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Anief entra in campo anche per gli Enti pubblici di ricerca

(Teleborsa) – Firmata, lo scorso 18 marzo 2020, l’intesa tra il presidente nazionale di Anief Marcello Pacifico e il segretario generale di Seri (Sindacato Enti Ricerca Italiani) Americo Maresci. Dopo aver collaborato sulle proposte inviate all’Aran sulla commissione relativa alla revisione dell’ordinamento professionale (art. 69 CCNL) e sul documento illustrato al ministro Manfredi, la scelta – fa sapere l’Anief – intende “riscrivere il nuovo contratto, rivalorizzando il settore della ricerca, lottando contro la precarietà e riconoscendo con vertenze legali la professionalità maturata”.

Le deleghe dei 500 iscritti al Seri saranno, così, trasferite dal primo aprile 2020 ad Anief con il comune obiettivo di incrementare sensibilmente la rappresentatività del Sindacato nel ramo del Comparto “Istruzione e Ricerca” che racchiude i lavoratori di tutti gli Enti pubblici di ricerca dove si contano all’incirca 10 mila deleghe.

“È con soddisfazione che annunciamo la delibera con cui il sindacato degli Enti pubblici di ricerca, il Seri, ha deciso di aderire all’Anief dal primo aprile – ha commentato Pacifico ai microfoni di Teleborsa –. È un passo molto importante che dimostra come Anief da quando è stata dichiarata rappresentativa, cioè dal 19 novembre 2019, sta continuando a crescere con l’obiettivo di arrivare a rappresentare tutto il personale del comparto Istruzione e Ricerca. In particolar modo, per i ricercatori e il personale amministrativo degli Enti di ricerca, stiamo lavorando in primo luogo a una revisione degli ordinamenti e dei profili professionali. Tra i nostri punti principali – ha spiegato il Presidente dell’Anief – vi è la battaglia contro la precarietà, il riconoscimento per intero sugli anni di precariato anche all’interno delle ricostruzioni di carriera e, fondamentalmente, un aumento degli organici che porti alla stabilizzazione di questo personale. Insieme ad Amerigo Maresci, nominato capo del nuovo dipartimento dell’Anief degli Enti pubblici di ricerca, e al Seri, porteremo avanti questa partita che riguarda la vita di migliaia di lavoratori. Più di 10mila hanno una delega sindacale, il 5% è già confluito in Anief e quindi cercheremo, con maggiore determinazione, passione e, soprattutto, efficienza di riuscire a cambiare il nuovo contratto mettendo delle clausole nuove che possano premiare la professionalità, e spingendo la politica a investire nella Ricerca. Questa è la sfida di domani”.

Come spiegato da Pacifico, tra gli obiettivi prioritari figurano la valorizzazione del settore della Ricerca, strumento fondamentale per far uscire il Paese dalla crisi sanitaria ed economica, attraverso: maggiori finanziamenti, perché le risorse attribuite siano da considerare investimenti e mai costi; la creazione di progetti finalizzati con risultati immediatamente applicativi; investimenti sui giovani ricercatori perché si superi il precariato, si programmi un futuro dignitoso, concreto e competitivo con le attrattività internazionali che eviti la fuga dei cervelli.

Le azioni principali da porre in essere nel rinnovo del contratto – sottolinea l’Anief – sono indirizzate a: trasformare in trattamento economico fondamentale parte consistente del trattamento accessorio in godimento corrisposto in maniera fissa e ricorrente alla generalità del personale; e riconoscere l’anzianità maturata con contratto a tempo determinato e conseguente ricostruzione di carriera.

Per l’Anief “risulta fondamentale che gli Enti di Ricerca, a partire dal CNR, diano completa applicazione agli strumenti legislativi attualmente in vigore a partire dal completamento del processo di stabilizzazione dei precari e al recupero degli ingiustificati ritardi accumulati, come il conguaglio del salario accessorio, ancora da erogare dal 2010, ai Ricercatori e Tecnologi del CNR”. Oltre alla contrattazione integrativa di Ente,– precisa il Sindacato – sarà inevitabile una forte azione sul piano legale che individui anche responsabilità individuali dei dirigenti laddove si riscontrino omissioni di atti d’ufficio.

Nei vari Tribunali del Lavoro competenti – annuncia l’Anief – saranno attivati ricorsi finalizzati all’erogazione TFR al personale con contratto a tempo determinato entrato in ruolo e conseguente diritto alla ricostruzione di carriera; uniformità decorrenza giuridica ed economica delle progressioni di carriera; superamento situazione di incompatibilità dei professori universitari con doppio mandato di direttore di Istituto CNR; e, infine, eliminazione della trattenuta sui primi 10 giorni di malattia, inversamente proporzionale allo stipendio in godimento.


Fonte: https://quifinanza.it/finanza/feed/

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