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IG Italia: BCE alzerà Qe da 20 a 50 miliardi

(Teleborsa) – Un aumento del Qe da 20 a 50 miliardi al mese, puntando soprattutto sulle emissioni nel settore privato, e misure dirette sulle liquidità più che un taglio sui tassi di interesse che potrebbe non essere molto utile.

Sono queste i pronostici di Filippo Diodovich, senior strategist di IG Italia, sull’atteso Consiglio direttivo della BCE del 12 marzo.

La direttrice Christine Lagarde sarà chiamata a una scelta importante e, spiega Diodovich, “dovrà mostrare le sue capacità economiche, diplomatiche e dialettiche non solamente per stabilizzare i mercati finanziari, ma evitare un vero e proprio collasso dell’Eurozona“.

La posta in gioco è altissima. “Una risposta soft da parte della BCE potrebbe non solamente mettere in difficoltà maggiori le economie del Vecchio Continente, ma potrebbe rappresentare un punto di non ritorno per la solidità stessa dell’Unione“, avverte l’analista.

Primo obiettivo dell’Eurotower sarà dunque “evitare un congelamento del mercato del credito. Lagarde e il suo team di esperti – spiega Diodovich- dovranno essere efficaci nella promozione di misure rivolte proprio a mantenere una liquidità elevata a disposizione delle imprese in difficoltà, costrette a chiudere gli stabilimenti a causa della diffusione del coronavirus”.

Non ci aspettiamo una riduzione del tasso sui depositi, per l’impatto molto limitato che avrebbe sull’economia europea”, continua l’analista di IG Italia che prospetta più “aste Tltro per le banche europee rivolte in particolar modo all’offerta di prestiti per le piccole e medie imprese“, oltre a un “aumento del piano di Quantitative Easing da 20 a 50 miliari di euro, rivolto soprattutto ai corporate bond”.

Tutto però rischia di non bastare se non accompagnato “da un piano concordato con la Commissione Europea e i governi nazionali per adottare misure di politica fiscale espansiva con aumento della spesa pubblica e, soprattutto, investimenti in infrastrutture. Un piano di aumento di spesa pubblica che deve essere di proporzioni straordinarie”.

Riteniamo che la posta in gioco sia così alta da costringere le autorità politico-monetarie ad andare ‘all-in’ con misure nuove e straordinarie. La soluzione più efficiente – conclude l’analista – sarebbe l’introduzione di nuove obbligazioni (eurobond, solidarity bond o eurocrisis bond) emesse dai governi nazionali europei e garantite da tutti gli Stati membri dell’area euro”.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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