in

In orbita geostazionaria il satellite Eutelsat Konnect

(Teleborsa) – Il satellite Eutelsat Konnect è in orbita geostazionaria attorno alla Terra a 36 mila chilometri di altezza. La “partenza” per lo spazio è avvenuta dal Centro spaziale dell’ESA di Kourou, nella Guiana francese, su un razzo Ariane 5 alle 10 italiane del 16 Gennaio. Secondo una nota di Arianespace, la separazione del satellite a propulsione interamente elettrica dal vettore di lancio si è avuta dopo 27 minuti di volo, mentre il checkout dei sistemi del veicolo spaziale è stato completato con successo nelle 3 ore successive.

Costruito da Thales Alenia Space, Eutelsat Konnect è un satellite per telecomunicazioni dotato di propulsione elettrica e opera in banda Ka. E’ il primo satellite ad utilizzare Neo, la piattaforma elettrica di Thales Alenia Space sviluppata nell’ambito del Neosat Partnership Project condotto dall’Agenzia Spaziale Europea e Francese (Esa e Cnes).

Eutelsat Konnect assicurerà la copertura totale o parziale di circa 40 paesi in Africa e 15 in Europa. Con una capacità totale di 75 Gbps, grazie ad una copertura multi-beam ad elevata capacità trasmissiva, il satellite permetterà agli ISP di fornire accesso ai servizi Internet per aziende e privati fino a 100 Mbps a partire dal prossimo autunno.

“Le nostre congratulazioni ai team di Arianespace e del Guiana Space Center per aver lanciato con successo il satellite verso l’orbita geostazionaria – ha commentato Rodolphe Belmer, Amministratore delegato di Eutelsat – e la collaborazione tra Eutelsat, Thales Alenia Space e Arianespace su questo ambizioso programma satellitare ha così prodotto il primo satellite a banda larga al mondo per l’Africa e l’Europa, a dimostrazione dell’idoneità dell’infrastruttura satellitare come mezzo per fornire servizi broadband di alta qualità anche nelle aree rurali”.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

Economy news della settimana: partite Iva a rischio, scontrini, poteri delle banche e record Btp

Saipem, Ad Cao: “Grazie a Noi scoperte molte delle nuove risorse nel Mediterraneo orientale”