Agosto 2020

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    Positiva la Borsa di New York

    (Teleborsa) – Partenza al rialzo per la borsa di Wall Street sostenuta dalle trimestrali di alcune società risultate migliori delle aspettative, in particolare Home Depot e Walmart.Sembrano così passare in secondo piano i timori per l’aumento dei contagi di coronavirus e per le rinnovate tensioni tra Stati Uniti e Cina.Sul fronte macro sono giunti i dati sul mercato immobiliare, con i permessi edilizi e l’apertura dei nuovi cantieri, che hanno superato le attese degli analisti.Sulle prime rilevazioni, il Dow Jones è sostanzialmente stabile e si posiziona su 27.852 punti, mentre, al contrario, l’S&P-500 fa un piccolo salto in avanti dello 0,27%, portandosi a 3.391 punti. In frazionale progresso il Nasdaq 100 (+0,63%); sulla stessa linea, poco sopra la parità l’S&P 100 (+0,38%).Si distingue nel paniere S&P 500 il settore beni di consumo secondari.Al top tra i giganti di Wall Street, American Express (+1,06%), Caterpillar (+0,82%), Intel (+0,75%) e Exxon Mobil (+0,70%).Le più forti vendite, invece, si manifestano su Home Depot, che prosegue le contrattazioni a -0,91%.Sul podio dei titoli del Nasdaq, Tesla Motors (+4,18%), Amazon (+2,02%), Vodafone (+1,36%) e Autodesk (+1,10%).I più forti ribassi, invece, si verificano su Ross Stores, che continua la seduta con -1,87%.In rosso Bed Bath & Beyond, che evidenzia un deciso ribasso dell’1,71%.Spicca la prestazione negativa di NetApp, che scende dell’1,54%.Dollar Tree scende dell’1,06%. LEGGI TUTTO

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    Coronavirus, OMS: nuova fase, “spinta” da contagi tra under 40

    (Teleborsa) – La pandemia di Covid-19 nel mondo è entrata in una nuova fase, “spinta” da contagi nei giovani sotto i 40 anni e con un maggior il rischio per le fasce più vulnerabili. Lo ha detto Takeshi Kasai, direttore dell’ufficio del Pacifico Occidentale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) in conferenza stampa.

    “L’epidemia sta cambiando – ha affermato – e le persone di 20, 30, 40 anni stanno sempre di più pilotando la diffusione. Molti non sanno di essere infetti e ciò aumenta il rischio di contagio dei più vulnerabili”. L’osservazione sull’età dei contagiati vale anche per l’Italia, come conferma l’ultimo report dell‘Iss, riferito alla settimana fino all’11 agosto, che ha registrato un’età mediana dei nuovi casi intorno a 34 anni.
    Secondo il bollettino dell’Oms dall’inizio dell’epidemia al 16 agosto ci sono stati 21,2 milioni di casi confermati di Covid-19, con 761mila morti. A guidare l’aumento visto nell’ultima settimana sono il sud est dell’Asia e il Mediterraneo orientale, mentre in Europa e in America l’aumento dei casi è sostanzialmente stabile. In calo invece del 27% rispetto alla settimana precedente i contagi in Africa.

    Mentre nel mondo la ricerca sulla lotta al coronavirus avanza con alcuni Paesi in testa, l’Organizzazione mondiale della Sanità invita a “prevenire i nazionalismi sui vaccini” e “garantire che le innovazioni siano disponibili per tutti, ovunque, a partire da quelli a più alto rischio”. Il monito arriva direttamente dal direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus nel briefing periodico sul coronavirus. LEGGI TUTTO

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    Coronavirus, OMS: nuova fase, “spinta” da contagi tra under 40

    (Teleborsa) – La pandemia di Covid-19 nel mondo è entrata in una nuova fase, “spinta” da contagi nei giovani sotto i 40 anni e con un maggior il rischio per le fasce più vulnerabili. Lo ha detto Takeshi Kasai, direttore dell’ufficio del Pacifico Occidentale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) in conferenza stampa.”L’epidemia sta cambiando – ha affermato – e le persone di 20, 30, 40 anni stanno sempre di più pilotando la diffusione. Molti non sanno di essere infetti e ciò aumenta il rischio di contagio dei più vulnerabili”. L’osservazione sull’età dei contagiati vale anche per l’Italia, come conferma l’ultimo report dell’Iss, riferito alla settimana fino all’11 agosto, che ha registrato un’età mediana dei nuovi casi intorno a 34 anni.Secondo il bollettino dell’Oms dall’inizio dell’epidemia al 16 agosto ci sono stati 21,2 milioni di casi confermati di Covid-19, con 761mila morti. A guidare l’aumento visto nell’ultima settimana sono il sud est dell’Asia e il Mediterraneo orientale, mentre in Europa e in America l’aumento dei casi è sostanzialmente stabile. In calo invece del 27% rispetto alla settimana precedente i contagi in Africa.Mentre nel mondo la ricerca sulla lotta al coronavirus avanza con alcuni Paesi in testa, l’Organizzazione mondiale della Sanità invita a “prevenire i nazionalismi sui vaccini” e “garantire che le innovazioni siano disponibili per tutti, ovunque, a partire da quelli a più alto rischio”. Il monito arriva direttamente dal direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus nel briefing periodico sul coronavirus. LEGGI TUTTO

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    USA, permessi edilizi e apertura cantieri sopra attese

    (Teleborsa) – Continua il recupero del mercato edilizio USA. Secondo il Dipartimento del Commercio statunitense i nuovi cantieri avviati, a luglio sono aumentati del 22,6% 1,496 milioni di unità, a fronte dell’aumento del 17,5% di giugno (+17,3% la prima lettura). Le attese degli anlaisti avevano previsto un aumento dei cantieri meno marcato fino a 1,240 milioni.I permessi edilizi rilasciati dalle autorità competenti hanno registrato nello stesso periodo un incremento mensile del 18,8% a 1,495 milioni di unità, dopo il +3,5% registrato il mese precedente. Le attese degli analisti erano per un aumento dei permessi meno robusto a 1,495 milioni. LEGGI TUTTO

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    Borsa, spunti in acquisto sul settore bancario

    (Teleborsa) – Segni positivi tra i titolo del comparto bancario con l’indice settoriale FTSE IT Banks che guadagna lo 0,71% dopo un breve passaggio in territorio negativo nel corso della mattinata.Tra i player del benchmark guida i rialzi il Banco BPM che sale dell’1,62% seguito da Unicredit che balza dell’1,38%. Bene inoltre Mediobanca +1,23%, BPER +1,17% e Intesa Sanpaolo +0,41%. LEGGI TUTTO

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    Unioncamere: “effetto Covid” anche su imprese di stranieri

    (Teleborsa) – Continua a crescere la comunità delle imprese di stranieri in Italia ma l’effetto della pandemia ne frena l’espansione. Nel primo semestre del 2020 il saldo tra le nuove imprese e quelle che hanno chiuso i battenti si è attestato a 6.119 unità, portando lo stock di imprese di stranieri a raggiungere il valore di 621.367 unità, l’1% in più rispetto al 31 dicembre scorso.

    Se confrontato con lo stesso dato del 2019, il progresso evidenzia però un forte “effetto-frenata” dovuto al Covid-19: tra gennaio e giugno dello scorso anno, infatti, il bilancio tra aperture e chiusure di imprese di stranieri aveva fatto segnare 10.205 imprese, il 40% in più rispetto al dato di quest’anno. Questa la fotografia scattata da Unioncamere e InfoCamere sulle imprese di stranieri nel periodo gennaio-giugno dell’anno in corso, a partire dai dati del Registro delle Imprese delle Camere di Commercio.
    Più nel dettaglio, la concentrazione maggiore di imprese di stranieri continua a registrarsi in Toscana, dove il 14,2% di tutte le attività economiche ha origini fuori dall’Italia. Liguria (13,7) e Lombardia (12,6) sono le regioni che seguono da vicino, insieme a Lazio, Emilia-Romagna e Friuli Venezia Giulia (tutte oltre il 12%). Con più del 10% anche il Veneto e Piemonte.

    La provincia a maggior tasso di imprenditoria straniera resta saldamente quella di Prato, con una quota del 30% sul totale delle iniziative imprenditoriali locali. Molto distanziata (con il 17,3%) segue Trieste, mentre altre quattro province (Firenze, Imperia, Reggio Emilia e Milano) si collocano oltre la soglia del 15%. Nei primi sei mesi del 2020, i progressi più sensibili hanno riguardato Roma (con 832 imprese di stranieri in più tra gennaio e giugno), Milano (+515) e Torino (+499) che occupano anche le prime tre posizioni in termini di numerosità assoluta di iniziative di stranieri (rispettivamente con 70.898 nella capitale, 58.316 nel capoluogo meneghino e 27.175 in quello sabaudo).
    La forma giuridica più diffusa resta quella dell’impresa individuale (475mila unità pari il 76,5% del totale, una quota di molto superiore alla media italiana, ridottasi negli ultimi decenni a circa il 52%). Poco meno di 100mila imprese di stranieri adottano invece la forma di società di capitali (96.964 unità, il 15,6% del totale).
    Le attività in cui si registrano il maggior numero di inziative di stranieri sono il commercio (circa 160mila), l’edilizia (120mila) e l’alloggio e ristorazione (48mila). Guardando però all’incidenza di queste realtà sul totale delle imprese operanti in Italia, i settori con l’incidenza più elevata di imprese di stranieri sono le telecomunicazioni (32,9%) e la confezione di articoli di abbigliamento (dove si arriva al 32%). LEGGI TUTTO

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    Unioncamere: “effetto Covid” anche su imprese di stranieri

    (Teleborsa) – Continua a crescere la comunità delle imprese di stranieri in Italia ma l’effetto della pandemia ne frena l’espansione. Nel primo semestre del 2020 il saldo tra le nuove imprese e quelle che hanno chiuso i battenti si è attestato a 6.119 unità, portando lo stock di imprese di stranieri a raggiungere il valore di 621.367 unità, l’1% in più rispetto al 31 dicembre scorso.Se confrontato con lo stesso dato del 2019, il progresso evidenzia però un forte “effetto-frenata” dovuto al Covid-19: tra gennaio e giugno dello scorso anno, infatti, il bilancio tra aperture e chiusure di imprese di stranieri aveva fatto segnare 10.205 imprese, il 40% in più rispetto al dato di quest’anno. Questa la fotografia scattata da Unioncamere e InfoCamere sulle imprese di stranieri nel periodo gennaio-giugno dell’anno in corso, a partire dai dati del Registro delle Imprese delle Camere di Commercio.Più nel dettaglio, la concentrazione maggiore di imprese di stranieri continua a registrarsi in Toscana, dove il 14,2% di tutte le attività economiche ha origini fuori dall’Italia. Liguria (13,7) e Lombardia (12,6) sono le regioni che seguono da vicino, insieme a Lazio, Emilia-Romagna e Friuli Venezia Giulia (tutte oltre il 12%). Con più del 10% anche il Veneto e Piemonte.La provincia a maggior tasso di imprenditoria straniera resta saldamente quella di Prato, con una quota del 30% sul totale delle iniziative imprenditoriali locali. Molto distanziata (con il 17,3%) segue Trieste, mentre altre quattro province (Firenze, Imperia, Reggio Emilia e Milano) si collocano oltre la soglia del 15%. Nei primi sei mesi del 2020, i progressi più sensibili hanno riguardato Roma (con 832 imprese di stranieri in più tra gennaio e giugno), Milano (+515) e Torino (+499) che occupano anche le prime tre posizioni in termini di numerosità assoluta di iniziative di stranieri (rispettivamente con 70.898 nella capitale, 58.316 nel capoluogo meneghino e 27.175 in quello sabaudo).La forma giuridica più diffusa resta quella dell’impresa individuale (475mila unità pari il 76,5% del totale, una quota di molto superiore alla media italiana, ridottasi negli ultimi decenni a circa il 52%). Poco meno di 100mila imprese di stranieri adottano invece la forma di società di capitali (96.964 unità, il 15,6% del totale).Le attività in cui si registrano il maggior numero di inziative di stranieri sono il commercio (circa 160mila), l’edilizia (120mila) e l’alloggio e ristorazione (48mila). Guardando però all’incidenza di queste realtà sul totale delle imprese operanti in Italia, i settori con l’incidenza più elevata di imprese di stranieri sono le telecomunicazioni (32,9%) e la confezione di articoli di abbigliamento (dove si arriva al 32%). LEGGI TUTTO

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    Negli aeroporto di Dubai e Abu Dhabi cani addestrati fiutano il sudore ascellare

    (Teleborsa) – Sniffer dogs negli aeroporti di Dubai e Abu Dhabi. Gli Emirati Arabi Uniti hanno scelto di affidarsi a cani addestrati per individuare la presenza del virus attraverso l’odore del sudore ascellare con un tasso di precisione del 92%.Un metodo non invasivo per individuare persone contagiate da Covid-19, tenuto conto che i passeggeri diretti negli Emirati Arabi Uniti devono avere effettuato il tampone (con esito negativo) nelle 96 ore precedenti la partenza del volo. LEGGI TUTTO