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Istat, crolla PIL italiano nel primo trimestre: -5,3%

(Teleborsa) – La crisi da Coronavirus e il conseguente lockdown hanno investito l’economia italiana, già fiaccata da un ciclo di debolezza. generando un crollo del Pil del 5,3% e della produzione industriale che ad aprile ha fatto segnare -19,1%, mentre i primi segnali di ripresa si sono registrati a maggio.

È questo il quadro offerto dal Presidente dell’Istat, Gian Carlo Blangiardo, in audizione oggi alla Camera: “L’anno scorso il Pil è cresciuto solo dello 0,3%, non riuscendo ancora a recuperare completamente i livelli del 2011. Nel primo trimestre 2020, il blocco parziale delle attività e della vita sociale connesso alla crisi sanitaria ha determinato effetti diffusi e profondi sia dal lato dell’offerta sia da quello della domanda“.

A gennaio-marzo il Pil ha avuto “una contrazione del 5,3% rispetto al trimestre precedente – ha spiegato Blangiardo – con cadute del valore aggiunto in tutti i principali comparti produttivi: -8,6% nell’industria in senso stretto, -6,2% nelle costruzioni e -4,4% nei servizi, al cui interno spicca il crollo del 9,3% nel comparto di commercio, trasporto, alloggio e ristorazione. Anche dal lato della domanda, gli andamenti sono stati tutti sfavorevoli, a eccezione di un apporto positivo delle scorte”.

Per quanto riguarda il mese di aprile, nel momento in cui si è raggiunta la massima intensità di chiusura delle attività, “la produzione industriale ha segnato una ulteriore caduta congiunturale (-19,1%) dopo il crollo segnato a marzo (-28,4%). La caduta è stata più intensa per le attività maggiormente legate alle chiusure imposte dal lockdown: tessile (-41,4% rispetto a marzo), fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche (-39%) e fabbricazione di mezzi di trasporto (-38,4%)”.

Impatto pesante anche sul fronte import-export: “la contrazione dei flussi commerciali con l’estero, già molto marcata a marzo, si è ulteriormente accentuata – ha sottolineato il Presidente Istat – Le esportazioni nel bimestre marzo-aprile si sono ridotte di quasi il 30% rispetto agli stessi mesi del 2019, ma anche il crollo delle importazioni, che riflette il venire meno di componenti della domanda interna, ha avuto dimensioni simili, con una diminuzione di oltre il 27%”.

La ripresa per l’economia italiana è iniziata a maggio, con delle novità nella fiducia di famiglie e imprese e una risalita dei consumi di elettricità. Ad aprile, ha spiegato Blangiardo, “la caduta dei consumi elettrici aveva seguito le intensità di quella della produzione industriale di energia, accentuando la discesa di marzo. A maggio, i consumi elettrici mostrano una prima inversione di tendenza, sebbene ancora in territorio negativo”.

Nello stesso mese “anche il clima di fiducia di famiglie e imprese ha registrato livelli particolarmente bassi ma con intensità dei segnali negativi decisamente diverse. Le famiglie esprimono un generalizzato pessimismo su quasi tutte le dimensioni a eccezione del clima personale”.

“Il peggioramento della fiducia tra le imprese – ha aggiunto il Presidente Blangiardo – appare diffuso tra le attività economiche ma con una ampiezza maggiore nel settore dei servizi di mercato che includono anche i servizi turistici, per i quali il livello dell’indice è crollato”.


Fonte: https://quifinanza.it/finanza/feed/

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