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Enel, avanti nella strategia di decarbonizzazione e transizione energetica

(Teleborsa) – avanza a grandi passi per centrare gli obiettivi posti dalla sua strategia, che prevede la completa decarbonizzazione entro il 2050, l’uscita dal carbone entro il 2030 ed un aumento del peso delle energie rinnovabili a 60GW al 2022. Anche da questo punto di vista, la compagnia energetica è molto avanti, avendo già effettuato lo scorso anno il sorpasso della generazione da fonti rinnovabili su quella tradizionale con il raggiungimento di una produzione “green” pari al 64% della generazione totale.

Il Gruppo ha infatti annunciato oggi due importantissime operazioni per affrancarsi dal carbone, una in Italia a Brindisi, l’altra in Cile, dove ha annunciato la chiusura dell’ultimo impianto a carbone di Bocamina.

USCITA DAL CARBONE A BRINDISI

Per quanto concerne la centrale Federico II di Brindisi, Enel ha annunciato la chiusura di una parte dell’impianto – il Gruppo 2 – a partire dal 1° gennaio 2021, in particolare della prima delle quattro unità a carbone della centrale pugliese.La società ha anche avviato nei mesi scorsi l’iter di permitting per la riconversione del sito a gas, in vista della chiusura completa dell’impianto a carbone di Brindisi entro il 2025, e sta contemporaneamente sviluppando progetti per l’installazione di capacità fotovoltaica all’interno del sito.

VERSO COMPLETA USCITA DAL CARBONE IN CILE

In Cile, le due società operative del Gruppo – Enel Chile ed Enel Generación Chile – stanno accelerando la chiusura dell’impianto a carbone Bocamina, situato a Coronel: si prevede di chiudere l’Unità I entro il 31 dicembre 2020 e l’Unità II d entro il 31 maggio 2022, con una decisa accelerazione rispetto alle date originarie del 2023 e del 2040. La chiusura dell’impianto Bocamina segue quella di un’unità a carbone da 158 MW presso la centrale elettrica di Tarapacá avvenuta a dicembre 2019. Il valore netto contabile delle due Unità di Bocamina ammonta a circa 790 milioni di euro a livello di Gruppo Enel, compresi i relativi oneri di smantellamento.

Nello stesso tempo, il Gruppo Enel prevede di completare, tramite Enel Green Power Chile, circa 2 GW di capacità rinnovabile nel Paese entro il 2022, metà della quale già in fase di costruzione, compresi: Azabache (60,9 MW), un impianto solare combinato con il parco eolico di Valle de los Vientos (90 MW), il progetto solare Campos del Sol (382 MW) e l’ampliamento da 33 MW della centrale geotermica di Cerro Pabellón da 48 MW.

“Saremo la prima azienda elettrica in Cile a uscire totalmente dal settore del carbone, continuando nel contempo a sviluppare in sicurezza capacità rinnovabile, con benefici concreti da un punto di vista ambientale, economico e sociale”, ha affermato Antonio Cammisecra, Responsabile di Global Power Generation di Enel.

ENEL SI RAFFORZA NELLA CILENA ENEL AMERICAS

La strategia del Gruppo Enel prevede anche un rafforzamento nei mercati più promettenti dell’America Latina ed il riacquisto delle minorities delle controllate. A questo proposito, la compagnia elettrica ha annunciato un incremento della propria partecipazione in Enel Américas di un ulteriore 5% portando la quota complessiva fino al 62,3% del capitale sociale.

Ciò è avvenuto tramite due operazioni di share swap, stipulate nel giugno 2019 con un istituto finanziario, riguardanti 2.492.146.691 azioni ordinarie e 26.243.377 American Depositary Shares (ADS) di Enel Américas, ciascuna delle quali rappresenta 50 azioni ordinarie di Enel Américas. Il corrispettivo totale pagato per entrambe le categorie di azioni ammonta a circa 701 milioni di dollari USA, pari a circa 639 milioni di euro ed è stato finanziato dai flussi di cassa della gestione corrente.

Ad aprile 2020, inoltre, Enel ha stipulato due ulteriori contratti di share swap per acquisire entro la fine del 2020, ulteriori azioni ordinarie e ADS di Enel Américas fino a un ulteriore 2,7%, raggiungendo fino al 65% del capitale sociale della società.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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