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Quota 100 addio: non sarà riconfermata. Le ipotesi dopo la scadenza

Qual è il destino di Quota 100? Questa domanda è rimasta a lungo senza risposta. Ora, sembra essere più chiaro il piano del Governo in merito al provvedimento sulle pensioni fortemente voluto dalla Lega di Matteo Salvini.

La misura è stata introdotta dal governo Conte I, nella legge di Bilancio 2019, e prevede l’accesso alla pensione per chi ha maturato 62 anni di età e 38 anni di contributi. L’intento era quello di mitigare gli effetti della riforma Fornero sulle pensioni, promossa negli anni della più severa austerità.

Quota 100, le critiche

Eppure, l’intervento è stato sin da subito oggetto di numerose critiche, soprattutto a causa dei pesanti costi per le casse dello Stato (intorno ai 5 miliardi per il 2019), a fronte del numero dei beneficiari effettivi (circa 250mila persone).

Lo scorso febbraio, la misura era stata “bocciata” dal ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, perché, aveva dichiarato il Ministro, “ha concentrato molte risorse su una platea ristretta di persone”. Per questo motivo, aveva aggiunto, “non è stata molto equilibrata e non ha risolto i problemi di molte categorie di persone, come i giovani e le donne, e finisce che ci si troverà con un grosso scalone”.

Altra bocciatura era giunta lo scorso maggio, quando la Corte dei Conti aveva sottolineato la necessità di “una soluzione strutturale e permanente, più neutra dal punto di vista dell’equità tra pensionati e tale da preservare gli equilibri e la sostenibilità di lungo termine del sistema”.

Non solo: secondo le stime dell’Osservatorio Statistico dei Consulenti del Lavoro, a fronte di 200mila uscite con Quota 100, gli ingressi nel mondo del lavoro under 35 saranno solo 70mila, concentrati peraltro sulle professioni a bassa specializzazione.

Quota 100 non sarà riconfermata

Sembra ormai più che probabile, dunque, che Quota100 resterà fino alla scadenza “naturale” del provvedimento, ma non verrà rinnovata successivamente. A confermarlo è stato di recente il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta, che, ai microfoni di Radio Anch’Io su Radio 1 Rai, ha spiegato che Quota100 “rimarrà fino al prossimo anno. Non la interrompiamo”.

Successivamente, bisognerà occuparsi “di riforma fiscale e previdenziale”. In una intervista a Repubblica, Baretta ha inoltre confermato che Quota 100 resterà fino al prossimo anno in quanto “in questo contesto di crisi profonda può considerarsi un ammortizzatore sociale”, ma ha anche sottolineato che non c’è “alcuna intenzione di confermarla dopo la scadenza prevista”.

Le ipotesi per il post-Quota 100

Tempo fa, la ministra per la Pubblica Amministrazione Fabiana Dadone aveva chiarito che il Governo è al lavoro per limitare lo scalone che si è creato tra chi è potuto andare in pensione a 62 anni con Quota 100 e chi è ancora costretto ad aspettare i 67 anni, come previsto dalla Legge Fornero.

L’idea sarebbe quella di introdurre la cosiddetta “Quota 101”, che innalzerebbe la somma dell’età del pensionato e dei contributi accumulati nel corso della carriera lavorativa, così da modificare le modalità di accesso e, allo stesso tempo, evitare disparità tra lavoratori.

Il leader della Lega, Matteo Salvini, avrebbe invece come obiettivo quello di introdurre “Quota 41”: “Dopo 41 anni di lavoro uno si merita di godersi i propri figli e i propri nipoti”, ha dichiarato di recente. Con tale sistema, infatti, qualsiasi lavoratore andrebbe in pensione una volta raggiunti i 41 anni di contributi, indipendentemente dall’età anagrafica.


Fonte: https://quifinanza.it/pensioni/feed/

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