Agosto 2020

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    Più poteri alla Consob: nel Dl Agosto il “veto” sulla vendita di Borsa SpA

    (Teleborsa) – Nuovi poteri per la Consob, che avrà potere di “veto” su eventuali passaggi di proprietà di Borsa SpA. Lo prevede il testo definitivo del Dl Agosto, bollinato dalla Ragioneria generale dello Stato, reintroducendo una norma che era stata al centro del dibattito e sembrava esser stata stralciata. La disposizione invece è ricomparsa con altra collocazione rispetto al testo originario.La norma, prevista dall’art 75 del testo bollinato, relativo alle “Operazioni di concentrazione e salvaguardia della continuità d’impresa”, introduce un potere di “veto” dell’Autorità di vigilanza sui mercati, nel caso di passaggio di proprietà di Borsa Italiana, la società che gestisce la piattaforma di scambi di Milano e controlla MTS, il grande mercato dei titoli di Stato, e la piattaforma ELITE, che una dote di 1.500 PMI.Si tratta chiaramente di una “blindatura”, in vista del processo di cessione dell’asset da parte del London Stock Exchange, che ha recentemente confermato la vendita di Borsa SpA per soddisfare gli obblighi antitrust imposti dall’acquisizione di Refinitiv.La cosiddetta “norma anti-scalata” non è nuova nel diritto europeo ed è in uso anche in altri Paesi, come la Spagna e la Gran Bretagna. Il dispositivo stabilisce che la Consob possa valutare preventivamente, anche con l’esercizio di un potere di “veto”, l’eventuale acquisto di partecipazioni rilevanti nelle società “che determinano una influenza significatica sulla gestione del mercato” – Borsa Italiana e MTS – nel caso non garantiscano la “gestione sana e prudente del mercato”.Il testo definitivo del Dl Agosto, invece, conferma lo stralcio dell’altra norma su Mediobanca. La disposizione in questione, anch’essa oggetto di contestazioni, voleva prevedere uno scudo per un’eventuale scalata a Piazzetta Cuccia, attualmente oggetto di un interesse da parte della Delfin di Leonardo del Vecchio. La holding finanziaria del patron di Luxottica è in attesa del via libera della BCE per salire dal 10% al 20% della merchant bank italiana e, stando ai più recenti rumors, Francoforte dovrebbe rilasciare un via libera “condizionato” all’operazione. LEGGI TUTTO

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    Fenix Entertainment debutta su AIM PRO Italia

    (Teleborsa) – Fenix Entertainment società di produzione, co-produzione, e distribuzione di contenuti cinematografici, televisivi e musicali, fondata a Roma nel 2016, ha debuttato oggi sull’AIM PRO Italia, nuovo segmento del mercato dedicato alle PMI, dopo aver raccolto in fase di collocamento 1,5 milioni di euro. Il flottante al momento dell’ammissione è del 15,88 % e la capitalizzazione è pari a 9,5 milioni di euro.Le regole di questo mercato prevedono un’unica asta giornaliera.In occasione dell’inizio delle negoziazioni Barbara Lunghi, Head of Primary Markets di Borsa Italiana, ha commentato: “Con grande piacere diamo oggi il benvenuto a Fenix Entertainment su AIM Italia, una società giovane e dinamica che ha deciso di utilizzare il mercato per finanziare la crescita sia in Italia che all’estero. Fenix Entertainment è la prima società a debuttare sul segmento professionale di AIM Italia, varato lo scorso 20 luglio, con l’obiettivo di offrire un accesso graduale al mercato dei capitali e attrarre un numero crescente di imprese ambiziose”.Tino Silvestri, Presidente di Fenix Entertainment, ha dichiarato:”Siamo orgogliosi di essere tra i primi ad accedere al mercato nell’AIM PRO Italia dedicato agli investitori professionali, per affrontare questo processo in modo graduale e poterci costantemente strutturare per operare al meglio nel mercato aperto agli investitori retail. Sarà una crescita costante quella della Fenix, che in pochi anni dalla nascita è riuscita ad ottenere risultati e riconoscimenti importanti. Una crescita che la quotazione potrà accelerare, permettendoci di produrre più contenuti e di sviluppare progetti molto legati all’Italia ma aperti e indirizzati all’estero”.Per Riccardo Di Pasquale, Amministratore Delegato e Fondatore di Fenix Entertainment “L’ingresso in Borsa, per una società giovane come la nostra, è un risultato importante, che abbiamo raggiunto grazie a un duro e costante lavoro di squadra durato più di un anno e a un forte senso di comunità. Essere competitivi nel nostro settore comporta un’attenzione costante all’andamento del mercato globale. I settori dell’entertainment, oggi come oggi, si muovono a velocità elevatissima grazie ai numerosi canali e mezzi di fruizione esistenti; occorre quindi proporre delle progettualità che sappiano essere interessanti a aggiungere valore. Siamo certi che il mercato finanziario saprà apprezzare le nostre proposte e aiutarci a proporre piani strategici ancora più accattivanti”.Si tratta – si legge nel comunicato – della prima ammissione sul segmento professionale di AIM Italia di Borsa Italiana. LEGGI TUTTO

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    Decreto Rilancio, CGIA Mestre: la PA non ha pagato 11 miliardi di debiti ai fornitori

    (Teleborsa) – Anche quando le risorse economiche sono accessibili ad un costo molto contenuto, la Pubblica Amministrazione (PA) non paga i propri fornitori. La denuncia è sollevata dalla CGIA di Mestre che torna ad occuparsi di un tema che sta molto a cuore a centinaia e centinaia di migliaia di imprese che lavorano per lo Stato.Come spiega l’associazione degli artigiani e delle piccole imprese di Mestre in una nota, tramite la Cassa Depositi e Prestiti (CDP), il decreto Rilancio ha messo a disposizione delle Aziende Sanitarie Locali (ASL), delle Regioni e degli enti locali 12 miliardi di euro per liquidare i debiti commerciali maturati prima della fine del 2019.Entro lo scorso 7 luglio, termine entro il quale le articolazioni periferiche della PA dovevano presentare la richiesta di denaro alla CDP, sembra che, secondo alcune indiscrezioni riportate dalla stampa specializzata, sia stato richiesto solo un miliardo.La conferma di questo clamoroso flop emerge dalla lettura delle bozze del decreto Agosto: all’art. 55 il Governo ha riaperto i termini per la presentazione della domanda alla CDP. Pertanto, ASL, Regioni ed enti locali potranno chiedere l’anticipazione di liquidità per pagare i creditori tra il 21 settembre e il 9 ottobre prossimi.“Dalla segnalazione riportata dalla Corte dei Conti – ha dichiarato il segretario Renato Mason – si starebbe consolidando una tendenza in atto da alcuni anni che vede le Amministrazioni pubbliche saldare con puntualità le fatture di importo maggiore e ritardare intenzionalmente la liquidazione di quelle di dimensione meno elevate. Una modalità operativa che, ovviamente, penalizzerebbe le piccole imprese che, generalmente, lavorano in appalti o forniture di importi nettamente inferiori a quelli ‘riservati’ alle attività produttive di dimensione superiore. Senza liquidità molte PMI non hanno futuro e, paradossalmente, rischiano di chiudere per troppi crediti inesigibili”.Stando al trend in atto in questi ultimi anni, i ritardi dei pagamenti penalizzerebbero soprattutto le PMI, sottolinea CGIA.Trend che coinvolge anche i Ministeri: nel secondo trimestre di quest’anno 8 su 13 hanno pagato in ritardo i propri fornitori. Gli altri 5 non hanno ancora aggiornato l’indice di tempestività dei pagamenti che misura i giorni di ritardo o di anticipo in cui vengono saldati i fornitori rispetto alle scadenze previste dal contratto . La situazione più difficile è in capo alle attività economiche che hanno lavorato per il Ministero dell’Interno: tra aprile e giugno sono state liquidate mediamente con 62 giorni di ritardo.Seguono le aziende che hanno instaurato un rapporto commerciale con il ministero delle Politiche Agricole (61 giorni di ritardo) e quelle con il ministero dell’Ambiente (+53 giorni). Forti ritardi nei pagamenti hanno registrato anche il Ministero dei Trasporti (+ 49 giorni), i Beni Culturali (+30 giorni), Difesa (+16 giorni), Economia e Finanze (+14 giorni) e Sviluppo Economico (+12,5 giorni).Contravvenendo alle disposizioni di legge,, infine, cinque ministeri (Lavoro, Esteri, Giustizia, Salute e Istruzione) non hanno ancora aggiornato i dati del secondo trimestre. Quelli della Giustizia e della Salute, non hanno addirittura ancora reso disponibili gli indici di tempestività del primo trimestre del 2020. LEGGI TUTTO

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    Turismo, città d'arte in affanno: arrivano contributi a fondo perduto

    (Teleborsa) – Il turismo è, senza dubbio, uno dei settori più colpiti dalla crisi economica scaturita per effetto della pandemia ancora in corso nel nostro Paese che deve fare i conti con restrizioni e limitazioni per contenere la diffusione del virus. Tante le città, specie quelle d’arte in grave debito d’ossigeno con il Ministro per i Beni Culturali e il Turismo, Dario Franceschini, che in questi mesi ha cercato di mettere in campo iniziative a sostegno della ripresa.Da Venezia a Roma passando per Siracusa e Matera: sono solo alcune delle 29 città ad alta vocazione turistica che potranno accedere al nuovo aiuto a fondo perduto per le attività commerciali dei centri storici colpite dal calo dei turisti per la crisi sanitaria e le conseguenti necessario norme sul distanziamento.Un sostegno voluto con forza dal Ministro Franceschini nel decreto Agosto approvato “salvo intese tecniche” dal Consiglio dei ministri settimana scorsa, pensato per sostenere queste realtà in un momento particolarmente critico.Tra le città a più alta vocazione turistica d’Italia che devono fare i conti con il crollo delle presenze, specie degli stranieri, c’è Venezia. Ma soffrono anche Roma, Firenze, Bologna, Napoli, Palermo e Verbania.Il provvedimento stanzia, dunque, un tesoretto da 500 milioni di euro, da destinare a un parziale ristoro per i soggetti che svolgono attività di vendita di beni o servizi al pubblico che abbiano subito un calo del fatturato di almeno un terzo rispetto al 2019, dovuto alla assenza di turismo internazionale. Il contributo verrà determinato sulla base di una percentuale variabile applicata alla differenza tra fatturato e corrispettivi di giugno 2020 con quelli di giugno 2019.Ecco l’elenco completo delle città d’arte coinvolte: Venezia, Verbania, Firenze, Rimini, Siena, Pisa, Roma, Como, Verona, Milano, Urbino, Bologna, La Spezia, Ravenna, Bolzano, Bergamo, Lucca, Matera, Padova, Agrigento, Siracusa, Ragusa, Napoli, Cagliari, Catania, Genova, Palermo, Torino e Bari.Il bonus centro storici non potrà essere cumulato dai ristoratori con l’altro bonus previsto dal decreto Agosto, ossia il contributo a fondo perduto per chi sostiene la filiera del Made in Italy al 100 per cento. LEGGI TUTTO

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    Francia, inflazione confermata in recupero a luglio

    (Teleborsa) – Confermata in recupero l’inflazione in Francia nel mese di luglio. Secondo l’Istituto Statistico Nazionale Francese (INSEE), l’inflazione è salita su base tendenziale dello 0,8%, in linea con la stima preliminare e le attese, ma in accelerazione rispetto allo 0,2% di giugno.Su base mensile, i prezzi al consumo hanno registrato un incremento dello 0,4%, in linea con il consensus e la stima preliminare, che si conrronta con un +0,1% precedente.Il dato armonizzato, una misura utilizzata dalla BCE, ha registrato un aumento dello 0,9% su base annua, in linea con il mese precedente. Su base mensile l’inflazione armonizzata evidenzia una crescita dello 0,4% come a giugno. LEGGI TUTTO

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    Coronavirus, cresce l'allerta in Italia: lockdown locali se situazione sfugge di mano

    (Teleborsa) – Un lockdown generalizzato come quello vissuto tra marzo e maggio “è decisamente improbabile”, chiusure locali no, anzi. “Possono diventare inevitabili se la situazione sfugge di mano, se il controllo del territorio e degli infetti sfugge di mano”. A parlare è Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato tecnico scientifico.In Italia nella scorsa settimana si è assistito a un “progressivo peggioramento”, come certifica il rapporto di monitoraggio del Ministero della Salute e ISS che focalizza la sua attenzione sul mantenere alta la guardia e sul rafforzamento delle attività di contact tracing “in modo da identificare precocemente tutti i potenziali focolai di trasmissione e continuare a controllare l’epidemia”.Nel documento si riportano 925 focolai di Covid di cui 225 nuovi, entrambi in aumento per la seconda settimana consecutiva, mentre le Regioni con valore Rt maggiore di 1 sono 9. Nel frattempo nella giornata di ieri per la seconda volta nel giro di una settimana si sono superati i 500 contagi da Covid-19 nelle 24 ore: 523 (481 il giorno precedente).Anche per questo Miozzo si dice pienamente d’accordo con la decisione di chiudere le discoteche: “checché se ne dica, con migliaia di ragazzi ammassati non c’è nulla da fare. Le aggregazioni di massa sono devastanti – ha aggiunto – impossibili da gestire”.Anche sul fronte rientri prende forma la risposta delle Autorità. Nei prossimi giorni, nei principali aeroporti, nei porti e linee di confine, in via sperimentale si potranno trovare postazioni per eseguire i test rapidi per chi è sprovvisto dell’attestazione del test eseguito prima della partenza e risultato negativo al Coronavirus. LEGGI TUTTO

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    Cina ancora in mezzo al guado: giù vendite e investimenti

    (Teleborsa) – Deludono alcuni dati macro cinesi pubblicati stamattina, che confermano una ripresa a fasi alterne della grande economia asiatica, fermata dalla pandemia di Covid-19 a partire da inizio anno.Secondo i dati del Bureau of Statistics cinese, la produzione industriale è cresciuta meno del previsto a luglio, registrando un incremento del 4,8%, come il mese precedente ed al di sotto del 5,1% atteso. Da inizio anno la produzione segna un -0,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente dopo -1,3% rilevato a giugno.Restano deboli gli investimenti delle imprese, che segnano un -1,6%, in linea con le attese, rispetto al -3,1% del mese precedente.Continuano a scendere i consumi. Le vendite al dettaglio infatti registrano a luglio un nuovo calo dell’1,1% dopo il -1,8% di giugno. Il dato delude le attese del mercato che indicavano un +0,1%. Da gennaio a luglio, il commercio al dettaglio fa segnare una pesante contrazione del 10,4% (era -11,8% a fine giugno).Tasso di disoccupazione infine è stato confermato al 5,7%.(Foto: Free-Photos) LEGGI TUTTO