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Enav, nei primi due mesi del 2020 si conferma il trend di crescita del settore

(Teleborsa) – Si conferma nel 2020, anche in Italia, una forte crescita del settore del trasporto aereo. Un trend in costante aumento a partire dal 2018. Lo si evince dal rapporto pubblicato oggi da Eurocontrol relativo ai primi due mesi dell’anno.

Per quanto riguarda il nostro Paese a gennaio le unità di servizio (una misura convenzionale ponderata che tiene conto del peso dell’aeromobile al decollo e, nel caso del traffico di rotta, comprende anche la distanza percorsa dall’aeromobile) contabilizzate da Eurocontrol sono state 661,200 (+8,6%) mentre a febbraio 617,122 (+11,2%).

Un quadro che, tuttavia, ancora non sconta gli effetti dell’emergenza coronavirus. Dall’ultima settimana di febbraio, la situazione è, infatti, cambiata con un calo significativo dei movimenti. Il mese di febbraio sebbene sia stato chiuso con un risultato più che positivo avrebbe, con tutta probabilità, in assenza dell’emergenza, segnato un risultato superiore alll’11,2%. Discorso diverso per marzo. A pesare è la chiusura di diversi aeroporti – per l’Italia in particolare lo scalo di Linate – e la cancellazione dei voli da parte delle compagnie aeree.

Attualmente, come ribadito da ENAV in sede di bilancio, è difficile quantificare l’impatto del coronavirus. Certamente si avrà una visione più chiara con i dati di marzo che saranno pubblicati a metà aprile.

Le eventuali perdite per l’Enav, tuttavia, sono in parte compensate dalla regolamentazione economico-tariffaria comunitaria a cui è soggetta la società che garantisce una parziale protezione dal rischio traffico, in quanto prevede dei meccanismi di mitigazione che consentono di neutralizzare in parte l’effetto dei minori ricavi derivanti dalla presumibile riduzione del traffico.

Se, rispetto alle previsioni di Eurocontrol, infatti, la diminuzione sarà compresa tra il -2% e il -10% sarà a carico dell’Enav solo il 30% della perdita relativa a questa forbice mentre il restante 70% verrà riversato sulle tariffe per gli anni successivi. Per perdite superiori al 10% il negativo sarà, invece, interamente a carico delle compagnie.


Fonte: https://quifinanza.it/finanza/feed/

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