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Pensioni scuola 2020: risposta Inps in arrivo entro maggio

Lo scorso 10 gennaio sono scaduti i termini per la presentazione della domanda di pensionamento per gli addetti del comparto scolastico. La domanda poteva essere presentata da tutto il personale docente, educativo, amministrativo, tecnico e ausiliario della scuola a tempo indeterminato.

A oltre un mese dalla scadenza, l’Istituto di Previdenza Sociale ha iniziato la cosiddetta fase di ricognizione delle domande, necessaria per verificare quali dipendenti possano andare in pensione dal prossimo 1 settembre 2020 e quali, invece, dovranno continuare “ad andare a scuola” perché non hanno ancora raggiunto i requisiti minimi per andare in pensione.

Per loro, dunque, a settembre inizierà un nuovo anno scolastico, mentre centinaia di migliaia di loro colleghi vedranno terminare la loro carriera professionale.

INPS, al via la fase di ricognizione delle domande

Come reso noto dall’Istituto di previdenza, in queste settimane ha preso il via la fase di ricognizione delle domande. I funzionari dell’INPS, grazie anche allo stretto rapporto di collaborazione esistente tra l’Istituto stesso e il ministero, stanno ricostruendo la carriera dei docenti e dei collaboratori che hanno inoltrato la loro domanda entro le tempistiche previste dal decreto ministeriale.

La fase di ricognizione, secondo il cronoprogramma reso noto dall’Istituto di previdenza, dovrebbe terminare entro il 29 maggio. Entro questa data, chi ha inviato la domanda di pensionamento potrà sapere se rispetta i requisiti di anzianità previsti dalla Riforma Forneo o quelli previsti da Quota 100.

Chi passerà questa prima fase, potrà proseguire con la domanda di pensionamento; chi, invece, non rispetta i requisiti previsti dalle due riforme pensionistiche, dovrà attendere ancora un anno (almeno).

Pensionamenti scuola 2020, qual è la procedura

Coloro che hanno ricevuto il “semaforo verde” dall’INPS entro il 29 maggio potranno poi dare il via all’iter vero e proprio per il pensionamento. La domanda presentata entro il 10 gennaio, infatti, è solo la primissima fase di un iter più lungo destinato a terminare a estate inoltrata.

Dopo aver “passato” la fase di ricognizione, infatti, i dipendenti del comparto scolastico dovranno presentare domanda di cessazione del servizio. A questo punto l’Istituto di previdenza procederà a verificare che lo stato del conto pensionistico individuale sia in regola con i versamenti previsti dalla carriera professionale e procedere, così alla cessazione effettiva del servizio.


Fonte: https://quifinanza.it/pensioni/feed/

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