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Oro, Coronavirus spinge le quotazioni vicino ai massimi storici

(Teleborsa) – Le quotazioni dell’oro in questa prima parte del 2020 si sono spinte temporaneamente fino sopra i 1600 dollari l’oncia, valore che convertito in euro si porta in prossimità dei massimi storici). Motivo trainante – spiega un report di Mps Capital Services – è stata la rapida diffusione del coronavirus, che ha portato ad un ribasso dei tassi governativi (reali e nominali), con conseguente incremento dell’ammontare di bond negativi in circolazione (entrambi i fattori favoriscono le quotazioni dell’oro).

Dal punto di vista fondamentale – ricorda il report – la scorsa settimana è stato pubblicato il report annuale del World Gold Council (WGC) dal quale emergono considerazioni interessanti. Innanzitutto, la domanda globale di oro nel 2019 è scesa dell’1%, con il calo dei consumi reali (gioiellerie ed industria, in particolare da India e Cina) che ha più che bilanciato l’aumento della domanda per investimento. Su quest’ultima, vale la pena sottolineare, come sia calata anche la domanda di oro fisico (lingotti e monete), con la crescita degli investimenti tutta da attribuire agli acquisti di ETF fisici.

Inoltre, questo trend si è sviluppato soprattutto nel secondo semestre 2019 quando i prezzi dell’oro sono saliti fortemente, mentre nel primo la situazione era stata più equilibrata. Infine, per il decimo anno consecutivo le banche centrali sono state acquirenti netti del metallo, confermando un trend strutturale in atto da tempo alla ricerca della diversificazione delle riserve. La quasi totalità degli acquisti sono, infatti, arrivati da banche centrali dei paesi emergenti, Russia e Turchia in primis. Da tali dati, risulta pertanto evidente come in questo momento la componente finanziaria sia quella che sta guidando la forza dell’oro. Questo è evidente da: 1) l’ammontare speculativo netto lungo che resta in prossimità dei massimi storici da mesi; 2) l’ammontare di oro detenuto dagli ETF fisici è salito quasi in prossimità dei massimi storici.

In prospettiva, si conferma il contesto internazionale di tassi negativi. Le prospettive a lungo termine mostrano la possibilità di prezzi più elevati rispetto agli attuali durante la prossima recessione USA che potrebbe arrivare nel 2021. Tuttavia, nel breve periodo restano presenti degli eccessi finanziari (in primis le posizioni speculative lunghe) che potrebbero dar luogo a prese di profitto una volta che la diffusione del coronavirus rallenterà. A questo riguardo, lo scenario base di Mps Capital Services è in linea con quello delle autorità cinesi, che prevede il picco dei contagi durante febbraio, per poi stabilizzarsi e lentamente ridurre la diffusione entro fine marzo. Attribuiamo una probabilità marginale all’ipotesi di trasformazione dell’epidemia in pandemia globale. Se questa idea si rivelasse corretta, considerando anche le importanti misure espansive messe in campo dalla Cina per sostenere la crescita, si potrebbe assistere nel secondo trimestre ad una risalita dei tassi di mercato con conseguenti prese di profitto sull’oro. Dal punto di vista tecnico, un livello di supporto statico particolarmente importante si colloca a 1.460 dollari, con un valore intermedio intorno ai 1.500 dollari


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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