Agosto 2020

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    Casa, Corte dei Conti: mancano criteri omogenei per riparto fondi politiche abitative

    (Teleborsa) – I bisogni abitativi a livello nazionali non risultano tutelati dalla Costituzione al pari del diritto della salute o quello al lavoro. Ciò accade nonostante la giurisprudenza costituzionale ne abbia riconosciuto negli anni la valenza di diritto sociale attinente alla dignità e alla vita di ogni persona.A sottolinearlo è una nota della Corte dei Conti sulla base di un’indagine che mette in luce – anche alla luce delle ultime novità introdotte dalla decretazione d’urgenza per l’emergenza Covid-19 e della mole di risorse messe a disposizione del settore da utilizzare con procedure accelerate derogatorie delle modalità ordinarie – la necessità di un adeguato scambio di dati e informazioni fra i diversi livelli di governo coinvolti nella programmazione ed attuazione delle politiche abitative in modo quanto più possibile concertato.Così come risulta necessario assicurare un adeguato sistema di monitoraggio, in grado di verificare che gli strumenti impiegati soddisfino i fabbisogni espressi dal territorio, definendo criteri di erogazione quanto più possibile omogenei sull’intero territorio nazionale.La conseguenza più diretta è che manca “una parametrazione in termini di livelli essenziali delle prestazioni da garantire su tutto il territorio nazionale” e quindi ha ricadute negative sul sistema di ripartizione delle risorse del Fondo nazionale di sostegno per l’accesso alle abitazioni in locazione e del Fondo inquilini morosi incolpevoli.Ai due fondi è infatti dedicata la relazione sui “Fondi per il sostegno all’abitazione in locazione per le categorie sociali deboli (2014-2020)” approvata con deliberazione n. 9/2020/G dalla Sezione centrale di controllo sulla gestione delle amministrazioni dello Stato della Corte dei conti.“A livello europeo il diritto all’abitazione ha una connotazione decisamente più forte, rientrando a pieno titolo nella sfera dei diritti fondamentali, strumentali al perseguimento di un livello di vita dignitoso, oltre che alla lotta alle diseguaglianze, alle discriminazioni ed alle esclusioni”, spiega nella nota la Corte dei Conti.Tra le ulteriori criticità emerse, sottolinea l’organo statale, ci sono la mancata osservanza delle tempistiche dettate dalla disciplina in vigore per lo svolgimento delle attività propedeutiche all’adozione dei decreti annuali di riparto alle regioni delle risorse stanziate con legge di bilancio e le difficoltà nell’utilizzo delle risorse di entrambi i Fondi, che hanno indotto il legislatore ad intervenire per consentire il riutilizzo di quelle non spese, nonché il mancato aggiornamento della delibera Cipe n. 87 del 13 novembre 2003, che elenca i comuni ad alta tensione abitativa. LEGGI TUTTO

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    Turismo, assenza stranieri manda in crisi strutture ricettive, ristorazione e lusso

    (Teleborsa) – E’ salato il conto del Covid-19 e dell’assenza di turisti stranieri in Italia con 14 miliardi di spesa mancata in tre mesi. L’ultimo allarme arriva da Federalberghi–Confcommercio, secondo cui il calo dei turisti stranieri è del 91,2%.Negli hotel a 5 stelle c’è quasi l’80% di presenze in meno. I principali habitués degli alberghi di lusso, provengono da Stati Uniti, Giappone, Russia, Australia, Brasile e Cina. Tutti mercati chiusi da oltre cinque mesi, durante i quali sono andati in fumo quasi 9 milioni di pernottamenti, circa il 40% dei flussi che questi Paesi generano ogni anno verso gli alberghi a 5 stelle italiani.A soffrire di più, le città d’arte che con la loro alta percentuale di internazionalizzazione sono quelle che maggiormente richiamano i turisti del segmento lusso. Ma fra i flussi del turismo internazionale vi sono anche località rinomate come Sorrento, che ospita ogni anno 2,4 milioni di presenze straniere pari all’88% del totale, Stresa con 480mila (85% del totale), Taormina 900mila (84%) e Montecatini Terme 1,2 milioni (73%).Con il turismo crolla anche l’indottoSe mancano i turisti tutto l’indotto crolla di conseguenza. La ristorazione, ad esempio, che secondo Fipe-Confcommercio perderà 3 miliardi di euro nei soli tre mesi di luglio, agosto e settembre. L’81,8% delle imprese del settore ritiene che la stagione turistica stia andando male o molto male, e questo a causa soprattutto dell’assenza dei turisti stranieri (a lamentarne la mancanza è il 97,4%).E poi c’è il segmento luxury, che risente soprattutto della mancanza di flussi turistici provenienti dagli Stati Uniti e dal Giappone. A farne le spese anche lo shopping made in Italy collegato al turismo degli stranieri che rappresenta la terza voce di spesa dopo alloggio e ristorazione. La loro assenza si tradurrà in una perdita di 5,7 miliardi. Preoccupa, in particolare, la mancanza di cinesi (28%), russi (12%) e americani (11%) che, insieme, rappresentavano oltre il 50% degli acquisti. LEGGI TUTTO

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    Germania, sondaggio Ifo: per aziende tedesche normale attività in 11 mesi

    (Teleborsa) – 11 mesi. È il tempo che le aziende tedesche ritengono in media necessario per tornare ad una situazione di normalità dopo lo shock da Coronavirus. È quanto rilevato daall’ultimo sondaggio ifo sulle imprese in Germania, condotto a luglio.Secondo l’analisi dell’Istituto di ricerca tedesca, la pandemia sta avendo un effetto particolarmente duraturo sui fornitori di servizi che non si aspettano di vedere un ritorno alle attività solite almeno per altri 11,7 mesi. Leggermente più ottimisti nel settore edile, dove i tempi di attesa per una piena ripresa sono stimati in 11,1 mesi.Per commercio e produzione il sondaggio rileva tempi inferiori (rispettivamente 10,3 mesi e 10,1 mesi). “La strada verso la normalità è ancora molto lunga per molte aziende – ha spiegato il ricercatore ifo Klaus Wohlrabe – una volta tolte tutte le restrizioni pubbliche, le aziende dovranno ancora affrontare le loro conseguenze”.Decisamente peggiori sono le aspettative per le attività artistiche e di intrattenimento: per loro un ritorno alla normalità è previsto solo dopo 17,5 mesi. Non va meglio per industria cinematografica e sale cinematografiche che vedono una totale ripresa solo fra 16,7 mesi e per il settore del turismo (per gli alberghi ci si attendono 16,0 mesi, per le agenzie di viaggio 14,6 mesi).Al contrario sorridono i servizi di sicurezza che si aspettano che la normale attività riprenda dopo soli 3,8 mesi.Variegate la percezione e le attese all’interno del mondo industriale: i più pessimisti sono quelli del tessile (14,5 mesi), seguiti dall’ingegneria meccanica (12 mesi), mentre nella media si piazza l’abbigliamento (11,1 mesi). Diversamente, maggior ottimismo si manifesta nel comparto bevande (8,1 mesi) e chimico (8 mesi). I più positivi sono però i produttori di computer: loro vedono una totale ripresa delle attività in 6,8 mesi. LEGGI TUTTO

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    Svizzera, Governo stanzia 400 milioni per società controllo traffico aereo Skyguide

    (Teleborsa) – Il Governo della Svizzera ha annunciato lo stanziamento di 400 milioni di franchi su quest’anno e il prossimo a favore della società per il controllo del traffico aereo, Skyguide.L’iniezione di nuovi fondi da parte della Confederazione è però vincolata a determinate condizioni, ha precisato il Consiglio federale elvetico in una nota.Infatti, il sostegno finanziario della Confederazione sarà accordato a condizione che Skyguide attui delle misure di risparmio che riducano il fabbisogno di liquidità. Skyguide ha già adottato misure che tra il 2020 e il 2024 porteranno a una riduzione delle spese compreso tra 90 e 100 milioni di franchi. Sono in particolare previsti il temporaneo congelamento dei salari e l’aumento dell’efficienza dei progetti di digitalizzazione.È previsto inoltre, su indicazione del Consiglio federale, di innalzare in modo adeguato l’età di pensionamento dei controllori del traffico aereo. Il Consiglio federale si aspetta che entro la fine del 2021 i sindacati e Skyguide presentino un piano comune per l’innalzamento dell’età pensionabile dei controllori del traffico aereo da 56 anni ad almeno 60 anni.Skyguide sorveglia lo spazio aereo svizzero in ambito militare e civile ed è di proprietà della Confederazione. Il suo finanziamento è garantito principalmente dalla riscossione delle tasse per garantire la sicurezza degli avvicinamenti, si legge, dei decolli e del sorvolo nello spazio aereo svizzero.Conformemente all’accordo sul trasporto aereo con l’Unione europea, Skyguide potrà utilizzare le risorse della Confederazione solo per adempiere compiti sovrani e fornire servizi di sicurezza aerea civile e militare.(Foto: © Heathrow Airports Limited) LEGGI TUTTO

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    Fastweb chiude semestre in crescita. Avanti colloqui progetto con TIM e KKR

    (Teleborsa) – Semestre in crescita per Fastweb, che snobba la crisi generata dal Covid-19, chiudendo i conti con un aumento dei ricavi del 5,3% a 1,1 miliardi di euro ed un EBITDA in aumento del 4,6% a 365 milioni di euro.L’andamento degli affari e in decisa crescita: il numero dei clienti di comunicazione mobile è salito del 18,1% attestandosi a quota 1,83 milioni “nonostante la saturazione del mercato e l’aspra concorrenza” – si precisa – mentre il settore della banda larga di rete fissa registra un andamento positivo con 2,69 milioni di clienti di banda larga (+3,5%). Anche il segmento dei clienti commerciali ha avuto un andamento positivo ed è in crescita: il suo fatturato ha registrato un incremento di 19 milioni (+4,6%).Gli investimenti tecnologici ed infrastrutturali nel secondo trimestre si attestano a 138 milioni di euro (276 milioni di euro nel primo semestre), un importo pari al 25% dei ricavi. “Prosegue, dunque, in linea con i tempi del piano industriale, il roll out delle reti 5G mobile e FWA”, spiega la compagnia.Fastweb conferma poi che è in fase di definizione un accordo con TIM ed il Fondo KKR per la creazione di FiberCop, un veicolo in cui confluirà la rete secondaria di TIM e la rete in fibra della JV FlashFiber. “La firma dell’accordo, prevista per il 4 agosto – ricorda la società – è stata rinviata al prossimo 31 agosto per dare al Governo l’opportunità di valutare il progetto ed eventualmente prendervi parte”.L’Ad Alberto Calcagno, ha parlato diffusamente del progetto rete unica, affermando che la possibilità di creare una società terza che si occupi dello sviluppo della rete, senza entrare nel settore dei servizi ai clienti, è un “passaggio epocale”. “Significativo – ha detto – è l’interesse di un fondo infrastrutturale come KKR, che certifica la solidità del progetto e il fatto che si e’ imboccata una strada di non ritorno per l’upgrade definitivo della rete in rame”. LEGGI TUTTO

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    Confindustria Moda: 2020 da incubo, perdite stimate in 30 miliardi di euro

    (Teleborsa) – Nel comparto tessile, moda e accessori più dell’86% delle imprese ha registrato nel secondo trimestre 2020 un calo di fatturato superiore al 20%.Sono i risultati della seconda Indagine Congiunturale di Confindustria Moda, svolta nel mese di luglio su un campione di 320 aziende con l’obiettivo di cogliere l’impatto della pandemia da Covid-19.Quasi la totalità del settore (96% del campione) ha osservato una flessione nel suo fatturato tra aprile e giugno, mentre solo il 10% è riuscita a contenere le perdite entro il 20%. Sulla base dei risultati aziendali, il fatturato del secondo trimestre è stimato in calo del 39%.Il 93% delle aziende a campione ha fatto ricorso agli ammortizzatori sociali. In poco più la metà dei casi (54%) lo strumento ha interessato oltre l’80% dei dipendenti totali dell’azienda, mentre solo nel 6% dei casi gli addetti coinvolti non superano il 20% del totale. Il 55% ha, peraltro, anticipato la CIG al proprio personale.Sul fronte ordini, solo il 4% ha registrato commesse invariate o in crescita, mentre il 5% ha contenuto il calo entro il -10%. La restante parte accusa cali superiori e il 20% ha subito un crollo superiore al 70%. La flessione media degli ordinativi risulta pari al -37,3%, nel primo trimestre era stata del -40,5%. Pessimo il 2020 anche se si guarda in prospettiva: la flessione media annua è prevista al -32,5% rispetto al dato 2019, ovvero 30,3 miliardi di euro in meno.”È una catastrofe economica senza precedenti, che rischia di cancellare interi pezzi della nostra filiera, unica al mondo – ha commentato così i dati Cirillo Marcolin, Presidente di Confindustria Moda – È una stima preliminare, ma gli effetti della pandemia sui bilanci e sull’occupazione saranno devastanti. Siamo il secondo più importante settore manifatturiero in Italia e il primo contributore positivo alla bilancia commerciale. Dobbiamo fare ancor più sistema e insieme ripartire”. LEGGI TUTTO

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    Coronavirus, l'impennata di contagi torna a far tremare l'Europa

    (Teleborsa) – Il Covid-19 torna a far paura in tutta Europa. Contagi sopra il migliaio in Francia, Germania e Spagna con numeri che tornano a ricordare quelli registrati a maggio.In Francia in sole 24 ore si è passati dai 1.397 nuovi casi di martedì ai 2.524 registrati nella giornata di ieri. La Direzione generale della Sanità ha precisato che sono stati però oltre 600mila i tamponi effettuati nell’ultima settimana. Rassicurazioni arrivano invece dai ricoveri ospedalieri che restano in diminuzione. Sono invece 17 i decessi registrati che porta il numero complessivo a 30.371.Impennata di contagi anche in Germania: secondo quanto riporta il Robert Koch Institut, il centro epidemiologico nazionale, in 24 ore le infezioni sono cresciute di 1.226 unità – il più marcato dal mese di maggio – che porta il totale dei casi a 218.519. 6 il numero di vittime (9.207 il totale). Per il Ministro della Sanità tedesco Jens Spahn l’evoluzione della pandemia è “estremamente preoccupante” e ha invitato a fare “grandissima attenzione” e ha aggiunto: “si vede bene come si verifichino grandi e piccoli focolai in quasi tutte le regioni del Paese: in parte a causa dei ritorni dalle vacanze, ma anche con le feste di di ogni genere e i festeggiamenti familiari”.In Belgio da oggi è obbligatorio l’uso della mascherina in tutti i luoghi pubblici della regione di Bruxelles per far fronte all’aumento dei casi di coronavirus: nell’area della Capitale belga si è assistito, infatti, ad un aumento dei contagi oltre la soglia dei 50 al giorno per 100.000 abitanti, vale adire più di 600 nuovi casi ogni 24 ore su un territorio di circa 1,2 milioni di abitanti. In Spagna nella sola giornata di ieri altri 3.172 nuovi casi secondo quanto riporta la Johs Hopkins University.Pandemia che non sembra rallentare anche nel resto del mondo. Negli Stati Uniti sempre secondo il conteggio dell’Università i casi nella giornata di ieri sono stati 55.910, numeri molto simili a quelli registrati in Brasile (55.155). LEGGI TUTTO

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    Spagna, inflazione tira il freno a mano a luglio

    (Teleborsa) – Frena bruscamente l’inflazione in Spagna a luglio. Secondo l’ufficio statistico spagnolo INE, l’indice dei prezzi al consumo è calato dello 0,9% su base mensile, in linea con la stima preliminare e le attese, dopo il +0,5% registrato a giugno.Su base annua, il dato rileva una flessione dello 0,6%, come da attese, dopo il -0,3% del mese precedente.L’inflazione armonizzata registra una variazione negativa dello 0,7% annuale, rispetto al -0,3% precedente. Su base mensile, il dato evidenzia un pesante calo dell’1,6%, superiore al -0,7% del consensus, rispetto al +0,4% del mese precedente. LEGGI TUTTO