Marzo 2021

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    ABI-imprese a Italia e UE: garantire ancora liquidità

    (Teleborsa) – Appello delle organizzazioni imprenditoriali e dell’ABI alle istituzioni italiane e all’Unione europea perchè si continui a garantire la necessaria liquidità alle imprese. “Il prolungarsi della crisi sanitaria determinata dal Covid-19 continua a incidere negativamente sulle attività di impresa e allontana per molte di esse la ripresa. Tale grave situazione ha evidenti rilevanti impatti economici e sociali”, si legge nella nota congiunta.L’ABI, Alleanza delle Cooperative Italiane (Agci, Confcooperative, Legacoop), Casartigiani, Cia Agricoltori Italiani, Claai – Confederazione libere associazioni artigiane italiane, Cna – Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa, Coldiretti, Confagricoltura, Confapi, Confartigianato, Confcommercio, Confedilizia, Confesercenti, Confetra, Confimi industria, Confindustria oggi hanno inviato due lettere, una alle istituzioni europee e l’altra alle istituzioni italiane, “in cui sono contenute forti richieste di continuare a garantire la necessaria liquidità alle imprese e ottimizzare l’attuale disciplina del Temporary Framework sugli aiuti di Stato in relazione all’evoluzione della situazione”.”E’ quindi ancora fondamentale sostenere le imprese, evitando che esse perdano capacità produttiva: occorre creare i presupposti sulla base dei quali le imprese, una volta terminata l’emergenza sanitaria, abbiano le capacità, anche finanziarie, per riattivare rapidamente la produzione e contribuire alla crescita economica del Paese”, spiegano in una nota congiunta.In particolare, per le principali Associazioni di rappresentanza delle imprese italiane, con riferimento al tema della liquidità, “è necessario che le banche possano accordare alle imprese e alle famiglie nuove moratorie di pagamento dei finanziamenti e prorogare le moratorie in essere, senza l’obbligo di classificazione del debitore in forborne o, addirittura, in default secondo la regolamentazione europea in materia; riattivando la flessibilità che l’Eba aveva concesso alle banche europee all’inizio della crisi economica”.Per quanto riguarda il Temporary framework, scrivono “il limite, di sei anni per gli aiuti, come garanzia sui prestiti, è estremamente stringente. E’ necessario estendere la garanzia pubblica da sei anni a non meno di quindici anni. Ciò consentirebbe alle imprese di diluire il proprio impegno finanziario su un arco di tempo più lungo, avendo a disposizioni maggiori risorse per affrontare la fase della ripresa con successo”.”Vanno favorite le operazioni di ridefinizione della durata dei finanziamenti in essere con le garanzie offerte dal Fondo di garanzia per le Pmi, l’Ismea, la Sace o altri soggetti autorizzati e con copertura degli eventuali maggiori oneri per le imprese mediante adeguati contributi in conto capitale ammissibili secondo la disciplina del Temporary framework. L’eccezionale severità della crisi richiede di intervenire con tempestività e pragmatismo per limitare le negative conseguenze economiche e sociali”, concludono le imprese. LEGGI TUTTO

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    WIIT continua il buy-back

    (Teleborsa) – WIIT, in esecuzione della delibera assunta dall’Assemblea degli Azionisti del 29 Aprile 2020, ha comunicato di aver acquistato dall’8 al 12 marzo 2021, complessivamente 1.660 azioni proprie, al prezzo medio unitario di 150,9637 euro per azione, per un controvalore complessivo di 250.703,50 euro.Dall’inizio del programma la società attiva nel mercato dei servizi Cloud per le applicazioni critiche aziendali, ha acquistato 33.260 azioni ordinarie (pari all’1,25% del capitale sociale), per un controvalore complessivo di 5.196.681,00 euro.A seguito degli acquisti finora effettuati, WIIT detiene un totale di 156.902 azioni proprie, pari a circa il 5,92% del capitale sociale.Nel frattempo, in Borsa, WIIT allunga il passo rispetto alla seduta precedente, portandosi a 152,5 euro. LEGGI TUTTO

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    Crisi aziendali e automotive, sindacati chiedono incontro urgente

    (Teleborsa) – Fim, Fiom e Uilm chiedono al Ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, di essere convocati per affrontare le oltre cento crisi aziendali aperte e per affrontare i problemi del settore auto. In assenza di risposte partirà la mobilitazione dei lavoratori.”Sono mesi – denunciano i sindacati – che gli oltre cento tavoli di crisi aziendali non vengono convocati dal ministero dello Sviluppo economico, nonostante le numerose richieste unitarie delle organizzazioni sindacali al ministro Giancarlo Giorgetti. Migliaia, infatti, le lavoratrici ed i lavoratori che attendono risposte sul proprio futuro con il rischio di impoverimento dei tessuti industriali e con impatti drammatici per la tenuta occupazionale di interi territori”.Al Ministro, dal suo insediamento, “sono state inviate – sottolineano i sindacati – diverse sollecitazioni per la convocazione di incontri urgenti, a partire da Blutec dove il progetto di reindustrializzazione di Termini Imerese rischia di scomparire ancora prima dipartire se non vengono individuate con urgenza modalità e risorse per garantire la continuità occupazionale per gli oltre 700 lavoratori più l’indotto”.Inoltre, “non è più rinviabile l’apertura di un tavolo specifico per il settore dell’automotive, la sola politica degli incentivi non è sufficiente a sostenerne il rilancio. Le grandi trasformazioni in atto e la crisi del mercato richiedono un intervento urgente e specifico per l’individuazione di un piano strategico che governi la transizione, ponga obiettivi e individui investimenti per il rilancio del settore e la tutela dell’occupazione”, osservano.La situazione “sta diventando sempre più insostenibile, in ballo ci sono migliaia di posti di lavoro e il futuro di un settore strategico come quello dell’automotive. Fim, Fiom e Uilm chiedono al ministro dello Sviluppo economico delle risposte concrete in assenza delle quali si mobiliteranno con le lavoratrici e i lavoratori”. LEGGI TUTTO

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    Piatta Wall Street. Focus sul meeting della FED

    (Teleborsa) –
    Wall Street scambia sui livelli della chiusura di venerdì, riportando una variazione pari a +0,03% sul Dow Jones; sulla stessa linea, giornata senza infamia e senza lode per l’S&P-500, che rimane a 3.944 punti. In moderato rialzo il Nasdaq 100 (+0,34%); consolida i livelli della vigilia l’S&P 100 (-0,07%).
    Il focus degli investitori è tutto sulla riunione del Federal Open Market Committee (principale organismo della Federal Reserve statunitense), in programma domani e dopodomani. I mercati potrebbero reagire nel caso Jerome Powell segnalasse una ripresa economica più forte delle attese, la quale potrebbe spingere al rialzo l’inflazione.Nell’S&P 500, buona la performance dei comparti utilities (+0,83%) e informatica (+0,42%). Tra i più negativi della lista del paniere S&P 500, troviamo i comparti energia (-1,90%), finanziario (-1,17%) e materiali (-0,49%).Tra i protagonisti del Dow Jones, Nike (+2,39%), Home Depot (+1,83%), Apple (+1,69%) e Walgreens Boots Alliance (+1,47%).Le peggiori performance, invece, si registrano su Exxon Mobil, che ottiene -2,79%.Vendite su DOW, che registra un ribasso dell’1,96%.Seduta negativa per Chevron, che mostra una perdita dell’1,43%.Sotto pressione Caterpillar, che accusa un calo dell’1,30%.Tra i protagonisti del Nasdaq 100, American Airlines (+8,92%), Nxp Semiconductors N V (+7,35%), Discovery (+4,43%) e Bed Bath & Beyond (+4,38%).Le più forti vendite, invece, si manifestano su Seagate Technology, che prosegue le contrattazioni a -1,69%.Scivola Netflix, con un netto svantaggio dell’1,59%.In rosso Western Digital, che evidenzia un deciso ribasso dell’1,48%.Spicca la prestazione negativa di Amazon, che scende dell’1,23%. LEGGI TUTTO

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    EPS E-mobility, via libera da Commissione UE ad acquisizione da parte di FCA ed EEPS

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha approvato, non riscontrando problemi con il regolamento UE sulle concentrazioni, l’acquisizione del controllo comune dell’italiana EPS E-mobility da parte di FCA Italia e ENGIE EPS Italia. L’operazione era stata annunciata lo scorso novembre, con l’intenzione di costituire la joint venture nel primo trimestre del 2021, dopo le necessarie autorizzazioni.La Commissione UE ha concluso che il progetto di acquisizione “non solleverebbe problemi dal punto di vista della concorrenza, data la sovrapposizione molto limitata tra le attività delle società”.La joint venture offrirà in tutta Europa una gamma completa di prodotti e soluzioni, come infrastrutture di ricarica e pacchetti di energia verde, per tutti i clienti di veicoli elettrici. LEGGI TUTTO

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    Irlanda del Nord, UE avvia procedura legale contro Londra

    (Teleborsa) – Come anticipato nelle scorse ore da diversi organi di stampa, la Commissione europea ha inviato una lettera di costituzione in mora al Regno Unito per aver violato le disposizioni sostanziali del protocollo sull’Irlanda e l’Irlanda del Nord, nonché l’obbligo di buona fede ai sensi dell’accordo di recesso. Questo, indica Bruxelles, segna l’inizio di un processo formale di infrazione contro Londra che per la seconda volta in sei mesi ha violato il diritto internazionale.”Il protocollo sull’Irlanda e sull’Irlanda del Nord è l’unico modo per proteggere l’accordo del Venerdì Santo e per preservare la pace e la stabilità, evitando un duro confine sull’isola d’Irlanda e mantenendo l’integrità del mercato unico”, ha sottolineato il vicepresidente Maros Sefcovic, copresidente della Ue del comitato misto Unione-Regno Unito, spiegando che “la Ue e il Regno Unito lo hanno concordato e sono tenuti ad attuarlo”.Proprio qualche giorno fa Johnson si è recato in Irlanda del Nord per incontrare il Primo Ministro e leader degli unionisti del Dup, Arlene Foster che aveva chiesto al Premier Tory di “rinnegare” e rinegoziare il Protocollo sull’Irlanda del Nord sottoscritto con l’UE in allegato all’accordo di divorzio di Londra da Bruxelles, in linea con il quale i 27 hanno preteso la garanzia di una serie di controlli amministrativi e doganali delle merci in transito al confine interno fra Belfast e il resto del Regno Unito per consentire all’Ulster di mantenere – a differenza del resto del Paese – i privilegi del mercato unico e quindi la frontiera aperta con Dublino.Da sottolineare, inoltre, che Foster ha accolto con un plauso la decisione del governo di Londra di estendere unilateralmente fino a ottobre il “periodo di grazia” sull’applicazione dell’intesa e di continuare fino ad allora di fatto a non eseguire controlli interni su una serie di prodotti, dall’agroalimentare ai pacchi postali. Decisione che ha mandato l’UE su tutte le furie. BoJo, che non sembra aver intenzione di tornare indietro sul periodo di grazia, auspica una soluzione “di buon senso” per sfumare l’ennesimo attrito. LEGGI TUTTO

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    Giovani imprenditori fiduciosi nel futuro ma preoccupati per il 2021

    (Teleborsa) – Fiducia e desiderio di tornare ad assumere, ma anche preoccupazione per questo 2021 che non si preannuncia disteso. E’ questa la sintesi della survey “Focus IMPatto Giovani” relativa alla “percezione” degli imprenditori under 40, realizzata con il supporto dell’Osservatorio 4.Manager. IMPatto Giovani è il progetto che riunisce 13 sigle giovanili che, insieme, rappresentano oltre 100mila associati.Per la maggioranza dei giovani imprenditori la percezione del futuro resta positiva (per il 74,4% lo è molto e per il 16,5% lo è abbastanza). Lo conferma anche il fatto che il 40% prevede di effettuare assunzioni, seppur con gli sgravi previsti per donne e giovani, ed il 46,6% pensa di effettuare nuovi investimenti. Questa percezione è però condizionata da fattori esterni o interni, ad esempio dalla risoluzione della pandemia (48,7%) e quindi permane una grande preoccupazione per il Sistema Paese ed il 71,9% degli intervistati prevede che il 2021 sarà ancora un anno difficile per l’Italia.”La fotografia che consegniamo oggi dice che crediamo nel sistema Italia, siamo pronti ad investire, ad assumere, ad innovare già nel 2021″, ha sottolineato il presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria, Riccardo Di Stefano, aggiungendo “è evidente che questo quadro ricco di speranza e di fiducia, è al contempo ricco di preoccupazioni perché i mali storici del Paese rischiano di rallentare la ripresa”.Tra i fattori che determinano un sentiment negativo si segnalano l’eccesso di burocrazia (62,8%), la crisi economica (57,9%) e le conseguenze della pandemia sul tessuto sociale (46,9%). Le priorità per ripartire sono invece formazione, digitalizzazione e innovazione, oltre a interventi su fisco (55,1%) e burocrazia (45,8%).Per quanto riguarda il Programma Next Generation EU, sono state individuate principalmente tre aree d’intervento su cui concentrare le risorse europee: la riduzione del costo del lavoro per il 53,8%, la sanità per il 37,9%, l’efficienza energetica e il digitale per il 37%.”La crisi pandemica oltre a farci realizzare l’interconnessione tra i fenomeni ha reso evidente la necessità di accelerare verso un nuovo modello di sviluppo, che sia sostenibile dal punto di vista economico, sociale e ambientale”, ha commentato il Ministro delle infrastrutture Enrico Giovannini, aggiungendo “i giovani imprenditori hanno nelle mani il futuro del Paese, la responsabilità di cambiare verso il nuovo paradigma, quello che l’Europa ci chiede per sfruttare al meglio le risorse che mette a disposizione”.”Il 2021 sarà un anno importante di transizione e come Giovani di Federmanager sentiamo la necessià di imprimere una svolta al Paese”, ha affermato Renato Fontana, coordinatore Gruppo Giovani Federmanager. LEGGI TUTTO

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    PNRR, Bonetti: parità di genere “asse strategico”

    (Teleborsa) – “Vorrei concentrarmi su tre elementi specifici tra loro correlati nelle ragioni, e che quindi richiedono di essere affrontati con un approccio integrato e multidimensionale: il calo demografico, l’emergenza educativa, l’esclusione delle donne dal mondo del lavoro e da troppi processi sociali e di leadership”. Lo ha detto la ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia Elena Bonetti durante l’audizione in commissione Affari Sociali alla Camera dei Deputati sottolineando che contro il calo demografico dell’Italia, accentuato dalla pandemia, “risulta essenziale attivare processi di riforma delle politiche lavorative e familiari” e “il Family Act è la prima riforma che risponde a questa esigenza, a sostegno delle famiglie, dei percorsi educativi, della necessità di promuovere lavoro femminile, un welfare paritario tra donne e uomini, e autonomia per i giovani. Auspico quindi un’accelerazione della sua approvazione”.”Il progetto Next Generation EU (NGEU), voluto dalla Commissione Europea per dare una risposta comune ai danni economici e sociali causati dalla pandemia da Covid-19 – ha proseguito Bonetti – è la grande occasione per l’Italia di mettere in atto riforme e politiche in grado non solo di dare il via alla ripartenza sociale, economica e educativa del nostro Paese dopo la crisi pandemica, ma di progettare un percorso di riforma strutturale e radicale che rilanci l’Italia nelle sfide che avremo davanti nei prossimi anni, affrontando quindi i problemi che sono stati all’origine dei ritardi del Paese, e soprattutto dei suoi profondi squilibri”. ” Le scelte di oggi – ha aggiunto – devono essere primariamente rivolte a rendere migliore questo nostro tempo e contemporaneamente a costruire opportunità di un futuro migliore per le giovani e nuove generazioni, che non possono restare escluse non solo dagli obiettivi del nostro piano ma anche dalla sua fase di costruzione e attuazione. La missione di fondo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza sono dunque le riforme, che devono consentire di affrontare i nodi strutturali che hanno frenato lo sviluppo italiano per un tempo troppo lungo”.La Ministra ha quindi confermato che “il Governo sta lavorando per migliorare e completare la bozza di Programma Nazionale di Ripresa e Resilienza presentata dal precedente esecutivo. In particolare nella necessità di chiarire il quadro di riforme sulla base del quale si vuole dare concretezza e fattibilità alla visione dell’intero piano. Sono state consegnate al Parlamento anche le schede tecniche dei progetti, e gli orientamenti che il Parlamento esprimerà avranno, nonostante i tempi molto stretti, un’importanza fondamentale per arrivare alla stesura definitiva”.Sul fronte del calo demografico “il PNRR si vuole prefiggere l’obiettivo di restituire opportunità per i giovani e per la loro crescita, incentivare scelte e progetti di vita personali e lavorativi, promuovere lavoro e protagonismo femminile in tutti i settori, sostenere le famiglie e la scelta della genitorialità. In particolare, la parità di genere è definita come asse strategico di tutto il piano, assumendo un ruolo trasversale, il cosiddetto gender mainstreaming, su cui ogni azione dovrà essere valutata ex ante ed ex post”. Per questo “abbiamo deciso di dotare il Paese – ha aggiunto – di una Strategia Nazionale, per sistematizzare un approccio trasversale e integrato volto alla promozione delle pari opportunità e della parità di genere. Il Pnrr deve necessariamente essere parte integrante di questa strategia”.”C’è un’azione che ritengo particolarmente significativa all’interno del piano, che è quella – ha spiegato il Ministro – inserita nella linea strategica istruzione-ricerca, per la ristrutturazione e la costruzione di nidi e servizi educativi e di cura per la prima infanzia che deve essere garantita su tutto il territorio nazionale almeno per la media europea prevista che è del 33% dell’offerta, In realtà il piano che abbiamo presentato ha una visione più ambiziosa rispetto a questo dato. Il dato attuale della media nazionale è purtroppo del 25,5%. dietro questo dato c’ è però una disparità significativa territoriale. L’obiettivo è di superare nel 2026 il 50%” ciò creerà “400 mila posti di lavoro” .”Sul piano delle proposte operative – ha ricordato Bonetti, gli interventi finanziati dal piano per quanto riguarda il primo asse: denatalità ed educazione integrano alcune misure strategiche che sono contenute nel Family Act, che comprende l’assegno unico universale per i figli, una riforma paritaria dei congedi parentali, una riforma dei tempi di vita familiare e lavorativa, il sostegno alle famiglie per le spese educative, incentivi al lavoro femminile e all’autonomia per i giovani under35″. LEGGI TUTTO