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Università e Ricerca, Anief propone valorizzazione professionalità e stabilizzazione

(Teleborsa) – Bisogna valorizzare le professionalità dei ricercatori italiani e stabilizzare la loro posizione. E’ l’auspicio del sindacato rappresentativo della scuola Anief, dopo che il Presidente Marcello Pacifico e Daniela Rosano della segreteria nazionale, sono stati ricevuti insieme alle altre sigle rappresentative dal Ministro dell’Università e Ricerca. Tanti i temi trattati su stato giuridico, reclutamento, organici, regolamenti.

“Nell’Università e nell’Afam il tasso di precarietà è superiore persino a quello della scuola”, ha affermato Pacifico, spiegando in una intervista rilasciata a Teleborsa quali sono le proposte per questo settore.

“Da quando è diventato rappresentativo il sindacato vuole rappresentare tutto il personale della Pubblica Amministrazione scolastica e quindi comincerà a far anche assemblee per il personale di personali di religione, oltre che per il personale ATA, come già faceva, e soprattutto per il personale dell’università della ricerca”.

“Sono delle proposte chiare. L’obiettivo minimo è valorizzare le professionalità esistenti, partiamo dall’università e dalla
ricerca: i ricercatori a tempo indeterminato non ci sono più da 10 anni ed al Sud abbiamo anche una causa in corso dinanzi al Giustizia europea. Passando all’Afam, abbiamo trasformato le graduatorie ad esaurimento, ma abbiamo migliaia di precari che vengono chiamati da altre graduatorie. Dobbiamo cominciarli a reclutare. E poi, i profili professionali, gli organici…”

“Perché finalmente non scommettiamo nel nostro Paese?”, domanda il sindacalista, ricordando “dobbiamo aumentare di un punto il PIL”. “Dobbiamo finalmente impedire la fuga dei cervelli, anche adottando le risorse attribuite dalla Carta europea dei ricercatori a tutte quelle professionalità che sono utili per scommettere nel nostro Made in Italy”.

L’Italia deve andare avanti. Noi chiediamo questo al Ministro dell’Economia ed al Ministro della Funzione Pubblica, ma soprattutto al Ministero dell’istruzione ed al Ministro Manfredi dell’Università e della Ricerca”.


Fonte: https://quifinanza.it/finanza/feed/

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