Marzo 2021

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    Gdpr, il Parlamento europeo chiede più risorse ai garanti della privacy

    (Teleborsa) – La commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni del Parlamento europeo ha approvato con 41 voti favorevoli, 2 contrari e 24 astensioni il progetto di risoluzione che traccia un bilancio del Regolamento generale sulla protezione dei dati (Gdpr) a tre anni dalla sua operatività negli Stati membri. Gli eurodeputati nel testo hanno chiesto più risorse umane, tecniche e finanziarie ai garanti della privacy. Il progetto di risoluzione, infatti, oltre a esortare la Commissione Ue e gli Stati membri a fare pressione a livello internazionale per creare standard nella protezione dei dati sul modello europeo, esprime preoccupazione per le risorse a disposizione delle autorità di controllo, chiamate a trattare un numero sempre maggiore di casi complessi e ad alta intensità di risorse e a facilitare la cooperazione tra le autorità nazionali per la protezione dei dati (DPA).Il successo di tale meccanismo, hanno osservato gli eurodeputati, dipende dal tempo e dagli sforzi che le Dpa possono dedicare alla gestione dei singoli casi, e la mancanza di volontà politica e di risorse ha conseguenze immediate per il corretto funzionamento del meccanismo. Nel testo si sottolinea inoltre un’applicazione non uniforme del regolamento da parte delle autorità nazionali per la protezione dei dati e l’abuso della normativa da parte delle autorità pubbliche di alcuni Stati membri per limitare l’attività di giornalisti e ONG.(Foto: © European Union 2019 – Source : EP) LEGGI TUTTO

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    Volkswagen, il rally in borsa fa schizzare la valutazione

    (Teleborsa) – Il titolo di Volkswagen è aumentano di oltre il 37% da inizio anno, con gli analisti che sempre più vedono la casa automobilistica tedesca come concorrente diretto di Tesla nel mercato dei veicoli elettrici. Grazie a questo rally, ora Volkswagen varrebbe 200 miliardi di euro, secondo quanto ha affermato il CEO Herbert Diess.”Anche gli analisti giungono alla conclusione che la società ha quel valore”, ha detto Diess a Reuters dopo la conferenza stampa annuale del gruppo. Le azioni di Volkswagen, che possiede anche i marchi Audi e Porsche, hanno raggiunto i massimi da luglio 2015, spingendo in alto la valutazione della casa automobilistica.Nel 2020, il gruppo ha più che triplicato le sue vendite di veicoli completamente elettrici e mira a diventare il leader di mercato globale per la mobilità elettrica entro il 2025. Per raggiungere questo obiettivo la società prevede di investire circa 46 miliardi di euro nella mobilità elettrica e nell’ibridazione della propria flotta nei prossimi cinque anni e di far salire la quota di veicoli green al 60% entro il 2030.Volkswagen è fiduciosa che i tagli ai costi aiuteranno ad aumentare i margini di profitto nei prossimi anni. Parte dei risparmi passeranno dalle batterie. A partire dal 2023, il gruppo introdurrà un tipo di batteria unificata per i suoi veicoli, con l’obiettivo di installarla nell’80% di essi entro il 2030. Volkswagen intende quindi ridurre il costo delle celle della batteria dal 30 al 50%, anche costruendo sei fabbriche di batterie in Europa entro la fine del decennio. LEGGI TUTTO

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    Dl Sostegno, atteso via libera in Cdm di venerdì

    (Teleborsa) – Dopo gli ultimi aggiustamenti il governo sarebbe pronto ad approvare il decreto Sostegno da 32 miliardi in un Consiglio dei ministri convocato per venerdì prossimo. Nella stessa giornata – fanno sapere fonti dell’Esecutivo – il presidente del Consiglio Mario Draghi potrebbe tenere una conferenza stampa per illustrare il decreto ma anche per soffermarsi su alcuni punti critici della campagna di vaccinazione. Autorizzato lo scorso gennaio, il provvedimento per il nuovo extra-deficit contiene, tra le altre cose, gli indennizzi per le attività danneggiate dalle ultime restrizioni anti-Covid. Il provvedimento è stato oggetto di confronto, questa mattina a Palazzo Chigi, tra il premier e il ministro dell’Economia, Daniele Franco. LEGGI TUTTO

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    Infrastrutture, Giovannini: “Necessari investimenti straordinari. Istituita commissione per velocizzare iter opere”

    (Teleborsa) – “Sulle infrastrutture c’è la necessità di investimenti straordinari anche per evitare che accadano disastri come quello del Ponte Morandi. Gli investimenti in infrastrutture portano benefici per il sistema economico ma anche per il raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emessione di gas serra e di decarbonizzazione. È quanto ha affermato il ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, in audizione alla Camera sul Pnrr. “In queste ore – ha annunciato Giovannini – è stata costituita una commissione per la semplificazione dei processi amministrativi per la realizzazione delle opere infrastrutturali, con la partecpazione del Consiglio di Stato, della Corte dei conti, dell’Anac e del ministero della Pubblica amministrazione”. La commissione – ha spiegato il ministro – “avrà il compito di arrivare in tempi rapidi a una serie di proposte che poi verranno presentate all’esame degli stake holder”.”O noi comprimiamo i tempi in modo straordinario, oppure – ha avvertito Giovannini– non vedremo i fondi europei perché non riusciremo a completare le opere per il 2026″. Il ministro ha anticipato che il Mims ha allo studio una “commissione per nuove forme di finanziamento per opere sostenibili, con il coinvolgimento della Banca europea degli investimenti” che vedrà la partecipazione anche di esperti internazionali. Parlando di Alitalia Giovannini ha sottolineato che la possibile interazione intermodale dei servizi tra la newco Ita e le Fs “è una pista su cui bisognerà lavorare perché in altre parti del mondo lo stanno facendo. Non c’è dubbio che è un tema su cui Ita e le Ferrovie ragioneranno in futuro”. Riguardo al Ponte sullo Stretto di Messina il ministro ha detto che “la commissione tecnica sul collegamento veloce tra la Sicilia e la Calabria sta lavorando per ultimare il rapporto. A breve – ha fatto sapere il ministro – avrò un incontro con la commissione, poi il lavoro verrà sottoposto al dibattito pubblico”. LEGGI TUTTO

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    Patto di Stabilità, Dombrovskis: decisione finale arriverà in primavera

    (Teleborsa) – Il vicepresidente esecutivo della Commissione europea Valdis Dombrovskis ha dichiarato che una decisione finale sulla clausola di salvaguardia del Patto di Stabilità arriverà in primavera. “Finora, sulla base delle previsioni invernali della Commissione, la clausola di salvaguardia generale sembra destinata a rimanere attiva nel 2022, ma non più a partire dal 2023”, ha dichiarato nella conferenza stampa successiva all’incontro informale dell’Ecofin.Dombrovskis ha raccomandato intanto ai Paesi di “fare buon uso” della spinta economica che arriverà dalle risorse del Recovery Fund, “senza causare disavanzi e debiti aggiuntivi”. Proprio in merito al RRF, il vicepresidente europeo ha riferito che i ministri hanno discusso dello stato di avanzamento dei piani nazionali di ripresa e resilienza ma ha sottolineato che “c’è molto lavoro da fare”. “Ciò include trovare il giusto equilibrio tra riforme e investimenti e tradurli in pietre miliari e obiettivi per guidare gli esborsi. Questo compito non deve essere sottovalutato”, ha aggiunto.In particolare, Dombrovskis si è focalizzato sulla digitalizzazione in merito alla strategia dei pagamenti al dettaglio della Commissione con “l’introduzione dei pagamenti istantanei e lo sviluppo di sistemi di pagamento paneuropei”. “Ciò renderà il nostro mercato dei pagamenti al dettaglio competitivo e innovativo. Presto lanceremo una consultazione pubblica al fine di promuovere la diffusione dei pagamenti istantanei”, ha spiegato.Un ultimo commento è infine arrivato sul dossier della “digital tax”. Accogliendo il cambio di passo dell’amministrazione statunitense, il vicepresidente della Commissione ha ribadito che serve ancora un accordo globale sulla riforma a livello OCSE e G20: “restiamo fiduciosi di raggiungere un consenso entro la metà del 2021”. Nel frattempo, “parallelamente”, “stiamo proseguendo i preparativi per proporre un prelievo digitale dell’UE, che fungerà da risorsa propria dell’UE entro il 2023. Faremo in modo che questo integrerà il processo OCSE e sarà compatibile con l’OMC”.”La crisi rende ancora più importante concordare sulla tassazione delle imprese digitali e su altre questioni un’aliquota fiscale minima. Ciò sia per garantire le entrate fiscali tanto necessarie sia per garantire che tutti paghino la loro giusta quota di tasse”, ha concluso. LEGGI TUTTO

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    BCE, nell'ultima settimana acquisti PEPP in aumento a 18,7 miliardi di euro

    (Teleborsa) – Nella settimana al 12 marzo, con il programma PEPP, la BCE ha rilevato titoli per 18,7 miliardi di euro, in leggero aumento rispetto ai 18,2 della settimana prima, mentre sono stati rimborsati 6,3 miliardi di euro di debito giunti a scadenza. Gli acquisti netti sono quindi pari a 14 miliardi. Da quando è stato lanciato – a marzo 2020 – il piano di acquisti anti-pandemia, il cumulato di titoli ha raggiunto 892,6 miliardi di euro. Sono alcuni dei dati contenuti nel resoconto settimanale di bilancio della Banca Centrale Europea.L’aggiornamento della BCE non contiene ancora gli effetti dell’intenzione manifestata giovedì scorso di intensificare il ritmo degli acquisti di titoli con il programma anticrisi. La scorsa settimana l’istituzione presieduta da Christine Lagarde ha infatti annunciato di aver deciso di intensificare queste operazioni nei prossimi tre mesi, senza però modificare la dotazione totale del programma (fissata a 1.850 miliardi di euro) o prolungarne la scadenza, fissata a marzo 2022.Con il programma di acquisti di titoli pubblici, preesistente alla crisi e il cui cumulato ha raggiunto 2.374,2 miliardi di euro, la BCE ha acquistato altri 6,5 miliardi di titoli. Ma in questo caso, a fronte di rimborsi per 4,3 miliardi la mole di acquisti netti è ancora più esigua: poco più di 2 miliardi. L’Eurosistema ha anche rilevato 0,8 miliardi di bond garantiti e 2,6 miliari di bond del settore privato. In totale la cifra di acquisti di titoli raggiunta nella prima settimana di marzo 2021 è stata di 29,7 miliardi di euro, a fronte di 29,1 miliardi la settimana precedente. LEGGI TUTTO

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    Covid, Ferretti: “Per vincere battaglia servono armi non convenzionali”

    (Teleborsa) – “Se non sistemiamo la questione sanitaria non possiamo risolvere la questione economica”. Analizzando l’evolversi della crisi pandemica, l’economista e docente della Innovation Academy Trentino, Andrea Ferretti, pone l’accento sulla necessità di avviare una campagna di vaccinazione di massa facendo ricorso a tutte le “armi” a nostra disposizione. [embedded content] “Progressivamente – afferma Ferretti – la battaglia contro il Covid non si combatterà più sul fronte esterno, quello dell’approvvigionamento dei vaccini. Con le nuove autorizzazioni, nel giro di qualche mese, la disponibilità di dosi non sarà più il problema e la battaglia contro il Covid si sposterà sul fronte interno ossia su quel fronte dove ciascun Paese dovrà dimostrare la propria capacità di mettere in piedi un meccanismo logistico, informatico, normativo in grado di assicurare una vaccinazione di massa. Mi trovo d’accordissimo con l’idea di affidare l’operazione sul campo ai militari ma – sottolinea l’economista – la battaglia sul fronte interno si vince solamente usando armi non convenzionali”. In questo senso l’esempio riportato da Ferretti è quello citato dal virologo Roberto Burioni. “È stato brillantissimo il professor Burioni a paragonare la vaccinazione di massa all’evacuazione di Dunkerque nel 1940. In quell’occasione, – afferma Ferretti – per evacuare attraverso la Manica nel più breve tempo possibile circa 300mila inglesi e francesi ormai in balia dei tedeschi, Churchill utilizzò qualsiasi cosa galleggiasse affidandosi a tutta la marineria senza fare grandi distinzioni fra marinai, pescatori, diportisti, eccetera. Noi per la vaccinazione di massa abbiamo bisogno di una nuova operazione Dynamo che ci porti ad arruolare, senza fare grandi distinzioni, dentisti, farmacisti, specializzandi e operatori socio-sanitari”.In tale scenario Ferretti propone di utilizzare il modello francese dove ogni farmacia è un punto di vaccinazione e ogni farmacista può vaccinare. “Se ci sono delle norme che ostacolano tutto questo che siano rimosse immediatamente. In Italia al momento – rileva Ferretti – un farmacista che fa un’iniezione è condannabile per esercizio abusivo della professione medica. Questi sono retaggi del passato non più tollerabili come durante una pestilenza non è più tollerabile un medico di base che non voglia vaccinare o un medico che non voglia farsi vaccinare. A Dunkerque probabilmente non si è vinta una battaglia ma sicuramente si è evitato di perdere una guerra”. LEGGI TUTTO

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    USA, scorte industria gennaio +0,3% vendite industria +4,7%

    (Teleborsa) – Aumentano le scorte e vendite dell’industria in USA a gennaio. Secondo quanto comunicato dal Bureau of Census statunitense, si è registrato per le scorte un aumento dello 0,3% a 1.982,4 miliardi di dollari, in linea con le attese, dopo il +0,8% del mese precedente. Su base annua si è registrato un calo dell’1,8%. Nello stesso periodo le vendite sono aumentate del 4,7% su base mensile, attestandosi a 1.568,5 miliardi di dollari. Su anno si registra un aumento del 7,1%. La ratio scorte/vendite si è attestata all’1,26. A gennaio 2020 era pari all’1,38. Tale dato misura quanti mesi sono necessari a un’azienda per esaurire completamente le proprie scorte. LEGGI TUTTO