Marzo 2021

Monthly Archives

More stories

  • in

    Iren, utile 2020 stabile a 235 milioni. Dividendo da 0,095 euro

    (Teleborsa) – Il consiglio di amministrazione di Iren ha approvato il bilancio 2020, chiuso con ricavi in calo del 12,8% 3.725 milioni di euro, principalmente per l’impatto del Covid-19, i prezzi delle commodity e il clima mite. L’EBITDA è stata il leggero aumento a 927 milioni di euro, mentre l’utile netto di gruppo attribuibile agli azionisti è rimasto pressoché stabile a 235 milioni di euro.L’indebitamento finanziario netto è stato di 2.948 milioni di euro (+8,9% rispetto a 2.706 milioni di euro al 31 dicembre 2019). Gli investimenti sono aumentati del 31% a 685 milioni, principalmente per lo sviluppo della nuova linea termoelettrica a ciclo combinato e degli impianti di trattamento rifiuti. Il CdA di Iren ha proposto la distribuzione di un dividendo da 0,095 euro per azione, in aumento del 2,7% rispetto allo scorso anno.”Nel 2020 l’azienda ha ulteriormente ampliato i territori in cui opera, assumendo a tutti gli effetti un respiro nazionale sia in termini di presenza industriale che commerciale – ha commentato Massimiliano Bianco, amministratore delegato del gruppo – Inoltre, la forte spinta sugli investimenti, pari a 685 milioni di euro, consente di confermare il raggiungimento degli obiettivi strategici declinati nell’ultimo piano industriale e di proporci con un ruolo da protagonista nel programma di ripresa economica post pandemia che coinvolgerà il Paese”.Le prospettive di crescita per il 2021 tengono conto del perdurare dell’emergenza Covid-19. Con l’ipotesi di risoluzione dell’emergenza sanitaria nella seconda parte dell’anno, Iren stima un effetto negativo sull’EBITDA non superiore a 10 milioni di euro, ulteriori accantonamenti a fondo svalutazione crediti non superiori a 10 milioni ed il parziale riassorbimento, pari a 40 milioni, dell’effetto negativo sul capitale circolante netto registrato nel 2020. LEGGI TUTTO

  • in

    USA, PIL quarto trimestre 2020 rivisto al rialzo a +4,3%

    (Teleborsa) – Riviste al rialzo le stime per l’economia americana nel quarto trimestre del 2020. Il dato definito è passato a +4,3% dal 4,1% della seconda stima, grazie a una revisione in meglio delle scorte delle imprese. Lo comunica il Dipartimento del Commercio americano.Nell’intero 2020 il PIL degli Stati Uniti si è contratto del 3,5% nella stima finale, invariata dalla precedente. Le vendite sono aumentate del 2,9% contro le letture preliminari che avevano previsto una crescita del 3%.Il PCE price index, che dà un’approssimazione sulla misura dell’inflazione ed è monitorato con attenzione dalla Federal Reserve per valutare l’andamento dei prezzi, è stato rivisto all’1,5% dalla stima precedente all’1,6%.(Foto: © tupungato | 123RF) LEGGI TUTTO

  • in

    Open Fiber, Salerno a tutta velocità: investimento da oltre 11milioni

    (Teleborsa) – “Open Fiber ha investito 11 milioni e mezzo di euro con la cablatura di quasi 60mila unità immobiliari. Sono salernitano e mi sento orgoglioso di aver portato la digitalizzazione nella città di Salerno”. Così Luigi Lambiase, field manager Open Fiber per la città diSalerno. “Abbiamo posato circa 2300 chilometri di cavo di fibra ottica, un grosso progetto che permetterà a tutta la città di usufruire della digitalizzazione e della velocità fino a un gigabit”. Lambiase ha spiegato che “sulla nostra rete può appoggiarsi chiunque, molti operatori, e quindi non si fanno distinzioni tra gli operatori OLO (Other Licensed Operators, ndr) “. In tal modo “la cittadinanza può usufruire dei tanti vantaggi che gli operatori metteranno a disposizione sulla nostra rete”. Interessate dai benefici anche le strutture comunali: “In base alla convenzione – ha proseguito – abbiamo cinquanta punti da collegare nelle varie sedi comunali che sono adibite ad abilitatore alla stessa Amministrazione comunale che ne farà l’uso che vuole per quanto riguarda le connessioni”. LEGGI TUTTO

  • in

    USA, richieste sussidi disoccupazione ai minimi da inizio pandemia

    (Teleborsa) – Diminuiscono oltre le aspettative le richieste di sussidio alla disoccupazione negli USA. Nella settimana al 19 marzo, i “claims” sono risultati pari a 684.000 unità, in calo di 97 mila unità rispetto al dato della settimana precedente di 781.000 (777.000 unità la prima lettura). Il dato è migliore delle attese degli analisti, che erano per richieste in calo fino a 730 mila, e il più basso da quando è scoppiata la pandemia. Ciò evidenzia come gli Stati Uniti si stiano avviando verso la ripresa dell’economia.La media delle ultime quattro settimane – in base ai dati del Dipartimento del Lavoro americano – si è assestata a 736.000 unità in calo di 13 mila unità rispetto al dato rivisto della settimana precedente (749.000). La media a quattro settimane viene ritenuta un indicatore più accurato dello stato di salute del mercato del lavoro, in quanto appiana le forti oscillazioni osservate settimanalmente. Infine, nella settimana al 13 marzo, le richieste continuative di sussidio sono scese a 3.870.000, con una contrazione di 264 mila unità rispetto al dato rivisto della settimana precedente (4.134.000). LEGGI TUTTO

  • in

    Suez, ancora incagliata la Ever Given: per liberare il Canale potrebbero volerci settimane

    (Teleborsa) – Terzo giorno di missione per disincagliare l’enorme nave portacontainer ferma da martedì a nord del porto di Suez dove mentre provava ad attraversare il Canale è stata colpita da una tempesta di sabbia con venti fortissimi e ha perso la capacità di manovra, secondo quanto ha ricostruito la Suez Canal Authority.Gli sforzi per rimettere in acqua la “Ever Given” – 220.000 tonnellate di stazza e 400 metri di lunghezza – sono ricominciati questa mattina dopo la pausa notturna, mentre aumentano i timori che l’operazione possa durare settimane, se dovesse essere necessario rimuovere il carico per disincagliare la nave. “Una enorme balena spiaggiata”, così è stata definita dagli esperti la nave panamense.Intanto l’ammiraglio Osama Rabie, presidente e amministratore delegato dell’autorità del canale di Suez ha annunciato che la navigazione attraverso il Canale è temporaneamente sospesa fino a quando non termineranno i lavori per far tornare a galleggiare la grande nave portacontainer. Fermato anche il transito di 13 navi che da Port Said che si trovano dietro la Ever Given : “è stato necessario adottare uno scenario alternativo che ha comportato l’ancoraggio delle navi nell’area di attesa di Bitter Lakes, fino a quando la navigazione non potrà essere ripresa completamente”. Ci sono otto rimorchiatori sono a lavoro per liberare la Ever Given. “Non possiamo escludere che ci vogliano settimane”, ha detto Peter Berdowski, numero uno della società di dragaggio Boskalis che ha una squadra sul posto. Sia la poppa che la prua risultano infatti sollevate rispetto il livello dell’acqua: “potremmo dover lavorare con una combinazione di strumenti, la rimozione dei container, del petrolio e dell’acqua dalla nave, i rimorchiatori e il dragaggio della sabbia”, ha aggiunto Berdowski. Nel frattempo si calcolano ci siano circa 150 navi cariche di petrolio, componenti auto e beni di consumo sono ferme ai due estremi della via d’acqua che collega Europa e Asia. Dal Canale di Suez nel 2019 sono passate in media 50 navi la giorno, circa un terzo del traffico container marittimo globale. LEGGI TUTTO

  • in

    L'editoria vola a Piazza Affari dopo gli accordi con Google

    (Teleborsa) – Vola il comparto editoria a Piazza Affari dopo l’accordo annunciato ieri tra 13 gruppi editoriali e 76 pubblicazioni, tra nazionali e locali, con Google per News Showcase, il programma che remunera gli editori e offre ai lettori l’accesso a contenuti giornalistici approfonditi su Google News e Discover.A mettere a segno la performance migliore è Class Editori, che si attesta a 0,1375 in rialzo del 23,87%. Ottima anche Società Editoriale Il Fatto, a +21%. Bene anche Monrif a +7,89%, Netweek a +7,54%, Il Sole 24 Ore a +7.29%, Mediaset a +3,39%, Caltagirone Editore a +1,34%. In controtendenza RCS MediaGroup (uno dei firmatari dell’intesa) che perde l’179% e Cairo Communication, che lascia sul terreno l’1,24%.Gli analisti hanno commentato positivamente l’accordo anche se non prevedono grossi introiti dalla partnership. Secondo Banca Akros l’accordo rappresenta uno sviluppo positivo anche se non è atteso portare entrate particolarmente rilevanti. Secondo gli analisti di Equita Sim, che si concentrano su RCS, l’accordo è valido soprattutto per la visibilità che potrà portare alle testate online in termini di traffico. È invece presto per valutarne il ritorno economico secondo Mediobanca Securities, che comunque evidenzia la bontà dell’intesa. LEGGI TUTTO

  • in

    “Idrogeno e green economy”, Eni punta a decarbonizzazione entro il 2050. Per Snam Italia ha vantaggio competitivo

    (Teleborsa) – “Con il nostro piano strategico abbiamo preso un impegno, non un’aspirazione, ad avere al 2050 la completa decarbonizzazione di tutti i nostri prodotti e attività passando attraverso tecnologie che abbiamo sviluppato negli ultimi 7 anni, che sono al 95% proprietarie, e che passano attraverso la trasformazione radicale della raffinazione che diventa bio che non ha bisogno di petrolio ma ha bisogno di idrogeno”. È quanto ha affermato l’ad di Eni, Claudio Descalzi intervenendo all’evento “Idrogeno e green economy” organizzato da Rcs Academy.Eni, ha ricordato l’ad, è fortemente impegnata anche “nell’economia circolare che va dai rifiuti urbani organici a quelli inorganici, le plastiche, che vengono trasformate in idrogeno, nelle rinnovabili e nella cattura della CO2 perché non si può pensare di fare una transizione energetica senza la cattura della CO2”. Per De Scalzi sulle fonti energetiche bisogna essere pragmatici e considerarle tutte. “Dal punto di vista energetico – ha detto l’ad – dobbiamo essere ottimisti e realisti e considerare tutte le fonti. Lavorare sull’idrogeno verde come sulla fusione nucleare è sensato perché abbiamo bisogno di energia, la tecnologia può ridurre i costi e migliorare l’utilizzo”. Descalzi ha spiegato che “il carbone non si può togliere completamente: ci sono aree del mondo che hanno bisogno di usare energia a basso costo. Il carbone ci ha messo 60-70 anni per coprire il 50% del mondo energetico, abbiamo bisogno di introdurre sempre nuovi vettori energetici per complementare e andare verso prodotti sempre più puliti, il problema è che abbiamo poco tempo davanti a noi”. L’ad ha poi ricordato che Eni è già il “primo produttore e primo utilizzatore di idrogeno. Il mercato a livello mondiale è di 75 milioni di tonnellate ma il 50% è per la raffinazione e la restante parte per la chimica”. Nel suo intervento l’ad di Snam, Marco Alverà, ha, invece, posto l’accento sul vantaggio competitivo del nostro Paese. “L’Italia – ha affermato Alverà – ha un vantaggio competitivo sull’idrogeno e grazie alle sue infrastrutture di gas e allo sviluppo delle rinnovabili potrebbe diventare esportatore anche verso la Germania, un modello cui guardare quando si parla di idrogeno nell’ottica di una collaborazione a livello europeo” Parlando della Strategia nazionale sull’idrogeno, Alverà ha sottolineato come la “questione sia molto complessa. È un puzzle complicato dove – ha aggiunto – non bisogna inventare l’acqua calda. Bisogna guardare alla Germania che ha un sistema industriale simile al nostro ma non ha il vantaggio geografico che abbiamo noi, non ha tutto il sole che abbiamo noi ed ha più carbone e il nucleare”. Per Alverà bisogna integrare la “strategia europea sull’idrogeno e come la Germania lavorare molto sugli incentivi nel Recovery per far partire la conversione industriale. Servono incentivi che vanno oltre l’orizzonte del Recovery. La Strategia – ha concluso – è un pezzo di un discorso più ampio. Servono sussidi a supporto della conversione dell’industria”. LEGGI TUTTO

  • in

    BTP Short Term, collocati 4 miliardi in prima asta

    (Teleborsa) – Nella prima asta del BTP Short Term, il titolo che subentra al CTZ, il Tesoro ha collocato il nuovo titolo a 2 anni (scadenza novembre 2022) per un importo di 4 miliardi di euro e un rendimento pari al -0,39%. La domanda è stata di circa 5,66 miliardi, con un rapporto tra domanda e offerta pari a 1,41.Sono stati collocati anche BTP a 10 anni indicizzato all’inflazione dell’area euro per 1,248 miliardi, a un tasso del -0,6%. A fronte di una offerta compreso tra 0,75 e 1,25 miliardi di euro, il rapporto tra domanda e offerta si è attestato a 1,31. LEGGI TUTTO