Marzo 2021

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    USA, leading indicator febbraio sale dello 0,2%

    (Teleborsa) – Aumenta, leggermente meno delle attese, il superindice USA relativo alle condizioni economiche americane. Secondo quanto comunicato dal Conference Board degli Stati Uniti, il Leading Indicator (LEI) si attesta a quota 110,5 punti a febbraio in aumento dello 0,2% rispetto al mese precedente. Un dato inferiore allo 0,3% atteso dagli analisti che si confronta con la crescita più robusta del mese di gennaio (+0,5%). La componente che riguarda la situazione attuale è scesa dello 0,1% a 103 punti, mentre quella sulle aspettative future sale dello 0,2% a 104,5 punti.”Il superindice degli Stati Uniti ha continuato a salire a febbraio, suggerendo che la crescita economica dovrebbe continuare anche quest’anno”, ha affermato Ataman Ozyildirim, direttore senior della ricerca economica presso il Conference Board. “In effetti, l’accelerazione della campagna di vaccinazione e un nuovo ciclo di aiuti fiscali non si riflettono ancora pienamente nel superindice – continua Ozyildirim – Con questi sviluppi, il Conference Board ora si aspetta che il ritmo di crescita migliori ulteriormente quest’anno, con l’economia statunitense in espansione del 5,5% nel 2021 “.(Foto: Brandon Mowinkel / Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Coronavirus, Banca d'Italia: non è ancora il momento di ritirare il sostegno pubblico

    (Teleborsa) – Per la Banca d’Italia al momento “non ci sono ancora le condizioni per avviare un’uscita da questa fase di ampio sostegno pubblico al settore produttivo”. Lo ha affermato il capo del servizio Stabilità finanziaria della Banca centrale italiana, Alessio De Vincenzo, in audizione alla Camera sottolineando che “l’incertezza sulle prospettive economiche rimane elevata, sebbene la partenza della campagna vaccinale lasci ben sperare”. De Vincenzo ha spiegato che le misure di sostegno anti-Covid adottate fin dalla scorsa primavera “hanno finora attutito l’impatto dello shock, evitando che imprese finanziariamente solide fossero costrette a uscire dal mercato unicamente per i danni causati dalla pandemia e dai provvedimenti restrittivi che si sono resi necessari per combatterla”. “Vi è però la necessità di intervenire – ha aggiunto – per far sì che quante più imprese possibile riescano a superare la crisi, tornando a operare in condizioni migliori rispetto al passato. Va ripreso il percorso di rafforzamento della struttura finanziaria che ha caratterizzato gran parte dello scorso decennio e che si è bruscamente interrotto all’inizio dello scorso anno”.Per il capo del servizio Stabilità finanziaria di Via Nazionale per rilanciare l’economia italiana dopo la crisi del coronavirus “resta cruciale superare l’elevata frammentazione del tessuto produttivo”. La frammentazione – ha spiegato – “riduce le possibilità di migliorare la qualità delle prassi gestionali, di beneficiare appieno dei vantaggi connessi con l’adozione delle nuove tecnologie, di affrontare con efficacia le sfide della transazione ecologica, di investire in capitale umano”. De Vincenzo ha sottolineato gli effetti di tale frammentazione sulla produttività, definendoli “significativi”: “se quella delle maggiori imprese italiane è non di rado superiore alle concorrenti estere, lo stesso non può dirsi per le società di minori dimensioni”. Il rappresentante della Banca d’Italia ha infine suggerito di guardare alle risorse del programma europeo Next Generation Eu “per agevolare quanto più possibile la patrimonializzazione, la raccolta di capitale direttamente sui mercati, la diversificazione delle fonti di finanziamento e, quando occorre, processi di ristrutturazione rapidi ed efficaci”. LEGGI TUTTO

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    Vaccini, UE: lettera ad AstraZeneca per risolvere conflitto su dosi

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha annunciato oggi che invierà una lettera formale AstraZeneca, chiedendo di attivare la procedura di risoluzione delle controversie prevista dal contratto congiunto di fornitura anticipata dei vaccini anti-Covid, riguardo agli obiettivi mancati dall’azienda farmaceutica per le consegna nel primo trimestre, e considerando che si prevede non saranno rispettati neanche gli impegni del secondo trimestre. Lo ha riferito oggi a Bruxelles il portavoce capo della Commissione, Eric Mamer, durante il briefing online quotidiano per la stampa.”Abbiamo intenzione di inviare una lettera ad AstraZeneca nel quadro di una procedura di risoluzione delle controversie; è in preparazione e consulteremo gli Stati membri prima di inviarla, dunque prenderemo rapidamente delle misure”, ha detto il portavoce, e ha aggiunto: “Riguardo al timing non posso dire di più, ma cercheremo di finalizzare la lettera rapidamente”.”E’ una procedura prevista dal contratto con AstraZeneca all’articolo 18, paragrafo 5, secondo cui ciascuna delle parti può invitare l’altra parte a partecipare a una procedura, con un incontro che ha luogo 20 giorni dopo tra gli executive officer della Commissione e della società, per cercare di arrivare alla risoluzione delle controversie sulla base della buona fede”, ha precisato subito dopo, durante lo stesso briefing, dopo il portavoce per la Salute e Sicurezza alimentare della Commissione, Stefan De Keersmaecker.L’articolo del contratto relativo alla risoluzione delle controversie prevede, al paragrafo 5a, un primo tentativo di dialogo diretto fra le parti per tentare di risolvere “con negoziati in buona fede” le eventuali controversie, ma al paragrafo successivo precisa che le controversie (evidentemente non risolte col tentativo di dialogo) debbano essere sottoposte ai tribunali belgi di Bruxelles. La lettera puo’ essere vista, dunque, come il primo passo di una procedura che potrebbe finire con una causa in tribunale. Ma, rispondendo ai giornalisti, i portavoce non hanno voluto commentare questa possibilità.”Con la lettera, ha puntualizzato Mamer, “si formalizza un dialogo, dandogli più spessore, e lo spessore conta. Tutte le tappe seguenti le evocheremo se sarà necessario, al momento opportuno. Per ora dobbiamo ancora inviare la lettera e vedere se ci impegneremo in questo dialogo che diventerà più formale. E questo conta nelle relazioni contrattuali”.”Il nostro obiettivo è di assicurare che siano rispettate le consegne previste dal contratto e abbiamo intenzione di attivare uno degli strumenti che sono nel contratto”, ha sottolineato ancora Mamer. E poi, rivolto ai giornalisti, ha concluso: “Potete leggere il contratto come possiamo farlo noi; ciò che diciamo è solo che oggi facciamo questo passo specifico; vedremo dove ci condurrà”.(Foto: Lukasz Kobus – © Unione Europea) LEGGI TUTTO

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    Completamento unione bancaria, De Guindos: ambizioso ma realizzabile

    (Teleborsa) – Quello che resta da fare per completare l’Unione bancaria in Europa “è ambizioso”, ma al tempo stesso “è realizzabile”. Lo ha affermato il vicepresidente della BCE, Luis de Guindos, intervenendo ad un webinar su gestione delle crisi bancarie e tutela dei depositi della Commissione europea.”Quando la crisi pandemica è esplosa lo scorso anno, la risposta comune europea ha rivelato la forza e a rapidità con cui può muoversi unita. Cogliamo questo slancio e questa opportunità per migliorare”, ha concluso.’A quasi sei anni dalla prima proposta della Commissione europea su un regime europeo di garanzia dei depositi bancari – osserva ancora De Guindos – l’assicurazione è ancora a livello nazionale e c’è stata poca ambizione di cambiarla. Ciò è problematico in quanto il livello di fiducia nella sicurezza dei depositi bancari può variare da uno Stato membro all’altro. Finchè l’assicurazione dei depositi rimane a livello nazionale, il legame tra una banca e il suo sovrano di origine persiste”. LEGGI TUTTO

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    Negativa Wall Street. Nasdaq in forte calo dopo balzo rendimenti T-Bond

    (Teleborsa) – Sosta intorno alla parità la Borsa di New York, con il Dow Jones che si attesta a 33.036 punti, mentre, al contrario, l’S&P-500 ha un andamento depresso e scambia sotto i livelli della vigilia a 3.948 punti. Depresso il Nasdaq 100 (-1,75%); sulla stessa linea, in discesa l’S&P 100 (-0,72%).Il rendimento del titolo del Tesoro USA a 10 anni è balzato oltre quota 1,73%, ai massimi in 14 mesi, spingendo le vendite dei titoli tecnologici ad alta capitalizzazione. Sembra quindi che gli investitori abbiano reagito con scetticismo alle rassicurazioni della Federal Reserve sul fatto che l’inflazione non sarà un problema per i prossimi due anni.Risultato positivo nel paniere S&P 500 per il settore finanziario. Tra i peggiori della lista dell’S&P 500, in maggior calo i comparti informatica (-1,76%), beni di consumo secondari (-1,30%) e energia (-1,25%).Al top tra i giganti di Wall Street, JP Morgan (+2,73%), Goldman Sachs (+2,19%), Travelers Company (+1,51%) e United Health (+1,27%).Le più forti vendite, invece, si manifestano su Apple, che prosegue le contrattazioni a -2,19%.Seduta negativa per Microsoft, che mostra una perdita dell’1,84%.Sotto pressione Walt Disney, che accusa un calo dell’1,60%.Scivola Intel, con un netto svantaggio dell’1,17%.Tra i best performers del Nasdaq 100, C.H.Robinson (+0,69%), Stericycle (+0,64%) e Henry Schein (+0,55%).Le peggiori performance, invece, si registrano su Seagate Technology, che ottiene -4,71%.Seduta drammatica per Baidu, che crolla del 3,67%.Sensibili perdite per Tesla Motors, in calo del 3,63%.In apnea Xilinx, che arretra del 3,60%. LEGGI TUTTO

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    Biancamano ammessa a procedura di amministrazione straordinaria

    (Teleborsa) – Biancamano, società quotata su AIM Italia e attiva nei servizi di igiene urbana, è stata ammessa alla procedura di amministrazione straordinaria. La procedura del Ministero dello Sviluppo Economico interessa anche le controllate Aimeri Ambiente e Energeticambiente. È stato nominato commissario straordinario Francesco Perrini.Il decreto del MISE segue la richiesta del 9 marzo da parte del CdA delle società per l’ammissione alla procedura di amministrazione straordinaria e in parallelo il ricorso al Tribunale di Milano per la dichiarazione di insolvenza.La decisione è stata presa a seguito della presentazione da parte della Procura di Milano, delle istanze di fallimento nei confronti di Aimeri Ambiente e Energeticambiente “in ragione – spiega Biancamano – di un supposto stato di insolvenza contestando alle stesse l’incapacità di soddisfare con regolarità le proprie obbligazioni”. LEGGI TUTTO

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    USA, Philly FED marzo balza a 51,8. Ai massimi dal 1973

    (Teleborsa) – Si rafforza ben più delle attese, raggiungendo un livello mai visto dal 1973 ad oggi, l’attività del settore manifatturiero nell’area di Philadelphia negli Stati Uniti. Nel mese di marzo l’indice relativo all’attività manifatturiera del distretto Fed di Philadelphia (Philly FED) è salito a 51,8 punti dai 23,1 di febbraio. Il dato è superiore alle attese degli analisti che indicavano un lieve calo a 23 punti.Va detto che un indice superiore allo zero indica che all’interno del distretto di Philadelphia ci sono nel settore manifatturiero più imprese ottimiste che pessimiste. Quasi il 59% delle aziende ha riportato aumenti dell’attività questo mese (rispetto al 35% del mese scorso), mentre solo il 7% ha riportato diminuzioni (in calo dall’11%).Fra le componenti dell’indice, quello dei nuovi ordini è balzato a 50,9 punti da 23,4 punti, quello sulle condizioni di business si porta a 61,8 da 39,5. Salgono quello sull’occupazione che si attesta a 30,1 da 25,3 punti e quello sui prezzi a 75,9 da 54,4 punti, mentre quello sulla spesa per gli investimenti (capex) sale a 35,9 da 25,2. LEGGI TUTTO

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    USA, richieste sussidi disoccupazione aumentano inaspettatamente

    (Teleborsa) – Aumentano inaspettatamente le richieste di sussidio alla disoccupazione negli USA. Nella settimana al 12 marzo, i “claims” sono risultati pari a 770.000 unità, in aumento di 45 mila unità rispetto al dato della settimana precedente di 725.000 (712.000 unità la prima lettura). Il dato è peggiore delle attese degli analisti che erano per richieste in calo fino a 700 mila.I numeri, che continuano a mostrare licenziamenti a un ritmo di gran lunga superiore a quello pre-pandemia, sembrano supportare la valutazione della Federal Reserve di un alto livello di debolezza del mercato del lavoro, nonostante diversi Stati stiano eliminando le restrizioni imposte in precedenza e l’avanzamento della campagna vaccinale.La media delle ultime quattro settimane – in base ai dati del Dipartimento del Lavoro americano – si è assestata a 746.000 unità in calo di 16 mila unità rispetto al dato rivisto della settimana precedente (762.000). La media a quattro settimane viene ritenuta un indicatore più accurato dello stato di salute del mercato del lavoro, in quanto appiana le forti oscillazioni osservate settimanalmente. Infine, nella settimana al 6 marzo febbraio, le richieste continuative di sussidio sono scese a 4.124.000, con una contrazione di 18 mila unità rispetto al dato rivisto della settimana precedente (4.142.000). LEGGI TUTTO