Agosto 2020

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    Eurozona, produzione in crescita anche a giugno

    (Teleborsa) – Continua a salire la produzione industriale dell’Eurozona a giugno dopo il calo dei mesi primaverili a seguito della pandemia di Covid-19. Secondo quanto riportato dall’Istituto di Statistica dell’Unione Europea (Eurostat), l’output ha registrato un incremento mensile del 9,1% dopo il +12,3% di maggio. Il dato è tuttavia inferiore alle attese del mercato che aveva stimato una salita del 10%.Su base annua la produzione ha registrato una flessione del 12,3% dopo il -20,4% del mese precedente. Le aspettative del mercato erano per una contrazione dell’11,5%.Per quanto riguarda l’Europa dei 27, su base mensile si è registrato un +9,1% dopo il +11,6% di maggio, mentre su anno la produzione ha registrato un -11,6% dopo il -20,1% del mese precedente. LEGGI TUTTO

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    Inflazione, Coldiretti: con +8% frutta allarme speculazioni nei campi

    (Teleborsa) – In controtendenza balzano i prezzi al consumo della frutta fresca che fanno segnare un aumento dell’8% ma crollano quelli pagati agli agricoltori con quotazioni che non coprono neppure i costi di produzione. E’ quanto emerge da un’analisi Coldiretti sui dati Istat relativi all’inflazione a luglio che registra una spinta al rialzo dei prezzi dell’1,4% per gli alimentari, rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, mentre l’andamento generale su base annua vede il Paese in deflazione (-0,4%), con una situazione che non si verificava dal giugno 2016.”Nel carrello della spesa si rilevano aumenti anche per il pesce surgelato (+3,5%), pasta (+3,2%), zucchero (+2,7%), uova (+2,4%), carni (+2,4%), formaggi (+1,5%) e latte fresco (+1%), legati agli sconvolgimenti della domanda di un mercato che non riesce ancora a tornare alla normalità pre-covid”.”Una situazione – aggiunge Coldiretti – che ha favorito le speculazioni al ribasso nei campi e nelle stalle con il paradosso che mentre i prezzi al consumo aumentano quelli pagati agli agricoltori e agli allevatori crollano. Casi emblematici sono quelli della Puglia dove gli agricoltori che producono meloni e angurie si vedono corrispondere pochi centesimi al chilo e dell’Abruzzo dove i coltivatori del Fucino hanno addirittura deciso di donare alle famiglie più bisognose parte dei raccolti rimasti in azienda perchè sottopagati fino alla metà rispetto allo scorso anno”.Occorre dunque evitare che i comportamenti scorretti di pochi compromettano il lavoro della maggioranza degli operatori della filiera in una situazione in cui quasi 4 aziende agricole su 10 (37%) secondo l’indagine Coldiretti/Ixè hanno registrato un deciso calo dell’attività a causa degli effetti della pandemia.”Alle speculazioni si sommano peraltro gli effetti del clima impazzito – rileva Coldiretti – con il moltiplicarsi di eventi estremi come caldo torrido, gelo, grandine, nubifragi e siccità che compromettono le produzioni di frutta e verdura provocando la perdita del lavoro di un intero anno in molte aziende agricole”. LEGGI TUTTO

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    Gruppo Credito Fondiario, risultati in crescita nel primo semestre

    (Teleborsa) – Il Gruppo Credito Fondiario chiude il primo semestre dell’anno registrando un margine di intermediazione pari a 57,5 milioni di euro, in crescita rispetto ai 38,9 milioni al 30 giugno 2019, e un risultato consolidato netto pari a 7,3 milioni di euro (5,2 milioni al 30 giugno 2019). Il margine di interesse del Gruppo Credito Fondiario si presenta positivo per 39,3 milioni di euro ( 23,3 milioni al 30 giugno 2019), e le commissioni nette sono pari a 18 milioni di euro (14,1 milioni al 30 giugno 2019), trainate principalmente dall’attività di special servicing.L’operatività caratteristica del Gruppo è proseguita nel corso del 2020, con l’ottenimento sia di nuovi mandati di special servicing (per un valore nominale atteso superiore a 1 miliardo di euro), sia con ulteriori investimenti (oltre €100 milioni di prezzo di acquisto).Il monte investimenti al 30 giugno 2020 è pari a 1,1 miliardi di euro, il totale attività è pari a oltre 1,6 miliardi di euro (rispetto agli oltre 1,2 miliardi al 30 giugno 2019). La posizione netta di liquidità è pari a 177 milioni di euro, a fronte di un ammontare complessivo di raccolta diretta pari a 804 milioni di euro.I risultati al 30 giugno – precisa la nota – incorporano anche l’impatto sul valore di bilancio del portafoglio di investimenti del Gruppo (pari a circa il 2%) derivante dal rallentamento delle attività di recupero dovuto all’emergenza sanitaria e alle moratorie, sia quelle di legge, sia quelle concesse su base volontaria.Il patrimonio netto consolidato si attesta a quota 404,9 milioni di euro, per un CET1 ratio del Gruppo vicino al 17%. Il totale del personale al 30 giugno è pari a 369 professionisti.”Quello passato è stato un semestre difficile per tutti, con un’inattesa emergenza sanitaria, che contiamo sia alle spalle e che ci ha fatto mettere quale priorità il mantenimento della piena continuità operativa, garantendo al contempo la sicurezza di tutti i nostri dipendenti – ha commentato Iacopo De Francisco, Direttore Generale di Credito Fondiario – Siamo soddisfatti di esserci riusciti, e siamo soddisfatti anche dei risultati finanziari al 30 giugno: il Gruppo nel 2020 continua a crescere in modo significativo rispetto al 2019 e ha saputo reagire al meglio alla situazione contingente. Negli ultimi due mesi, inoltre, si è assistito a una chiara ripresa di attività che ci fa ben sperare per il secondo semestre”. LEGGI TUTTO

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    Milano e Londra in pole in Europa nonostante dati macro

    (Teleborsa) – Piazza Affari si conferma positiva in mattinata, in un panorama europeo dominato dalla cautela, e fa coppia con la Borsa di Londra, che conferma un andatura brillante, a dispetto dei brutti dati del PIL del Regno Unito e dell’inflazione in Italia.L’Euro / Dollaro USA mantiene la posizione sostanzialmente stabile su 1,176. Sulla parità lo spread, che rimane a quota +142 punti base, con il rendimento del BTP decennale che si posiziona allo 0,96%.Tra gli indici di Eurolandia giornata fiacca per Francoforte, che segna un calo dello 0,21%, guadagno moderato per Londra, che avanza dello 0,54%, e Parigi è stabile, riportando un moderato +0,07%. Lieve aumento per la Borsa di Milano, che mostra sul FTSE MIB un rialzo dello 0,42%.Tra le migliori Blue Chip di Piazza Affari, svetta BPER che segna un importante progresso del 3,16%.Denaro su Ferrari, che registra un rialzo dell’1,86%.Bilancio decisamente positivo per ENI, che vanta un progresso dell’1,77%.Buona performance per Intesa Sanpaolo, che cresce dell’1,28%.Le più forti vendite, invece, si manifestano su CNH Industrial, che prosegue le contrattazioni a -1,24%.Scivola Amplifon, con un netto svantaggio dell’1,10%.Piccola perdita per Banca Generali, che scambia con un -0,99%.Tentenna Fineco, che cede lo 0,97%.Al Top tra le azioni italiane a media capitalizzazione, Salini Impregilo (+3,12%), Ferragamo (+2,64%), Carel Industries (+2,35%) e Zignago Vetro (+1,85%).Le peggiori performance, invece, si registrano su FILA, che segna un -3,20%.In rosso Avio, che evidenzia un deciso ribasso dell’1,57%.Spicca la prestazione negativa di ASTM, che scende dell’1,56%.Ascopiave scende dell’1,31%. LEGGI TUTTO

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    Sourcesense, debutto col botto su AIM Italia

    (Teleborsa) – Sourcesense società operante nel settore IT sui mercati italiano e inglese, leader nelle soluzioni cloud-native basate su tecnologie open source, ha debuttato oggi all’AIM Italia, il mercato dedicato alle PMI, dopo aver raccolto con il collocamento 3,5 milioni di euro. Il flottante al momento dell’ammissione è del 32,53% e la capitalizzazione è pari a circa 10,7 milioni di euro.Si tratta della settima ammissione sui mercati di Borsa Italiana da inizio anno e della sesta su AIM Italia, che porta a 128 il numero delle aziende attualmente quotate sul mercato dedicato alle piccole e medie imprese.Sulle prime battute il titolo non fa prezzo e mostra un rialzo teorico del 50% rispetto al prezzo di collocamento di 1,3 euro.In occasione dell’inizio delle negoziazioni Barbara Lunghi, Head of Primary Markets di Borsa Italiana, ha commentato: “AIM Italia cresce ancora con Sourcesence, una realtà dinamica e innovativa che grazie all’accesso ai mercati dei capitali sarà in grado di sviluppare ulteriormente il proprio business e consolidare la propria presenza a livello europeo. L’accesso al mercato consentirà alla società di aumentare la propria competitività e visibilità e di attrarre e mantenere risorse qualificate e nuovi talenti”.”Siamo molto soddisfatti della quotazione su AIM che rappresenta un importante passo nella strategia di Sourcesense. L’ottimo riscontro da parte degli investitori, che ringraziamo per la loro fiducia, testimonia l’apprezzamento nei confronti del nostro modello di business e dei nostri progetti di sviluppo. Il lavoro di squadra è stato fondamentale in un momento così difficile come quello che stiamo vivendo. Ringrazio tutti coloro che hanno reso possibile il raggiungimento di questo obiettivo. Il capitale raccolto sarà utilizzato per continuare a sviluppare il nostro business e potenziare la nostra presenza a livello nazionale e internazionale”, questo il commento di Marco Bruni, Amministratore Delegato di Sourcesense. LEGGI TUTTO

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    Istat, inflazione negativa per il terzo mese consecutivo

    (Teleborsa) – Resta alto il rischio deflazione in Italia. L’Istat rileva infatti un’inflazione negativa a luglio per il terzo mese consecutivo (non era così da giugno 2016) a causa della pesante contrazione dei prezzi dell’energia e della moderata crescita dei prezzi degli alimentari.A luglio, i prezzi al consumo hanno infatti registrato una diminuzione dello 0,2% su base mensile e dello 0,4% su base annua (da -0,2% del mese precedente); la stima preliminare era -0,3%.L’inflazione negativa continua a essere dovuta all’andamento dei prezzi dei Beni energetici, che registrano però una flessione meno marcata (da -12,1% a -10,3%), sia nella componente regolamentata (da -14,1% a -13,6%) sia in quella non regolamentata (da -11,2% a -9,0%). L’ampliamento della flessione si deve sia al rallentamento dei prezzi dei Beni alimentari (da +2,3% a +1,3%), causato da entrambe le componenti (gli Alimentari non lavorati, da +4,1% a +2,5%, gli Alimentari lavorati da +1,2% a +0,6%), sia all’ampliarsi della flessione dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (da -0,1% a -0,9%).L’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, e quella al netto dei soli beni energetici decelerano quindi rispettivamente da +0,7% a +0,4% e da +0,9% a +0,6%. Una dinamica spiegata dall’ulteriore rallentamento dei prezzi dei servizi (causato per lo più da quelli relativi a trasporti e da quelli ricreativi, culturali e per la cura della persona).L’inflazione acquisita per il 2020 è -0,1% per l’indice generale e +0,7% per la componente di fondo.Rallentano i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona (da +2,1% a +1,2%), mentre per quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (carrello della spesa) si osserva un’inversione di tendenza da +0,1% a -0,1%.L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) registra una diminuzione congiunturale pari a -0,7% e un aumento dello 0,8% rispetto a luglio 2019 (da -0,4% di giugno); la stima preliminare era +0,9%. L’inversione di tendenza si deve ai prezzi di Abbigliamento e calzature la cui crescita su base annua accelera nettamente da +0,4% a +18,7% a causa dell’avvio posticipato dei saldi estivi.? Per le modalità con le quali è stata affrontata, per le stime di luglio, la situazione di progressiva riduzione della gravità dell’emergenza sanitaria e di riapertura graduale di buon parte delle attività commerciali di offerta di beni e servizi di consumo, si veda la Nota metodologica alle pagine 18, 19 e 20. LEGGI TUTTO

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    E.On, utile netto adjusted 1° semestre cala a 933 milioni

    (Teleborsa) – E.On ha chiuso il 1° semestre con un utile netto in calo a 933 milioni di euro rispetto agli 1,05 miliardi dell’anno precedente e con un EBIT in flessione a 2,2 miliardi dai 2,3 miliardi del 2019.I conti hanno subito parzialmente l’impatto della crisi innescata dalla pandemia di Covid-19 ed il gruppo energetico tedesco conferma per l’anno in corso che l’effetto negativo non recuperabile dovuto all’emergenza nel 2020 sarà limitato al 2% dell’EBITDA.”Ora possiamo formulare previsioni più chiare che alla fine del primo trimestre e possiamo guardare avanti alla seconda metà dell’anno in corso con maggiore fiducia”, ha affermato lil Ceo Johannes Teyssen, aggiungendo “siamo stati in grado di limitare le ripercussioni della pandemia, che finora sono state lievi” e “questo ci consente di riaffermare pienamente i nostri obiettivi a medio termine e la nostra politica dei dividendi “.E.On infatti conferma i target della strategia di medio termine annunciati all’ultimo Capital Market Day e l’intenzione di aumentare il pagamento dei dividendi fino al 5% per anno a partire dall’esercizio 2022. E.ON ha poi rivisto le sue previsioni per quest’anno, tenendo conto degli effetti della pandemia ed indica un EBIT adjusted di 3,6-3,8 miliardi dai 3,9-4,1 segnalati in precedenza ed un utile netto adjusted di 1,5-1,7 miliardi dagli 1,7-1,9 miliardi precedenti. LEGGI TUTTO

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    Dl agosto, Carfagna: serve no tax area per il Sud

    (Teleborsa) – “Le risorse che abbiamo a disposizione costituiscono una storica occasione per riequilibrare le diseguaglianze tra Nord e Sud, ed è un bene che si lavori in questa direzione. Spero che il taglio dei contributi non appartenga alla solita categoria degli annunci e si concretizzi in una misura strutturale, di lungo periodo. Solo così può funzionare”.A dirlo la Vicepresidente della Camera Mara Carfagna che in un’intervista rilasciata al Messaggero lancia “una proposta incisiva e sistemica: la no tax area per il Sud. Abolizione totale di Ires e Irap per le aziende che investono nel Mezzogiorno. Per me è la sola misura in grado di attrarre investimenti e generare occupazione. E poi, una riforma profonda per finanziare aiuti alla maternità e alla conciliazione lavoro-famiglia attraverso la predisposizione di un piano che consenta anche alle donne e alle famiglie del Sud di usufruire di servizi di assistenza per l’infanzia e la non autosufficienza”.”L’industria del presente e del futuro, penso all’informatica, alla ricerca che scaturirà dal 5G, all’agricoltura evoluta, alle immense possibilità aperte dallo smart working – osserva Carfagna – sembra immaginata apposta per il Sud. L’Ilva non può chiudere perché l’Italia ha bisogno di una sua produzione di acciaio. La sfida di un Governo serio deve essere quella di coniugare la produzione con la bonifica”.(Foto: © lucadp / 123RF) LEGGI TUTTO