezzi al consumo sono scesi dello 0,4%, più del consensus (-0,3%) e contro il +0,3% del mese precedente.L’inflazione core, depurata dalle componenti più volatili quali cibi freschi, energia, alcool e tabacco, evidenzia una crescita dell’1,2% su base annua, in linea con il consensus, mentre evidenzia una discesa dello 0,3% su base mensile dopo il -0,2% del mese precedente.Nell’intera Unione Europea, l’inflazione cresce dello 0,9% su base annua, dopo il +0,8% di giugno, mentre su mese registra una variazione negativa dello 0,2%. LEGGI TUTTO

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    Confagricoltura: bene divieto importazione di agrumi da Argentina.

    (Teleborsa) – “Accogliamo con favore la notizia del divieto da parte dell’UE di importazioni di arance e limoni provenienti dall’Argentina fino al 30 aprile 2021, a causa della presenza in quel Paese della “macchia nera” o CBS (citrus black spot). Avevamo sollecitato il provvedimento da parte di Bruxelles, che ha recepito il fatto che sussista un rischio fitosanitario inaccettabile”. È stato il commento del presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, in relazione alla decisione europea.”Abbiamo sempre richiamato l’attenzione delle autorità competenti su questa grave fitopatia di cui il territorio europeo è indenne – ha sottolineato il presidente Giansanti – la situazione in Argentina è assolutamente allarmante, così come in Sudafrica, Uruguay, Brasile ed anche, nel bacino mediterraneo, in Tunisia”.”Se la macchia nera si diffondesse in Europa ed in Italia, provocherebbe danni irreparabili al patrimonio agrumicolo, mettendo a rischio uno dei più importanti comparti della nostra agricoltura del Meridione – ha aggiunto il presidente della Federazione nazionale agrumicola di Confagricoltura Gerardo Diana – in un momento in cui siamo impegnati a superare il problema della ‘Tristeza’, con ingenti investimenti, non possiamo assolutamente permetterci l’arrivo di una nuova fitopatia”.”Non bisogna abbassare la guardia – ha proseguito – e va rafforzato il sistema di controlli alle frontiere delle importazioni di prodotti ortofrutticoli, in modo standard in tutti i punti di accesso al mercato europeo, prestando particolare attenzione al prodotto proveniente dal Sudafrica, che è forte esportatore in Europa ed Italia”.”Stiamo monitorando attentamente la situazione mondiale, in coordinamento con le organizzazioni agricole di Italia, Francia e Spagna, sollecitando puntuali provvedimenti da Bruxelles – ha concluso il presidente di Confagricoltura Giansanti – il territorio europeo va assolutamente preservato dall’ingresso di pericolose malattie, anche a fronte della riduzione dei principi attivi a disposizione degli agricoltori europei. E ribadiamo, ancora una volta, la necessità di reciprocità: le importazioni ortofrutticolo devono offrire le stesse condizioni di sicurezza richieste al prodotto europeo all’estero”.Le importazioni comunitarie di agrumi dall’Argentina – ha ricordato infine Confagricoltura – sono ammontate a oltre 165 mila tonnellate nel 2019 (oltre 124 mila tonn di limoni e lime e più di 41 mila tonn di arance), per un valore di 155 milioni di euro. LEGGI TUTTO

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    Discoteche, no alla riapertura. TAR respinge ricorso gestori

    (Teleborsa) – No ala riapertura delle discoteche. Lo ha deciso il TAR che ha respinto di fatto il ricorso presentato dai gestori, stabilendo che “deve prevalere l’interesse pubblico alla salute”.La decisione di chiudere i locali da ballo, dopo i contagi avvenuti fra i giovani, era stata presa domenica 16 agosto con un’ordinanza del Ministro della Salute, in tema di misure urgenti per il contenimento e la gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19.Il sindacato Silb-Fipe-Associazione Italiana Imprese di Intrattenimento da Ballo e di Spettacolo il giorno dopo aveva presentato un ricorso al TAR.La decisione del tribunale è stata depositata stamattina. Si tratta di una decisione cautelare monocratica, in attesa di quella collegiale già fissata per la prima udienza utile, del 9 settembre.Il Tar Lazio, nell’ordinanza presidenziale spiega anche che “la natura dei danni ne consente in linea di principio la successiva reintegrazione anche per equivalente, nel caso che il giudizio abbia esito favorevole alla parte ricorrente” e fa cenno anche alla “comune volontà della Conferenza dei presidenti delle regioni e del Ministero dello sviluppo economico di aprire con immediatezza un tavolo di confronto con le Associazioni di categoria, al fine di individuare gli interventi economici di sostegno nazionali al settore”. LEGGI TUTTO

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    Caldo, 2020 è l'anno più bollente di sempre

    (Teleborsa) – Il 2020 si classifica fino ad ora come il più bollente mai registrato in Europa da 112 anni con un anomalia di addirittura 2,1 gradi rispetto alla media. È quanto emerge dalle elaborazioni Coldiretti sulla base degli ultimi dati del National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) del National Climatic Data Centre, relativi ai primi sette mesi dai quali si evidenzia peraltro che è anche il secondo più caldo sul pianeta facendo registrare una temperatura media sulla superficie della Terra e degli oceani, superiore di 1,05 gradi rispetto alla media del ventesimo secolo.Anche in Italia si accentua la tendenza al surriscaldamento con il 2020 che è stato fino adesso di oltre un grado (+1,01 gradi) l’anno più caldo della media storica, al quarto posto dal 1800, sulla base dell’analisi Coldiretti su dati ISAC-CNR.Gli effetti – sottolinea l’associazione dei coltivatori diretti – si fanno sentire a livello globale e nazionale con una drastica riduzione dei ghiacciai e il divampare degli incendi favoriti dalle alte temperature. Il governatore della California ha dichiarato lo stato di emergenza a causa degli incendi che stanno dilaniando la California fra le elevate temperature e i forti venti mentre i ghiacciai in Groenlandia hanno subito una riduzione tanto importante che, anche in caso di interventi mirati contro il riscaldamento globale, la calotta glaciale continuerebbe a sciogliersi secondo lo studio pubblicato sulla rivista Nature Communications Earth and Environment.Una tendenza ormai strutturale anche in Italia dove la classifica degli anni interi più caldi negli ultimi due secoli si concentra nell’ultimo periodo e comprende nell’ordine – precisa la Coldiretti – anche il 2018, il 2015, il 2014, il 2019 e il 2003. Un processo che ha cambiato nel tempo la distribuzione delle coltivazioni e le loro caratteristiche con l’ulivo, tipicamente mediterraneo, che in Italia si è spostato a ridosso delle Alpi mentre in Sicilia ed in Calabria sono arrivate le piante di banane, avocado e di altri frutti esotici Made in Italy, mai viste prima lungo la Penisola.Si registra peraltro una evidente tendenza alla tropicalizzazione che – conclude l’associazione – si manifesta con una più elevata frequenza di eventi violenti, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi. Il ripetersi di eventi estremi sono costati all’agricoltura italiana oltre 14 miliardi di euro in un decennio tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne.(Foto: © Aleksandr Papichev/123RF) LEGGI TUTTO